CAPITOLO 8
《Jane...Jane!!!! Svegliati ti prego!》
Sentendo la voce di Emie mi alzo di scatto.
Non faccio in tempo a chiedere cosa stesse succedendo, che guardo sotto.
Ooh...zombie. Beth e Kayla sono sveglie, assistendo allo spettacolo orripilante.
Ce ne sono circa una decina, e stanno tentando di salire. Arrancano e si stracciano.
I loro mugugni mi fanno accapponare la pelle. Poi un pensiero mi balza in testa.
Will! Beck
Sono sotto di noi e cercano di non farsi prendere, uno si sposta e scarsa la mano di uno di loro. Oh, cielo...
《Dovete salire subito!》urlo. Mi guardano, spaventati. Devo prendere il controllo della situazione. Inizio subito a dettare ordini:《Emie, sali più in cima che puoi. Beth, Kayla, tirate fuori le armi.》
Tutti eseguono. Le tre sono dall'altra parte, confuse.
I ragazzi non esisteranno a lungo, hanno tirato fuori le armi e cercano di evitare le mani viscida che cercano di afferrarli. Se noi tre salissimo i rami cederebbero... pensa, Jane, pensa!
Ho un piano. 《Ragazzi, uno di voi deve andare dall'altra parte! Non riusciremo ad aiutarvi tutti e due in tre!》
Se uno di loro andasse dall'altra parte, le ragazze lo aiuterebbero.
《Sbrigatevi non c'è molto tempo!》
I ragazzi si scambiano una veloce occhiata. Will alza lo sguardo verso di me:《Lo farò io!》
È sempre così coraggiosi... concentrati, Jane!
《Perfetto! Noi ti copriremo!》
Tutte e sei prendiamo le pistole e iniziamo a sparare, perfino Bethany.
Cerchiamo di colpire i più vicini mentre Will sale più che può e si sposta più a sinistra.
Il sangue mi pulsa violentemente sulle tempie. Non ce la farà...a meno che...
Mi guardo dietro e vedo con sollievo nessuna presenza di zombie. Kayla prendi una corda.
《Che vuoi fare!?》
《Lo vedrai.》
Mi guarda con aria interrogativa, poi prende in fretta e furia una corda.
《Ascolta Will, cerca di resistere! Al mio segnale spostati, ok?》
Lui annuisce.
《Ma che fai!? Non ci reggerà tutti! Moriremo tutti così!》mi grida Diana dall'altra parte. Lo so. I rami scrcchiolano ora, è ovvio che non ci reggeranno tutti insieme sullo stesso piano, uno deve per forza stare in basso, peccato sia invaso dagli zombie.
Inizio a calmarmi piano piano, sotto gli sguardi stupefatti di tutti. Dietro non ci sono zombie, sono tutti occupati. Salto a terra e inizio a urlare.
《Ehi, voi! Venite qui!》il sangue ribelle e la paura minaccia di accecarmi.
Inizio a correre più lontano e alcuni zombie iniziano ad allontanarsi dall'albero.
Prima che inizino solo a muoversi, sparo, seguita dalle ragazze.
Gli zombie più vicini a Will cadono a terra e i più lontani sono sotto io mio tiro.
Lui allora passa dall'altra parte e Beck sale.
Ce ne sono ancora circa cinque e inizio a indietreggiare.
Cariche finite...no! Le ho lasciate nello zaino! Stupida, stupida, stupida!
Cosa faccio? Mi allontano un po' e loro si avvicinano.
Se scappassi perderò la strada, ne sono certa.
Dei passi più veloci si avvicinano a me e spari potenti rimbombano nel bosco.
Gli zombie finiscono a terra e una scarpa spacca la testa producendo un rumore orribile.
I ragazzi sono lì, in piedi, con i fucili in mano e il respiro affannoso.
《Tutto ok?》chiede uno dei due.
《Adesso sì...》corro incontro a entrambe e li stringo forte.
《Grazie mille.》sussurro.
Mi stacco dall'abbraccio e guardo in direzione dell'albero. I volti ancora sconvolti delle ragazze sono le prime cose che noto. Sorrido a Kayla e Beth ma la loro espressione è indecifrabile. Lara invece è già rilassata e sta rigettando giù la corda, Stella e Diana cercano di rilassarsi, invano.
《Adesso scendiamo!》strilla Lara. Io la raggiungo di corsa e mi blocco a fissare il mucchio di corpi ammassati ai piedi della grande pianta.
Lei scende poco a poco e mi guarda come per chiedermi se fossero tutti davvero finiti. Sferro un calcio a uno di loro. Niente. Sorrido. La sua espressione si rasserena e scende, posando i piedi sugli zombie, e scendendo dal mucchio con un salto frettoloso.
Stella la segue e appena tocca a terra mi stringe fortissimo, di sorpresa.
《Mi hai fatto venire un colpo! Jane, stai bene?》la sua voce è stridula, e mi trapana le orecchie. Tuttavia, non mi scosto:《Sì, Stella. Tutto ok. Sono ancora intera, no?》
Lei si stacca e mi fa un sorriso pieno di sollievo. Intanto, Diana ci ha raggiunte e si avvicina a me con fsre quasi premuroso:《Sono contenta che tu stia bene...》dice solo,《La prossima sii più attenta.》
Annuisce e guardo in alto; le mie amiche sono ancora su, e stanno buttandoci giù le borse. Arriva la mia e l'afferro al volo, poi la poso sulla spalla e attendo che si decidano a raggiungerci.
