capitolo 50

Pov Susy...

- Smettila! - mi rimprovera.
- Di fare che? - Mi bacia.

E che bacio! mi è mancato così tanto che me lo assaporo tutto momento per momento, le sue mani vagano sul mio corpo, sono così calde, forti mi offrono una certa calma ma non posso, non devo ancora cedere, anche se mi farei prendere qui nel bordo di un lavandino, sono una sporcacciona lo so ma in questo momento vorrei che il suo corpo diventasse mio che si fonda per essere unico e non lasciarlo più andare come se fosse un'anima.

Ma non mi fido, ho il terrore che mi lascia un'altra volta e di dover tornare in depressione, mi ha fatto male vederlo con altre donne sapendo che non si è fermato a un solo bacio.
Già non lo ha fatto, mi ha giudicato, allontanato e poi distrutto.

Le metto una mano sul petto allontanando il suo corpo, lui mi guarda con il fuoco nello sguardo, mi desidera e anch'io.
- Devo tornare dai bambini. - dico tranquillamente, è una stupida scusa ma non so che altro dire.

Abbassa gli occhi per qualche secondo e quando lo rialza non sembra arrabbiato, mi accarezza la guancia due, tre volte e mi bacia la fronte ero convinta che si ostinata a insistere come ha sempre fatto, invece...
- Ok, esco prima io, tu sistemati. - mi lascia un bacio sulla punta del naso prima di andare via.
Rimango immobile per qualche minuto chiedendomi se ho fatto bene oppure no, una parte di me voleva continuare a essere amata perché è quello che voglio da lui ma non sono sicura che lui lo vuole davvero...

Sono un disastro con gli uomini, sto pensando che non sono per me.
Apro il rubinetto, le mie guance sono rosse accadaldate ecco cosa mi provoca ogni volta che si avvicina a me.

Pov Clark...

Mi piace la Susy provocatrice e così sexy! Lo è sempre stata ma oggi con quel suo atteggiamento ha dato il massimo di se stessa.
Torno in cucina come se nulla fosse accaduto tranne per chi ci ha visto, prendo un caffè mentre gli altri si organizzano per andare a fare la spesa per me il giro salta visto che sono andato la scorsa settimana.
Vedo tornare Susy, s'avvicina a Abel, lo prende in braccio, le parla sorridendo facendo delle piccole smorfie e proprio una mamma fantastica.
Il mio cellulare inizia a vibrare guardo sul display chi possa essere e il nome mi fa sorridere e da tanto tempo che non la sento rispondo subito.

- Ehi, ciao! Allora, sei ancora viva? -  Susy si volta all'istante verso di me fulminandomi con lo sguardo, il suo sorriso si è  spento all'improvviso e anche il suo ottimo umore.

- Si, davvero! Ok, aspetta un attimo. - mi giro verso Isa, per parlarle.
- Ho un amica che è qui a Los Angeles la posso invitare? -
- Per me non è un problema. - mi risponde semplicemente.
- Ok, per la padrona di casa non ci sono problemi ti mando la posizione o vuoi che ti vengo a prendere? - mi informa che è appena atterrata e venuta qui apposta per venirmi a trovare.

- Aspettami lì, arrivo! - chiudo la chiamata.
- Ragazzi vado in aeroporto a prendere Lily. -  li informo prima di uscire.

Sono così contento di vederla, sono anni che ci sentiamo solo per telefono e basta, mi è mancata così tanto... lei mi è stata molto vicina quando ne avevo più bisogno, eravamo compagni di collegio in Svizzera i miei genitori erano appena morti e suoi invece non si sono mai interessati di lei quindi l'hanno spedita in Svizzera il più lontano possibile è una ragazza stupenda, chissà com'è cambiata.

Tra poco lo scoprirò, sono alla guida del mio Mercedes sorridente con la musica a palla sono così contento come  un bambino che scarta il suo regalo preferito.

Cerco parcheggio il più vicino possibile all'entrata, per fortuna lo trovo subito, corro subito da lei e la vedo bella come sempre, forse è solo più donna ma il suo sorriso è rimasto immutato.
- Ciao bella bionda! - la saluto.
- Ciao Clarkmero. - mi prende in giro perché i miei colori sono scuri mentre lei è molto chiara.

L'abbraccio stretta, stretta - Quanto mi sei mancata! -

- Anche tu, allora cosa mi racconti di bello? - mi domanda, le prendo la valigia e le faccio strada.
Le racconto della mia sorella adottiva, di Abel e Benny poi di Susy ma di quest'ultima le racconto ben poco perché siamo arrivati a casa.
Prendo la sua valigia mentre lei mi aspetta sul uscio di casa.

- Vieni, sono persone ok, un po' pazzerelle ma ok! - lei sorride.
- Allora andremo d'accordo. -
- Certamente. - mi segue dentro lascio la valigia nell'entrata e le prendo la mano per portarla in cucina.

- Ehi ragazzi, vi presento Lily. - dico facendo il mio ingresso la prima cosa che noto è Susy che guarda la mia mano intrecciata con quella di Lily.

Vedo delusione, tristezza e molta rabbia ma dopo le spiegherò tutto con calma, non voglio rovinare tutto per un disguido.
Presento tutti e alla fine le presento Susy e Abel che lo tiene in braccio per dargli il latte.
- È proprio bello come te Clark. Ha due occhi stupendi!-
Susy non digerisce ciò che ha sentito si vede dalla smorfia che ha sul viso.
- Non è figlio suo, quindi è libero. - dice arrabbiata si alza prende i bambini e se ne va via.
Io ci rimango male per quello che dice non capisco questa sua frase, perché? Voleva ferirmi...

- Che bel carattere!  - afferma Lily.







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