14. L'INFEDELTA' ED IL SEGRETO SVELATO.
La settimana passò sempre con lo stesso ritmo, Eryj andava a scuola, mentre Susy raggiungeva il negozio per completare il suo addestramento.
Sabato ebbe il permesso di stare a casa e siccome la scuola era chiusa decise di non sdoppiarsi.
Il padre era di nuovo in viaggio di lavoro, il fratello andava a dormire il sabato e la domenica a casa di un amico e la madre aveva in programma di uscire.
- Susy, io vado. ricordati di lavare i piatti e mettere a posto il salotto. Ciao!-.
Dopo un bacio fugace scese le sale di corsa.
- Accidenti! Io volevo riposarmi! Non ce la farò mai!-
Scese in cucina, osservò i piatti sporchi e dopo i primi attimi di sconforto le venne un'idea.
Corse in camera, prese la bacchetta e pronunciò:
- Divido!-.
Eryj la guardò torva:
- So cos'hai in mente!-.
- Ci mancherebbe altro! È naturale che tu lo sappia-.
- Non ti aiuto! Non mi puoi sfruttare!-.
- Coraggio! Dammi una mano! Io lavo i piatti e tu metti in ordine il salotto-.
Eryj era irremovibile. Ad un tratto squillò il telefono.
- Ne parliamo dopo. Ora fai silenzio, va bene?-.
Sollevò la cornetta bofonchiando:
- Pronto?-.
- Ciao... sei Susy?-.
- Sì, chi parla?-.
- Sono Giorgio-.
Attimi di silenzio trascorsero dopo quella frase.
- Ciao. Hai bisogno dei compiti?- chiese pronta a passargli Eryj.
- No, ti ho telefonato per un altro motivo-.
Susy interruppe il gesto di richiamo per Eryj e lo sostituì con uno di allontanamento. Ma la sosia mise il viva voce e seguì il discorso sotto lo sguardo accusatorio di Susy.
- Dimmi pure-.
- Oggi è sabato e quindi i negozi stasera sono aperti. Mi chiedevo se ti andava di fare un giro-.
Eryj cominciò a saltellare divertita sotto i gesti frenetici di Susy che la pregava di smetterla.
La ragazza ci pensò un po', poi decise che passare un po' di tempo con Giorgio non le avrebbe fatto male.
Sotto lo sguardo curioso di Eryj rispose:
- Certo, per me non c'è alcun problema. Dove ci troviamo?-.
- Passo io a prenderti. Va bene alle otto?-.
- Certamente, va benissimo. Alle otto allora. Ciao Giorgio.
Eryj annuì felice, ma fu interrotta da una frase timida del ragazzo.
- Senti... Vieni tu, okay? Ho invitato te...- e mise giù.
La ragazza riattaccò perplessa.
- Hai sentito? L'ha scoperto!-.
Eryj si strinse nelle spalle e poi sorrise maliziosa!
- Bel colpo! È il più carino della classe-.
Susy la fulminò con la sguardo e preoccupata disse:
- Muoviti! Che altrimenti non finiamo neanche per mezzanotte!-.
Mentre lavava i piatti ripensò alla frase di Giorgio, il ragazzo era sembrato sicuro della propria idea.
Il tempo passava lento e inesorabile, le lancette sull'orologio sembravano incantate, segnavano sempre la stessa ora. Ripensò all'avventura avuta con la Suprema, ma rimosse subito quel pensiero dalla testa.
- Susy, cosa hai intenzione di indossare stasera?-.
La ragazza sobbalzò sentendo la voce di Eryj sulla sua spalla.
- Non lo so ancora. Ma hai già finito?-.
- Sì, cioè no! Devo solo mettere in ordine il divano! Tuo fratello deve togliersi il vizio di mangiarci sopra!-.
- Ti ricordo che mio fratello è anche tuo fratello, Eryj-.
La sosia si recò in salotto ripetendo la frase della ragazza con una nota di sarcasmo-.
Quando finalmente anche l'ultimo piatto era stato lavato, Susy si sedette stanca su una sedia della cucina.
