capitolo 10



Milly dopo la merenda è tornata sul divano e mentre guarda i cartoni canticchia le canzoni dell'asilo.
È passata più di un'ora da quando Isa mi ha chiamato, chissà come starà andando il colloquio, sarei contenta di un esito positivo, per lei e per Milly, con questo lavoro potrebbe vivere più tranquillamente sia economicamente che per gli orari che avrebbe con un lavoro d'ufficio, però spero che avrà ancora bisogno di me...

Il telefono squilla di nuovo e io corro a rispondere.
- Pronto.- per la fretta non ho guardato chi era.
- Susy, sono Isa ti chiedo di guardarmi Milly ancora per un pochino, ho bisogno di tempo per me.-
Sta piangendo, lo sento dalla sua voce, non sarà andato bene il colloquio?
- Certo, Isa prenditi il tempo che vuoi.-
- Grazie... - mette giù il telefono.

Povera Isa dopo tanti sacrifici... se non otterrà quel lavoro dovrà fare quello che faceva prima, cioè ieri.
Sarà faticoso per lei restare a fare la spogliarellista ne abbiamo parlato molto io e Carter di questo argomento e di come gli infastidiva sapere di Isa sopra quel palco.

Più ci penso e più mi fa pensare che sia proprio lei la persona di cui parla Carter, quella che non riesce a togliersi dalla testa, la sua ossessione.

Poi c'è la piccola Milly che spera di avere più tempo con sua madre, sarà una delusione per lei.

- La mia mamma quando arriva? -
- Mi ha telefonato ora, ha avuto un contrattempo, arriverà tra poco. - dopo che gliel'ho detto si rilassa sul divano.

- Ho voglia di colorare. -
- Non vuoi più guardare la televisione? -
Fa no con la testa.
Prendo il suo zaino dallo sgabello e lo appoggio sul tavolino davanti la TV, prende i suoi colori e il quaderno lo apre e inizia a disegnare e colorare.

Apro il frigorifero per vedere cosa posso mangiare o se devo andare a fare la spesa.
La seconda opzione, devo andare a fare la spesa appena arriva Isa esco a prendere qualcosa.
Suona la porta e vado ad aprire vedo una Isa tutta infreddolita.

<Ehi, vuoi entrare?> la faccio subito accomodare dentro.

<Si grazie. Ho bisogno di scaldarmi un attimo.> Milly le corre incontro saltando sulle sue gambe, la bacia e la stringe forte.

Appena si stacca da lei parlo.

<Vuoi qualcosa da bere?>
<Grazie, te ne sarei grata.> mi sorride.

<Faccio un tè? Carter mi dice sempre che lo bevi ogni sera.> Sorrido.
<Si, se non è un disturbo.> Milly si allontana e Isa si siede su uno sgabello.
<Com'è andata?> le chiedo.
<Direi non bene, non ho voglia di parlare ora.> giro il viso sul fornello intenta a preparare il tè.
<Mi dispiace.> dico solo, non sono capace di confortare le persone.

<Anche a me Susy, avevo sperato in un cambiamento positivo ma così non è stato. Mi dispiace deludere Milly.> sospira.
<Capisco.>
Le porgo il tè e lo beve a piccoli sorsi scaldandosi intanto le mani rosse dal freddo con la tazza.

Le parlo dell'università che mi mancano circa due anni per dare la tesi, e del rettore e dell'aiuto che mi ha offerto.

<Io ci ho messo un anno e mezzo in più, purtroppo il lavoro e crescere una figlia mi ha penalizzata, ma ce lo fatta lo stesso.> Non è molto felice non lo sarei neanch'io al suo posto.
<Sei stata bravissima Isa.> cerco di tirarle su di morale senza ottenere nessun risultato.

<Già!> alza le spalle sconsolata.
Il telefono squilla, ora è  il suo.
<Scusami> dice allontanandosi per rispondere.

<Pronto!> anche se si è allontanata sento cosa dice lei.

<Che vuoi?> è molto fredda.

<Sono con Milly>
<Matt non mi sembra il caso.> Chi è Matt?

<Sono da un'amica ti mando la posizione. Ah! mandami il numero di telefono per messaggio visto che risulta privato.>
Chiude la chiamata e torna a bere il tè finendolo tutto in un fiato.

<Grazie di tutto Susy> mi paga, è veste Milly per poi uscire.

L'accompagno alla porta e vedo che sale su un'auto nera, un SUV.
Chi è questo Matt? Io non ne ho mai sentito parlare, neanche da Carter.

Rientro per mettere la giacca e scarpe per andare a fare la spesa al negozio all'angolo.

Giro tra i scaffali per vedere se qualcosa mi ispira, prendo i mikado al cioccolato fondente e poi passo nel banco frigo, formaggi, affettati non ne ho voglia, così sorpasso e vado verso freezer, non ho proprio voglia di cucinare! Decido di prendere la pizza surgelata venti minuti al forno ed è pronta per essere mangiata senza sporcare nulla.
Vado alla cassa e pago, il commesso mi porge la borsa con i miei acquisti ed esco dal negozio soddisfatta dopo pochi passi vedo Carter vicino la porta di casa mia un sorriso mi si allarga sul viso, sono felice di vederlo.
Mi sorride e mi bacia per salutarmi, ma è  scosso si vede, è nervoso si guarda sempre alle spalle finché non entriamo in casa, ormai è buio sono le sette inoltrate.
<Per fortuna dentro le scatole ci sono tre pizze e non devo uscire di nuovo.> parlo per rompere quel silenzio fastidioso.
Lui non parla mi guarda mentre metto le pizze dentro al forno.
< Rimani a mangiare, vero?> chiedo conferma.
< Si, oggi Milly era con te?>
< Si, era con me. È stata qui fino a dieci minuti fa più o meno.> Afferro i bicchieri per metterli a tavola.
< Poi è venuta una macchina a prenderle.>
<Che macchina?> chiede agitato.
<Un SUV nero, Isa ha ricevuto una chiamata da un certo Matt se non erro.>
< Ah ok! >
<Chi è?>
<Un amico di vecchia data, è il padre di Milly.> dice tranquillo, io invece ho la bocca aperta.
<Susy, io starò via per qualche giorno, tornerò la settimana prossima, ho un lavoro da concludere. Ma questa notte la dedico a te...>

Quella notte ci amiamo fino al mattino...

N/A: ORA È IL MOMENTO DI UNA PAUSA 😅 NON È CHE NON SCRIVO ATTENZIONE!
MA ARRIVA LA PARTE PIÙ COMPLICATA DA SCRIVERE, CI METTERÒ PIÙ TEMPO PER INQUADRARE IL CAPITOLO.
PERCHÉ QUESTI ERANO GIÀ NELLA MIA TESTOLINA E AIUTATI DAL PRIMO LIBRO, NON DISPERATE MAGARI MI VENGONO FACILI CHI LO SA'.
SINCERAMENTE LO SPERO🤣.
SAPPIATE CHE CI METTERÒ L'ANIMA PER AGGIORNARE  OGNI GIORNO.
UN 💋 ALE, ANZI TRE BACI 😘😘

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