48. La fine

*Il capitolo contiene riferimenti all'ambito giudiziario e ai processi penali. Chiedo venia se ci saranno degli elementi che differiscono dalla realtà

Se un anno prima avessero detto a Maggie Soler che prima o poi avrebbe avuto le prove dell'abuso che aveva subito, lei sicuramente non ci avrebbe creduto.

Non le sarebbe mai venuto in mente di andare a cercare nelle piccole telecamere dei cantieri, dopotutto... non era una cosa così comune, purtroppo. Eppure, in un modo o nell'altro, era stato proprio il fatto che fosse una cosa inusuale a garantirle una sicurezza innegabile.

Aveva le prove.

Selene aveva cercato in lungo e in largo, faticando come una dannata, pur di ritrovare un suo vecchio amico che, coincidenza estrema, in quel periodo lavorava proprio in quell'area. E c'era riuscita.

Era stata bravissima!

Certo, la fengári non avrebbe mai confessato alla sua migliore amica quanto le fosse costato il convincere il suo vecchio amico a farle quel favore, ma andava bene così. Non le importava di essere dovuta andare a letto con lui, ciò che veramente contava era che Maggie... che Maggie finalmente avesse un'opportunità per farla pagare a quel viscido di Lucas.

Quando aveva chiamato i suoi amici, per mostrare loro la piccola telecamera che aveva guadagnato, Selene si era accorta di quanto fossero tesi, preoccupati di non riuscire a cavare nessun ragno da quel buco: non era stato così.

<<DIO, SEL, SEI STATA FORTISSIMA>> le aveva gridato Max e la corvina non aveva potuto fare a meno di notare quanto spesso lui lo facesse. Complimentarsi, intendeva. Conoscendo l'olandese, poteva già immaginare che fosse per via di suo padre, a causa di quell'infanzia terribile e priva di affetto che quell'uomo gli aveva fatto passare.

Come se da piccolo non avesse ricevuto abbastanza complimenti ed ora, da adulto, sentisse il bisogno di non far provare agli altri l'orribile sensazione che lui aveva ancora marchiata sulla pelle.

<<GRAZIEEE>> aveva subito risposto lei, spedendo due grossi baci ai ragazzi. <<Non avete idea di quanto ci abbia messo a ritrovare le registrazioni di tre anni fa, però ce l'ho fatta. E sto tornando a casa!!>>

<<Fengári, io...>>

<<Non ti preoccupare, Mags, non devi dire nulla. Pensiamo alle parole quando sarò lì e potrò strapazzarti di abbracci, okay?>>

<<Okay>>

E così era stato, infatti.

Non appena aveva messo piede nell'appartamento, Selene aveva iniziato a torturare la sua migliore amica, standole sempre accanto e riempiendola di tutto l'affetto che in quei giorni di lontananza non aveva potuto darle.

Ma la sorpresa veramente grande fu quella per lei, perché una volta sistematasi la prima cosa che sentì fu il: <<Ci ha fermato un ragazzo per strada, a me e Max, dice che ti conosce>>

<<Che ragazzo?>>

<<Ah non lo so, però ha detto che mi ha fermato perché a sua detta è la prima volta che sente il nome Maggie a Monaco e per questo mi ha riconosciuta come tua amica!>>

<<Credo di aver capito>> aveva sussurrato allora Selene, abbozzando un sorriso e sentendo il sangue fluirle alle guance. <<Si chiama Sam>>

<<Cioè, fammi capire, lui si chiama Sam e si stupisce di me, che mi chiamo Margaret?>>

<<A quanto pare!>>

<<Ma... com'è che lo conosci tu?>> aveva chiesto poi Maggie, con tanto di occhiolino. <<No, anzi, più che altro, perché non sono a conoscenza della sua esistenza?>>

<<Hai finito di prendermi in giro, Mags?>>

<<Io? Mai>>

Nessuna delle due ci credeva più di tanto a quell'affermazione, soprattutto perché nei giorni successivi non smisero mai di battibeccare e spizzicarsi. L'aver trovato quelle prove aveva segnato un cambiamento radicale sia nelle spagnole che in Max: era come se, dopo tutto quel tempo, potessero finalmente concedersi degli agognati momenti di pace.

Quando sarebbe venuto il momento del processo, il fenomenale avvocato della famiglia Verstappen, un tedesco incredibilmente bravo di nome Paul Mayer, l'avrebbe aiutata nella sua causa. Le aveva promesso che avrebbero vinto e così sarebbe stato.