Era preoccupata per l'appuntamento della sera, Giorgio le avrebbe detto qualche cosa della sosia? Non lo poteva sapere fino alle otto.
Guardò curiosa l'orologio, erano ancora le cinque! Sconsolata abbassò lo sguardo.
- Susy! Corri! Vieni a vedere!-.
La ragazza si alzò preoccupata e si lanciò slittando sul parquet del salotto, Eryj era seduta sul tappeto indiano a guardare la televisione.
- Cosa succede, Eryj?-.
- Guarda! Quella è la Suprema!-.
Susy si avvicinò alla televisione, immagini di fiamme invasero lo schermo, una casa stava andando a fuoco.
Nello sfondo si notavano i vigili del fuoco che correvano da tutte le parti e in primo piano, sulla destra, c'era il giornalista.
- Un altro evento strano riguardante la perdita del gas ha colpito in questa piccola città del nostro stato. Un turista stava riprendendo i monumenti della città quando la casa ha preso fuoco improvvisamente, e come potrete vedere dal video che manderemo tra poco, qualche cosa ha spiccato il volo. Ora i vigili del fuoco stanno cercando di spegnere l'incendio. La linea allo studio-.
Il video mandato in onda descriveva dei monumenti, poi un urlo, la telecamera inquadrava soltanto il marciapiede, poi lentamente si alzò ad inquadrare le fiamme. Susy guardava attenta lo schermo in cerca della Suprema. Stava perdendo la pazienza quando una sagoma nera sbucò a razzo dalla finestra della casa, distingue solo una punta rossa, poi la figura misteriosa scomparve.
- Hai visto? Quella era la Suprema!- esclamò Eryj.
- Non si mette per niente bene! Perché sta facendo questo? Perché dare fuoco a delle case?-.
Susy voleva delle risposte e sapeva dove trovarle.
- Devo andare al negozio!-.
- Ma sono già le cinque!- brontolò Eryj.
- Giorgio arriverà alle otto, di che ti preoccupi?-.
- Va bene, ma vengo anche io!-.
- No, tu no. Stai qua e se viene qualcuno spacciati per me-.
Eryj incrociò le braccia:
- Io vengo con te!-.
Susy sbruffò, lanciò un'occhiata veloce all'orologio, erano le cinque e un quarto.
- D'accordo, ma muoviamoci-.
Eryj spense sorridendo la tele, Susy le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla.
Un attimo dopo si trovarono faccia a faccia con Brenda.
- Ciao! Io sono Brenda!- disse con entusiasmo prendendo la mano di Eryj.
La sosia sorrise e lasciò la mano della strega. In quel momento la porta sulle scale si aprì, Margaret uscì fuori.
- Brenda smettila di importunare i clienti...- guardò spaventata le due ragazze e poi chiese: - Ma ci vedo doppio?-.
Eryj rise seguita da Susy.
- No, sono io Susy, lei è la mia sosia!-.
Margaret le guardò e sorrise rassicurata.
Linda scese le scale in quel momento, aveva in mano un grosso libro di magia.
- Sbaglio o oggi hai la giornata libera?-.
- Sì, ma il telegiornale ha fatto vedere un filmato-. Rispose pronta.
Susy raccontò tutto quello che aveva visto e sentito, poi aspettò di vedere una reazione in Linda, che però non avvenne.
- E come mai la tua sosia è qui?- chiese noncurante.
- Ha insistito-.
Linda annuì.
- Bene, allora riunisciti, così la sosia non potrà obbiettare-.
- Io sono Eryj- si intromise la sosia.
- Cosa? Le hai dato un nome?-.
- No, se l'è preso! Perché, cosa cambia?-.
- Stai imparando la magia, e i tuoi pensieri e le cose che apprendi sono in comune con la tua sosia...- cominciò.
- Eryj!- specificò la sosia.
- Eryj potrebbe imparare tutto quello che sai e diventare indipendente! E se la Suprema la convincesse ad unirsi a lei?-.
Susy ammutolì. Non ci aveva pensato, anzi in verità non pensava potesse succedere. Eryj trovò il coraggio di rispondere.
