47. The Blue
<<Se dovessi raccontare la mia vita, proprio come mi è stato chiesto, partirei dalla fine, partirei dall'ultimo periodo, perché il mese di settembre mi ha cambiato la vita come non avrei mai e poi mai immaginato>>
La voce di Maggie raggiunse le orecchie di Max: la più bella delle melodie che lui avesse mai e poi mai ascoltato. Chiuse gli occhi, beandosi di quel suono armonico e puro, e pavoneggiandosi anche un po'.
Dopotutto... la sua ragazza stava parlando di lui.
Dopo la grande rivelazione la sera della sfilata, Maggie era stata invitata da un'emittente radiofonica unicamente femminile a parlare di ciò che era stato per lei vivere quel momento, passare gli anni più belli in quel modo, con quel dolore, e la spagnola aveva accettato.
<<È giusto che io dica come sono andate le cose>> aveva spiegato, quando Max le aveva chiesto se fosse sicura di voler raccontare tutto quanto. <<Molte persone non mi credono, l'ho letto, ne sono a conoscenza, e voglio che capiscano che tutto ciò che ho passato non è uno scherzo. L'ho già detto, querido, non mi fermerò di fronte a niente. E se andrò a fondo, porterò Lucas con me, fosse l'ultima cosa che faccio!>>
La determinazione nei suoi occhi aveva colpito Max così tanto che lui non aveva saputo neppure ribattere, si era soltanto limitato ad abbracciarla e a dirle quanto maledettamente fiero fosse di lei e dei suoi risultati.
E così Maggie era partita, accompagnata da Selene.
Lui, purtroppo, non aveva potuto andare con loro. La sua stagione cominciava nel giro di una settimana, se fosse andato non avrebbe avuto il tempo sufficiente per prepararsi fisicamente e soprattutto mentalmente per tornare a gareggiare.
Nonostante ciò, aveva giurato che avrebbe ascoltato l'intervista e così stava facendo. I meccanici continuavano a muoversi nella fabbrica, a girargli intorno, ma a lui questo non importava. Se ne stava seduto sulla sua poltrona con le cuffiette ed il telefono tra le mani, ruotato per poter vedere il viso della ragazza mentre parlava, ed era fiero.
Cazzo se lo era.
Non riuscì a trattenere un sorriso, mentre la osservava parlare e gesticolare un po'. I capelli rossi le ricadevano sulle spalle precisi e perfetti ed accanto a lei giaceva, appoggiato contro il tavolo, il suo splendido bastone.
Una volta tornati a Madrid, dopo che Max e Selene l'avevano riportata a casa, riprendersi quello strumento era stata la prima cosa che Maggie aveva fatto. Le sembrava quasi di non riuscirei più a muoversi senza avere vicino qualcosa che le ricordasse il suo ragazzo.
<<È stato il punto della svolta per te?>> le chiese l'intervistatrice, con fare curioso.
<<La svolta? Oh no, è stato la mia rinascita>> la corresse la spagnola, con il suo inglese sempre perfetto. <<Ero morta prima. Sentivo dentro di me un vuoto cosmico, potente, ed ero sicura che non mi sarei mai potuta salvare. Poi ho incontrato una persona stupenda, che è la sorella del mio ragazzo. Gli appassionati di Formula 1 la conosceranno sicuro, Victoria Verstappen. Mi sono scontrata con lei passeggiando per Monaco e...>> Maggie si interruppe, curvando le labbra verso l'alto. <<È stato uno degli incontri più belli della mia vita, sul serio>>
<<È lei che ti ha fatto conoscere suo fratello?>>
<<Sì, esatto. Mi piace dire che ci siamo conosciuti casualmente ma la verità è che il destino ha giocato una grande parte nella nostra storia. E lo ringrazio per questo. Come ho detto una volta, e come mi sento di dover ripetere... se tutto quello che ho vissuto mi ha portato a Max, lo vivrei totalmente ancora ed ancora, perché se questo è il premio per aver pagato un pegno immenso allora ne vale la pena>>
Quelle parole... così semplici, eppure così efficaci.