Kayla è la prima, seguita da Beth. Si avvicinano entrambe a me. Sono un sacco in imbarazzo per aver fatto venire un colpo a tutti, però, in un certo senso li ho salvati, giusto? Si che come salvataggio è un po'ambiguo, ma a caval donato non si guarda in bocca!
《Allora...come va?》non so assolutamente come iniziare il discorso.
《Come va!? Ascolta, ti rendi conto di cosa hai appena fatto?》mi aggredisce Beth.
Il suo tono non sembra arrabbiato, ma di certo non è contenta.
《Sì, lo so, e mi dispiace...so che non è stata un'idea grandiosa, ma...io ci ho provato.
《Hai rischiato, Jane. Hai rischiato molto.》Kayla mi fissa con fare preoccupato《Se ti fosse successo qualcosa...》si blocca pentendosi di quel che ha appena detto.
Apro bocca per dire qualcosa, ma Bethany mi interrompe:《Tu sapevi di rischiare, e lo hai fatto. Sei coraggiosa.》
Eh!? Mi ha appena detto...no, c'è qualcosa che non quadra. La lasciò parlare, incuriosita dallo strano atteggiamento.
《Sì!》prosegue Kayla《Hai rischiato per noi!》
Si avventano su di me e mi stringono come una polpetta e mi sussurrano parole come "Brava" e "Sei la più coraggiosa tra noi tre" e altro. Le ringrazio e mi gonfio un po' d'orgoglio, e credo che Bethany se ne sia accorta, infatti dice:《Certo, però non farlo mai più! Non andarne troppo fiera...》mi fa l'occhiolino e mi sgonfio come un palloncino. Ridacchiano entrambe.
Sorrido alle mie due amiche un po' pazze. Avere delle amiche fuori di testa non è poi così male in fondo. Le guardo unirsi al gruppo, ma poi mi volto di scatto.
La piccola Emie scende in fretta e furia e mi si lancia contro, facendomi barcollare.
《Jane!》strilla e io le sussurro di abbassare la voce: sempre attenersi alle regole.
La abbraccio forte, e dopo qualche istante le dico:《Sarà meglio andare ora.》
Lei si stacca e insieme ci uniamo al gruppo.
《Allora, Survival,》quando pronuncio il nome del gruppo Emie fa un sorriso a trentadue denti《Lo so che è stato un momento un po'...movimentato. Mi spiace di avervi messo in pericolo e di aver rischiato. Mi dispiace tantissimo...》
Non so bene come continuare il discorso... semplicemente mi voglio scusare, ma andiamo! Alla fine gli ho salvati...certo, rischiando, ma siamo tutti al sicuro ora! Devo solo dirlo in modo decente che non sembri maleducato.
《Basta.》dice Diana. Diana!?《Sai, di aver fatto la cosa giusta, quindi non serve scusarsi. A mali estremi...》lei mi sorride. Ripeto, Diana!?
Ricambio il sorriso e passo in rassegna tutti i Survival, cercando lo sguardo incoraggiante di Kayla e Beth; la prima alza di e pollici in sù, la seconda mi fa linguaccia e io ridacchio a bassa voce. Come sono fortunata...
Distolto lo sguardo e ritorno a parlare:《Ok ragazzi, partiamo!》
Emie lancia uno strilletto:《Sì, avanti Survival!》
Sorridiamo, contagiati dal suo entusiasmo, e iniziamo a camminare.
La vegetazione è sempre fitta, gli alberi coprono quasi il cielo, solo alcuni spirali illuminano terra, creando un'atmosfera di serenità.
Le foglie scricchiolano sotto i nostri piedi e inizio a saltellare per calpestarle come una bambina piccola.
Kayla tiene in mano il suo telefonino e controlla Google Maps, guidando il gruppo.
《Ok, è la strada giusta...Emie, adesso ho bisogno di te.》
Lei si stacca da me e la raggiunge:《Di che hai bisogno?》
Kayla si blocca e si volta verso la bambina.
《Devi dirmi cosa ricordi. Sei già qui, per caso?》
Si guarda intorno, pensierosa; 《Io...Non lo so... credo di sì. Possiamo andare un po' avanti? Forse mi ricorderò qualche cosa.》
La mia amica annuisce e riprendiamo, Emie si guarda continuamente intorno, attentissima. Mi avvicino a Kayla.
《Perchè glielo hai chiesto? Ha la mappa...》chiedo sottovoce.
《Perchè questa mappa non prende tutte le vie. Indica le vie principali, non le stradine del bosco. Sto cercando la loro casa, ma non la trovo.》
《Non capisco.》rispondo sinceramente.《Allora perchè sei su Gogle Maps se non sai dove stiamo andando?》
《Non capisci? È lei la mappa.》detto questo, indica Emie.
Non faccio domande e annuisco solamente.
La piccola saltella qua è là, e si sofferma sui particolari, tentando di ricordare.
Questo procedimento lo ripete svariate volte, quando, a un tratto, si blocca.
《Ecco! Ricordo! È questo!》indica un albero piuttosto esile, e lo guarda con occhi eccitati. 《Sì! Me lo ricordo bene. Ho tentato di arrampicarsi sui suoi rami, ma sono volata a terra perchè non ha retto.》detto ciò inizia a ridere.
Ridacchio e mi avvicino a lei:《Sicura sia questo?》
Si volta verso di me:《Il tuo dubbio mi ferisce...》dice in tono teatrale.
Rido ancora una volta e Kayla prende la parola:《Quindi da che parte si va?》
Davanti a noi ci sono alcune diradazioni, e anche se non sono vere proprie strade, dobbiamo prendere in considerazione anche quelle strette e piene di cespugli fastidiosi.
Emie si mette davanti al gruppo e passa in rassegna tutte le possibili vie.