- La Suprema ha cercato di fare del male a Susy, quindi ha cercato di fare del male pure a me. Perché mai dovrei stare dalla sua parte?-.
Linda scosse la testa rassegnata.
- Linda... Perché la Suprema da fuoco a tutte quelle case?-.
- È una storia lunga. Tutto cominciò quando decise di schierarsi con la magia nera. Come già detto, in poco tempo la Suprema riuscì a diventare molto potente e a governare il regno dei maghi e delle streghe nere. Molti maghi bianchi, per paura decisero di assecondarla, interi squadroni di maghi e di streghe bianche si schierarono dalla sua parte. Ma quando la strega del Gran Consiglio la sconfisse, questi scapparono per paura e si nascosero fra la gente... Normale. Ora che la Suprema ha riacquistato i suoi poteri li sta cercando tutti per recuperare quello che loro le hanno sottratto-.
- E cosa sarebbe?- domandarono assieme Susy ed Eryj.
- L'infedeltà-.
Susy non capiva. Cosa voleva dire? L'infedeltà? Linda si affrettò a spiegare.
- La Suprema marchiava ogni suo seguace con l'infedeltà. Un marchio che era presente su ogni strega o mago che l'assecondasse. Esso richiedeva da parte del possessore infedeltà verso i nemici per la vita, e quindi una fedeltà cieca per la Suprema. Quandola Suprema fu sconfitta e i maghi e le streghe scapparono tradirono il marchio. Chiesero asilo a noi, comunità magica bianca, e quindi il patto di infedeltà fu rotto. Ora stanno pagando cara questa loro mossa-.
- Il marchio, è visibile?- chiese Eryj.
Susy la guardò stupita, stava pensando la stessa cosa.
Linda fissò Eryj, chiuse gli occhi, e dopo qualche istante sentenziò:
- No, non è visibile. Ma sono poche le persone che riescono a distinguere i traditori e io ne conosco solo una. La strega del Gran Consiglio-.
- Come si chiama? La strega intendo- chiese Susy.
- Non me lo ricordo. Nessuno conosce il suo nome. E se qualcuno lo sa lo tiene segreto-.
Susy stava cercando di riflettere, ma un'esclamazione la distrasse.
- Susy! Sono le sette! Tua mamma starà per tornare!- disse Eryj.
Susy annuì, saluto con un cenno Linda e Margaret e poi scomparve con Eryj.
Quando atterrò nella sua stanza, Susy, sentì suonare il campanello. Eryj si affacciò alla finestra.
- È tua madre!- disse.
Susy si affrettò a riunirsi con la sosia e scese le scale di corsa. Si fermò appena in tempo per evitare la porta di casa che si apriva.
- Susy! Sono minuti che suono! Quanto ci metti?- esclamò scocciata la madre.
- Scusa, dormivo!- fu la debole scusa.
La madre si sdraiò sul divano esausta.
- Che tempaccio! Fa freddo!-.
- Mamma, senti... Io alle otto avrei un appuntamento- cominciò Susy.
Alla donna si illuminarono gli occhi e presa dall'entusiasmo si sedette.
- Con chi?-.
- Con un amico- cercò di restare vaga la ragazza.
- E chi è questo amico?-.
- Un compagno di scuola-.
La donna sorrise rassegnata. E annuì serena. Susy capì che quello era un segnale di approvazione e corse verso il bagno per farsi una doccia.
Alle otto, quando suonò il campanello, era già vestita e pettinata. Indossava una gonna lunga fino alle ginocchia ben lavorata e un maglione azzurro.
Fece per scendere le scale ma indugiò sulla bacchetta. Poi con una decisione improvvisa la prese e la nascose nella tasca interna del giubbotto.
Uscendo dalla stanza sentì la voce della madre di sotto, alla porta. "Oh no! Povero Giorgio! Meglio che mi sbrigo!".
Quando scese la voce della madre era sempre più acuta.