In realtà Maggie aveva già denunciato il suo aggressore, soltanto pochi giorni prima di registrare la famosa intervista, ma le indagini si erano propagate perché, come già avevano sospettato tutti quanti, senza prove non si poteva andare da nessuna parte.

Ma ora ce le avevano.

Ora sì che cambiavano le carte in gioco.

Adesso nessuno avrebbe più potuto negare l'evidenza. Non in quel modo, almeno.

Maggie ne era felicissima, più che mai. Spesso se ne andava in giro per le stanze di casa sua e ballava, per quanto la gamba glielo permettesse, strillando a squarciagola i testi delle sue canzoni preferite in un mash-up piuttosto discutibile.

Beh, dopotutto, quale sano di mente avrebbe mischiato Fat Bottomed Girls dei Queen e Begin Again di Taylor? La risposta era piuttosto semplice: nessuno.

Selene e Max spesso si fermavano a guardarla, interrompendo qualsiasi azione stessero facendo - e sì, anche il loro litigare in continuazione - e si scambiavano un'occhiata fiera.

Erano cambiate davvero tante cose da quel giorno di settembre in cui si erano conosciuti.

Seduto sul divano a guardare un film insieme a Maggie, Max le fece improvvisamente scivolare il braccio intorno alle spalle, attirandola a sé. Le stampò un bacio sulla fronte, portandola a ridacchiare per la sorpresa.

<<Come mai questo affetto?>> gli domandò lei, allungandosi per riuscire a posare le labbra sulla sua guancia e ricambiarne così il gesto. <<Di solito sei un burbero acido! Soprattutto, non pensavo che i film di guerra scaturissero romanticismo!>>

<<Ah sì? Sarei un burbero acido quindi?>>

<<Proprio così!>>

<<Accidenti, meisje, quanto sei cattiva con me!>>

<<Solo quello che ti meriti, tonto!>>

Scherzarono per qualche altro minuto, prima che Max si decidesse a spiegarle il perché di quel gesto. <<Volevo proporti una cosa, Mags>>

Incuriosita, la spagnola si tirò su, in modo da poterlo guardare negli occhi e in modo da poter recepire per bene ogni parola. <<Certo, dimmi tutto>>

<<È da un po' che ci sto pensando, in realtà, ma...>>

<<Mi amor, mi stai facendo preoccupare!>> esclamò Maggie, accennando una piccola risata. <<Va tutto bene?>>

<<Sì sì, è che...>> il pilota si interruppe, prendendo un respiro profondo. <<So che non è il tuo ambiente, e so che probabilmente è anche presto per una cosa del genere, ma...>>

<<>> lo interruppe subito la ragazza, avendo già capito. <<Certo che sì>>

<<Almeno hai...? Aspetta, forse ci siamo fraintesi, io...>>

<<Ormai ti conosco, Millie, e so perfettamente quale fosse la tua proposta. Quindi ti dico di sì, verrò volentieri al prossimo Gran Premio!>>

Subito, il volto dell'olandese si illuminò di gioia, mentre si gettava sulla sua fidanzata e la riempiva di baci sul viso.

<<Sei incredibile, meisje!>>

<<Modestamente!>> annuì lei, poi però smise di sorridere ed abbassò per un secondo lo sguardo. <<Mi ci vuoi davvero, Max? Lì a guardarti gareggiare, intendo. È solo che... è qualcosa di speciale per te, sei sicuro che vada bene?>>

<<Maggie...>> sussurrò lui, scivolando giù dal divano per poterlesi inginocchiare davanti e prenderle le mani. <<Non te l'avrei mai chiesto se non ti volessi lì. Te lo ricordi? Sei il mio portafortuna preferito ed ogni volta che ci sei anche tu mi sento incredibilmente meglio. Non ti voglio ad una gara, voglio che tu ci sia ad ogni singolo Gran Premio. Sei la mia persona preferita nell'intero mondo, lieverd. Ed in più ci sarà anche Victoria a farti compagnia se vorrai!>>

Con gli occhi lucidi per l'emozione, Maggie mise su la sua miglior imitazione di un cerbiatto. <<Grazie, Max. Grazie davvero>>

<<È soltanto quello che penso. Ma se tu invece credi che sia troppo presto o che sia una cosa forzata per te, a me sta bene. La cosa importante è che tu ti senta a tuo agio, il resto viene dopo. Il resto non è nemmeno paragonabile a te, okay?>>