Si passa le mani sulle tempie e inizia a borbottare.
《Ah, ecco...quella se non sbaglio.》ci voltiamo tutti verso la strada che sta indicando. È piena di cespugli e rami bassi. 《Da qui ci si inoltra verso la strada che ho percorso...anche se è piena di rami ed è impenetrabile...》il suo sguardo è mortificato.
《Non importa,》dice Beck《Prendiamo dei bastoni, coltelli e ci facciamo strada. Quanto ci vuole per arrivare a quella strada di cui parli?》
Lei inizia a guardarsi intorno :《Circa un'oretta...Non ho guardato l'orologio quella volta.》
In effetti ha ragione. Sai, sapere che ora sia non credo sia proprio la tua priorità quando hai degli zombie dietro...
Ci lanciamo sguardi d'intesa, e prendiamo una decisione.
《Va bene, allora andiamo.》annuncia Will, e tutti ci incamminiamo, seppur con una certa riluttanza, verso la stretta e intricata via.
Emie si affianca a me e io guardo per terra, attenta a non inciampare in qualche ramo bastardo. Lei lo capisce e mi spiega:《Non ci sono molti ostacoli qui, almeno, finchè non arriviamo lì...》
Le sorrido e smetto di controllare dove metto i piedi per osservare il suo viso; è sporco di terra e l'espressione è stanca. Dev'essere dura per una bambina camminare così a lungo, poi, coi pericoli che ci sono intorno non è un bell'affare.
La terra le copre leggermente gli zigomi, e io la rimuovo un po' con due dita. Un sorriso si stiracchia su quel viso pallido, e i graffi che le percorrono la fronte non sembrano fare tanto male. Che mondo difficile...
La strada si stringe e allarga più volte, e gli alberi la circondano. Questo posto mette l'ansia, ma ti fa sentire anche protetta; dipende da con che occhi lo guardi. Tutto può avere diversi aspetti, sta a te decidere quale prendere in considerazione.
Alcuni rami iniziano a finisci in faccia e a sbarrarci la strada. Questo è il segnale dell'inizio delle difficoltà, il tutto inizia a infittirsi e a diventare sempre più inpenetrabile. Emie sembra abbastanza agile, e non sembra avere troppi problemi, al contrario di noialtri. Cazzo, ma come fa a farmi sentire così vecchia?
Lara rompe il silenzio:《Iniziano i guai, Survivals, prendere i coltelli.》
Ognuno di noi esegue, e ci ritroviamo tutti con un'arma in mano.
Inizio a tagliare qualche ramo di troppo, e il lavora aumenta con il moltiplicarsi degli ostacoli. A un certo punto ci troviamo davanti alla strada impossibile.
《È questa.》dice Emie, come se non l'avessimo capito da soli.
《Iniziamo a tagliare!》ordina Beck, e alcuni picconi iniziano ad abbattere a poco a poco l'inutile sterpaglia. La barriera inizia a disgregarsi e quando riusciamo a creare un passaggio, fermiamo i lavori. 《Credo che così possa bastare.》dico, e mi chino per vedere ciò che si nasconde al di fuori. Mi metto a quattro zampe e procedo piano piano. Qualche ramo mi graffia la schiena e il viso, e io li accorcio con la lama. Quando quella specie di tunnel finisce, mi tiro su e mi guardo intorno.
Siamo ancora nel bosco, ma penso con sollievo che in fin dei conti siamo verso la fine.
Mi volto verso Kayla che cerca di uscire, e le offro un aiuto.
Mi afferra la mano e la faccio alzare.
Beth si china per addentrarsi in quel piccolo tunnel:《Allora com'è fuori?》domanda.
Kayla alza gli occhi al cielo《Lo vedrai tra poco, muoviti.》
Arrivata alla fine si alza e si guarda intorno, nervosa. 《Se ci fossero stati degli zombie che ci aspettavano per...》
Le ficco una mela dallo zaino in bocca, e la zittisco. 《Mangia. E taci.》
Le ragazze arrivano poco dopo seguite dagli altri due.
Emie esce per ultima e appena in piedi inizia a saltellare.《Sì! Esclama! Ci avviciniamo!》
Le chiedo dove sia casa sua.
《Dopo questo c'è ancora un pezzo di bosco, poi la collina, poi casa mia! Quella ho dovuto passare da qui per raggiungere casa, perchè c'era una "via" dove passavamo sempre io e mio fratello. Voi però non ci passereste neanche a morire, senza offesa.》
Sorrido e mi faccio spiegare la strada dalla bambina.
Gli alberi sono uguali ai precedenti, ma la luce penetra di più e l'atmosfera è più serena.
Procediamo tra gli alberi e ascoltiamo gli uccellini cinguettare, il che a mio avviso è un modo per indicare che quello che stiamo percorrendo sia un posto sicuro.
Emie sembra sempre più contenta, ma a tratti la sua espressione diventa preoccupata. So a cosa sta pensando.
Pensieri contrastanti regnavano della mente di quella bambina. Il dubbio la trafiggeva.
A ogni passo la sua ansia aumentava.
Le metto una mano sulla spalla per calmarla e lei sembra accettare il gesto.
Arriviamo a un piccolo spazio, dove gli alberi non ci sono e il suolo è coperto di foglie.《Oh...》la voce di Emie si strozza e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
《Coos' hai?》le accarezzo la schiena preoccupata.