Il cuore sembrò scoppiargli nel petto. Era meraviglioso sapere di non aver deluso nessuno, era meraviglioso avere finalmente accanto una persona che lo voleva sul serio.
Prima di Maggie, soltanto Victoria era riuscita a farlo sentire amato. Ora c'era la spagnola, c'era persino quella rompipalle di Selene, che era come una sorellina minore - seppur fosse di qualche mese più grande - e stava bene.
Grazie al loro e al loro affetto.
<<Lo rifaresti?! Seriamente?>>
<<Solo se alla fine del cammino ci fosse Max>> la sicurezza che Maggie ostentava era innegabile. Lo si poteva vedere nella fermezza dei suoi movimenti, nell'espressione del suo viso così sincera e rilassata, nel modo in cui continuava a toccare l'anello che lui le aveva regalato, nel modo in cui sorrideva.
Dio quant'era bella.
Se solo avesse potuto, Max se la sarebbe mangiato di baci.
<<Sei parecchio innamorata, vero?>>
<<Tantissimo>> annuì la spagnola, mordendosi il labbro inferiore. <<Max... non so se sta ascoltando ora in diretta, visto che era molto impegnato con l'inizio di stagione, ma nel caso lo saluto e gli mando un bacio enorme. Comunque, dicevo... lui è veramente la persona migliore che conosca. Di gente ne ho incontrata tanta in vita mia ma mai nessuno è riuscito a farmi sentire in quel modo>>
<<Vi siete innamorati fin da subito immagino...>>
<<Oh no no! Tutto il contrario!>>
<<Davvero?>>
<<Davvero>> confermarono insieme Maggie e Max. Max che nel mentre attirò su di sé l'attenzione di alcuni suoi collaboratori, sorpresi nel sentirlo parlare da solo.
<<Sai, Sylvie, sei stupita di questa cosa e lo capisco. Onestamente, non so nemmeno io come faccia a provare sentimenti del genere, eppure... eppure quando sto con Max mi sento come se avessi trovato il mio posto nel mondo e sapessi che non esista nessun'altra postazione disponibile. Tuttavia all'inizio non era così. Per niente. Quando l'ho conosciuto mi sembrava soltanto un borioso arrogante, e l'ho pensato almeno fino a quando entrambi non abbiamo iniziato a calare le maschere>>
<<Enemies to lovers?>> scherzò la ragazza, abbozzando una risata.
<<Esatto>> rise Maggie, gentilmente. <<Non sai quanto tempo mi ci è voluto prima di capire che non stessi sbagliando, che seguire il mio cuore in realtà fosse la cosa giusta>>
<<Wow! Pensavo che vi foste innamorati a prima vista, ne ero talmente sicura che avrei potuto giocarmi il mio appartamento!>>
<<Con quel tonto? Ma come ci pensi, Sylvie?>> la voce di Selene si intromise, facendo scoppiare tutti a ridere, compreso Max dall'altro lato dello schermo.
<<So che sei una fan sfegatata di Taylor Swift, Maggie, allora dimmi... qual è la tua canzone preferita e quale soprattutto ti fa pensare di più ai tuoi amici?>>
<<Uhh, difficile. Cambio canzone preferita ogni giorno praticamente, dipende dal mood. Oggi... oggi ti direi, ehm, Paper Rings, semplicemente perché mi mette di buon umore, sennò... beh My tears ricochet e This is me trying, perché sono stupende. Invece... quella che mi fa pensare a Sel è Never Grow Up, lei sa perché, anche se la canzone che più la rappresenta è Brother dei Kodaline. Per quanto riguarda Victoria... Me!, perché è buffissima e allegra e mi fa morire!>>
<<E Max?>>
<<Beh, per lui è ancora più difficile>> scherzò. <<Ce ne sono così tante che a volte mi sveglio la notte e penso "Oh wow, questa canzone ci sta da Dio". Ti direi soprattutto Call it what you want, ma Paper Rings, Invisible String... sono tutte perfette>>
<<Qualche aneddoto carino da raccontarci?>>
