10. I FUNERALI.
La mattina seguente il sole non si vedeva, la pioggia non era del tutto cessata. Susy si alzò vestendosi con calma, prese la giacca, lo zaino e scese di sotto.
La madre l'aspettava in cucina.
- Susy è pronta la colazione- urlò lei.
La ragazza aprì la porta e uscì senza degnare la madre di uno sguardo. Sapeva che non era colpa sua se Guenda era morta, ma non riusciva a parlare.
La madre aprì la porta di casa e disse:
- Susy ma perché ti comporti così? La colazione non la fai?-
- No mamma, ora proprio non mi va. Torno stasera per cena-.
E si incamminò verso scuola.
Il solito atrio le sembrava gigantesco, salì le scale controvoglia e le cadde pure un foglio dalla giacca.
Un ragazzo lo raccolse e glielo porse; era Giorgio.
- Strano un foglietto bianco nelle tasche di una giacca- commentò.
Susy non aveva molta voglia di parlare, ma si sforzò:
- Per ogni evenienza, grazie Giorgio-.
- Ti posso accompagnare?- chiese lui.
La ragazza annuì.
Nella classe come sempre c'era un grande rumore, Susy appoggiò lo zaino per terra e si sedette al suo banco.
Alessandra le si avvicinò:
- Tu e Giorgio? Che coppia buffa!-.
- Cosa? Ma no... Mi ha accompagnata- rispose lei.
La ragazza si accorse della diversità di Susy:
- Tutto bene?-
- Sì, sono solo un po' stanca-
- Va bene. Comunque diamo una festa per tutta la classe a fine anno, pensi di venire?-
- Non lo so. Forse no. Magari ho da fare-.
La campanella suonò e tutti si sedettero.
Quando finalmente suonò la fine dell'ultima ora, Susy uscì in silenzio dalla classe.
Davanti alla scuola incontrò Giorgio.
- Ciao Susy! Vai a casa?-
- No, non ancora- replicò.
- Va bene, ora io vado ciao!- e Giorgio sparì.
In centro non c'era molta gente, la ragazza si sedette su una panchina e quasi senza volerlo guardò il negozio.
Era immersa nei suoi pensieri e non notò una figura che le si avvicinava lentamente.
- Ciao Susy-.
La ragazza sobbalzò e per un istante strinse la bacchetta sotto la giacca; ma la rilasciò quando vide Linda.
- Ciao Linda-.
La strega aveva in mano un biglietto lilla che consegnò alla ragazza.
- In memoria di Guenda, domani c'è il funerale. Oggi il Gran Consiglio ti vorrebbe vedere-.
Alla ragazza cominciò a salire la rabbia.
- Il Gran Consiglio mi ha stufato! Prima dice di far correre gli eventi e così perdiamo Guenda, e ora mi vuole anche vedere? Sai che c'è? Sono io che non voglio vedere il Gran Consiglio! E mi sono anche stufata di questa vita! Voglio tornare alla normalità!-.
Linda abbassò lo sguardo, capiva perfettamente come si sentiva la ragazza; anche lei aveva provato la stessa cosa quando aveva parlato con il Gran Consiglio.
- Per lo meno... Vieni al funerale. Ciao-
E si allontanò. Un bambino che aveva visto tutta la scena guardava Susy spaventato. L'aveva sentita gridare e parlare di un Consiglio strano.
Susy si alzò e decise di entrare in una specie di bar-ristorante e si sedette ad un tavolo piccolo e appartato.
La cameriera arrivò subito e la ragazza ordinò un panino e delle patatine.
Ma quando arrivarono le era passata la fame. Cercò comunque di mangiare qualche cosa ma con scarso successo.
Un ragazzo la notò dalla vetrina ed entrò nel locale: era Giorgio.
" ma che vuole questo oggi? Non è giornata".
Il ragazzo osservò Susy ed educatamente disse:
- Posso sedermi?-
Lei annuì.
Il ragazzo si sedette, indossava dei jeans con una camicia bianca.
- Tutto bene?-
- Sì magnificamente-
- E allora perché non mangi?-
Susy guardò Giorgio e allontanò il piatto di patatine.
- Non mi vanno, le vuoi te?-
Il ragazzo ne prese una, poi osservò Susy.
- Bè... credo che non mi dirai mai niente. Quindi se vuoi parlarmi, io ci sono-.
Detto così tirò fuori un biglietto e lo lasciò sul tavolo, poi prese lo zaino e se ne andò.
Susy lesse il foglio, sopra c'era un numero di telefono.