《È qui dove siamo stati...》esita《attaccati.》
《Mi spiace...》non so cosa dire. 《Credi che i miei genitori siano ancora vivi?》la domanda mi spiazza. 《Io...》scelgo con cura le parole.《Sì. Lo siamo noi, lo saranno anche loro. I genitori di una Survival sono tosti quanto lei.》
Sorride e io ricambio. Apre bocca sicuramente per fare un'altra domanda e io la spingo delicatamente via. 《Andiamo, Survival, non abbiamo tempo per cincischiare.》
Devo portarla via da quel posto, prima che inizi a pensare brutte cose, prima che inizi a farmi domande alle quali non so rispondere. Anch'io dubito che siano vivi... ma devo cercare di non farglielo capire, ma non Deco neanche illuderla troppo.
Che momdo di merda...
Camminiamo a passo svelto e cerco di distrarla.
Sento un piccolo borbottare.
Mi volto verso Emie e lei arrossisce. 《Mi sa che qualcuno ha fame...》le porgo un frutto che ho preso dallo zaino e lei lo addenta.
Iniziamo a vedere la fine del bosco, e in base a quello che mi ha detto Emie, dopo dovremmo trovarci su una collinetta.
《Forza! Ci siamo quasi!》annuncia Stella.
Facciamo una corsetta verso gli ultimi alberi e finalmente usciamo dal bosco.
È come ha descritto Emie, l'erba verde e qual che foglia dominano l'intero suolo, e in lontananza si vede una piccola casa; Lara la indica:《È quella?》
Un sorriso enorme si stiracchia sul volto della bambina, e dentro di me provo tenerezza.
《Andiamo allora!》incita Diana e tutti iniziamo a fare una piccola corsetta, mentre Emie sembra volare.
Andiamo avanti così per circa venti minuti, poi lei si vede costretta ad aspettarci. An ora mi sento vecchia ma stavolta ho una scusa; è da molto che non facciamo un pasto come si deve e la scorsa notte abbiamo dormito su un albero. Mi sembra comprensibile che le nostre energie stiano morendo lentamente.
Ho bisogno di ricaricare le batterie. Abbiamo bisogno.
Al posto dell'erba adesso c'è un sentiero che porta verso la casa. Ci avviciniamo sempre di più e iniziamo proprio a correre. Credo che anche gli altri, come me, vedano quella casetta come una specie di salvezza. Il passo si affretta sempre di più e il sole tiepido mi riscalda mentre io vento mi schiaffeggia la faccia provocandomi dei brividi.
Man mano che ci avviciniamo, rallentiamo.
La casa sembra piuttosto piccola, ed è circondata da una recinzione e affiancata da un mulino. Il recinto è spinato, e al suo interno vi sono piccole coltivazioni.
Emie sembra in estasi, il suo volto risplende al sole e io le sorrido.
Ci avviciniamo al cancelletto e, con lei dietro di me, io faccio per aprirlo, ma un tuono improvviso esplode vicino, e il rumore mi trapana le orecchie. I miei amici sobbalzano e Stella lancia un grudo, e ci accovacciamo il più in fretta possibile, ma io non faccio in tempo. Un proiettile mi sfiora la caviglia, graffiandomi appena. Alzo lo sguardo di scatto e guardo in prossimità della casa, ma con le lacrime che mi appannano la vista per il dolore, non riesco a vedere granché. Noto un uomo sul portico che imbraccia un fucile e urla:《Mostri! State lontani da casa mia!》gesticola e sbraita.
Emie sembra confusa, fa per alzarsi ma io la blocco:《È pericoloso.》sussurro, ma lei non mi da retta. Si tira in piedi e urla:《Papà!》si sbraccia e le lacrime le rigano il viso e sul volto dell'uomo si dipinge un sorriso pieno di gioia. I suoi occhi diventano lucidi e urla:《Bambina mia!》corre verso il cancello e lei lo apre in tutta fretta per venirgli incontro. Noi ci alziamo, imbarazzati, Beth e Kayla mi tengono la mano. Stiamo in rispettoso silenzioso e li lasciamo tranquilli.
Padre e figlia si abbracciano e sussurrano parole dolci che non riesco a comprendere; il papà si alza in piedi senza staccarsi da lei:《Chiamiamo tua madre...》si sorridono ed Emie strilla:《Mamma! Vieni qui! C'è una sorpresa!》sghignazzano felici e mi sfugge un sorriso.
La porte si apre di botto e da lì esce una donna alta, mora come la figlia e con due occhi grandi e pieni di emozione. Guarda verso il cancello e quando la vede si sussulta.
《Emie! Sei qui!》corre anche lei e si stringono in un forte abbraccio.
La bambina sussulta:《E mio fratello? La nonna?》i suoi occhi sono pieni di paura, e sono stanca di vederli. La madre sorride e sussurra:《È qui! Andiamo in casa e facciamo una sorpresa a lui e alla nonna.》
Sorride estasiata; prima di incamminarsi verso casa si volta verso di noi. Siamo stati ignorati fino ad ora, ma va bene, lo capisco. Mi reggo alle spalle delle ragazze e saltello per non far stancare l'altra gamba. Brucia da impazzire ma non ho detto nulla, non volevo rovinare il momento. 《Mamma, papà, loro sono i miei amici.》
Sorridiamo, imbarazzati. Gli adulti sembrano incuriositi, così la figlia spiega frettolosamente:《È grazie a loro se sono qui, possono entrare in casa? Voglio vedere nonna e John.》
Sembrano curiosi, ma non fanno domande.《Benvenuti.》dicono soltanto, e ci invitano ad entrare; un sorriso enorme illumina i loro volti. Sono troppo contenti per pensare a qualsiasi altra cosa.
