18. IL DRAGO NERO

Susy atterrò sopra al fango freddo. Stava male: aveva voglia di vomitare e le girava la testa, si alzò inciampando nel mantello e si guardò intorno respirando a fatica.

Si trovava in una palude, la Suprema era sparita, non c'era più.

Ad un tratto una risata la fece voltare di scatto, una figura incappucciata stava avanzando.

Ad un tratto Susy riuscì a capire: tutto quello che stava accadendo lo aveva già visto, lo aveva già vissuto, tutto quello era ciò che accadeva nel sogno e lei sapeva cosa doveva fare.

Cominciò a correre mentre la Suprema rideva beffarda.

La ragazza sorpassò a fatica dei rovi, il mantello le si impigliava continuamente, ma lei continuava a correre stremata.

Alla fine arrivò in una radura, proprio come nel sogno la Suprema era sparita. Avvertì la presenza della strega dietro di sé, si voltò e osservò i suoi occhi verdi.

Il sogno li aveva riprodotti benissimo: erano verdi e pieni di rabbia e cattiveria.

Come nel sogno la strega la bloccò con un incantesimo, ma Susy riuscì a liberarsi.

La strega si abbassò il cappuccio:

- Avete distrutto tutti i miei seguaci, ma ancora uno è in vita-.

La frase era stata pronunciata, Susy sapeva benissimo cosa l'avrebbe aspettata, osservò la strega sparire ridendo di gusto e si preparò al combattimento.

Il drago comparve subito e prese la forma di Frej.

- Ci rivediamo, Susy! Devo dire che sei stata brava a scoprirmi con quel trucco del marchio magico, ma ora siamo qui da soli. Tu ed io. Ti devo uccidere, io e la Suprema prenderemo le redini del mondo magico e distruggeremo quello umano!- urlò.

Sembrava un pazzo. Prese la bacchetta che era per terra e cominciò a ricordare uno per uno gli insegnamenti di Margaret e Linda.

Pensò a tutto quello che era accaduto in un anno: aveva traslocato, conosciuto nuovi amici, scoperto di essere un'apprendista, era morta Guenda e Giorgio aveva scoperto che lei era un'apprendista.

Tutti quei ricordi le donarono una grande forza, sentiva molto caldo, si tolse il mantello e osservò il nemico.

L'uomo sorrise:

- Ormai la tua ora è vicina! Addio!-.

Si avventò sulla ragazza, ma lei riuscì a scappare e a lanciare un incantesimo che lo riuscì a colpire.

L'uomo rise beffardo. E levata la bacchetta pronunciò un altro incantesimo che però colpì un albero.

- Ora basta giocare. Mi sono stufato. Voglio chiudere questa partita ora!-.

Lanciò un incantesimo, questa volta Susy non potè evitarlo: sentì il corpo irrigidirsi, la bacchetta cadde a terra.

Frej si avvicinò: una mano teneva la bacchetta, l'altra era aperta davanti alla fronte dell'apprendista.

Un fumo rosso uscì dal palmo della mano del mago e avvolse la testa di Susy.

La ragazza sentì le forse abbandonarla, stava quasi per svenire quando ebbe un'apparizione.

Sua madre era lì che la guardava giocare mentre era piccola, e subito dopo con lo stesso sguardo la osservava mentre studiava greco o latino. Aveva uno sguardo particolare, lo stesso che aveva Elizabeth quando parlava di Guenda: era lo sguardo di una madre.

Ora rischiava di non vederla mai più; lo stregone le avrebbe prosciugato tutta l'energia lasciandola lì morta. Sua madre non avrebbe mai saputo come era scomparsa sua figlia. Tutto il mondo sarebbe stato in grave pericolo.

La forza tornò improvvisamente, come era successo prima nella sala del Grande Consiglio un'aura azzurra ricoprì la ragazza, il mago fece una smorfia di paura e osservò titubante tutto quanto.

Susy aveva gli occhi chiusi, era concentrata in quello che stava accadendo.

La forza spezzò la bacchetta di Frej e la ragazza tornò con i piedi per terra.

Il mago si allontanò terrorizzato:

- Che succede? Questo non è normale! Sei solo un'apprendista!-.

La ragazza tese un braccio, sollevò il palmo della mano verso Frej e come se fosse in trance ripetè le stesse parole di prima.

Il mago la guardò spaventato e tutto accadde: una luce azzurra invase l'intera radura, il mago fu spazzato via e si disintegrò nell'aria. Il mantello e la bacchetta tornarono in mano a Susy che appena li afferrò scomparve nel nulla.

Linda era seduta per terra nel luogo in cui era scomparsa l'apprendista il suo volto era triste, l'anziana strega del Consiglio cercava di aiutarla, gli altri due maghi e Margaret erano andati a soccorrere Elizabeth che era svenuta.

La donna si riprese in fretta:

- Cosa è successo? Dov'è Susy?- chiese.

Linda stava per spiegarle l'accaduto quando l'apprendista comparve fra lo stupore di tutti.

L'apprendista era svenuta, aveva il mantello e stringeva la bacchetta, in mano stringeva qualcos'altro.

Quando Susy aprì gli occhi era al negozio, sdraiata su un materasso che Linda aveva fatto apparire.

Vicino a lei c'erano Linda, Margaret ed Elizabeth.

- Cosa è successo? La Suprema?-.

Linda si stava curando il braccio.

- Questo ce lo devi dire tu! Cosa è successo quando siete scomparse?-.

L'apprendista raccontò tutto mentre beveva una tisana magica.

- Questo spiega perché quando seri tornata stringevi questo- disse Linda.

Porse un ciondolo alla ragazza.

- Ma è il ciondolo di Frej! Cosa è successo? E cos'era quella luce che ho creato?-.

- Se quello che hai detto è vero hai fatto una cosa che solo una strega di alto livello riesce a fare. Senza contare che nessun apprendista riuscirebbe a fare una magia senza la bacchetta! Quello che hai fatto te è dovuto alle emozioni che avevi... La rabbia ha fatto uscire... La tua anima!-.

- Per quello ero in trance?- chiese la ragazza.

Linda annuì.

- Credo che il primo round si sia concluso. Ma non possiamo ancora abbassare la guardia. Susy, credo che per un bel po' la Suprema non ci darà fastidi. Da domani potrai tornare a scuola-.

- Ma Eryj? E poi sarò veramente al sicuro?-.

- Eryj non potrà farci nulla, è solo una tua copia. Sarai al sicuro non preoccuparti. Margaret accompagnala a casa, io vado al palazzo per aiutare la strega e i due maghi-.

E Linda scomparve.

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