Tornò a casa prima di cena, così si fece una doccia.
A cena lei non parlava, mangiava meccanicamente quasi fosse una cosa noiosa da fare, e per lei lo era veramente.
Il giorno dopo le serviva una scusa per non andare a scuola, ma lei voleva veramente andare a quel funerale?
La madre si accorse di qualche cosa:
- Susy, sicura di sentirti bene? È da ieri che sei... Silenziosa-
- Un po' di mal di testa mamma, stai tranquilla-
- Forse sarebbe meglio se tu domani non andassi a scuola, magari riposandoti un po' staresti meglio-
L'occasione era arrivata, ora restava a lei decidere.
- Sì, va bene. Tanto non ho verifiche domani- e si alzò.
La sua stanza era buia, sembrava davvero molto squallida. Accese la luce e guardò il cielo scuro al di là della finestra, era terso.
Si buttò sul letto a testa in giù. Il cuscino fresco e soffice attutì la lieve caduta. Da lì si vedeva perfettamente la luna che era apparsa pian piano nel cielo, quasi non volesse disturbare tutta quella pioggia. E fu proprio mentre guardava la luna, unico punto bianco nel cielo. che Susy si addormentò.
La mattina arrivò piano senza far rumore e soprattutto senza sole. Susy col cuscino sulla testa si svegliò di soprassalto, non sapeva neanche lei perché, ma c'era qualche cosa di strano.
Guardò sul comodino: il biglietto lilla era ancora lì. Non era cambiato niente, o forse sì? Non lo poteva sapere, ormai aveva imparato che in quel mondo non si poteva più avere delle certezze.
Si alzò sbadigliando e si vestì lentamente. Che fretta c'era? Osservò l'ora, le nove meno cinque. Stava per cominciare la seconda ora di lezione.
Dei passi veloci nel corridoio fecero destare la ragazza dai suoi pensieri, la porta si spalancò.
- O, ciao Susy- era sua mamma.
La ragazza fece un debole sorriso.
- T senti meglio?-
- S, mamma. Abbastanza meglio, grazie- mentì la ragazza.
- Bnissimo. Io starò fuori tutto il giorno. Ha telefonato una signora in centro e vuole una mano con un negozio. Mike starà dal un suo amico dopo scuola, John, sai quello con i capelli neri...-.
- Qiello è Michael, mamma-.
- Oh già! Vabbè sono tutti uguali! È difficile distinguerli! Comunque ora vado!-
- E papà?-
- A oggi forse toglieva il gesso, comunque è andato con un suo collega nei dintorni, deve visitare alcune ditte... Ti lasciamo sola tutto il giorno- disse un po' dispiaciuta.
- Non importa mamma-
Si salutarono e poi la madre uscì di casa.
La ragazza salì in camera e prese il biglietto lilla; il funerale era alle dieci.
Cominciò ad andare avanti e indietro per la stanza, poi si allargò anche nel corridoio. Osservò il vialetto, la quercia che era caduta era stata spostata il giorno prima da una ditta specializzata, nel punto in cui era morta Guenda c'era solo una macchia nera. Susy non poté evitare di guardare il punto in cui era comparsa la Suprema; ormai rimaneva solo il marciapiede.
Possibile che la Suprema sapesse di lei? E perché se aveva tentato di ucciderla? Susy voleva delle risposte.
Il campanello suonò e lei si precipitò ad aprire; era Linda. Per un istante la ragazza ebbe la tentazione di chiudere la porta, ma si trattenne.
- Ciao, Susy- salutò la strega.
- Ciao...- rispose debolmente la ragazza.
- So che sei sola, posso entrare?- chiese.
Susy si spostò e chiuse la porta dopo che la strega mise piede nell'atrio.
- Bella casetta- commentò.
- Cosa succede ancora?-
- Il Consiglio...- cominciò Linda.
- Non mi interessa del Consiglio. Oggi non ci tengo ad andare da loro- la fermò Susy.
- Lo so, ma hanno detto che visto lo svolgersi dei fatti è meglio cercare una difesa-
- Vogliono una difesa? E perché prima che Guenda morisse non l'hanno voluta?-
- Non so risponderti. Comunque il Consiglio vuole vederti dopo il funerale di Guenda. Tu verrai?-
- Non ne ho idea, Linda- rispose decisa.
- Okay, poi si vedrà-
- Margaret e Brenda? Come l'hanno presa?- si informò Susy.