La casa di legno e ancora più accogliente all'interno. Un salottino con un caminetto che riscalda la stanza, fa sentire a casa propria. Emie mi tiene la mano e io zoppico verso il tavolo al centro della stanza. Mia aiuta a sedermi e si mette a chiamare il fratello e la nonna. Le scale che portano verso il piano superiore scricchiolano rumorosamente e dei piedi frettolosi si avvicinano verso la stanza. Un bambino poco più grande della sorella fa un balzo e le salta addosso, in un abbraccio caloroso. 《Emie!》strilla. Si stringono forte e non sembra vogliano staccarsi. Per fortuna dalla cucina un' anziana donna fa capolino, e va incontro alla nipote costringendo così i fratelli a staccarsi.《Tesoro, sei a casa! Sono così felice!》si abbracciano forte, e se non fossimo in una situazione del genere avrei già vomitato.
La donna si volta verso noi ragazzi, e sempre sorridendo, si rivolge alla nipote:《Allora, ci spieghi chi sono questi giovanotti, tesoro?》
Siamo tutti seduti intorno al tavolo ed Emie spiega la npstra storia tutta contenta. Racconta del nostro incontro, del viaggio, dei pericoli e di ttuo ciò che abbiamo passato.《Mi hanno salvata,》racconta《Hanno viaggiato con me, mi hanno fatta nascondere dai Cacciatori di Taglie. Mi hanno dato da mangiare, da bere, protezione, e soprattutto, la loro amicizia. Siamo Survival!》
Sorridiamo contenti, e i genitori non fanno altro che ringraziarmi. Con la sua sfacciataggine, Emie si rivolge al padre:《Papà, hai sparato al piede di Jane!》
Lui sobbalza e mi guarda. Sembra imbarazzato e si scusa con me circa mille volte:《Sono desolato...è che non ho visto Emie, pensavo foste zombie, o peggio...io...mi dispiace!》
Sorrido e lo perdono. La nonna ci guarda da capo a piedi:《Beh, che ne dite di andare a fare una doccia! Guardare quanto siete sporchi!》
Mi guardo le mani e mi toccò il volto; solo adesso mi accorgo di quanto tempo sia passato dall'ultimo giorno in cui mi sono fatta una doccia.
《Mamma!》la riprende la figlia.《Potete lavarvi pure qui. Emie vi farà vedere dov'è il bagno.》
《Certo!》esclama lei 《E resteranno a dormire e mangeranno qui!》
Lara le mette una mano sulla spalla:《Tesoro, so che vuoi fare una cosa buona, ma...vedi...》
《No.》la interrompe il padre《Ha ragione. È il minimo che possiamo fare per ringraziarvi...e per scusarmi per la caviglia.》
Accettiamo ed Emie ci fa strada.
Saliamo le scale scricchiolanti e John ci sta dietro. Emie ci parla e spiega la disposizione delle stanze.
Stella va per prima e si lancia in doccia; noi ragazze andiamo nella stanza di Emie, i ragazzi da John.
La stanza è abbastanza spaziosa, con una scrivania al lato dell'entrata, e dal lato opposto un letto e a destra un armadietto. Ci sediamo per terra per non sporcare e Po siamo le borse in un angolo. Ha deciso che dormiremo tutte lì.
La nonna chiama dal fondo delle scale:《Qualcuno di voi giovanotti ha voglia di darmi una mano in cucina?》
Diana scende e si sente la donna esclamare:《Oh, tesorino! Ma brava! Vieni ad aiutarmi a pulire le patate.》
Emie, le ragazze e i ragazzi scendono. Io me ne resto lì, in quella camere tram senza il coraggio di alzarmi. A mia sorpresa, Will si affaccia e mi sorride:《Allora? Non scendi, ragazza forte?》sbuffo e alzo gli occhi al cielo, ma con un sorrisetto abbozzato.
Si avvicina a me e mi porge una mano. La afferro e tento di alzarmi. Non ce la faccio. Sono stanca, mi fa male ovunque... non ce la faccio più. Tenta di tirarmi su, senza successo,《Sei proprio pesante...》
Gli do uno schiaffetto e lui ridacchia.《Va bene, Miss Leggerezza, ci pensa il vero uomo!》mi mette un braccio dietro le ginocchia e l'altro lo mette dietro la mia schiena.
Mi tira su e esce dalla stanza. John passa di lì, e ci guarda ridacchiare come ragazzini.
《Ma siete fidanzate, per caso?》arrossiamo e biascichiamp qualche "no" confuso.
Fa spallucce e scende.《Ma l'hai sentito? A pensato che fossimo...》l'ultima parola la pronuncio appena《fidanzati!》
Fa spallucce anche lui...ragazzi...
Scendiamo le scale e trovo la madre seduta su una seduta su una sedia, e davanti a lei ce n'era un'altra; acvanto a lei, sul tavolo, c'è un piccolo kit del pronto soccorso.Il suo sorriso è luminoso:《Voglio controllare le vostre ferite. Ho notato che alcuni di voi sono feriti. Vediamo un po' la nostra Jane.》
Will mi posa sulla sedia e la donna mi controlla la ferita. Mi fa posare il piede sulle ginocchia e mi alza l'orlo dei pantaloni fino al polpaccio. La pelle è arrossata e un taglio attraversa buona parte della caviglia. Passa disinfettante e acqua sulla ferita. Appena entro in contatto con le sostanze, irrigidisco i muscoli. Tampona più volte e mi promette di ripetere l'operazione dopo la doccia. Controlla tutte le altre ferite e sembra una vera infermiera.
Stella scende giù e la sentiamo tutti, un accappatoio le fascia il corpo:《Ho finito, avanti il prossimo!》
Passa Diana e dopo di lei mi danno il turno. Stavolta faccio da sola per non dare soddisfazione a Will, che, capendolo, si è messo a ridacchiare ancora.