- Ah! Così ti chiami Giorgio? Bel nome. Un mio zio si chiamava così! Bè a dire la verità era lo zio di un mio prozio, ma non importa, giusto?-.
- Ehm... Certo- rispose confuso il ragazzo.
- Oh ma che sbadata! Forse vuoi entrare?- lo supplicò la donna.
Il ragazzo stava rifiutando quando tra i due emerse Susy.
- Ciao Giorgio! Non dovevamo andare a prendere Alessandra? Sarà meglio muoversi, altrimenti aspetta troppo! Ciao mamma!-.
Giorgio guardò interrogativo la ragazza, ma lei gli fece capire di assecondarla.
- Oh, già. Ale... Poveretta sarà in piazza ad aspettarci al freddo. Salve signora-.
La madre di Susy li seguì con lo sguardo finché non sparirono.
- Scusala, ma fino a quando non ha finito l'interrogatorio trattiene le persone-.
Giorgio sorrise guardando la ragazza.
Arrivarono in piazza molto in fretta, le luci dei lampioni illuminavano la fontana e gruppi di persone entravano ed uscivano dai negozi e dai bar.
Giorgio si fermò sotto ad un lampione e Susy poté osservarlo meglio: indossava dei jeans stretti e neri e sotto la giacca aperta si intravedeva un maglione blu scuro. I suoi capelli ricci era impastati di gel dandogli più anni di quelli che aveva.
- Allora. Qualche negozio che ti interessa in particolare?- chiese il ragazzo.
Susy scosse la testa.
- Andiamo a fare un giro lì, sono arrivati dei CD nuovi- consigliò il ragazzo.
Entrarono nel negozio e Susy si diresse verso il reparto che interessava all'amico, ossia musica tutt'altro che tranquilla.
- Dove stai andando?- chiese perplesso Giorgio.
- Nel tuo reparto preferito- rispose Susy.
- E da quando a me piace la musica latino americana?-.
- Ops, ma qui hanno cambiato tutto!-.
- Bè anche ieri, quando siamo venuti, era così rispose in tono di sfida il ragazzo.
Fu allora che Susy capì. L'aveva portata lì per avere la chiara dimostrazione che la ragazza che vedeva ogni giorno non era Susy.
Rimasero mezz'ora nel negozio, in silenzio, mentre Giorgio cercava CD nuovi. Puoi uscirono.
- Ho fame- commentò il ragazzo.
Entrarono in un bar e si sedettero ad un tavolino al fondo, isolato.
Dopo aver ordinato aspettarono. Susy guardava le mattonelle, non sapeva che fare, ormai Giorgio aveva capito tutto, o quasi. Osservò una formica passare da una mattonella all'altra, il suo corpo sembrava cambiare colore quando l'esserino passava vicino alle luci colorate, poi finì crudelmente sotto alla scarpa della commessa.
- Ecco la vostra ordinazione, buon appetito- e svanì dall'altra parte del bar.
Giorgio fissava Susy con la coda nell'occhio e stanco di quel silenzio spostò il piatto lontano e disse:
- Ti sei accorta che ho capito tutto... Ma non è stato difficile-.
Susy sollevò lo sguardo perplessa.
- La tua sosia ti assomigliava, forse, ma io la vedevo talmente differente, un'altra persona-.
Ancora nessuna risposta da parte di Susy.
- Insomma. Mi spieghi cosa sta succedendo? Perché non vieni più a scuola?-.
Giorgio era davanti a lei, i suoi occhi chiari volevano delle risposte e Susy non sapeva se dargliele. Pensò a Linda, a Margaret e a Guenda. Non sapeva davvero che fare.
Poi sospirò e rispose:
- Non posso spiegarti tutto, è troppo rischioso e saresti una mira troppo facile-.
Giorgio la guardò perplessa:
- Quindi io ora dovrei fare finta di niente? Parlare con la tua sosia come se fossi tu? E per quanto?-.
Susy sospirò ancora e continuò:
- Nessuno si era accorto che io ed Eryj siamo due persone diverse. Non capisco come tu abbia fatto -.