<<Ti direi... la prima volta che ci siamo baciati. Tre anni esatti dallo stupro, perché era la vigilia di Natale. Quella mattina avevo avuto un attacco di panico enorme, nella mia testa circolavano soltanto i ricordi di quella notte ed ero terrorizzata. Poi mi sono accorta che parlare con lui mi faceva bene, mi tranquillizzava. E mi è venuta in mente un'altra canzone di Taylor, You are in love, dove lei dice, e cito testualmente "And for once you let go of your fears and your ghosts", per me è stato proprio così. Ho abbassato le mie difese per lui e, devo dire, ne è valsa totalmente la pena>>
L'inquadratura si spostò su Sylvie, che si sistemò i capelli dietro le orecchie e rivolse alla spagnola un'occhiata carica di dolcezza. <<Siete carinissimi, sai? Hai una foto da farci vedere, Maggie?>>
<<Certo>> e così dicendo la ragazza estrasse il proprio cellulare dalla tasca, volgendolo verso la compagna e successivamente verso la telecamera che la stava inquadrando. La fotografia rappresentava lei e Max abbracciati mentre, viso contro viso, si mostravano la linguaccia e si facevano una smorfia. <<È la mia preferita, questa, perché sembriamo due imbecilli, e la verità è che lo siamo sul serio!>>
<<Bene Maggie, grazie per aver risposto alle nostre curiosità su te e il tuo fidanzato, ma adesso... adesso passiamo al vero motivo per cui sei qui oggi. Sei pronta? Soprattutto, sei sicura di volerlo fare?>>
<<È buffo, me l'ha chiesto anche Max questa mattina prima che io e Selene partissimo. Sono più che pronta. So bene che non potrò convincere tutti di star dicendo la verità ma ci proverò. Ripeto, sono stanca di vivere nell'ombra, sono stanca di essere soltanto il riflesso di qualcuno che amavo da impazzire, è ora di tirare fuori le unghie di nuovo>>
<<Allora iniziamo. Possiamo fermarci in qualsiasi momento, lo sai...>>
<<Non sarà necessario, sul serio. Posso farcela>>
Max non la vedeva ma era sicuro del fatto che, seduta di fronte a lei, Selene la stesse incoraggiando e le stesse mormorando parole tenere per dirle quanto accidenti le volesse bene.
<<Coraggio meisje>> sussurrò, incrociando le dita dietro alla cover del suo cellulare e pregando che riuscisse a portare a termine ciò a cui tanto teneva.
Non era una persona religiosa, ma per lei avrebbe pregato fino a non avere più fiato nemmeno per respirare.
<<Poco fa ho accennato al fatto che il 24 dicembre è stato il terzo anniversario dal giorno dello stupro, perché effettivamente lo è... stato, intendo. È cominciato tutto quella sera, appena ho messo piede fuori dalla passerella. Stavo indossando un abito della nuova collezione della maison, anche se teoricamente non posso farne il nome per scopi pubblicitari, ed ero felice. Lo ero da impazzire, anche perché sapevo che il giorno successivo sarebbe stato Natale e che comunque una volta terminata la sfilata avrei potuto festeggiare all'afterparty. E sì, è stato così... ma soltanto per poco>>
<<Scusa se ti interrompo, tesoro, ma...>> la figura di una terza persona, probabilmente la terza speaker di quell'incontro, comparve nell'inquadratura, tenendo un tablet tra le mani con aperta una pagina internet. <<Maggie, è arrivata una notizia dell'ultimo minuto. Crediamo che sia fondamentale che tu la legga ora>>
<<Oh certo>>
Dal vuoto cosmico che divennero i suoi occhi si riusciva a comprendere perfettamente che ci fosse qualcosa che non andava.
<<Tutto ok?>> lievemente si sentì anche Selene, che sicuramente, proprio come Max, era incredibilmente confusa.
<<Lucas Dupont rigetta le accuse della modella Maggie Soler: non le ha fatto violenza. "Non le ho fatto assolutamente nulla" dice, poi afferma: "Si sta inventando tutto perché le persone hanno smesso di considerarla">>
Sylvie trattenne il fiato, era evidente che nessuna delle due - tre, comprendendo anche la corvina - sapesse cosa fare. Erano tutte in agitazione, forse preoccupate per una possibile reazione di Maggie.