- Bè io sono tornata con il corpo di Guenda da loro. Brenda non ha capito molto, continuava a salutare il cadavere... poi credo abbia capito. Margaret invece l'ha presa malissimo non smetteva di piangere e scuotere Guenda. Non voleva crederci... Per questo dovresti venire. Anche tu la conoscevi!- commentò Linda.
Susy annuì. Linda fece un cenno verso la porta.
- Se non vuoi compagnia me ne vado-
Susy annuì e aprì la porta, si salutarono debolmente e poi la strega uscì di casa.
I pensieri di Susy si erano fusi nella sua testa, guardò l'ora: le nove e mezza. Mancava ormai poco, doveva prendere una decisione.
Salì in camera e si sedette sul letto. Parecchie volte si alzò pensando "ci vado" poi però si risedeva con le lacrime agli occhi.
Alle dieci meno un quarto osservò il cielo, sembrava rimettersi a piovere, guardò la foto di Guenda e poi si decise, mise un abito normale, afferrò la bacchetta e uscì di corsa di casa per non rischiare di cambiare idea.
Raggiunse il centro in poco tempo, il negozio era lì, a pochi passi, ma lei non voleva muoversi. Poi dopo essersi guardata intorno chiuse gli occhi ed entrò di corsa.
Quando entrò sbatté la porta. Una folla silenziosa si voltò preoccupata e quando la videro rimasero spaventati. Alcuni tirarono fuori la bacchetta, ma Linda intervenne.
- Fermi! Non è la Suprema! È l'apprendista!-
Susy guardò la folla abbassare la bacchetta, poi cercò Margaret, ma non la trovò. Prese la bacchetta e con un colpo si cambiò d'abito, sospiri tesi avvolsero la stanza, ma Susy continuò la sua ricerca.
Margaret era in un angolo, aveva allontanato tutti e stringeva la mano di Brenda che stranamente sembrava aver capito tutto.
- Margaret!-
Sentendosi chiamare la strega si voltò e vide Susy, poi cominciò a piangere:
- Ciao, cara! Vieni qui! Tu hai visto tutto!-
Susy raggiunse la strega e si fece persino abbracciare, poi rivolse a Brenda uno sguardo triste che lei ricambiò.
- Mi dispiace Margaret. Voleva salvare me...- cercò di spiegare Susy.
- Non è colpa tua! E pensa cara, i responsabili non sono neanche venuti!-
Susy si guardò in giro, era vero: non vedeva alcun membro del Gran Consiglio, ma solo persone semplici mai viste prima.
Margaret lasciò la ragazza, Linda le si avvicinò:
- Coraggio, Margaret, sta iniziando. Svelta prepariamoci ad andare-
Una grande folla si recò nel retro del negozio, e lì Susy la vide: la bara era grigia, era in mezzo al giardino del retro, sei uomini su manici di scopa la tenevano.
Le lacrime cominciarono a salirle sugli occhi e si voltò dall'altra parte per non farsi notare.
Tutti i maghi e le streghe presenti salirono sui loro manici di scopa, poi si levarono in volo.
Anche Margaret e Brenda si unirono a loro, Linda invece fece salire sul suo manico Susy.
Il corteo di manici di scopa cominciò il loro viaggio, Susy teneva gli occhi fissi sulla bara. Linda non piangeva, era concentrata.
Arrivarono a Witch Ville in poco tempo, sorpassarono l'entrata, raggiunsero un luogo pieno di lapidi bianche e grigie: era il cimitero.
La cerimonia fu lunga e incredibilmente triste. Margaret non finiva più di singhiozzare stringendo la mano di Brenda. Poi arrivò il momento, avrebbero visto Guenda per l'ultima volta, la bara stava scendendo lentamente verso il basso, traballante nel filo di luce proveniente dalla bacchetta di un mago piuttosto anziano.
Le lacrime si fecero subito sentire, Susy cercò di ricacciarle ma queste non ne volevano sapere, la ragazza cominciò a tremare e ad essere scossa dai singhiozzi ad intervalli lunghi. Sentì un mano sulla sua spalla, si voltò era Linda; per la prima volta anche lei piangeva.
Alcuni maghi rimasero lì, due andarono a prendere Margaret e Brenda cercando di tirarle un po' su di morale. Susy notò per la prima volta una donna, era in un angolo che guardava la tomba di Guenda.
- Chi è quella?- chiese Susy.
Linda si asciugò le lacrime:
- È la madre di Guenda. Ormai Guenda viveva da noi, ma ogni tanto andava a trovare sua madre-
- Il padre di Guenda?-
- È stato ucciso- rispose brevemente Linda.