Saltello e vado su, prendo gli altri vestiti e filo in bagno. Il muro è coperto di piastrelle gialle e una doccia mi sta chiamando sempre più forte.
Mi svesto es entro in doccia. Apro l'acqua e lascio uscire il getto d'acqua. Mi è mancata la doccia, il sapone, il dolce profumo che esce dai flaconi, la musica che ascoltavo ogni sera mentre mi lavavo i capelli...
Strofino ovunque e quando esco, mi sento rinata. Prendo l'asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo, apro la borsa che mi ero portata e tiro fuori i vestiti puliti, un po' più pesanti. Il freddo si avvicina poco a poco e le cose fuori diventeranno più difficili.
Mi asciugo e vesto con lentezza, voglio godermi il momento...
Poco dopo esco dal bagno e poso la borsa nella stanza di Emie, poi scende in salotto.
Gli altri sono come li avevo lasciati, e vado dalla donna per farmi guardare la gamba. Dopo la doccia non fa così male, ma lei insiste. Beth va in bagno e Kayla si siede accanto a me. Le altre tre se ne stanno sulle poltrone a sfogliare riviste. I ragazzi se ne stanno con il padre Emie fuori, sapendo che sarebbero entrati per ultimi; la bambina sta lì a guardarla mentre la madre mi tampona ancora la ferita. Sembra essersi rimarginata in poco tempo, ma quando strega contro i pantaloni mi da fastidio. Faccio il risvoltino a i pantaloni, per quanto li odi, poi mi porge delle bende dicendomi di usarle domani.
Appena finito, non so più cosa fare. Kayla è appena entrata in doccia e Beth è andata in cucina. Fisso il vuoto per vari minuti ed Emie mi sventola una mano davanti agli occhi:《Jane, ti andrebbe di vedere il nostro giardino?》sprizza gioia da tutti i pori.
Annuisco e usciamo. Suo padre, Will e Beck sono seduti sulle seggiole nel portico e parlano di cose che probabilmente non capirò mai. Emie mi tira la mano e mi guida per il campo. Davanti alla casa c'è un piccolo orticello, con pomodori, carote ed insalata. Mi fa fare tutto il giro intorno alla casa, e fa anche per farmi vedere il mulino fuori dalla recinzione, ma il padre glielo vieta.
Mi spiega accuratamente i dettagli dell'orto e sull'organizzazione che hanno ideato.
Parla troppo, e credo che rischi di non smetterla;《Sa, signore, tre del nostro gruppo pensano di vivere più o meno così, lo spieghi anche loro.》sorrido e lui ricambia. Emie rientra e io la seguo.
Lara è appena andata in bagno. La fila si scioglie in fretta.
John se ne sta accovacciato accanto al camino, intento ad accenderlo.
Emie posa i gomiti sul tavolo, accovaciata su una seggiola.
《Mamma, ma cosa è successo quella volta, quando non c'ero? Mi avete cercata?》
Lei deglutisce, e nei suoi occhi leggo una certa tristezza.
《Quando ci siamo separati, siamo fuggiti dall'altra parte, e per nasconderci abbiamo deciso di arrampicarci sugli alberi.》vizio di famiglia a quanto pare. Beth deve aver pensato la stessa cosa, perchè sorride.
Quando i figli si separarono dai genitori, era come se si fosse, in un certo senso, spezzato un legame. La paura era troppo forte, il pensiero che si possano dividere per sempre, o peggio, morire, non avrebbe fatto ragionare una semplice famiglia colta alla sprovvista. Quando i due si inoltrarono verso quella coltre di rami, mamma e papà si allontanarono, e si arrampicarono, decidendo che sarebbero rimasti lì finché non fossero andati via.
Dopo minuti di terrore, scesero e tornarono indietro. L'uomo teneva in mano un bastone, la donna un sasso e tanta speranza.
I bambini intanto precedevano. Quando le strade dei due fratelli si dovettero separare, la speranza diminuì ancor di più. John lottò con uno zombie e scappò via, seguito dagli altri. La sorella s'inoltro in una via sperduta, dove c'era il resto dei mostri.
Il fratello riuscì a trovare rifugio, e attese in cima all'albero per circa un'ora.
I genitori riuscirono a trovarlo dopo non poche ricerche.
Quando però gli chiesero dove fosse la bambina, lui non seppe rispondere.
Tornarono a casa e il padre lasciò moglie e figlio in casa, ordinando loro di rimanere lì, e riempirlo di volo spinato. Loro eseguirono e tennero con sé un fucile, l'altro spettò all'uomo.
Uscì di casa e chiuse la porta, pensando con angoscia che avrebbe potuto non riaprirla mai più. Andò in preda all'angoscia in cerca della figlia.
Restò fuori tutto il giorno e per la strada vari pericoli, ma non mollò. Quando scese la sera dovette rincasare. Lacrime sgorgarono e pianti disperati regnavano in casa. Non volava una mosca. C'erano solo tristezza e lacrime.
Emie sembra quasi sentirsi colpevole dell'accaduto:《Mi spiace di avervi fatto soffrire. Non volevo...io...》una lacrima le riga il viso.
《Non è colpa tua, amore. Io sono felice che tu sia qui con noi. Guarda che anche tu hai sofferto. Hai dormito su un albero, viaggiato nel bosco da sola di notte... se non ci fossero stati loro...》non termina la frase e le poso una mano sul braccio.
《Emie è forte,》dico《se la sarebbe cavata anche senza di noi. A pochi capita di avere una figlia così coraggiosa.》sorrido ed Emie si illumina.