La rossa, però, scosse semplicemente il capo, appoggiandosi con i gomiti alla scrivania lignea e chinandosi in avanti. Non si riusciva a vederle gli occhi e Max temette che fosse sul punto di piangere, senza che lui fosse lì a tenerle la mano e dirle che sarebbe andato tutto bene.
Le aveva promesso che le sarebbe stato accanto, sia nei momenti belli che nei momenti brutti e non poteva assolutamente non rispettare la parola data.
Strinse i denti in attesa di una parola, sarebbe bastata una sola parola da parte della sua ragazza e sarebbe partito sul momento. Non gli importava di lasciare lì i suoi ingegneri e meccanici, né tantomeno di piantare Christian ed Helmut in asso, Maggie era più importante di ogni altra cosa.
Tuttavia, tirò un sospiro di sollievo quando capì che tutto il piano che nel frattempo gli si era formato in testa, con tanto di orari prestabiliti, non fosse necessario.
Perché la diretta interessata si rialzò, con l'espressione più rigida che le avesse mai visto usare.
Diretta alla telecamera.
E la schiena dell'olandese si riempì di brividi.
<<Non ti permetterò di vincere, Lucas>> sentenziò. <<Non mi fermerò finché non ti vedrò dietro le sbarre. Speri che avvenga la grazia, ma il tuo momento di gloria è finito. Mi hai fatto del male, mi hai uccisa in ogni modo in cui una persona può essere ammazzata, e non mi importa quanto tempo ci vorrà, avrò la mia giustizia. In questa vita o nell'altra>> poi si interruppe, giusto per accennare un sorrisetto sicuro. <<Pensavo fossi più coraggioso, Lucas. Certo, non così tanto da ammettere quello che hai fatto, per quello no, per quello sei un maledetto codardo, ma non pensavo ti saresti tirato indietro in questo modo. Buon per te, devo dire. Sono contenta di sapere che non sei cambiato, sarebbe stato strano altrimenti...>>
<<Maggie, se vuoi, possiamo...>>
<<No Sylvie, non possiamo. Perché le persone devono sapere. Devono sapere che significa essere strozzate in un vicolo buio, che cosa significa venire prese a pugni così tanto da non sentire più il respiro. Devono sapere che mi ha strappato via il dono più prezioso che avrei mai potuto fare a qualcuno, che ogni volta che mi guardo allo specchio ho paura di trovarmi qualcuno dietro pronto a farmi del male. Non sono più la persona di una volta, sono cambiata così tanto da non rendermene nemmeno conto. A me piaceva, quella vita. Ne ero innamorata e lui me l'ha distrutta>>
<<Tesoro...>>
<<Ve lo ricordate che cosa significa essere vergini? Lo sappiamo tutti che la prima volta fa male, ma ci rendiamo conto invece del dolore immane che si prova quando non si fa neppure con delicatezza? Sono stata sbattuta contro la parete fredda di un vicolo, spogliata dei miei vestiti e penetrata nel modo più rude e violento possibile. Non potevo gridare, perché mi mancava il respiro, non potevo scappare, perché non riuscivo a muovermi. Ho patito le pene dell'inferno stesso, sono stata bruciata da quelle fiamme, ed ora mi tocca persino leggere che non è vero. L'avevo messo in conto, certo, che ci sarebbe stato qualcuno che non mi avrebbe creduta, ma questo non significa che dia meno fastidio!>>
<<Maggie, tu sei una persona stupenda, e questo lo sappiamo tutti, ma non devi parlare per rabbia. Devi farlo perché te la senti, non per dispetto a qualcuno>> Sylvie le piantò le mani sulle spalle, guardandola fermamente negli occhi. <<Possiamo smetterla in ogni momento>>
<<Voglio soltanto che il mondo sappia la verità, tutto qui>>
<<Non è per vendetta, però, che devi raccontare come stanno le cose! Che te ne pare se facciamo qualche minuto di pausa?>>
Maggie annuì debolmente, prendendo un respiro profondo ed afferrando l'impugnatura del proprio bastone. Si alzò in piedi, rivolgendo uno sguardo oltre la telecamera, probabilmente conversando mentalmente con la sua migliore amica.
