capitolo 52
Pov Susy...
Oddio! E qui davanti a me in ginocchio a chiedermi scusa e io non so cosa fare.
Presa dal panico entro dentro casa chiudendo la porta in faccia a Clark. Aspetta ma era davvero lui? Lo guardo da dietro la tendina ed è ancora lì con il viso rivolto al pianerottolo, quasi mi fa pena.
- Chi è? - chiede Anna.
- È Clark, mi ha portato quelle rose, mi ha chiesto perdono e di andare a vivere con lui. -
- Non era quello che volevi? -
- Sì, è che... mi ha preso alla sprovvista e... non capivo se era reale, è lui? - chiedo incredula a Anna. Sposta la tendina e guarda fuori.
- Si, è lui e non stai sognando. - il mio cuore batte forte, forte, aspettavo questo momento da tempo non ero io quella non pronta, anche se dal mio comportamento non sembra ma è stata una sorpresa inaspettata il mio organo vitale stava per esplodere.
- Sta andando via. - mi distrae.
- Cosa aspetti vai da lui. - corro in direzione della porta la apro e quasi vicino alla sua macchina.
Mentre corro lo chiamo - Clark! - lui non mi sente.
- Clark! Ohhhh! - prendo uno scivolone e cado lunga distesa sul vialetto. Ahia! Passo la mano sul fondo schiena.
Vedo Clark correre verso di me e si abbassa per aiutarmi ma gli prendo la giacca e lo bacio.
- Mi sei mancato. - le dico tra le labbra.
- Voglio stare con te. - le sorrido.
- Ti perdono per un ultima volta. - le dico infine mi abbraccia stretta.
- Cercherò di non sbagliare più e ti chiederò scusa ogni giorno della mia vita. -
- Andiamo dentro. - farfuglio dopo un bacio fugace, mi aiuta e entriamo al caldo.
- I bambini dove sono? - chiede appena è in cucina.
- Sono in camera a dormire, da quando siamo qui non fanno altro che dormire. -
- Sto preparando del thè ne vuole? Chiede Anna a Clark.
- Volentieri grazie. - passa la tazza del thè e si ritira da qualche parte, così ci da la possibilità di chiarire.
- Pensavo che avevi gettato la spugna. - mi parla mentre gira lo zucchero nel thè.
- Ero spiazzata e.. - non mi da il tempo di parlare che mi bacia.
- Non lo voglio sapere. - mi prende di nuovo le labbra con le sue.
- Ti amo. - sussurra ma il suo tono è così grave che arriva fino al mio cuore come un terremoto.
Non finisce il suo thè mi prende tra le sue braccia e mi trasporta fino in camera, sono pronta per stare con lui anche perché questa è la prova finale quella che determina tutto e anche una prova per una vita insieme.
Apre la porta della camera da letto , mi adagia sul letto, si spoglia rimanendo in boxer e maglietta per poi sdraiarsi vicino a me.
Mi guarda come per imprimere la mia immagine nella sua mente e mentre lo fa mentre mi accarezza i capelli.
- Non voglio dirti bugie, ti desidero voglio stare con te assaggiati e farti mia. -
- Ti voglio. - rispondo di getto mi sbottono la camicetta mentre lo guardo negli occhi.
- Mi manchi... - me la sfilo. Lui avvicina la sua mano lentamente sfiorando la mia pelle come se fosse di porcellana.
Mi bacia la pelle in rilievo sotto la gola - mi è mancato il tuo profumo di more. - mi bacia delicatamente e così strano, così bello non mi era mai successo prima di questo era sempre sesso selvaggio.
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Scende fino ai seni liberandoli, sganciando il reggiseno con maestria e assaporando centimetro, per centimetro stuzzicando la mie aureule e i pizzicando con i denti i bottoncini sporgenti ormai gonfi dal piacere.
Con la sua mano calda scivola sul mio ventre per poi passare sul mio fianco e afferare i glutei, scende con la lingua fino l'ombelico che bagna per poi soffiarci sopra provocando un piccolo brivido.
- Clark! - il mio respiro e affannoso.
Slaccia i miei pantaloni con altrettanta destria facendoli scivolare tra le gambe per poi gettarli in qualche angolo.
Si rimette tra le mie gambe e mi bacia intensamente - Dove eravamo rimasti? - mi provoca parlandomi con voce roca.
Cerca di farmi impazzire e ci sta riuscendo.
Torna sul mio ombelico e scende fino al linguine lo tortura mentre mi sfila le mutande lo fa con estrema lentezza il che mi eccita a tal punto da sentire un rigolo colare dalle mie parte intime, stringo le lenzuola mentre lui si avvicina con la lingua per catturare il mio piacere. Non resisto lo voglio e più lo guardo più lo voglio sentire in me.
- Clark, ti prego... - alza gli occhi su di me sono profondi, scuri, caldi, pieni d'amore.
Torna sulla mia bocca giocando con le mie labbra le succhia, le lecca come un chuppa chuppa, le sue labbra sono così morbide, carnose e la sua lingua accarezza la mia dolcemente.
- Ti amo. - continua a ripetermi.
Esploro con le dita la sua pelle dura, liscia profumata e afferro l'estremità della sua maglietta, gliela sfilo toccando i suoi pettorali forti, scendendo fino ai suoi boxer che si toglie in un attimo, cerco di afferrare la sua asta ma mi blocca.
- Fermati, sono al limite. - questo mi fa pensare due cose o non è stato con nessuno o mi desidera al tal punto di non resistere.
- Non mi toccare. - ripete ma la sua pelle e come una droga per me.
Sento la sua punta nella mia fessura e con le dita stuzzica la mia piccola rosellina mi fa impazzire ma credo che anche lui e al limite.
Non aspetta nemmeno che io venga che mi invade con il suo membro si muove come una barca ferma sul mare che viene cullato dalle onde, non resisto il piacere è troppo, è tanto - Clark, vengo oddio! - la mia voce e strozzata dal piacere.
- Oddio! - il mio corpo non mi risponde più è abbandonato al piacere, lui aumenta il ritmo sento il suo organo pulsare dentro di me affondo le unghie sulla schiena e il mio corpo trema sotto di lui e lui sopra di me.
- Ti amo... - mi sfugge mentre forti scariche di piacere si irradiano in tutto il mio corpo vorrei fermarle ma non posso...
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