<<Grazie>>

<<L'hai già detto>>

<<Continuerò a ripeterlo. Lo so che non è facile combattere con me, quindi ti sono grata. Ti sono grata perché continui a farlo da mesi interi. Qualcun altro se ne sarebbe andato già da tempo, ma tu no. Tu sei ancora qui e questo mi dà speranza, mi fa sognare un futuro che prima non avrei mai visto, Max. Allora sì, allora devo dirti grazie>>

L'olandese le poggiò la mano sulla guancia, carezzandola con tutto l'amore che sapeva dare. <<Grazie a te per aver deciso di fidarti di me, Margaret>>

<<Sappi che sei l'unico a cui è ancora concesso chiamarmi Margaret>>

<<Oh lo so, ma tu invece sappi che questa è l'ultima volta che ti chiamerò così per tutto il resto del tempo che passeremo insieme>> le annunciò, mentre lei sgranava gli occhi confusa.

<<È il mio nome. Come vuoi chiamarmi, scusa, Giulia?>>

Max sorrise. <<Pensavo più a... gezellig>>

<<Geze-che?>>

<<Gezellig>> ripeté lui. <<È olandese. È una parola che è intraducibile in inglese o in qualsiasi altra lingua, indica qualunque cosa evochi le sensazioni di comodità, benessere o il sentirsi di buon umore. Tu sei la mia gezellig, Maggie, perché ogni volta che ti guardo so che il resto del mondo potrebbe crollare a pezzi e a me importerebbe solo di te>>

Una lacrima scivolò giù per la guancia della ragazza, che si affrettò ad asciugarla. Con la voce un po' spezzata, riuscì a sussurrare: <<Devi veramente smetterla di citare Percy Jackson, mi amor>>

<<Non vedo perché dovrei>>

<<Perché comincerai a farmi piangere... e credevo volessimo evitarlo!>>

<<Si evitano solo i pianti di tristezza, mijn liefste, il resto delle lacrime va bene!>>

<<Se lo dici tu!>>

Il cellulare di Maggie prese a squillare di botto, facendo saltare entrambi per lo spavento. Quando vide il mittente, la rossa si affrettò subito a rispondere.

<<Oi fengári, dimmi>>

<<Zia, non hai idea! C'è quel tonto di Max? Mettimi in vivavoce ora!>>

<<Sì, aspetta. Okay... fatto! Come mai sei così euforica? Che accidenti hai combinato?>>

Max scosse il capo, mentre aggiungeva un semplice: <<Non ti sei fatta una canna prima di uscire, vero?>>

<<Nah, quella si fa soltanto la mattina dopo colazione>> gli rispose, ma tornò subito al suo stato di eccitazione perenne. <<Non avete idea ragazzi!>>

<<No, infatti, non ne abbiamo idea!>>

<<Il Karma, amore mio!>> Selene esultò quasi. <<Hai sentito, Maggie? What goes around, comes back around! E proprio per questo motivo ti annuncio che... ohhhhh...>>

<<Sel, ti vuoi sbrigare a dirmi cosa succede?>>

<<Scusa, volevo mettere la suspense!!>>

<<L'hai già messa, ora parla!>>

<<SamhapresosottoLucas>> lo disse talmente veloce che né Maggie né Max riuscirono a capire una parola, sembrava la parodia di una canzone di Eminem velocizzata in x2467.

<<Non abbiamo capito, zusje>> le fece presente il ragazzo, sospirando. <<Puoi ripetere in modo comprensivo per tutti quanti e non parlare come Adele quando prova a fare un discorso sensato?>>

<<Ho detto che... Sam. ha. preso. sotto. Lucas>> scandì bene parola per parola, così lentamente che ci volle un secondo prima che la frase scaturisse nella giovane coppia l'effetto voluto.

<<CHE COSA?>>

<<Hai sentito bene, tonto!>> la corvina scoppiò a ridere di gusto. <<A quanto pare quel coglione che non è altro è tornato a Monaco per continuare a romperci le palle, ma mentre stava attraversando la strada è stato preso sotto da Sam, perché la sua macchina non ha frenato. Ha fatto un salto talmente alto che praticamente ha spiccato il volo!>> spiegò loro. <<Mi ha chiamato Sam poco fa per dirmelo e quando mi ha rivelato il nome in ospedale ero così contenta che le infermiere a momenti mi cacciavano dalla sala d'attesa!>>

<<Non ci credo!>>

<<Credici Mags! Adesso che è nella stanza non può nemmeno andarsene! Il processo può andare avanti, tesoro mio! Ora che abbiamo le prove, possono arrestarlo sul momento! Ha soltanto una caviglia slogata, quindi non può nemmeno appellarsi al fatto che sia "ferito" per scamparsela!>>

Max esultò, esplodendo in un <<SÌ>> talmente forte che probabilmente l'avevano sentito persino in Nuova Zelanda.

