Capitolo 5

Il giorno era arrivato ma non trovò nella morsa di Morfeo. Il mio sonno era finito nel buio costante della notte. Una visione mi aveva colta nel sonno, irrigidendo i miei muscoli e costringendomi a svegliarmi e a non riprendere più sonno. Voci tremanti, urla. Queste erano le cose che la mia mente non riusciva a rifiutare dopo la visione. Ed era queste le cose che mi avevano impedito di riposare.
La consueta sveglia della Sky Hight rimbombó, come ogni mattina, fra le pareti della mia camera insieme a dei colpi alla porta. Mi alzai, abbandonando il mio amato letto, e raggiunsi la porta aprendola. Il volto sorridente di Viky mi riscaldó il cuore e mi feci da parte per lasciarla entrare.

《Sei ancora in pigiama? Oggi c'è la prima partita della squadra di calcio della nostra scuola. E tu...》

mi indicò, con sorrisino malizioso sulle labbra.

《salterai la lezione di orientamento per fare il tifo insieme a me. Non preoccuparti, ho già parlato con il tuo insegnante e inserito il tuo nome fra quelli che salteranno le lezioni oggi》

aggrottai la fronte, mentre richiudevo la porta della mia camera e puntavo le mani sui fianchi. Viky mi stupiva ogni giorno di più! Sorrisi, vedendola sedersi sul mio letto disfatto, e sospirai annuendo. Non potevo far altro che farmi coinvolgere dalla sua grinta!

《Uhm.. Prima di tutto: Buongiorno, Victoria. Si, ho dormito bene anch'io!》

ridacchiai, avvicinandomi a lei.

《 E per secondo: sono sicura che non accetterai un "no" come risposta quindi vado a prepararmi e usciamo. D'accordo?》

Il volto di Victoria s'illuminó in un sorriso, annuendo velocemente. Tirai un sospiro e mi avviai verso il bagno.

Quindici minuti dopo stavo scendendo le numerose scale dell'ala ovest, tenendo la mia mano sul corrimano dorato, mentre Victoria mi spiegava le regole del gioco e di come il portiere fosse un autentico figo! Poco prima di scendere il decimo gradino sentì il mio corpo irrigidirsi: una visione. Chiusi gli occhi e strinsi la presa sul corrimano, sentendo il mondo intorno a me girare lentamente. La voce di Victoria era lontana e, quando aprì gli occhi, vedevo a tratti il suo viso. La visione che si materializzava di fronte a me confondeva la realtà. Cercai di concentrarmi e così lo vidi: il ragazzo della rissa. Era lì, insieme a degli uomini incappucciati. Cosa diavolo..? Parlavano di qualcosa, con insistenza. Il mio cuore perse un battito quando vidi una me, più bianca del solito, poco dietro il ragazzo tenere le mani sulla propria t-shirt. Scossi la testa e la visione sparì. Ma fù troppo. Riuscì solo a vedere Victoria risalire i pochi gradini che ci separavano per potermi afferrare, infine il marmo freddo del gradino contro la mia guancia. Poi... Il buio.

《Le capita spesso?》

《No, questa è la prima volta.. Sapessi quanto mi sono spaventata! Credi che si riprenderà?》

《Stai tranquilla, si riprenderà.. Lei è una novellina forte, vedrai che starà bene. Gli vuole solo un po' di riposo e poi tornerà fra noi》

《Tu dici? Sai, era così pallida..》

《 Più del solito? Non credo proprio...》

《Ah-ah-ah. Non sei affatto spiritoso!》

《Scusami..》

《Uff.. Comunque vado a prenderle qualcosa da mangiare per quando si sveglierà. Avrà bisogno di recuperare l'energie perse.. Ci vediamo dopo, fai il bravo con lei!》

Delle voci lontane risuonavano dentro la mia testa, tornando man mano sempre più vicine. Il cigolio di una porta che si apriva e lo scatto di una che si chiuse.
Cos'era successo?
Lentamente aprì gli occhi. La luce che filtrava dalla finestra aperta e coperta da una sottile tenda bianca accecó, per qualche istante, i miei occhi. Girai lentamente il viso dall'altra parte. Il ragazzo era lì e mi guardava un misto di preoccupazione e sollievo. Deglutì a fatica per poi abbassare lo sguardo e notare il morbido letto sotto il mio corpo.
Dove mi trovavo? Cosa ci facevo lì? Soprattutto: quante tempo ero rimasta in quel letto?
Il viso del ragazzo era ancora lì. Mi osservava con un sorriso appena accennato sulle labbra e una mano sul lenzuolo vicino il mio fianco. La sua voce calda invase la mia mente, facendo ripartire i battiti del mio cuore.

《Ehi, Bella.. Bentornata. Come stai?》

Non riuscivo a realizzare, due minuti prima mi stavo aggrappando saldamente al corrimano e adesso mi ritrovo sul morbido letto del ragazzo che avevo rischiato di uccidere andando a sbattergli contro?
I suoi occhi mi scrutavano, poi mi ricordai della sua domanda, mi alzai lentamente mettendomi seduta.

《Sto bene. Grazie!》

Mormorai con la voce rauca guardandolo. La mia attenzione fu catturata dalla porta che si apriva: una Viky allarmata ed eccitata fece capolino da quest'ultima, si avvicinò e lasciò una lattina di Coca-Cola sul mobiletto vicino al letto e molto velocemente disse:

《Il portiere stra-figo mi ha chiesto di uscire! 》

La sua voce era così squillante! Feci una smorfia e la guardai mentre continuava a parlare.

《Sei in buone mani, vado!》

E prima di uscire via mi lasciò un bacio sulla fronte.

《Mi dispiace, non volevo farti preoccupare...》

sussurrai, abbassando lo sguardo sulle mie mani.

《Ti creo un mucchio di problemi, eh? E sono arrivata a scuola se non da una settimana...》

sospirai e portai la lattina alle labbra. Il ragazzo di fronte a me non sorrise, non mi rispose. Riuscivo a sentire il profumo di menta  dalle sue labbra schiuse. Il calore del suo corpo posto di fronte al mio nel lettone della sua camera. Dopo quelli che mi sembrarono un'eternità lui si alzò e tolse la maglia. Si avvicinò talmente tanto a me che il mio respiro cessò e quasi mi sfiorò quando prese la sua maglia da notte sotto il cuscino. Sapevo che, quel primo anno,  sarebbe stato più difficile di quanto mi ero immaginata.

-Spazio scrittrice-
Ecco a voi il quinto capitolo!
Come mai Tyler si comporta in modo molto carino con Bella, quando la prima volta l'ha tratta malissimo?
E... vi piace Viky?
Scrivetemi ciò che pensate!
Al prossimo capitolo;)
SERVAME16

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