27. Precipitare

"Cadere è la cosa più strana che l'uomo sia in grado di fare. Si può cadere in tanti modi, si può inciampare, si può essere spinti, si può semplicemente decidere di voler recitare e di buttarsi a terra... la realtà è che nessuno vuole mai davvero pensare a cosa significhi precipitare.

Perché precipitare al contrario significa non avere controllo, significa perdere quell'unico punto di riferimento che abbiamo, che è la terra.

Precipitare significa trovare l'ignoto.

Ci vuole spavalderia nel cadere, ma ci vuole coraggio nel precipitare.

Certe volte non ce ne si rende nemmeno conto. Certe volte succede tutto così in fretta che anche accorgersene rimane difficile. La cosa è... la cosa è che, poi, lo schianto diventa innegabile.

Se l'uomo avesse la mistica abilità di vedere nel futuro, forse si eviterebbero così tanti colpi, ma è una cosa di cui purtroppo non si dispone. Siamo solo insiemi di carne ed ossa, destinati ad una serie di sofferenze infinite, a dolori e patimenti che si spengono soltanto con il bruciore della morte.

Non possiamo cambiare il modo in cui siamo creati, non possiamo modificare il modo in cui pensa il nostro cervello, ma possiamo lottare, possiamo decidere di voler avere una voce. L'umanità è piena di gloriose lotte* che vanno combattute ma che scegliamo di accantonare. E allora prendiamole, acquisiamole come nostre, diamo vita alle nostre parole.

Siamo noi i padroni del nostro destino!"

[*: il termine gloriose fa riferimento alla gloriosa rivoluzione, nell'Inghilterra del 1600, che non venne combattuta con le armi e che terminò con l'ascesa al trono del re Guglielmo III d'Orange]

Maggie chiuse il libro di colpo, con un rumore sordo che fece saltare Selene sulla sua poltrona per lo spavento.

<<Tutto bene?>> le domandò l'amica, alzando un sopracciglio. <<Deduco che quel libro ti abbia fatto schifo!>>

<<La mia vita fa schifo!>> replicò la rossa, sospirando. <<UGH>>

<<Mags, sei sicura di...>>

<<Sì, sono sicura>> tagliò secca, così tanto che la sua coinquilina alzò le mani, tornando a lavorare a maglia qualche secondo dopo.

La fengári era un sacco preoccupata.

Maggie era tornata dall'Olanda soltanto il giorno prima e da quel momento non le aveva più sentito pronunciare il nome di Max, o di almeno uno dei Verstappen. Non le aveva nemmeno raccontato come fosse andato il soggiorno lì, si era limitata semplicemente a darle il regalo che i due fratelli le avevano comprato.

Selene non aveva voluto chiedere. Se l'amica avesse voluto parlarle, l'avrebbe fatto da sola, eppure era strano. Normalmente il pilota era sempre sulle sue labbra, non c'era un singolo istante in cui non parlasse di lui. Che cos'era successo di così tanto grave da spingerla a rifiutare la compagnia di una persona alla quale teneva tanto?

Da quello che aveva potuto notare, lui le aveva telefonato diverse volte e lei non aveva risposto a nessuna delle tante. Stava ignorando persino i suoi messaggi, o quelli di Victoria, che aveva scritto a Selene giusto per capire.

Ma Maggie sta bene? Non mi risponde, le aveva chiesto.

Selene aveva dovuto improvvisare qualcosa all'ultimo. Sì sì, è che è ancora un po' stanca. Forse se la lasciamo in pace per qualche ora magari si riprende prima!

E Victoria, ignara, aveva seguito il suo consiglio.

Le si spezzava il cuore al pensiero di quello che avrebbero potuto pensare Max e sua sorella. Dopotutto, erano sempre gentili con loro due ed ora Maggie aveva deciso di ignorarli per qualche motivo sconosciuto.

Il ragazzo soprattutto, sicuramente, ne sarebbe uscito peggio. Era chiaro come il sole che nei confronti della spagnola non provasse solo amicizia, si poteva leggere anche nel punto più nascosto dei suoi occhi che si trattava di amore.

Un sentimento così strano, così diverso, che Selene aveva provato a comprendere così tante volte ma che poi, alla fine, l'aveva sempre portata a soffrire. Sperava sinceramente che per Maggie le cose potessero essere diverse, la sua amica si meritava il mondo.

E Max, quel mondo... lui sarebbe stato in grado di darglielo.

Allora perché?

Allora perché, se poteva avere l'opportunità di essere finalmente felice, stava scegliendo di abbandonare quell'unica anima che era stata in grado di farle capire che, in lei, dopotutto quella luce speciale ancora c'era?

Per qualche minuto riuscì a trattenersi, poi non più.

Scattò in piedi, attirando l'attenzione di Maggie, incrociando le braccia al petto. Piantò gli occhi verdi in quelli azzurri della connazionale e non ebbe neanche bisogno di parlare.

