Capitolo 15




La bambina riposa sul letto, ne approfitto per farmi una doccia veloce, fa molto caldo qui, quindi cerco un abito leggero da indossare stasera, trovo un abito nero a maniche corte, morbido, mi vesto velocemente e faccio una treccia morbida per essere più comoda e fresca.
Sento bussare la porta e chiedo subito chi è.

-Susy, sono io. - vado ad aprire subito la porta.

- Scusami ho finito ora di fare la doccia ho dormito un po' troppo. - parlo poco sicura.

- Non ti preoccupare, ti devi abituare a questo fuso orario. - Isa è sempre molto gentile con me, la guardo senza spiccicare una parola, ma con il sorriso sulle labbra.

- Tutto bene? - Mi chiede subito dopo, visto che ero persa nei miei pensieri.

- Si, ti volevo ringraziare, stai facendo molto per me e mia figlia. -  non dice nulla, ricambia solo con un sorriso solare e un cenno con la mano per dirmi di seguirla.

- Vieni ti presento gli altri, il passeggino è fuori la porta, così non la devi tenerla sempre in braccio. - rimango impalata per qualche secondo, sul passeggino, per la sorpresa.

- Pensi sempre a tutto, come hai fatto? - chiedo curiosa.

- Sono stati gli uomini a sistemare qualcosa per te. -

"Ma quanta gente abita in questa casa?"
- Uomini! Quanti sono? - continuo a fare domande, ma lei non fa trapelare nulla suscitando dentro di me curiosità.

- Vedrai. -

- Mi fai paura con questi vedrai. - ridiamo mentre usciamo dalla porta.

Mi mostra la casa e mi indica cosa c'è dietro ad ogni porta, non mi fa entrare, è una guida molto veloce.

- La parte di casa che amo di più è la mansarda, quando i bambini diventeranno più grandi la restaurerò a mio piacere, per ora preferisco stare al piano terra è più comodo. - Continua a parlare fino a quando non arriviamo in giardino.

Rimango sulla soglia un pochino imbarazzata. Benny dorme nel passeggino tranquilla e beata mentre io sembro alla sbarra di un tribunale pronta per essere giudicata, guardo ognuno di loro in modo veloce cercando di non fissarmi troppo su di loro e apparire maleducata.

- Ragazzi lei è Susy. Lui è Matt che conosci già, Jus e Rose i miei amici d'infanzia. - Inizia la presentazione stringo la mano a ognuno di loro man man che dice i loro nomi, tranne quella di Matt che è stato un compagno di viaggio.

- Oh! mi hai raccontato di loro. - Li ricordo perché Isa mi aveva accennato qualcosa e Carter sembrava quasi infastidito dai suoi amici quando li nominava, ma non gli ho mai chiesto il perché.

<Esattamente, poi ci sono Max e Kelly, amici e colleghi di Matt, e infine Clark, il mio fratellone.> fratello? Non mi ricordo di un fratello.
Dopo aver stretto la mano alla coppia si avvicina Clark mi guarda fisso negli occhi, troppo fisso, imbarazzandomi; sembra che mi sta spogliando l'anima che sia in cerca qualcosa.
È un bel ragazzo, il suo sguardo è magnetico, i suoi occhi marroni sono penetranti sono così, così puri...

Si avvicina a me con una lentezza tale a un bradipo non capisco se è paura o perché ha ribrezzo di stringermi la mano, le mie gote sono arrossate, ho caldo, timore di non piacere che nessuno mi stringa la mano.

- Piacere! - la sua voce è calda, distolgo per un attimo gli occhi da suoi e perlustro il suo corpo, ha una camicia bianca e stretta che sottolinea la sua abbronzatura e non solo il suo fisico che è pari a quello di un bronzo di Riace, indossa pantaloni neri eleganti, si vede che i suoi abiti sono pregiati, sicuramente costano di più di quanto ho pagato il passeggino per Benny.

- Piacere. - la mia voce è un tremolio.
Lui continua a guardarmi, mi sento in soggezione così mi sposto di poco sul patio per allontanarmi da lui solo un attimo, devo prendere fiato, rimettere in ordine le mie idee.

Kelly e Isa sono scappate lasciandomi sola, sono andate vicino a Matt e al marito di kelly a cucinare la carne.

- Ti troverai bene qui. - mi rivolge la parola sorridente.
- Ne sono sicura, Isa è una buona amica. - Rispondo un po' dura.
- Sì, lo è. - Conferma lui, sembra una persona alla buona ma ho paura di lanciarmi.

- Abitate tutti qui? - chiedo cercando di ottenere risposte.
Lui ride di cuore - A volte. -
Lo guardo sgomenta, cosa vuol dire a volte.
- Scusa ti faccio ridere? - lui continua a ridere.
- Non volevo essere maleducato, scusa. Ma la tua faccia era buffa. - continua a ridere, la sua risata è contagiosa e trasporta anche a me.

Osservo Kelly, Isa e Rose che ci spiano dalla porta finestra, ma vengo subito distratta da Clark.
- Ci aiutiamo a vicenda, siamo una grande famiglia, ognuno di noi vive a casa propria, ma nei fine settimana ci ritroviamo tutti qui. - Ora ho capito, più o meno.

- Tu sei davvero il fratello di Isa? Non me ne ha mai parlato.-
- Legalmente siamo fratelli, biologicamente no. Suo padre mi ha adottato. -
- Ora capisco da chi ha preso la sua bontà. -  Clark inizia a piacermi.

- Sì, suo padre era stupendo. Tu come hai conosciuto Isa?- mi chiede mentre si siede su una sedia di vimini, mi siedo pure io.

- È stato Carter  a presentarci. - Clark storce la bocca appena nomino Carter non capendo il motivo di questa sua reazione, continuo a parlare.

- Con Carter ci siamo conosciuti in università, mi ero persa, così mi ha accompagnato fino alla segreteria. Perché, tu conosci Carter? - gli chiedo.

- Non personalmente. - Continua a guardarmi stavolta con sospetto.

Mi muovo sulla sedia, agitata, per fortuna  Benny si muove, sembra che si stia svegliando e io mi alzo in fretta per controllarla, sento che lui non mi molla un attimo con lo sguardo, sono infastidita dal suo atteggiamento, non riesco a capire...

Mi volto verso di lui e...

N/A: SCUSATE! Ma sono occupata con la dad e purtroppo sono così, sfinita.... che non riesco a scrivere.   PERDONATEMI! 
IL 6 APRILE DOVREBBE FINIRE!  SPERIAMO...

UN BACIO ALE ANZI TRE 😘😘😘

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