capitolo 33
Pov Susy...
È nato Abel due kili e novecento grammi ed è in salute, Rose fa entrare due per volta i nostri amici che mi fanno gli auguri e sono contenta fino a quando non arriva Isa con Matt.
Entrano piano, piano veramente lei entra nascosta dietro a lui.
- Auguri Susy, è proprio bello! - lui guarda il bambino e poi Isa le sorride.
- Auguri Susy! Ha ragione mio marito è davvero bello! - rimango fredda con lei, non mi piace l'atteggiamento che ha avuto con me oggi sarà difficile per me perdonarla.
- So che non è il momento giusto ma ti volevo chiedere scusa; a volte non mi accorgo di esagerare. - continuo a guardare il mio bambino senza degnarla di uno sguardo, mi hanno fatto male le sue parole non me l'aspettavo da lei.
- Sei libera di tornare da noi con i bambini siete i benvenuti. - cerca di continuare ma Matt la blocca.
- Isa, lei sa cosa deve fare... andiamo. - la trascina fuori dalla stanza Matt.
- Tutto bene?- mi chiede Rose.
- Non saprei... -
- C'è qualcun altro che vuole vedere il bambino.- mi agito ho capito di chi parla.
-Me lo vuole portare via?- spalanco gli occhi stringendo il bambino a me.
- No, non potrebbe. - i miei occhi lacrimano sono così stanca.
- Prendi il bambino, non voglio vederlo, se entro due minuti non sei qui vengo a cercarti. -
- Sarò qui davanti, vedrai la mia figura attraverso il vetro stai tranquilla non può portartelo via. - annuisco con la testa ma non sono tanto sicura.
Continuo a fissare la porta e vedo la siluette di Rose e li sento parlare ma non ascolto, guardo Rose.
Dopo poco rientra e mi ridà il mio bambino. - Mi ha chiesto che nome gli hai dato. Ha detto che gli piace. - non rispondo.
- Rose, pensi che riesci a tenere Benny in questi giorni che sono qui? -
- Certamente non è un problema. -
- Sempre se jus è d'accordo. - chiedo conferma.
- Lo sarà, tranquilla! -
- Ok, grazie! Chiamo James e dico di portarla a casa tua, a che ora? -
- Finisco qui alle tre per le quattro sono a casa. -
- Ok, ora lo chiamo...-
Prendo il telefono e chiamo James, guardo verso la porta e la sua figura è ancora lì, ferma.
Con gli occhi faccio cenno a Rose verso la porta e lei alza le mani come per dire "non so nulla".
Parlo con James e mi metto d'accordo con lui senza problemi e chiudo dopo qualche secondo.
- Perché è ancora lì? -
- Non saprei l'unica scusante e che è emozionato... -
- Rose, in questo momento non sono lucida e sinceramente non so come comportarmi. -
Ed è vero il fatto che io sia qua, è per colpa sua mi sono agitata, mi ha offeso, trattata male e minacciato.
- Clark non è una cattiva persona, sarà stata rabbia, lo sarei anch'io se scoprissi di diventare padre perché ho origliato una conversazione. -
Continuo a guardarla come se fosse un alieno, però lei è sempre stata neutrale e sincera con me.
- Quindi non saprei cosa dirti ma rimane il fatto che è il padre, Susy tu non puoi impedirle di non essere parte della sua vita almeno che non è lui a decidere. - conclude Rose
- Ok, fallo entrare. - Rose mi guarda sbigottita ma le mie parole escono fuori dalla mia bocca con sicurezza che non controbatte ma si precipita a chiamarlo.
Sono agitata e sto cercando di pensare ma non è possibile visto che entra subito, porca miseria da dove inizio...
Mi pizzico la pelle delle cosce da sotto le lenzuola così che lui non possa vedere il mio stato interiore ma sto cercando di essere o di trattenermi o un so cosa, per non cadere nella trappola del suo charme che mi ammalia, quindi cerco di darmi dei piccoli pizzicotti per rimanere in me.
- Susy, scusami per prima, io non ti voglio portare via nostro figlio. - inizia a parlare per prima ma io lo stoppo con la mano guardandolo diritto negli occhi.
- No! Non ti scuso, non posso perdonarti ma con questo non voglio allontanarti da tuo figlio, potrai vederlo quando vuoi. - è deluso, forse per le mie non scuse ma sinceramente non me ne frega nulla se lui l'ha presa male.
- Ora voglio riposare. - lo congedo.
Tiro su le lenzuola e mi giro dandogli le spalle per chiudere il discorso, sento il ticchettio dei suoi passi segno che si sta allontanando ma appena apre la porta...
- Grazie e buon riposo. - sento la porta che si chiude la tristezza mi assale, non avrei mai voluto che finisse così tra di noi ma in realtà, non è mai iniziata.
Sono state due settimane intense, è basta! Una scappatella, una storia, un'avventura...
Che stupida che sono, ho creduto un'altra volta che qualcuno mi potesse amare, invece sono stata fregata di nuovo dalla vita e dai uomini credo che il mio destino sarà quello di restare sola...
Scusatemi sapete che sparisco ma poi torno 🤣
Sto già scrivendo l'altro, è tornata l'ispirazione e passato il mal di testa.
A tra poco più o meno... un bacio ale anzi tre 😘😘😘
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