La rossa sospirò. <<Mi chiedevo quando avresti rotto il tuo voto di silenzio, quando avresti chiesto, per lo meno>>

<<Se sapevi che avrei chiesto, come mai non me l'hai detto tu?>>

<<Perché non voglio parlarne, semplice>>

<<Oh, dunque hai deciso che non vuoi parlare nemmeno con me, così come stai facendo con Max e Victoria?>> l'insinuazione nella voce della spagnola colpì Maggie al petto nel punto in cui faceva più male.

<<Non sono affari tuoi, Selene, torna a fare quello che stavi facendo, è meglio così>>

<<Da quando sono diventata qualcuno? Da quando hai smesso di parlare con me di tutte le cose che ti fanno soffrire? Eppure non mi pare di aver fatto o detto qualcosa di sbagliato>>

<<No, non hai fatto niente. Adesso che te l'ho detto, puoi lasciarmi stare?>>

Selene dovette resistere con tutta sé stessa alla tentazione di sbroccare. Detestava quando Maggie faceva così, comportandosi come se a nessuno interessasse dei suoi problemi. Erano amiche, lei era lì per quello!

Le aveva parlato di questioni più gravi, si era confidata riguardo al momento più devastante della sua vita, ed ora preferiva tacere riguardo a Max Verstappen. Bene. Bello.

<<Sai una cosa, Maggie? Pensavo ti fidassi di me>>

<<Lo faccio, infatti>>

<<Lo vedo>> dalla voce di Selene traspariva tutto il dispiacere che quella situazione le stava provocando. Si sentiva come se le avessero sparato centinaia di volte e non per ucciderla, no... per straziarla.

<<Non sono obbligata a dirti tutto quello che mi succede!>>

<<Non ti sto dicendo che devi dirmelo, ma non mi hai nemmeno spiegato quello che sta succedendo e nell'arco delle ultime ventiquattro ore ho ricevuto almeno trenta messaggi preoccupati da Victoria perché tu non le rispondi! Che diamine ti prende, Maggie? Eri così contenta di partire!>>

<<Non voglio parlarne, ti ho detto! Smettila di immischiarti!>>

<<Okay>> sussurrò Selene, nel modo più pacato e passivo che l'altra le avesse mai sentito usare. Nemmeno quando parlava con sua sorella scandiva le parole in quel modo.

<<Okay?>>

<<Sì, okay. Non vuoi parlarne, va bene>>

<<Selene...>>

<<No no, hai detto che non vuoi parlarne, va bene>>

<<Non volevo dire che...>>

<<Volevi dire esattamente quello, invece>> la interruppe, rilegando il proprio sguardo ad una distesa placida e priva di qualsiasi emozione. Sapeva che, se si fosse concessa di mostrare come stesse realmente, sarebbe scoppiata a piangere ed era l'ultima cosa che voleva.

Stava discutendo con la sua migliore amica, con quella che era diventata una sorella...

Come poteva stare bene?

<<Senti, è tutto complicato, non voglio dover litigare anche con te!>>

<<Non ho chiesto io di farlo. Sei tu che appena ti ho fatto una domanda sei scattata sulla difensiva!>>

<<Non era una domanda la tua, lo sai bene. Era un'insinuazione!>>

<<Cosa cambia?>>

<<Cambia che nella tua testa si è già formata un'idea, vuoi sapere se avevi ragione o no. Non ti importa della risposta vera>>

Selene si ritrovò a bocca aperta, incredula di fronte alla piega che quel discorso aveva preso. <<Non mi importa, dici?>> ripeté, scuotendo la testa sarcasticamente. <<Oh, sai una cosa? No, non mi importa. Hai ragione, Margaret. Non voglio sapere come stai, che cosa ti sia successo di così grave da ricominciare a comportarti come la più grande della stronze, non mi interessa>>

<<Selene, mi...>>

<<Lascia perdere>> tagliò corto, alzando una mano e sospirando. <<Non voglio litigare>> e così dicendo, velocemente recuperò il proprio giubbotto, infilandoselo sotto gli occhi attenti di Maggie.

<<Dove vai?>>

<<Fuori da qui>> fu l'unica risposta che la rossa ricevette, parole che furono in grado di distruggerle il cuore già frantumato.

Non fece in tempo a richiamarla che Selene si era già chiusa la porta dietro alle spalle. Maggie buttò la testa all'indietro, contro la poltrona, e pensò per un solo istante a quanto sarebbe stato bello poter essere una semplice ragazza normale.

Senza problemi, senza dolori, senza sofferenze.

Non era più quella di un tempo, l'aveva detto centinaia di volte. Non era più la persona gentile e comprensiva, quella che era sempre calma e sapeva come controllare le proprie emozioni.

Migliaia di minuscole increspature si erano unite nel mare della sua vita e tramutate in un'onda che si era abbattuta sulla riva, annientando tutto ciò che conosceva e amava.

