PROLOGO
1989
Non passa un solo giorno senza pensare a lei. Nonostante gli anni che sono trascorsi. Forse proprio grazie a questi. Lei è viva in me. Nei miei sogni ride, piange, ama.
Non che l'abbia mai capita. È sempre stata un mistero. La è ancora. Inspiro l'aria della notte e ripenso al mondo in cui mi condusse. Oscuro e inquietante. D'ombre e sospiri. Di lacrime e tormenti. Se non ci fosse stata Charlotte forse non ci sarei stata neppure io. Non veramente. Perché in lei sono morta e sono rinata. Perché in lei ho scoperto chi sono. Perché solo con lei sono stata me stessa. Seppur per poco tempo. Ho accettato chi ero.
Chiudo gli occhi e ripenso ai riti. Il fumo che impregnava l'aria, gli incensi, i sussurri. Lei. Ad ossessionarmi. Ora e fino all'ultimo giorno della mia vita. A sconvolgere la mia vita.
La luna argentea tra i capelli neri. Il suo rossetto rosso. La sua risata. Lei, solo lei. Capace di spingersi oltre i confini. Di far venire fuori una parte di me sconosciuta.
Sono passati anni. Eppure non posso non pensare a quella volta. A lei. Soprattutto visto il mio ritorno a Berlino.
La verità però è che torno per lei. Nella speranza che ci sia ancora, che il passato sia solo un orribile incubo, che tutto vada per il verso migliore. Perché Charlotte ha scavato fosse nel mio cuore. Ha messo a soqquadro ogni mio pensiero. Dopo di lei ogni cosa è stata messa in dubbio. A lei, peccatrice com'era, tutto questo sarebbe piaciuto. Le mie scelte. Il fatto che ora le prenda senza guardare in faccia nessuno. Scelgo solo quello che ritengo giusto, perché lei avrebbe fatto così. Ogni tanto quando sto per addormentarmi sento la sua voce nel mio orecchio. Le labbra che lasciavano tracce di rossetto sul mio lobo. Sussurra il mio nome.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Avevo questa storia già da un po' e ho deciso di pubblicarla oggi, visto che siamo al termine del mese del Pride. Spero che vi piaccia.
Buona serata
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