capitolo 49


Pov Susy...

Lunedì ho ricevuto una rosa bianca : sei la luna che splende lucente nelle mie tenebre...
Martedì rosa rossa: la passione che trasmetti nel guardarmi.
Mercoledì rosa verde : la speranza che un giorno vivremo per sempre insieme.
Giovedì rosa blu : la saggezza che conquisti dopo vari sbagli, accettando che esiste una sola verità.
Venerdì rosa rosa : la grazia, la dolcezza, la bellezza e l'amore che vive in te, sempre...

Ogni giorno trovo una rosa colorata e con una frase diversa dolce e piena di significato, ho capito che è Clark a mandarmele.
Oggi è sabato sono pronta a ricevere un'altra rosa ormai è un appuntamento galante con lei, questo gesto mi fa sentire apprezzata a tal punto che io e Clark abbiamo parlato questa settimana e stabilito delle regole di convivenza.

Come ogni mattina preparo i miei bambini le do da mangiare, gli cambio i pannolini e poi ci dirigiamo verso casa da Isa, per fare colazione noi adulti, esco fuori dalla porta e la mia rosa è lì leggo il biglietto.

Rosa nera : elegante e decisa come te.
Metto la rosa con le altre nel vaso e il bigliettino lo appoggio sul tavolino rotondo vicino al vaso, ora ci penso io a te caro Clark.

Attraverso il giardino come tutte le mattine Clark viene ad aiutarmi con i bambini a essere sincera mi aiuta molto, quando si lamentano è sempre il primo ad alzarsi e io glielo lascio fare visto che si offre, è molto dolce con loro se li spupazza tutte e due è troppo... è meglio che non lo dico ho pensato a qualcosa di sconcio.

- Buongiorno! - Saluto felice.
- Di buon umore stamattina. - mi chiede Matt.
- Si, stamattina ho ricevuto un'altra rosa con un'altra frase, non vedo l'ora di conoscere e sapere chi è questo sconosciuto. - metto le mani sul cuore con aria sognante.

Clark non dice una parola mi guarda sott'occhi ma si vede che le mie parole l'hanno irritato parecchio.
Kelly mi strizza l'occhio capendo cosa io voglio fare. Mi siedo, mi verso il caffè sorridente riempio il piatto con le crepes, le uova, il bacon e il pomodoro. Aggiusto il tovagliolo sulle gambe prendo forchetta e coltello pronta per divorare il piatto.

- Che fame! - dico prima d'infilzare la forchetta nella crepes ne taglio un pezzetto e lo metto in bocca.

- Vedo che sei più tranquilla e ti è tornato l'appetito. - fa notare Isa che è  arrivata adesso.

- Mmm. Mmmm... - rispondo così perché ho la bocca piena.

Appena ho finito porto il piatto nel lavandino e li sciacquo prima di metterle in lavastoviglie si avvicina a me Kelly.
- Quindi hai intenzione di conoscere il misterioso uomo delle rose? - dice con voce alta per farsi sentire. Isabelle gira di colpo la testa, guardandomi con aria interrogativa.

- Sì telefonerò al fioraio e chiederò chi mi manda le rose, per ora posso fare solo questo. - parlo mentre chiudo la lavastoviglie.
Scorgo Clark alzarsi e andare in un' altra stanza, sono sicura che è andato a telefonare al fioraio.

Lo seguo in silenzio, ed è proprio così, sta chiamando il fioraio, faccio finta di nulla e entro in sala, Clark chiude la chiamata normalmente.
- Sei qui. - mi chiede come se niente fosse.

- Ci vivo! Devo andare in bagno devo chiederti il permesso? -  dico un po' arrogante.

- Ma come. - si avvicina a me lentamente come una pantera - Prima eri così felice e ora sei arrabbiata. -

- Io non sono arrabbiata, sono solo agitata perché voglio scoprire chi mi manda le rose. - si avvicina sempre di più.
- Perché lo vuoi scoprire e se fosse un altro psicopatico? Non hai paura. -
- No, non ho paura. Io vado. - dico tranquilla, apro la porta del bagno e mi infilo dentro ma lui entra con me chiude a chiave.

- Quindi non hai paura, eh! Se non hai più paura vuol dire che... - si avvicina sempre di più incastrandomi tra lui e la porta.

- Cosa? - le metto le mani al petto per respingerlo ma mi prende un polso e poi l'altro portandole dietro la mia schiena con delicatezza.

- Mi vuoi? - mi domanda di botto. Le rido in faccia prendendomi gioco di lui.

- No, io voglio chi mi manda i fiori. - non mi fa concludere la frase che mi bacia il collo.

- Perché? -
- Perché mi scrive frasi bellissime. - ansimo al suo tocco leggero delle sue labbra sulla mia pelle.

- Alla donna che mi ha catturato con il suo mistero. -
- Si, una cosa del genere... - lo prendo in giro.
- Alla donna più solare che ho conosciuto. -
- Continua non ti fermare. -
- Sei la luna che splende lucente nelle mie tenebre... -
-  Può darsi ma le sue frasi sono, come dire! - lui si ferma e mi guarda, cerco di trattenere il sorriso.

- Sono come? -
- Non lo sò hanno un qualcosa che... - lui mi guarda strano.

- Sai che te lo mandate io vero? - ha capito che io so, che è lui ma non gli rispondo mi limito solo a osservarlo.

- Ok, sò come farti parlare. -
Mi alza di peso portandomi sul mobile del lavandino.
- Cosa vuoi fare? -
- Niente! Hai detto che non hai paura, giusto? - gli faccio un cenno di no con la testa.
- Hai confermato che vuoi l'uomo delle rose, vero? -
- Si, ma non sei tu. - lo provoco.

- Vuoi giocare con il fuoco? -

- No! Voglio giocare con l'uomo delle rose. -
- Chi è l'uomo delle rose? - mi domanda mentre mi tira su il vestito accarezzando le mie gambe nude.
- Non lo sò, indagherò per trovarlo e così dolce, romantico e mi apprezza... -  Clark si fa strada sempre più in su...

- Smettila! -
- Di fare che? -







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