Si era ritrovata circondata da una distesa d'acqua immensa, senza nessuna possibilità di ricongiungersi a quel mondo che aveva sempre conosciuto.

Selene era stata il suo unico ponte per molto tempo e il pensiero di averla ferita con le sue azioni ed i suoi gesti la faceva sentire estremamente in colpa. Non avevano litigato, no, però non erano neppure in quel solito stato pacifico del loro rapporto.

Aveva sbagliato, Maggie.

Avrebbe dovuto confidarsi subito.

Avrebbe dovuto parlare con l'unica persona che non l'avrebbe mai e poi mai lasciata. Ed invece aveva preferito stizzirla, costringerla ad andare via dalla sua stessa casa pur di non risponderle in un modo che sicuramente avrebbe meritato.

Selene avrebbe dovuto strillarle contro, insultarla, dirle che tutto ciò che stava facendo era boicottare le relazioni più importanti della sua vita, ma non era andata così e tutto per colpa sua.

Non poteva perderla, non per lo stesso motivo per cui aveva perso tutti gli altri, quantomeno. Così afferrò il proprio cellulare e chiamò il suo numero. Come già si era immaginata, scattò subito la segreteria telefonica.

<<Sono Selene, ciaoo! Se non vi rispondo, lasciate un messaggio dopo il bip e vedrò di richiamarvi il prima possibile! A presto!>>

Con il cuore che le martellava nel petto, Maggie iniziò a registrare. <<Selene, sono io. So che non vuoi sentirmi adesso, ma ho bisogno di dirti che mi dispiace. Mi dispiace, per tutto quello che ho detto, per quello che invece ho tenuto per me. Io ti voglio bene, fengári, e non ho mai voluto ferirti. Avevi ragione, c'è qualcosa sotto al mio silenzio. E quando rientrerai ti prometto che ti racconterò tutto quanto. Sei la persona più importante della mia vita, Selene. Per cui ti prego, ti prego, torna a casa>>

Neanche tre minuti dopo, la porta di casa si spalancò di nuovo, mostrando la figura lineare di Selene. Il suo sguardo era molto più spento del solito e sul suo viso non c'era la solita allegria che la contraddistingueva, ma nonostante fosse ferita e delusa... nonostante quello era lì. E ci sarebbe stata per sempre.

Perché per quella ragazza dannata e piena di paure che era Maggie avrebbe dato la vita senza pensarci due volte.

L'ex modella si alzò in piedi, appoggiata al bastone e rigida in ogni parte del corpo. Stava trattenendo le lacrime. <<Mi dispiace>> sussurrò, chinando la testa. <<Non voglio che tu ti faccia gli affari tuoi, Selene, voglio starti accanto, voglio che le cose siano come al solito!>>

<<Perché mi hai detto il contrario allora?>>

<<Perché ho paura>>

<<Paura di cosa?>>

<<Di quello che ho fatto. Paura delle conseguenze che sta avendo su di me. Non posso ricominciare così, non posso dover combattere di nuovo contro gli istinti del mio corpo>>

<<Che vuol dire questo?>>

<<Ho baciato Max>> confidò, le labbra che tremavano. <<L'ho baciato e ho paura delle ripercussioni>>

Selene spalancò lo sguardo, se avesse aperto ancora un po' la bocca la mascella le avrebbe toccato il pavimento. <<Hai fatto COSA?>>

<<Hai sentito>> rispose l'altra, le guance in fiamme. <<Non farmelo ripetere, ti prego>>

<<E... perché credi che sia una brutta cosa?>>

<<Perché non voglio che finisca, Selene>>

Accennando un piccolo sorriso tenero, l'amica la guardò. <<Non può finire qualcosa di così grande, Maggie>>

<<Come fai ad esserne sicura?>>

<<Perché lo so? Semplice. Ho visto come lo guardi, amica mia, e non è qualcosa che si può replicare. Ti sei innamorata di lui, Mags, lo capirebbe anche uno stupido. L'unico che non se n'è ancora reso conto è lui, ma sono certa che ricambi i tuoi stessi sentimenti! Non puoi negare di provare qualcosa nei suoi confronti ed è la prima volta da tre anni che ti vedo così!>>

<<Io...>>

<<Ascolta, so che hai paura, lo capisco. Ma Max... Max, tu l'hai abbracciato, gli hai permesso di starti vicino, l'hai baciato. Ti fidi di lui, Maggie. Era tanto tempo che una persona non ti faceva sentire così!>>

<<E se ci provassi? Se dovesse andare male?>>

<<Se dovesse andare male almeno avresti avuto il coraggio di rischiare. Hai l'occasione della vita, tesoro. Max... ti meriti solo il meglio e lui lo sa. Lui è disposto a dartelo questo meglio!>>

<<Ma se...>>

<<Con i se e con i ma non si fa la storia, ricordatelo sempre>>

<<E questo chi l'ha detto?>>

<<Shakira, ovviamente>>

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