Passi s cricchiolanti si sentono provenire dal piano di sopra. Lara scende e annuncia:《Emie, è il tuo turno!》lei sale e vola in bagno.
L'atmosfera si rilassa.
Rimaniamo tutti a corto di parole per qualche minuto.
《Adesso che Emie non c'è,》inizia la madre《posso chiedervi cosa farete domani? Potete restare...》
《Ma non credo che lo faremo.》la interrompe Diana《Abbiamo dei progetti, dobbiamo andare dove ci eravamo preposti.》incrocia le braccia e mi fa saltare i nervi.
Beth cerca di rimediare.《Grazie dell' offerta, ma continueremo a viaggiare.》
Sappiamo che non è una genialata, ma...Non mi sembra giusto.
《Va bene, ma sapete di andare incontro a pericoli che potreste evitare?》domanda.
《Sì, ma non importa. Siete persone magnifiche e siete una famiglia. Vogliamo lasciarvi così come siete. Staremo qui solo oggi, domani mattina partiremo.》Kayla si alza in piedi e tenta di essere felice. Ha uno sguardo concentrato e molto dolce. Ha ragione, non dobbiamo approfittarci della loro ospitalità.
La donna sorride:《Rispetto la vostra scelta, ma se cambiate idea, ditecelo. Pensateci, se volete.》
Sorrido e annuisco.
Stella salta in piedi:《Ma dato che ora siamo qui, diamo una mano!》va verso la cucina, dove sta la nonna《Le serve aiuto?》poco dopo sento la nonnina dire《Oh, ma che giovani gentili che abbiamo!》
Lara sta zitta. Non ha fiatato per tutto il tempo e le vengo vicino:《Cos' hai?》
Non mi guarda. Se ne sta lì, seduta sulla poltroncina a giocherellare con una ciocca di capelli, chiedendosi se dirmelo o meno. Prende fiato prima di dirlo:《È che sto prendendo in considerazione la proposta di Rose.》
La guardo perplessa. Non so cosa dirle. Le metto una mano sul ginocchio e la lasciò pensare. 《Cosa faccio?》chiede a un tratto. Non so cosa consigliarle. In fondo aveva un piano che aveva progettato con le sue amiche e che voleva portare avanti. In effetti non sarebbe giusto mollare tutto lì. Avrebbero voluto veramente andare nella nuova casa. Se lei decidesse di restare, probabilmente anche Stella e Diana resterebbero lì, sarebbe più sicuro per loro. Eppure, un sogno, è sempre un sogno. Nonostante i pericoli, bisogna lottare per realizzarlo. Non so proprio che dirle, non voglio che rischi "inutilmente" ma voglio che vada nel posto che desiderava.
La sua voce mi interrompe dai miei pensieri:《In fondo qui siamo al sicuro, più o meno e...》chiude la bocca, a corto di parole《Cosa faccio?》mi guarda come se avessi la risposta scritta in fronte.
《Io... Non so cosa consigliarti. Pensaci. Volevi veramente andare lì?》non da segni di vita.《Hai già la risposta.》
Mi alzo e sento Emie scendere proprio in quel momento:《Sono tornata!》esclama.
Indossa un pigiama bianco e verde. Mmh...
Corre a chiamare i ragazzi e torna dentro.
È già sera e hanno acceso il camino. Un fuoco scoppiettante riscalda la casa. La tavola è imbandita e sopra c'è di tutto è di più, in maggioranza verdura. Da solo il tavolo e fa troppo piccolo, così lo abbiamo attaccato a quello della cucina, più piccolo.
Il padre siede a capo tavola, con a fianco la madre e la moglie. I fratelli stanno di fronte, Emie vicino a me. Beth e Kayla mi stanno a fianco, le ragazze dall'altro lato e i due ragazzi uno di fronte all'altro.
Mangiamo e chiacchieriamo, e a volte guardo Lara. Il suo volto è triste, pensieroso, angosciato. Le sorrido per tirarla su, ma non sembra funzionare troppo.
Chiamo Lara e lei alza lo sguardo verso di me, mimo con la bocca "tranquilla" e lei abbozza un sorrisetto. La stanzaè porto sto buia, una sola bajour ha il compito di
illuminarla.
Si sentono le forchette sbattere comtro i piatti e il chiacchiericcio leggero di tutti.
Emie sembra entusiasta. Sembra quasi non essersi ancora abituata al fatto di esser tornata a casa. È proprio contenta.
Mangio il più possibile pensando con amarezza al tempo che sarebbe passato prima di fare un pasto del genere. Troppo.
Mangio un po' di pollo e pomodori, pane e formaggio. Un po' mi spiace "sprecare" il cibo di qualcun altro. È dura per tutti, ma loro condividono il loro sudato cibo con noi.
Gente così non si trova ovunque.
Quando finiamo di mangiare, noto lo sguardo soddisfatto dei miei amici.
Dopo qualche minuto, ci alziamo tutti e ognuno va dove gli pare. Emie insiste per farci andare in camera sua, John e i ragazzi stanno giù.
Entriamo nella cameretta tutte quante e lei propone di preparare i sacchi a pelo e tutto il resto.《Così quando dovremo andare a letto, saremo già pronte!》ci ha detto, ma io so che in realtà è eccitatissima di dormire con noi, e vuole iniziare il suo "pigiama party" il prima possibile.
Apro lo zaino e tiro fuori coperte e il cuscino, poi posiziono tutto in un angolino, vicino a Beth e Kayla. È da un po' che non stiamo solo noi tre, ora che ci penso... approfitterò di questa serata tranquilla.
