Capitolo 52


Pov Clark...

Sono due mesi che Susy è a Aspen la chiamo tutte le sere per sapere dei bambini, parliamo tanto al telefono  lei mi racconta la sua giornata e viceversa.

Lily è andata via, ha conosciuto Patrick si sono innamorati e hanno deciso di vivere insieme non poteva essere così anche per me e Susy.

- Quindi gli è spuntato un dentino!- Sono felice peccato che non sono li per vedere il suo sorriso sdentato.

- L'importante che state bene, ok, ok, buona notte! - La saluto. Chiudo la chiamata e sono triste mi manca...

- Perché non vai da lei? - domanda Isa mentre fa i strati per la pasta al forno.

- Mi sembra così serena, felice. -

- Quindi è chiusa la vostra storia? - domanda Rose.

- Non credo, ha chiesto del tempo e io glielo lascio. - Ogni mattina riceve le rose con il bigliettino.

- Forse ha incontrato qualcuno lì e non ha più intenzione di tornare. - questa è kelly che parla.

-Voi sapete qualcosa che io non ... ditemelo! - dico agitato.

- Non ascoltare queste stronze. - dice jus mentre passa dietro le mie spalle, lo dice sottovoce.

- Ti abbiamo sentito. - dicono in coro le tre arpie.

- Ragazze, sapete qualcosa. -

- Io, nooo... - dice Isa.
- Nemmeno io. - mette la mano sul cuore Rose.
- No, No, te lo direi. - kelly prende un piatto senza neanche guardarmi in faccia.
Maledizione sono proprio delle stronze le guardo ma loro fanno finta di niente.

- Comunque fossi in te andrei a trovarla. - Matt mi passa una birra - Subito! - lo dice convinto.

- Che succede? - ora sono preoccupato eppure Susy non mi ha raccontato nulla, avrà avuto paura di dirmelo?

- Nulla, noi non sappiamo niente ma a te non ti viene il dubbio visto che ancora non fa cenno a tornare? -  mi domanda kelly.
Non ha tutti i torti ma non penso che sia perché ha conusciuto qualcun altro.

- Io andrei da lei poi fai tu. - alza le mani Isa e con il viso come per dire vedi tu.

Guardo tutti i miei amici seduto al tavolo come se aspettassero un mio accenno.

- Cosa stai aspettando? - mi chiede Max.
Perché mi stanno spingendo, forse hanno ragione due mesi sono più che sufficienti per pensare.

Mi alzo dalla sedia - Ok vado, infondo non ho più nulla da perdere almeno saprò la verità.

Esco di casa per andare a prendere l'aereo intanto Matt sta preparando il piano di volo così posso passare di casa a prendere due indumenti.

Abbiamo passato anche il primo natale separati e il capodanno non sapete con quale magone, avevo voglia di festeggiare con loro ma lei non è voluta tornare.
Forse hanno ragione i nostri amici il tempo è scaduto e tempo di una decisione.

Tempo mezz'ora sono pronto, un ora e sono da te ho in mente una bella sorpresa per te cara Susy.

- Buongiorno signore! - mi saluta l'hostess appena arrivo sull'aereo. - Siamo pronti per partire -

Mi metto su un sedile e allaccio le cinture di sicurezza.
- Appena siamo in alta quota desidero da bere un vino rosso. - chiedo gentilmente ho bisogno di rilassarmi.
- Certo signore. - 
Mi rilasso ma i miei pensieri sono tutti per lei l'hostess mi porta il vino e me lo scolo in un attimo ne chiedo un altro ma stavolta lo sorseggio non voglio stare male o essere ubriaco ho bisogno solo dello sprint.

Devo essere un uomo per lei, la sua ancora, infondo sono molto più grande di lei abbiamo sette anni di differenza e sono sicuro di quello che voglio, ed io voglio lei lo sempre voluta, sono stato uno stupido in passato, non voglio commettere lo stesso errore.

Atterriamo, metto il piumino prima di scendere, qui fa molto freddo meno male che il tempo è stato in mio favore se no mi potevo scordare di vederla.
Prendo un auto a noleggio e corro da un fioraio.
- Buongiorno,  vorrei cento rose di tutti i colori. - il fioraio mi guarda stranito.
- Buongiorno, non penso di averne cento. - ecco il motivo della sua faccia stranita.

- Mi dia tutte quelle che ha. -
Alla fine mi compone le rose e sono tante pago per andare da lei ma frego il cappellino al fioraio.
Metto tutto nella macchina e vado alla villa, parcheggio, prendo l'enorme mazzo e faccio il vialetto con attenzione per paura di scivolare visto che è tutto ghiacciato.

Mi compongo prima di suonare il campanello e spero che venga ad aprire lei, pigio il campanello e attendo.

- Chi è?  - sento la sua voce dietro la sua porta.
- Il fioraio. - Cerco di camuffare la mia voce.
Appena apre la porta la osservo da dietro la visiera e i fiori il suo viso è gaio.
- Dove devo firmare? - prende i fiori e l'appoggia sul tavolino ancora non mi ha visto abbasso la testa per nascondermi dietro la visiera, torna indietro.
- Devo firmare da qualche parte? -
- No, il suo nome è già inciso sul mio cuore e nella mia mente. - alzo la testa per guardarla e lei e ferma bloccata senza sapere cosa dire.

- Ti ho lasciato del tempo, ho cercato di darti i tuoi spazi per trovare la tua pace e spero che l'hai trovata. Mi manchi, mi mancano i bambini e vorrei che io, te e i bambini fossimo una famiglia per davvero, voglio che vieni a vivere con me nella mia casa dove non ti ho mai portato, dove non ho mai portato nessuno, voglio che mi ami come io amo te e che sia per sempre. Susy io ti amo ti ho sempre amato, sono stato uno stupido, le mie paure hanno preso il sopravvento sbagliando e causando del male a entrambi. -

Mi metto in ginocchio davanti a lei è ancora ferma sembra che trattenga il fiato.

-  Susy, perdonami. Ricominciamo. - la guardo intensamente e i suoi occhi piangono...

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