capitolo 9



Pov Susy...

Il giorno dopo vado a lezione, poi mi vedo con James al bar prima del turno per mangiare qualcosa e non lavorare a stomaco vuoto.

<Allora sei pronto?> gli chiedo prima di addentare la pizza.
<Sì, domani arriva il camion per caricare i cartoni dove sono le mie cose già tutte imballati, messi in ordine alfabetico e impilati nell'ordine giusto.> dice serio, io invece rido con una mano sulla bocca per non sputacchiare il cibo sulla sua faccia.
Bevo un po' d'acqua prima di parlare.

<Cosa farai se non arriveranno come  li hai messi tu?> rido.

< Non fare la scema, sai che ci tengo all'ordine e all'organizzazione.>mi tira una briciola di pane.

< Mi mancherai, ti ho appena conosciuto e già mi abbandoni. Sei stato prezioso per me in questo periodo, mi hai fatto sentire meno sola, sei stato un vero amico, uno da non perdere mai...> quasi mi metto a piangere quando parlo.

<Ehi! Per te ci sarò sempre, hai il mio numero mi puoi chiamare quando vuoi.> mi stringe la mano che ho sul tavolo.
< Non sarà come averti qui.> ci tengo davvero a lui, in questi giorni è stato l'unico a farmi dimenticare i miei problemi.

< L'addestramento durerà un'anno circa appena l'avrò finito ti verrò a cercare. Stai tranquilla.> è di sollievo sentire le sue rassicurazioni.

<Ci conto. Ora inizia il mio turno ci vediamo stasera?> gli chiedo.
< A stasera.> mi bacia la guancia.

Vado nello spogliatoio è indosso la divisa, esco in sala ha sparecchiare i tavoli ancora apparecchiati riempio la bacinella e la porto in cucina.

<Lo sai che è gay, vero? >chiede il lavapiatti che non so come si chiama George, Gregory neanche mi interessa infatti non lo chiamo.

< Si, allora? > parlo stizzita che gliene frega a lui.
< Così, non volevo perdessi tempo per stare dietro a lui.>

<Anche se fosse non sono problemi tuoi, bigotto!> lancio la bacinella piena nel lavandino facendo subito qualche passo indietro, provocando un'onda d'acqua  che bagna totalmente il lavapiatti, i ragazzi in cucina ridono e io lo lascio lì arrabbiata del suo comportamento. Ben gli stà!

Continuo il mio lavoro pulendo i tavoli, spazzando sotto i tavoli e infine sistemare le sedie.

Oggi sono particolarmente stanca eppure stanotte ho dormito, forse sarà perché arriva l'inverno? Vado dietro al bancone dove aiuto le ragazze a lavare i bicchieri e il bancone.
< Meno male che ti hanno assunta, tutte le volte era un disastro, restavamo con il banco sporco fino a chiusura, non avevamo neanche il tempo di bere a volte.> mi ripete tutti giorni Charleston, un ragazzo molto volenteroso è veloce nel proprio lavoro ma come si sa dopo l'ora di pranzo con tutti i tavoli sporchi e i bicchieri da lavare non riuscivano mai a pulire come si deve, per fortuna! Così ho trovato lavoro anche se sono poche ore.
Finito il mio turno cammino verso casa, mi squilla il telefono è Isa.
<Pronto!>
< Ciao, oggi ho un colloquio di lavoro, ti posso portare Milly?>
<Certo, a che ora?>
<Quasi subito, se non è un problema.>
<Va bene, ti aspetto.>

Accelero il passo per arrivare immediatamente a casa e sistemare il casino che ho lasciato, in questi giorni sono stata un pochino sfaticata.

Apro il portone, accendo il riscaldamento, è apro le finestre, raccolgo la montagna di vestiti e li porto in bagno dividendoli per colori, e azionando già una lavatrice.

"Vedi cosa succede quando tralasci la casa, Susy?!" Mi sgrido mentalmente. "Fai schifo! E ora devi fare tutto di corsa... Senti come puzza!"

Sparecchio la tavola, lavo le stoviglie, che per fortuna sono poche, mi devo sbrigare almeno a sistemare il salotto poi il resto lo faccio dopo.
Lavo il piano del gocciolatoio, l'isola, poi prendo la scopa e raccolgo veloce, veloce lo schifo e...

Suonano la porta, passo le mani sulla maglietta -Arrivo!- urlo mentre chiudo la finestra in cucina, in salotto butto ancora un occhio e devo dire che è presentabile.

Apro la porta e saluto Isa prima di abbracciare Milly.
- Sono in ritardo, vado. -
- Non ti preoccupare ci penso io a lei stai tranquilla!- Isa scappa di corsa all'appuntamento.
Porto la bimba dentro e le tolgo il cappotto adagiandolo su uno sgabello.
- Cosa vuoi fare Milly? -
- Sono stanca, ho colorato tantissimo oggi voglio riposare e guardare i cartoni.-

- Ok! Basta che fai la brava mentre pulisco. -
Accendo la TV, le tolgo le scarpine, e la faccio sedere sul sofà così si riposa.

Vado a pulire subito il bagno e la camera da letto, così se la bimba ci deve andare almeno è pulito, tanto faccio in fretta non è poi così grande.
Dopo quindici minuti ho finito sia di fare il bagno che la camera, passo il mocio e lascio asciugare il pavimento.
Faccio lo stesso in cucina e in salotto passo lo straccio e poi mi siedo vicino a Milly.
-Come è andata oggi?- cerco di fare due chiacchiere con lei.
- Oggi la maestra ci ha fatto lavorare tantissimo. -
- Si.-
Il cellulare squilla di nuovo e vado ha rispondere, è Isa.
- Ciao Susy, scusa se ti rompo le scatole. Faccio tardi devo aspettare il capo che e fuori per un'emergenza.-
- Non ti preoccupare, Isa, fai con calma.-
- Grazie! - chiude la chiamata.

- Era la tua mamma farà tardi, vuoi la merenda? -
- A me piace stare con te, con zio Carter mi annoio a volte. -
Già Carter non si è fatto sentire ne vedere tutto il giorno chissà dov'è se Milly è qui e a casa non c'è.

- Come mai? - rido.
- A volte gioca con me, però studia sempre. -
- Oggi lo zio non c'era?-  indago.
- Era a lavoro.-
Mi alzo dal divano e allungo la mano -Vieni andiamo a fare merenda.-

Le preparo il succo e il pane con la nutella...

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