Capitolo X
Piccola premessa: in questa parte iniziale della storia e poi anche in seguito, ci saranno vari dialoghi e pensieri che riguarderanno la religione e ciò che i personaggi pensano della figura di Dio, dicendo frasi che possono suscitare disagio nel lettore.
Se siete sensibili a questo tipo di pensieri allora cambiate storia da leggere.
La luna regnava regale sulla piccola cittadina di Harmony Hollow, le luci dei lampioni sparsi per le strade erano una delle poche fonti di luminosità nella notte.
Uomini e donne tornavano a casa stanchi dopo aver lavorato duramente, i bambini si coricavano nei loro caldi letti assieme ai genitori, le poche persone rimaste per strada erano piccole sagome in un immenso grigio.
Questo era ciò che Stephanie vedeva dalla sommità della collina su cui era accucciata. Sentiva odori di vario genere, a partire dall'odore delle cicale canterine a finire con il profumo pungente delle Lycoris Radiatae.
Si voltò ed esaminò la figura diafana dietro di lei. Una donna dalla pelle bianca come la morte attendeva una risposta, i capelli scompigliati parevano un cespuglio, le labbra schiuse in un muto lamento disumano, l'abito verde pallido era l'unica cosa che copriva quell'anima tormentata. Lei era una Banshee.
"Non ti ho sentito, scusami" disse frettolosamente Stephanie.
"Tu credi in Dio?"
Stephanie rimase interdetta per un paio di secondi, non si era mai chiesta cosa ci fosse dopo la morte, si immaginava solo un grande senso di vuoto.
"Perché questa domanda? Cosa c'entra con la missione?"
La povera Banshee stette in silenzio arrossendo un poco dall'imbarazzo creatosi da una semplice domanda.
"È solo che... Non credo più a niente ormai"
Stephanie si alzò in piedi e raggiunse la donna.
Aveva i nervi a fior di pelle, non erano ammesse distrazioni durante una missione nel loro clan.
Lui non lo permetteva.
"Siamo solo pedine di un gioco controllato da un folle che noi chiamiamo Dio. Lui non è Dio. Lui è solo il nostro capo."
La Banshee abbassò lo sguardo, l'aura che la avvolgeva divenne una macchia nera indistinta che nascondeva il pianto.
Stephanie si colpì la mano alla testa, è sempre stata una persona irascibile ma questo non scalfiva mai il suo lato protettivo nei confronti delle persone.
"Scusami, non volevo essere aggressiva" sorrise debolmente.
La Banshee ricambiò ma la sua aura rimaneva scura come la pece.
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Gli occhi di Adelia iniziarono a lacrimare mentre un lungo sbadiglio fuoriusciva dalle sue labbra schiuse.
Kyle si alzò di scatto, pronto all'azione, mettendosi in una posa imbarazzante da combattimento.
Adelia iniziò a ridere mentre il ragazzo si stropicciava gli occhi stanchi.
"Senti principessa, ho dormito poco solo per evitare che qualcuno ti uccidesse nel sonno. Dovresti vergognarti: la mia posa di battaglia è meravigliosa!" Subito dopo cadde a terra dormendo sul pavimento.
Adelia non riusciva a non ridere visto che Kyle aveva parlato ad un busto vicino alla porta.
La ragazza arrossì poiché nessuno prima di allora l'aveva chiamata 'principessa'. In realtà, nessuno l'aveva mai chiamata.
"Punto numero uno: stai parlando ad un busto!" Adelia rimase di stucco.
La testa di marmo con cui Kyle aveva rivolto la parola iniziò a parlare.
"Punto numero due: non è vero che la stavi proteggendo. Tu la stavi brutalmente stuprando con gli occhi!"
Adelia divenne rossa come un peperone mentre Kyle sbarrando gli occhi si alzò di scatto e urlò alla statua un sonoro "Non è vero!".
I minuti seguenti si susseguirono tra imbarazzo dato dal busto che continuava a spifferare i segreti più intimi di Kyle e sguardi fugaci, incapaci di creare un contatto.
Appena Lucifero entrò nella piccola stanza, la statua rimase in silenzio mentre i due giovani lo guardavano Imbarazzati.
"Buongiorno capo" disse Kyle mettendosi sull'attenti.
Adelia non sapeva cosa fare così optò per un semplice "Buongiorno".
Il volto di Lucifero divenne una maschera di fastidio.
"Odio quando mi chiamate 'Capo'. Sono Lucifero, non 'Capo'."
Kyle si scusò e si dileguò dalla stanza.
"Oggi tocca a me addestrarla al combattimento?" chiese il ragazzo prima di uscire definitivamente dalla stanzetta.
"No. Se ne occuperà Luke. Lo sai, i Cacciatori sono i migliori in questo campo."
"Ok. Ci vediamo dopo Adelia." Disse Kyle con un sorriso spento.
"Questi sono i vestiti per l'allenamento. Ti accompagnerò io stesso fino alla sala." Lucifero appoggiò sul letto un paio di pantaloni neri e una maglietta a maniche corte, anch'essa nera.
Un paio di stivali scuri torreggiavano ai piedi del letto.
La mente di Adelia andò in subbuglio nello stesso istante in cui i suoi occhi incontrarono quelli di Lucifero.
Il cuore iniziò a battere forte nel petto, l'anima veniva messa a nudo dallo sguardo intenso dell'angelo caduto.
Scacciò quel senso di impotenza e si concentrò sugli abiti ricevuti.
Non ci riuscì poiché sentiva lo sguardo di Lucifero esplorare il suo corpo, studiare ogni centimetro che la formavano come donna.
Adelia si voltò lentamente cercando di nascondere la paura di essere costretta a guardare Lucifero negli occhi.
Nessuno dei due proferì parola durante il tragitto che portava ad un piccolo stadio nei pressi di un parco giochi.
Era passato tanto tempo da quando la ragazza era uscita di casa, o almeno così parve a lei.
La luce solare la accecava, i suoni della strada rimbombavano nelle orecchie, lo sguardo pieno di astio delle persone sembrava un macigno troppo pesante da mantenere. Era qualcosa che Adelia non poteva sopportare, non dopo aver passato un anno intero sotto i commenti negativi delle compagne di scuola, non dopo l'abbandono del padre, non dopo aver visto la madre cercare di ucciderla.
Appena raggiunse l'edificio, Adelia prese un profondo respiro.
Un respiro che divenne tosse soffocante appena, aperta la porta, lo sguardo di Adelia si posò su una valanga di cadaveri.
Solo un ragazzo sopravvisse a quel genocidio, in ragazzo rannicchiato all'angolo che tremava come una foglia.
"È t-tornato... Li ha uccisi tutti..."
"Chi è stato?" chiese Lucifero rosso di rabbia.
"È stato Dio"
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Tan tan taaan
Lo so, lo so...
"DIO UN NEMICO! WHAT?!"
Sono un demone :3
Ma questo non scalfisce minimamente sulla mia fede in Dio.
Vorrei tanto prendere quest'angolo della scrittrice per ringraziarvi del piccolo traguardo raggiunto: 100 lettori (?)... Letture (?)... Occhi (?)
Insomma!
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Grazie
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