Abbandonò l'inquadratura e l'ultima cosa che le si sentì dire chiaramente fu: <<Non finirà così>>
Max smise di guardare il video e si tolse le cuffiette dalle orecchie, immerso nei propri pensieri. Che poteva fare per aiutarla?
Che poteva dire per tranquillizzarla e spingerla a continuare quella trasmissione? Non potevano darla vinta a quel bastardo di Lucas - non l'avrebbe permesso.
Poi, un'idea si fece spazio nella sua testa.
Scorse subito nella sua rubrica dei contatti fino a quello che recitava "zusje 🤡" e chiamò. Come previsto, Selene gli rispose nel giro di qualche secondo, sempre con il suo solito tono gentile.
<<Che vuoi, Verstappen? Devi davvero rompere il cazzo?>>
<<Ciao anche a te, Selene, sono contento di sentirti>>
<<Parla>>
<<Che delicatezza>> si ritrovò a borbottare, ma poi scosse il capo e tornò a pensare alle cose serie. <<Ascolta, Maggie è con te, giusto? Allora mettimi il vivavoce, ho in mente un piano geniale>>
<<Tu, piano e geniale nella stessa frase? Siamo sicuri?>>
<<Ah ah, sempre meglio delle tue di idee, amore>> la rimbeccò. <<Spicciati, dai>>
<<Fatto>>
<<Hey meisje>> fu la prima cosa che le disse. <<Come stai?>>
<<Adesso bene, ma piuttosto... che volevi dirci?>>
<<Questa mattina ho scoperto che vicino casa mia, in Olanda, sono stati rubati dei materiali edili da un cantiere in costruzione e che hanno beccato i ladri perché, essendo in una zona molto ricca, c'erano delle telecamere già impiantate nelle impalcature. E allora ho pensato...>>
<<Non starai mica insinuando che...>>
<<Che forse c'erano anche a Madrid>> completò subito la corvina, in un unico respiro, realizzando. <<E questo allora significherebbe che...>>
<<Avremmo le prove, ragazze. Se quelle telecamere ci sono ancora, niente potrà impedirci di confermare che stiamo dicendo la verità! Che stai dicendo la verità>>
<<Ma come facciamo a controllare? Non mi ricordo minimamente il cartello della ditta che stava costruendo!>>
<<Non ti preoccupare, Mags, a quello ci penso io!>> dichiarò Selene. <<C'è una persona che mi deve un favore in Spagna, ti troverò quelle immagini, fosse l'ultima cosa che faccio, te lo giuro>>
<<Perfetto!>> aggiunse Max, allegramente. <<Rottura di cazzo?>>
<<Parli con me o con Maggie?>>
<<A sentimento, cosa ti suggerisce quel cervello a forma di canguro che dici di possedere?>>
<<Tua madre>>
<<Che c'è, Max?>> rise Maggie, e se la immaginava già mentre tirava una piccola sberla sulla spalla dell'amica per zittirla.
<<Volevo parlare con te, da soli. Puoi dire a quella piaga umana di levarsi di torno?>>
<<Ohhh, che carino. Vuoi dire Pucci Pucci alla tua metà? Awwwww, e ti vergogni di me? Che amore che sei!>>
<<Mi auguro che un camion ti investa!>>
<<Poi l'assicurazione la paghi tu, retrasado mental>>
<<Sì, te la pago io, tu però fammi parlare con Maggie!>>
<<Me ne vado, me ne vado, ma non venire a piangere da me quando ti sentirai triste!>> replicò, con fare teatrale.
<<Preferirei cavarmi gli occhi!>>
<<MAX>> esclamò l'ex modella, profondamente divertita. <<Mi allontano io, bambini>> attese qualche secondo e poi riprese a parlare. <<Che stavi dicendo?>>
<<Niente, solo che sto seguendo l'intervista, e che sono immensamente fiero di te, tesoro mio!>>
<<Davvero?>>
<<Certo. Non pensare a Lucas, racconta solo la tua verità, e vedrai che andrà bene così!>>
<<Grazie Maxie, ti amo!>>
<<Ti amo anch'io, meisje>>
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