<<La fine...>> bisbigliò Maggie, le labbra le si stirarono fino alle orecchie ed addirittura oltre. <<Questa è la fine di tutto>>

<<È la fine>> ripeté il suo ragazzo.

<<La fine>> concordò la sua migliore amica.

<<Direi di fare un discorso celebrativo, no, meisje?>>

<<Sì, coraggio Mags!>>

<<Ma che discorso celebrativo, ragazzi, su!>> inizialmente la spagnola scosse il capo, piantando gli occhi in quelli del fidanzato e negando ancora, ma poi ci pensò su e prese un respiro profondo. <<E va bene...>> si convinse. <<Va bene, lo farò>>

<<E brava la mia piccola querida!>>

<<Non so bene cosa voi vogliate che io dica, non lo so nemmeno io, se devo essere sincera, ma... ma in questo momento mi sento così bene che credo che non ci sia modo di esprimerlo a parole. La verità è che dopo tutto questo tempo non pensavo potesse finire in questo modo. Non avrei nemmeno pensato ci potesse essere un finale, onestamente, ma... ma se mai avessi dovuto immaginarne uno sicuramente non sarebbe stato questo, mi sembra quasi surreale come cosa, però... però è giusto. È giusto, perché a volte ad una situazione complicata, serve una soluzione semplice>>

Max le baciò la guancia. <<Non ti aspettavi che sarebbe finita con lui in ospedale, giusto?>>

<<Esatto. Avrei pensato a tutto meno che a quel figlio di puttana che viene investito. E non riesco a smettere di ridere, non riesco a dispiacermi per lui, perché se lo merita. Si meriterebbe anche di peggio, ma io non sono così cattiva, così consumata dall'odio. Il mio problema è sempre stato il dolore, è sempre stata la paura di ricominciare, ma ora... ora è finito tutto. Io ho ricominciato, ho deciso di continuare a lottare grazie a voi che mi siete stati accanto, e quindi la storia finisce qui>>

<<Maggie...>> bisbigliò Selene, dolcemente. L'olandese se la immaginò già a piangere, commossa. <<Sei davvero tanto tanto forte>>

<<Non lo sono mai stata, fengári, invece. Mi sono limitata ad essere un fantasma, convinta che prima o poi il dolore sarebbe svanito, ma non è così che funziona la vita. Ci ho messo un po' a capirlo, però... va bene così. Perché se tutto quello che ho passato mi ha portato qui, allora ne vale veramente la pena. Sono felice di starvi accanto, ragazzi!>>

<<Retrasado, dalle un abbraccio da parte mia!>> comandò la corvina dall'altro capo del telefono, tirando su con il naso. <<Oh, Sam è stato chiamato dal medico. Aspetta, fammi sentire cosa dicono!>>

Per qualche secondo non si sentì nulla oltre un brusio leggerissimo, così tanto che era impossibile scandirne le parole, poi la voce di Selene risuonò forte e chiara.

<<Je le connais>> fece in francese, portando Max a sgranare lo sguardo per la sorpresa - non aveva idea del fatto che Selene parlasse anche quella lingua.

Forse notando la sua confusione, Maggie gli sussurrò all'orecchio: <<Ne parla davvero tante di lingue, è fortissima in questo settore. Inglese, spagnolo, francese, italiano, sa persino qualcosa in cinese. Credo si sia messa in testa di imparare il portoghese ora>>

<<Portoghese? Perché?>>

<<Credo sia la lingua madre di Sam. Sapevi che si chiama Samuel Fernando?>>

<<Nome tipicamente portoghese, ha senso. Beh, in realtà, se è per questo, io conosco un tipo cubano che si chiama Fabio>>

Maggie soffocò una risata, appoggiandosi con la testa contro la spalla del ragazzo. <<Ma serio?>>

<<Già!>>

<<Okay ragazzi, ci sono!>> Selene tornò da loro, il tono di voce la mostrava ancora più euforica di prima. <<Ho parlato con i dottori, ho spiegato loro la situazione e...>> fece una breve pausa, esplodendo in un: << LE INFERMIERE HANNO DECISO DI DENUNCIARLO ALLA POLIZIA!>>

<<COSA?!>>

<<Avete sentito, belli! Erano così in pena per la tua storia, Mags! Gli agenti stanno venendo qui con la scorta! Ahhh amici miei! Abbiamo vinto! Aspettate che vi videochiamo, non voglio piangere da sola!>>

Senza neanche attendere la loro risposta, attaccò la chiamata in faccia alla coppia, ma li richiamò su FaceTime nel giro di pochi secondi. Si trovava evidentemente fuori dall'ospedale, perché il cielo limpido e sereno le faceva da sfondo. Sul suo viso c'erano i segni del suo mascara sciolto.