- Per me è stato naturale, fin dal primo momento ho capito che non eri tu! E chi è Eryj? Mi vuoi spiegare come fai ad avere una sosia? È magia?-.
Susy lo guardò ancora più preoccupata. Il ragazzo aveva capito anche che lei sapeva usare la magia.
- Ti vorrei dire tutto, ma è molto complicato. Eryj è la mia sosia, questo nome se l'è scelto lei. La magia... Hai capito anche questo a quanto vedo-.
Giorgio era stupito, con la coda nell'occhio vide la cameriera pulire un tavolo lì vicino e dopo che se ne fu andata chiese:
- Sei una strega?-.
La ragazza scosse la testa.
- Sono un'apprendista. Sto facendo un corso accelerato per diventare strega, nel mondo magico hanno assoluto bisogno di me-.
- Come sarebbe a dire?-.
Susy guardò il ragazzo, non sapeva come spiegarsi, poi pensò: "Ormai... Meglio se gli racconto tutto".
Gli spiegò della Suprema, della morte di Guenda, di Linda, di Margaret e di Brenda. Gli raccontò del manico di scopa, della bacchetta magia e dell'avventura con la Suprema. Quando terminò il viso del ragazzo era serio e preoccupato. Dopo essersi guardato attorno si chinò verso Susy e le chiese:
- hai combattuto con la Suprema? E stai bene? Tua madre sa questa storia?-.
La ragazza scosse la testa:
- Non sa niente e non deve saperlo! Ho combattuto con lei ma è intervenuta la strega del Gran Consiglio e mi ha salvata-.
- Insomma ora vogliono che tu combatta la Suprema per salvare il mondo magico? Ma sei solo una ragazza! È pericoloso! Rifiuta!-.
Susy scosse la testa.
- Guenda si è sacrificata per me. Non voglio che l'abbia fatto per niente. E se la Suprema prendesse possesso dell'intero mondo magico, per le persone normali non ci sarebbe più via d'uscita-.
Giorgio era preoccupato. Susy lo guardò indecisa se aveva fatto bene a raccontargli tutto, ma era felice di essersi sfogata con qualcuno.
- Devi fare finta di non sapere niente! La Suprema sta cercando mezzi per arrivare a me! Non voglio che possa usare te-.
Il ragazzo annuì.
In quel momento la porta del bar si spalancò di colpo, tutti sobbalzarono e una donna vestita con jeans e maglia a maniche corte entrò correndo e si diresse al tavolino di Giorgio e di Susy. La ragazza la riconobbe.
- Linda! Che ci fai vestita così?-.
- Ma che ti salta in mente? Raccontare tutto ad un ragazzino?-.
Susy sussultò.
- Come fai a saperlo?-.
- La tua mente! Devi fare più attenzione! Qualunque essere magico avrebbe potuto leggerti nel pensiero. È una capacità magica! E senza allenamento non riuscirai a impedire che ciò accada!-.
Susy abbassò lo sguardo.
- Lei è Linda?- chiese Giorgio.
La strega si dedicò al ragazzo, lo fissò intensamente, e dopo un sussulto che nessuno vide prese la mano di Susy e disse:
- Forza vieni via! Dobbiamo parlare-.
Giorgio guardò la ragazza che lo salutò, Susy fece per andare ma a Linda cadde qualche cosa di marrone, la strega si inginocchiò a raccoglierlo in fretta e lo nascose senza che nessuno la vedesse, ma Susy aveva capito tutto, le era caduta la bacchetta. Susy non capiva perché improvvisamente l'avesse impugnata mentre aveva la mano nella tasca dei jeans, ma notò un piccolo simbolo sulla parte bassa della schiena della strega. La maglia corta, si era alzata rivelando una specie di marchio particolare, era argentato.
Quando uscirono Susy guardò Linda e chiese:
- Ma ti sei fatta un tatuaggio?-.
Linda la guardò sorpresa, poi rispose duramente:
- non è un tatuaggio-.
Susy fu riaccompagnata a casa dalla strega, si sdraiò nel letto pronta ad affrontare una notte, apparentemente, come le altre.
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