- Da chi?- domandò Susy temendo la risposta.
- Dalla Suprema-
La strada per il Gran Consiglio era sempre quella, ma sembrava interminabile. I negozi tutti chiusi rendevano la città lugubre.
Linda camminava a fianco, guardava fisso un punto non identificabile.
Finalmente raggiunsero il palazzo cristallino ed entrarono.
Non c'era scorta questa volta, così si incamminarono per il grande scalone ed entrarono nella stanza della famosa strega.
La strega era seduta su una specie di trono, osservava il cielo scuro preoccupata, forse perché proprio con quel cielo pochi anni prima la Suprema aveva preso il volo.
La strega si destò dai suoi pensieri e rivolse un debole sorriso a Susy e a Linda.
- Siete venute alla fine-
- Sono parte del Consiglio è un dovere venire-
Susy cercò di controllarsi e non disse nulla.
- Dunque mi dispiace molto per quello che è successo a Guenda, era una brava apprendista- iniziò.
Susy rivolse uno sguardo fuori dalla finestra, da lì si vedeva il cimitero.
- Credo dunque che sia venuto il momento di combattere la Suprema- annunciò la strega.
Linda sobbalzò, Susy guardò preoccupata e spaventata la strega.
- Credo che in principio dovremo difendere l'apprendista, è chiaro che la Suprema vuole lei- propose la strega.
Nella mente di Susy cominciarono a tornare quelle domande poste negli ultimi attimi di quei giorni.
- E cosa dovremmo fare? La Suprema la troverà ovunque dove la possiamo nasconderla?- chiese Linda.
- Appunto, non la nasconderemo, tornerà al negozio. Dovrai accelerare il programma tanto sono sicura che riuscirà a diventare subito una strega-.
- Quindi il piano sarebbe farla diventare strega prima che la Suprema la trovi?- domandò ancora Linda.
- Esattamente. Sarà dura, tanto studio...-
- Ma io le ricordo che ho anche una vita umana! Vado ad un liceo! Mica è semplice studiare le materie normali e quelle magiche!- protestò l'apprendista.
La strega la osservò impassibile, ormai il suo giudizio lo aveva dato.
- Come faremo con le misure di protezione?- domandò Linda.
- Te lo farò sapere più tardi ora riaccompagnala, il cielo è terso e non mi sembra il momento adatto. Se non avete domande, potete andare-.
Stanca di quella giornata Susy uscì sbuffando dalla stanza.
Ripercorsero assieme la via principale senza parlare e cercarono Margaret al cimitero, ma non la trovarono.
- Dove sarà finita? Qui sta piovendo!- commento Susy preoccupata.
- Vieni, credo che sia dalla madre di Guenda-.
Camminando raggiunsero una casa piuttosto piccola e malandata, la porta era aperta così entrarono.
Dentro, nell'unica stanza c'erano poche persone, ma l'apprendista riuscì comunque a scorgere la sagoma di madame Cloth vicino a quella mingherlina di Brenda. Accanto alla strega c'era Margaret che era seduta vicino alla madre di Guenda. La donna era immobile, Margaret le stringeva una mano, il silenzio era totale.
Quando finalmente scorsero le nuove arrivate dal volto della povera donna scese una lacrima.
Susy si sentì di troppo mentre Linda andava a porgere le condoglianze alla donna, così decise di uscire. Ma quando si avvicinò alla porta una mano le afferrò la veste e la costrinse a girarsi, la ragazza si trovò di fronte la faccia della donna.
Tutti guardavano stupiti la scena, ma Susy non se ne accorse, il suo sguardo era concentrato sugli occhi della donna, gli stessi di Guenda. Improvvisamente le venne in mente ogni suo ricordo, quando si era trovata per la prima volta quello sguardo davanti, solo un po' più perplesso, l'espressione di Guenda quando avevano scoperto che lei era un'apprendista, lo stupore nel constatare che Susy era molto brava con gli incantesimi e molte altri ricordi, ma tutti si intricavano fino a portare ad uno solo, un corpo steso per terra.
Susy non riuscì a trattenersi, anzi in verità non se ne accorse neppure, ma una lacrima le solcò il volto.
La donna osservò la piccola goccia cadere sul pavimento di legno freddo, poi abbracciò l'apprendista.
Quella sera a casa i genitori si accorsero che c'era qualche cosa di strano, ma non dissero niente. Subito dopo cena la ragazza si ritirò nella sua stanza e si chiuse dentro.
