Capitolo 1

Sono atterrata a New York.
Sono contenta di essere qui, ho fatto il diavolo in quattro, ho lavorato negli ultimi due anni e tutta l'estate facendo doppi turni al ristorante e mettendo via un bel gruzzoletto.

I miei si sono rifiutati di aiutarmi, ma non mi importa, non voglio fare la loro vita io, ne voglio una tutta mia, mia nonna mi ha lasciato un po' di soldi in eredità quando è venuta a mancare, mi manca così tanto... non sono molti ma mi saranno di sostegno almeno per circa due anni, andrò a cercarmi un lavoro siamo a New York, cavoli, un lavoro lo troverò!?

Ritiro il mio bagaglio, si tratta di una valigia vecchio stile senza rotelle e uno zaino piuttosto pesante.

Cerco di uscire dall'aeroporto e il tragitto è lungo, non ho mai visto così tanti cartelli con le frecce e con la scritta exit in vita mia! In lontananza vedo le porte, "apriti sesamo", e mi ci fiondo con passo spedito, voglio uscire di qua! Sembra un labirinto.

Appena fuori cerco immediatamente un taxi che trovo subito.
- Mi porti a Madison avenue- dico al tassista, gli riferisco che ho affittato una casa in una delle traverse, mi chiede il nome e io gli passo il foglietto dove l'ho appuntato per non dimenticarmelo.

Sò dove si trova l'università, devo prendere la linea cinque per arrivarci, ho studiato l'itinerario prima di atterrare a New York, ho studiato e pianificato tutto poi, essendo una grande città, ho paura di perdermi.

Dopo più di mezz'ora arriviamo a destinazione, il tassista esce dall'auto per prendere dal bagagliaio quella sottospecie di valigia che ho portato con me, e lo zaino.

- La casa si trova lì, signorina - mi indica il tassista.
La guardo per qualche secondo dal di fuori piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, non sembra male vista da fuori.

- Grazie! È stato gentile, quanto le devo? -
- Trenta dollari. -
Gli porgo i soldi, sorridendo prendo la valigia, il mio zaino verde militare e mi incammino verso la porta per suonare al campanello dell'interno tre, risponde una signora.

- Chi è? - la signora risponde un po' acida.
- Buongiorno signora, sono la nuova ragazza dell'appartamento. -
- È  la texana? -
- Si signora sono io. -
- Scendo. -

Si presenta una signora bassina con i bigodini, una sigaretta in bocca e una vestaglia che non portava più neanche la mia bisnonna.

- Buongiorno, io sono Susy. -
- Se, se venga. - mi gira le spalle e mi fa segno con la mano di seguirla, è proprio strafottente.

- L'appartamento è questo. - Apre la porta spalancandola, e lasciando le chiavi nella toppa, le prendo subito per non dimenticarmele.

- Qui c'è salotto e cucina. - piccolina ma per una persona è più che sufficiente.
- Qui il bagno. -  anche questo piccolo ma è seminuovo.
- Mentre qui la camera da letto. La lascio disfare i bagagli se ha bisogno suoni il campanello. - se ne va lasciandomi lì senza salutare.

Rido pensando a quella strana e buffa vecchietta. Che tipo! Inizio a svuotare le valigia e posizionare tutto sul letto, dividendo le maglie da pantaloni e gonne.

L'ambiente è pulito si vede che è stato ristrutturato da poco, sono stata fortunata soprattutto visto la posizione in cui si trova e il prezzo dell'affitto che è molto alto, ma è il più economico che ho trovato.

Sistemo tutto all'interno dell'armadio a muro e esco per comprare la roba che mi manca per fare il letto e gli asciugamani per il bagno che non sono riuscita a portarmi dietro, prenderò l'indispensabile anche perché tra qualche giorno arriveranno i pacchi con il resto delle cose che ho spedito dal Texas.

Esco di casa e mi guardo intorno, guardo questi palazzi enormi, mi sembra di essere in un sogno, li avevo visti solo nei film e non credevo che potessero essere così alti.
Mi incammino per cercare il negozio mi fermo a ogni vetrina di qualsiasi genere, dove abitavo prima c'era un emporio, qualche negozietto di abbigliamento e la ferramenta nulla di così moderno.

Entro in un centro commerciale, dentro un grattacielo, è enormemente grande mi fermo un attimo per capire dove devo andare, ma se continuo così rimarrò qui senza combinare nulla, quindi decido di girare a sinistra e girovago per un po' fino a quando lo trovo, entro e c'è qualsiasi genere e colore di biancheria, è il mio mondo! Prendo tutto quello che mi serve: asciugamani azzurrini, lenzuola decorate con dei fiori rossi e anche un copridivano verdino, vado alla cassa a pagare per poi dirigermi a casa, devo posare queste borse ingombranti anche perché devo fare la spesa e non riuscirei a portare tutto insieme.

Oggi sarà una giornata così, farò avanti e indietro per sistemarmi, devo farlo anche in fretta, perché domani avrò il colloquio all'università dove mi illustreranno gli orari e i corsi che devo frequentare in questo primo anno.

"CHE STRESS!" Non mi piace correre e fare tutto di fretta, ma non ho potuto fare diversamente, l'unico volo disponibile era questo, non ho potuto fare altrimenti.

Poso il tutto nella piccola entrata per andare ha fare la spesa sotto casa, per fortuna c'è un mini market all'angolo aperto h24, prendo il cibo, qualche prodotto per la casa, il secchio con lo scopettone, una scopa e una paletta, sembro uno di quei vucumprà che stanno al semaforo quando esco dal negozio, meno male che è a pochi passi da casa.

Ho poco da scherzare finito di sistemarmi devo subito cercare un lavoro, devo sbrigarmi, il tempo è tiranno per me se voglio raggiungere i miei obiettivi.

Forza mettiamoci all'opera…

N/A: Primo capitolo pubblicato! sarò un po'lenta all'inizio per qualche capitolo e l'impostazione del libro.
Cercherò di fare del mio meglio baci ALE...

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