Capitolo32
Pov Clark...
Sono infuriato, guardo Isa mentre mi racconta tutto e sono incredulo dalle parole che escono dalla sua bocca.
- Cazzo Isa lo sapevi e non hai detto nulla? - nel frattempo arrivano tutti come sempre, se succede qualcosa sono tutti presenti all'appello.
- Non poteva, come non potevamo noi, lei ha cercato in tutti i modi di dirtelo ma tu... -
La mia mente torna in indietro a qualche mese prima, quando io e jus abbiamo parlato sul muretto, il giorno dopo sarei andato a parlare con lei, solo che non era sola, era con quel Dan, prima James poi Dan ho deciso da quel momento di non voler più niente a che fare con lei e ogni volta che si avvicinava io l'allontanavo.
- Potevate dirlo, io, io non capisco perché tutti questi segreti. -
- Noi abbiamo cercato di fartelo capire ma il tuo orgoglio. - parla Isa.
Io passeggio avanti indietro - Cosa? Quale orgoglio, ero solo ferito sono umano pure io. -
Non vedo Rose - Dov'è Rose? - chiedo, almeno lei mi sgrida e parla più chiaramente.
- È all'ospedale. -
- Ora ditemi che parte hanno James e Dan nella vita di Susy, voglio sapere tutto! - sono nervoso.
- James e Susy sono amici, si sono incontrati all'università a New York e Dan è il fidanzato di James. - mi fermo sul posto e guardo Matt.
- Come?- chiedo, credo di non aver sentito bene.
- Sono fidanzati. - sono sconvolto le cose che le ho detto, oddio, è ora?
- Dov'è andata? - chiedo.
Nessuno risponde, perché non rispondono.
- Allora? -
- Forse è meglio che la lasci in pace. Solo per un po'.- dice Kelly. Poi sono io lo scemo.
- No, ora mi dite dov'è. -
- È con Rose. - dice jus.
- Come, è in ospedale ? - chiede Isa. Non poteva saperlo è stata con me fino adesso.
Prendo le chiavi della macchina e mi precipito in ospedale, trovo Rose e sò che mi aspetta una tirata d'orecchie.
- Come sta? - faccio un giro molto largo.
- Non ti vuole vedere. - ma lei no. rido e premo l'indice e il pollice sul naso un po' come Bruce lee.
- Non ti ho chiesto di vederla, anche se vorrei ti ho chiesto come sta. -
- Per colpa tua è entrata in travaglio. -
- Qundi sta per nascere? -
- Sta per nascere. -
- Togliti quel sorriso del cazzo dalla faccia Clark non era il momento di partorire e tutto questo è colpa tua.-
Me ne rendo conto, vorrei tornare indietro ma non è possibile mi sento felice e in colpa nello stesso momento.
Felice perché sarò padre, in colpa perché ho sbagliato e non mi perdonerà per quello che le ho detto, fatto...
Abbiamo sbagliato in due, non sono stato il solo a commettere errori anche i nostri amici ne hanno colpa.
Cerco delle giustificazioni ma solo in parte, cerco di capire, fare chiarezza dentro di me vengo distratto dall' arrivo dei miei amici.
- Come sta? -
- È lì dentro. - punto il dito sulla porta
- Questo l'abbiamo capito.- dice Matt.
Arriva Rose che spiega la situazione e che non vuole vedere nessuno di noi, lo capisco per me ma loro che c'entrano.
- Io la voglio vedere. - dice kelly.
- Ora non può, sta cercando di fare un bambino. - risponde Rose.
- Quindi sta nascendo? -
- Sì, sta nascendo ma cosa siete venuti a fare qui. Mi ha raccontato tutto e tranne alcuni di voi che si sono comportati bene, gli altri sono qui perché si sentono in colpa? - critica me e Isa ne sono sicuro.
- Ora torno dentro e voi fate i bravi. -
Ci guardiamo tutti in silenzio e qualcuno va a prendere i caffè Isa si siede a fianco - Mi dispiace di averti mentito e non ero d'accordo di come si comportava con te. Davvero vuoi portarle via il bambino? -
- Non lo so Isa, sono così arrabbiato con lei da così troppo tempo che non riesco a ragionare... e poi sto per diventare padre e questo mi rende felice. Ora sono una confusione di sentimenti contrastanti tra loro che non riesco a pensare lucidamente. - sorrido.
- Si, hai ragione. - mi batte la mano sul ginocchio.
- Isa, cosa intendeva Susy nel dire che io sono come Carter. -
Questa cosa continua a ronzarmi nella testa.
- Che io ti volevo per me, come per Carter visto che entrambi eravate innamorati di me. Ma io non ti voglio per me, ti considero come un fratello e come tale ti proteggo. -
- Lei pensava che io, tu, oddio! - come ha potuto pensare che io e Isa... si c'è stato ma è stato così breve.
- Forse il suo pensiero si è alimentato perché si è sentita sola e abbandonata un' altra volta, è incinta... - Alla fine della frase Isa spalanca gli occhi, come se alle parole che lei stessa ha pronunciato le ricordasse qualcosa.
Mi stringe il braccio quasi da farmi male. - Che stupida che sono stata, lei si sentiva proprio come me! -
- Cosa dici, non capisco. -
- È venuta da me dicendo che mi voleva parlare e per il bene di tutti forse era meglio che se ne andava. Io ero arrabbiata con lei, perché non ti diceva la verità anche se ci ha provato più volte ma non ci riusciva, diceva che tu l'allontanavi. Io non le ho mai creduto, diceva il vero? Tu non l'hai ascoltata? -
- Si, non ho mai voluto ascoltare quello che aveva da dirmi.-
- Sono un idiota Clark sono più idiota di te e a questo non ci posso credere! - le do una spinta scherzosa e ridiamo.
Arriva Matt con i nostri caffè e ce li porge - Devo chiederle scusa si è sentita abbandonata anche da me. - mette un mezzo broncio.
- Te lo dicevo di non tenere la parte di nessuno. - s'intromette Matt. Lei si volta verso Matt e poi verso di me.
- Clark cerca di sistemare le cose... -
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