Non si mise il pigiama, sarebbe stato inutile visto che non avrebbe dormito. Frugò nella tasca della giacca e trovò un bigliettino, lo prese e lesse, sopra c'era un numero e sotto un nome: Giorgio.
La ragazza ripensò a quando lo aveva incontrato, forse era stata troppo scortese, ma non poteva dirgli la verità.
Mise il biglietto nel diario di scuola e guardò fuori dalla finestra, il cielo era sereno, aveva anche smesso di piovere.
Sentì i passi dei familiari che andavano nelle loro stanze e poco dopo vide la luce nella stanza dei genitori spegnersi.
Decise che quella stanza cominciava ad essere troppo piccola, si sentiva soffocare, si alzò e provò ad aprire la finestra, l'aria fresca la sollevò, ma non bastava.
Prese la giacca, la indossò e uscì dalla finestra; quando toccò l'erba si sentì libera. Respirò a fondo, ora stava meglio, decise di incamminarsi verso il centro ormai deserto.
Raggiunse la fontana e si sedette sul bordo, da lì poteva osservare il negozio. Facendosi coraggio si avvicinò, passò la barriera e chiudendo gli occhi entrò.
Con suo enorme stupore Linda, Margaret e Brenda erano lì sedute, come se sapessero del suo arrivo.
Un po' imbarazzata le salutò, poi prese una sedia e si sedette vicino a Margaret che sembrava essersi calmata abbastanza.
- Come mai sei qui, Susy?- chiese Linda.
- Non riuscivo a dormire, ho pensato di fare un giro- rispose.
- Lo sai che è pericoloso uscire da sola, soprattutto di notte. Dopo ti riaccompagnerò a casa-.
La ragazza annuì, poi Margaret le rivolse una domanda che non aveva ancora sentito:
- Come ti senti?-.
- Abbastanza bene, grazie Margaret- mentì.
Linda le schioccò un'occhiata, probabilmente si era accorta della bugia, ma non disse niente.
- Credo che voi due dobbiate parlare, giusto? Noi andiamo di sopra- disse Margaret.
Linda annuì e accompagnò le due streghe al piano superiore.
Susy rimase da sola nella stanza, si guardò intorno ma ogni cosa la riportava a Guenda, cercò di scacciare quel ricordo, e si alzò. Cominciò a camminare fermandosi proprio davanti al tavolo coperto dalla tovaglia. Era lì che aveva visto per la prima volta Guenda, si chiese cosa sarebbe successo se non avesse mai varcato quella soglia, ma scacciò velocemente il pensiero.
Guardò il tavolo: sopra c'era una foglia di Acero, sorrise pensando all'espressione di Guenda nel vederla sotto al tavolo. Accarezzò la foglia.
- Foglie di Acero. Non sapevo ti piacessero- era Linda.
- Cosa? No, non mi piacciono. Solo... Mi ricordano quando ho conosciuto Guenda-.
- Sì, me lo aveva raccontato. Tienila pure, non andremo in banca rotta per una foglia- sorrise.
La ragazza si mise l'ingrediente in tasca ringraziando.
- Allora, oggi ho parlato con il Consiglio, ci dobbiamo organizzare, ma è già stato predisposto che tu venga scortata personalmente ogni volta che esci e quando sarai a casa, ormai la Suprema se deve agire lo farà anche in presenza di mortali. Voglio essere chiara con te, la Suprema non voleva uccidere Guenda, come avrai capito, voleva uccidere te. Non sarai più al sicuro-.
Quelle parole risuonavano nella testa di Susy.
- Comunque il Consiglio dice che forse c'è una soluzione, ma è molto pericolosa, dobbiamo ancora discuterne-.
Susy avrebbe voluto fare delle domande, ma capì dal volto di Linda che era molto stanca e che non era il caso.
- Suppongo che i tuoi non sanno che tu non sei a dormire, vero?- domandò Linda.
- No, non lo sanno-.
- Allora meglio se ti riaccompagno, andiamo-.
Dopo un quarto d'ora Linda accompagnò la ragazza sotto la sua finestra.
- Bene, grazie Linda- disse Susy afferrando la rete.
- Susy?-.
- Sì? Cosa c'è?-.
- Non essere giù, Guenda non avrebbe voluto-.
Linda agitò la bacchetta e Susy si ritrovò nella sua stanza, accese la luce e notò che era tutto a posto.
Si affacciò ma Linda era scomparsa. Quella strega si era accorta che Susy mentiva a Margaret.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top