Stava davvero piangendo, a quanto sembrava!

<<Amori belli!>> si morse il labbro inferiore, scuotendo lievemente il capo. <<Sono felicissima!>>

Max tirò Maggie a sé più forte che mai. <<Anche io>> sussurrò. <<Abbiamo vinto sul serio!>>

<<Non cantate vittoria così tanto in fretta!>> li riprese la rossa, sorridendo a cinquantanove denti. <<Non abbiamo ancora portato i filmati alla polizia. Per ora hanno solo delle supposizioni e i nostri racconti come prova!>>

<<Ahhh, non è vero!>> la sua migliore amica la interruppe all'istante, iniziando a rovistare con la mano libera nella propria borsa. Ci mise almeno dieci secondi a trovare ciò che stava cercando, ma poi se ne uscì con una chiavetta azzurra tra le dita. <<Voilaaaaà>>

<<Non mi dirai che...>>

<<Certo retrasado che te lo dico. Perché è esattamente quello che pensi, tesoro mio. Vado in giro con queste immagini ogni secondo, nella speranza di incorrere in una fatalità che mi porti a consegnarla a chi di dovere. E indovina un po' cos'è successo oggi? Era destino, ragazzi. Era destino che conoscessi Sam, era destino che lui investisse quel maledetto bastardo! È destino!>> ripeté ancora.

<<Sei fantastica, Selene!>>

<<Grazie, Mags>>

Una testa fece capolino dall'inquadratura della corvina, salutando animatamente Max e Maggie. <<Ciaoo!!>>

<<Sam!>> trillarono insieme. <<Sei il nostro eroe, sappilo!>>

<<Grazie Maggie!>>

<<Anche se sono ancora offesa perché hai detto che il mio nome è strano!>>

<<Nahh, ho visto di peggio. Conosco un cubano che si chiama Fabio!>>

A quelle parole Max scoppiò a ridere di gusto, il suono riempì l'intero soggiorno del suo appartamento. <<Vedi Mag?>> domandò, rivolto alla sua ragazza, che stava sorridendo a sua volta. <<Te l'ho detto!>>

<<Lo conosci anche tu?>> fece Sam.

<<Sì! L'ho incontrato al bar vicino al Casinò, quello che è sempre pieno di spagnoli e inglesi che fanno a gara a chi si fa più shottini di Vodka e aceto di mele!>>

<<Anche ioooo!>>

<<Ma in che razza di bar andate voi due?>> chiesero in coro le spagnole.

Sam fece per rispondere, il volto spledente per l'allegria, ma venne interrotto dal suono di alcune sirene.

Maggie si irrigidì all'istante, trattenendo il respiro.

Stava finendo veramente.

Stava davvero giungendo tutto al termine.

<<Scusate!>> Selene attirò l'attenzione dei poliziotti che stavano scendendo dalla loro vettura. Iniziò a parlare in francese velocemente, spiegando loro la situazione e annunciandosi come colei che li aveva fatti chiamare. Ruotò il cellulare in modo che potessero guardare Maggie in faccia. <<Questa è la vittima, questa è la ragazza che ha passato l'inferno. Allora fateci il favore... fateci il favore di spegnere le fiamme di questo incendio, vi prego>>

<<Non si preoccupi, signorina. Non la passerà liscia>>

<<Grazie>>

<<Dovere>>

E senza aggiungere altro si diressero all'interno della struttura, lasciando lì - fermi come pali - Selene e Sam, che si scambiarono un'occhiata.

<<Aaaallloooooraaa>> esordì Max, per spezzare la tensione. <<Zusje del mio cuore...>>

<<Che vuoi sapere, tonto?>>

<<Avete già trombato?>>

<<QUERIDO>>

<<Che c'è, meisje? Volevo sapere!>>

<<Io no però!>>

<<Ma come no?>>

<<Zitta Selè!>>

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top