Prepariamo tutto e finalmente Emie si calma. Scendo in soggiorno facendo scricchiolare le scale e vado dai ragazzi; stanno tutti seduti sulle poltrone e hanno acceso la televisione. Il padre sta sulla poltrona centrale, con accanto il figlio, accovacciato sul bracciolo, Will e Beck stanno su un divano a tre. Mi siedo con loro e mi accoccolo.
È comodo e caldo. I cuscini sono morbidi e appoggio la testa sopra.
Beck deve aver captato il piacere che sto provando in questo momento, perchè dice:《Meglio stare qui che sull' albero, vero?》mi sorride e io chiudo gli occhi.
L'uomo deve aver ca,boato canale, perchè sento all'improvviso la sigla del telegiornale. Apro glinocchi di scatto. Una donna parla con voce piuttosto preoccupata:《Pare che la fuga di Charlie sia stata causata dal sabotaggio di qualcuno. In base alle telecamere di sorveglianza, pare che il colpevole sia uno degli scienziati, ma non si è riuscito a capire quale. Ora, i tre scienziati sono indagati, mentre il povero signore è stato portato all'ospedale con urgenza.》si riferisce allo scienziato che era stato attaccato. Torno ad ascoltare, ma io segnale cede 《Mark Olivak però.... non.... colpevole...tribunale....fuggito....》non riesco a capire nulla! Perchè ogni volta che parlano di Mark, qualcosa va storto? Parole di giornali cancellate, il segnale tv cade... c'è qualcosa che puzza. Il padre e il figlio tentano di sistemare la televisione tre o quattro volte, ma poi si arrendono e la spengono, affranti.
《Questa tv inizia a invecchiare...》sospira il papà di John. La madre esce dalla cucuna con addosso un grembiule, un piatto bagnato in una mano e uno strofinaccio nell'altra. Appoggia un fianco sulla stipite:《Ho già sentito parlare di quell' Olivak...l'hanno nominato più volte, ma la televisione si è ogni volta bloccata...strano...》mi guarda, pensierosa. Ha ragione, c'è qualcosa sotto. Che faccia veramente parte dei Cacciatori di Taglie? Resto ferma a pensare, quando la nonna strilla:《Qualunque cosa abbia fatto, me la pagherà. Comunque sia, andate in camera e non pensateci!》
Mi alzo in fretta e i ragazzi fanno lo stesso. Saliamo sulle scale scricchiolanti e mi dirigo in bagno. Spazzola i denti e do una pettinata ai capelli.
Vado in camera e raggiungo il mio giaciglio. Le altre sono già pronte e si sono immerse nelle rispettive coperte. Mi accuccio vicino a Kayla e Beth e lì partono i soliti discorsi tra ragazze.
Nonostante le solite chiacchieratine idiote mi abbiano sempre fatto vomitare, adesso quasi mi rilassano. Dobbiamo cercare di pensare a cose felici e scacciare gli incubi.
Da quando siamo partiti non ho fatto in tempo ad accorgermi di alcune cose a cui prima facevo sempre riferimento.
Ora che siamo qui al sicuro, posso finalmente fermarmi un secondo a pensare ad altro. Beth non è più nevrotica, il che va benissimo, e Kayla torna a leggere.
A proposito di lei, mi sono accorta solo ora che il suo lieve accento francese è sparito; è da quando siamo partiti che se n'è andato, e ora che siamo qui al sicuro è tornato. Ciò significa che è rilassata.
A volte ho pensato di esser stata io la causa della perdita del suo accento, di averle strappate via dal loro mondo di tranquillità, sogni e anche futilità. Mi sono ripetuta non so quante volte di esser stata io il problema. Ho iniziato a dubitare della mia scelta di partire...
Parliamo per un po'di tempo e poi iniziamo ad essere stanche, tutte, tranne Emie.
Nella stanza accanto di John non vola una mosca, mentre qui si sente il continuo ritirarsi nel letto di Emie. Cerco di dormire, ma non ce la faccio proprio.
Sento dei piedini percorrere qualche metro e raggiungermi.
Mi volto e la vedo seduta accanto a me.
《Bene, bene. Anche tu sveglia?》sussurro, sperando che le altre non mi sentano.
Mi guarda annoiata:《Non riesco a dormire.》abbassa lo sguardo e io sorrido.
《Come mai?》
Fa spallucce. Ottima risposta. Si alza e mi fa cenno di seguirla. Mi scopro e mi muovo il più lentamente possibile, pregando di non svegliare Kayla e Beth.
Raggiungiamo il suo letto e ci sediamo sul bordo.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, finchè Emie non parla:《Non riesco a credere di essere tornata a casa, sai?》mi guarda aspettandosi una faccia sorpresa da me, senza successo. La capisco.《Dev'essere bellissimo...》
《Già...》sospira.《Grazie. Mi sento come se avessi...non so, un conto in sospeso...》balbetta cercando le parole giuste. Per evitarle inutile imbarazzo la precedo:《Ti senti in debito con noi?》annuisce, arrossendo. Sorrido:《Non devi, basta un grazie...e poi guarda cosa hai fatto per noi!》indico la stanza in cui siamo《Questo va più che bene.》
Ci guardiamo ancora intorno, a corto di parole.
《Non ti ringrazierò mai abbastanza, lo sai?》mi dice. Ridacchio《Dai, adesso dormiamo.》mi alzo e lei mi sussurra《Grazie, Jane.》mi sorride《Grazie a te.》
Torno al mio cantuccio e lei s'infila sotto le coperte e finalmente riesco a prendere sonno. Dormo profondamente e faccio un sogno di un mondo normale, felice e soprattutto senza zombie. Peccato non ci sia più.
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