capitolo 30
Pov Susy...
È lì, sembra confuso, dolorante, entro di soppiatto non voglio turbarlo ma mi viene difficile non farlo così parlo con un filo di voce.
- Ehi tutto bene!? - ho paura di come potrebbe reagire, infatti sono vicina alla portafinestre così scappo se ha un attacco d'ira.
Preferirei ricevere una risposta per ascoltare la sua voce quel suo suo vibrare che mi entra nel cuore.
- Ho bevuto troppo ieri sera, ho mal di testa. - ha tra le mani la testa che massaggia lentamente ma con forza.
- In dependance ho l' aspirina la vuoi? - alza gli occhi neri su di me, mi fissa; quanto vorrei entrare in lui, nella sua mente.
- No, grazie Isa è andata a vedere se ne ha in bagno. - ma Isa arriva a mani vuote scusandosi.
- Ok le ho io, vado a prenderle. - esco senza aspettare risposta, non lo voglio vedere che soffre, non ci riesco, è più forte di me.
Mi chiama James - Arrivo subito! - rispondo.
Entro di corsa in casa e mi dirigo in bagno apro lo specchio e non li trovo subito ma io non ho pazienza, getto tutto dentro al lavandino quello che non mi interessa, per fare più in fretta, lo voglio guardare ancora un po'.
- Trovate! - sorrido malefica.
Torno di nuovo di corsa indietro - Susy! - mi chiama James.
- sto arrivando! - Quanto è impaziente...
Quasi inciampo a causa del pareo che ingombra ma per fortuna la mia agilità è ben superiore al mio senso della perdita di orientamento, con dei piccoli saltelli mi raddrizzo e rallento prima di varcare la soglia per non apparire trafelata.
Loro mi guardano " dannazione! " mi hanno visto mentre tornavo qui...
Mi nascondo per una manciata di secondi dietro le azioni che devo compiere prima di porgere il bicchiere sono rossa come un peperone.
- Ecco, tieni! - appoggio tutto sul tavolo.
- Grazie! - mi risponde, accenno le labbra a un sorriso come se fosse uno sforzo e scappo via.
Cammino verso James. - Dimmi! -
- Niente, volevo distrarti da quello che stavi facendo, mi piace vederti in difficoltà. - lo guardo tra l'arrabbiato e il divertito.
- Brutto stronzo se ti acchiappo! - inizia a correre e a ridere e io con lui. Cerco di saltare sulle sue spalle per placarlo ma è troppo grosso...
Dopo dieci minuti mi sdraio con il fiatone perché James è andato ad aiutare i ragazzi a cucinare.
- Allora quando inizi a ristrutturare? - chiede kelly.
- La prossima settimana cioè domani. - faccio un sorriso birbante. - Non vedo l'ora. - le ragazze ridono.
- Com'è che si chiama il tipo che viene ad aggiustarti, scusa, perdon aggiustare casa? - scherzano.
- Dan. -
- Sa anche come si chiama uuu.uhhh. - urla kelly.
- Shh! Per favore che non voglio scatenare gli animi, ancora... -
- Birbantella...-
- No, no che avete capito? - mi tiro su, seduta.
In lontananza vedo che i ragazzi si stanno animando.
- Che succede!?-
Anche le altre si mettono sull'attenti e Isa si alza e va a vedere.
Torna con una faccia non tanto felice.
- James e Clark hanno avuto un battibecco a causa tua Susy. - sospira. - Credo che devi parlare al più presto con lui, io ti avevo avvertito ieri. - faccio segno di sì con la testa e intorno a noi cala il silenzio.
Pov Clark...
Non lo sopporto perché e qui, ha dormito da lei?
- Posso darvi una mano? -
- L'unica cosa che puoi fare è andartene.- dico sapendo che non ho il diritto di dirlo visto che non è casa mia. Ma mi irrita!
- Hai problemi con me? - mi chiede ma non è arrabbiato.
- Si, ce l'ho. Dal momento in cui hai messo piede qui. -
- Calmati Clark, calmati... - cerca di quietarmi Matt.
- Ho capito, ce l'hai con me per Susy? Ma tu non sai nulla di lei, non la conosci come la conosco io. - Ma come si permette brutto... figlio di puttana.
Mi avvicino a lui per ficcargli un cazzotto sul naso ma vengo fermato da jus e max, mentre Matt si mette in mezzo per sedare la rissa.
- Cosa succede qui? - è Isa con una faccia che va oltre ad essere arrabbiata.
- Volete fare a botte qui! Clark da te non me lo sarei mai aspettato, sei sempre tutto d'un pezzo e ora che fai? Ti fai accecare dalla rabbia. - mi riprende Isa.
- Ora smettetela tutte e due di fare i capricci... cucinate senza far storie capito! - alza le braccia al cielo come per dire "Dio aiutami tu."
- La mamma è venuta a rimproverarvi, eh, eh! - jus mi da delle piccole gomitate. - Cattivoni! - lo guardo storto.
- Smettila se non vuoi essere la prossima vittima. - lo minaccio. Lui indietreggia andando a sbattere contro il frigo portatile con il ghiaccio dentro afferra una birra.
- Una birra!? - io scuoto la testa ridendo, non so se voglio ucciderlo o mettergli la faccia sulla griglia.
Gli prendo la bottiglia dalle mani e svito il tappo per bere più di metà birra.
Matt, Max e quel coso grigliano mentre io e jus ci siamo seduti su un muretto fatto di pietra.
- Ti posso chiedere una cosa? -
- Dimmi jus. - sono disperato chissà che stronzata tira fuori adesso, sorseggio ancora un po' di birra.
- Io non capisco perché non parli con lei e risolvete la questione. - Mi ha spiazzato pensavo che diceva una scemaggine.
- Non so come fare, vorrei... ma non so da dove iniziare il discorso. Se posso, se ne ho il diritto... -
- Io credo che hai le carte in regola per farlo, non ti far deviare da James non è quello che pensi... -
È già la seconda persona che me lo dice oggi, c'è qualcosa sotto?
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