Capitolo VIII

"Sono passate 2 ore! Ancora non si è svegliata?" Lauren era appena entrata nel piccolo studio, aveva i nervi a fior di pelle, Kyle l'aveva stuzzicata ancora.
Lucifero rimase impassibile, seduto su una sedia davanti ad un divanetto rosso fatto di pelle su cui giaceva il corpo Adelia.

L'angelo caduto rimase lì a partire dallo stesso istante in cui Lauren portò la ragazza priva di sensi.
Sentiva il suo respiro affannoso, vedeva il suo petto andare a tempo con esso.
Spostò lo sguardo verso l'orologio.
"1 ora, 54 minuti e 18 secondi." disse gelido come il luogo da cui veniva.
"Hai contato i secondi?" chiese sbalordita.
"Sì, perché?"
"Con me e con gli altri non l'hai fatto, hai lasciato che lo facesse tua moglie"
Lucifero si lasciò sfuggire un sorriso.
"La mia ex-moglie"
Lauren arrossì imbarazzata dalla situazione in cui si era cacciata.
"Scusi, non ne ero venuta a conoscenza"
Lucifero la guardò storto, poiché la giovane donna aveva fatto un piccolo inchino.

Lauren si comportava sempre così, aveva più volti, più caratteri che si scambiavano i ruoli.
Un secondo prima è arrabbiata e parla in maniera volgare, un secondo dopo è gentile e parla in maniera elegante, formale come una lady.

Adelia iniziò a respirare sempre più affannosamente fino a raggiungere quello che sembrava un vero attacco di panico.

Aprì gli occhi di colpo mostrando ai due testimoni dell'evento due iridi azzurre come il ghiaccio, profonde quanto l'oceano.

La ragazza ansimava, tremava come una foglia, aveva la fronte impregnata di sudore e i capelli scompigliati.
Le labbra schiuse in un lamento, le guance solcate da qualche lacrima ostinata a cadere.

"Che cosa hai visto?" Chiese Lauren in preda all'emozione.
Lucifero la guardò storto, mentre teneva Adelia tra le braccia affinché la smettesse di tremare. Inspirò profondamente cercando di lasciar intuire il suo disappunto riguardo l'eccitazione improvvisa di Lauren ma l'odore di lavanda pervase le sue narici, raggiungendo il cervello e lasciando un impronta perenne nella sua memoria.

"Adelia ha un buon profumo" pensò.

La ragazza dai capelli rosso fragola si guardò intorno cercando con gli occhi qualcosa che la conducesse a scoprire dov'era.

Le tende scure e rosse coprivano le finestra lasciando che la stanza venisse illuminata solo dalla flebile luce delle candele sparse per le varie superfici presenti in quello che sembrava un piccolo studio.

Adelia vide due braccia forti che la sorreggevano, si voltò e vide la figura sorridente di Lucifero, il Dio con cui aveva fatto un patto.

"Se posso permettermi, cosa avete visto durante la prova?" chiese Lauren tornando a mostrare la sua maschera da lady.
"Che cosa ho visto?" Chiese Adelia confusa.
"Durante la prova iniziale devi affrontare la tua peggiore paura... Cosa hai visto?" Spiegò Lucifero.
Adelia iniziò a tremare nuovamente cercando di soffocare i ricordi di quell'incubo.
"Ho ucciso mia sorella..." Disse in un sussurro.

La falce di luna pareva un sorriso che si faceva beffe di Adelia. La ragazza era stata accompagnata da Lauren attraverso corridoi infiniti, le mura erano coperte di quadri. Il muro destro era pieno di quadri di rappresentazioni diverse di Lucifero mentre dalla parte opposta c'erano quadri di donne diverse, tutte di una bellezza unica, alcune volte Adelia riusciva a distinguere la figura di qualche uomo, anch'essi erano molto belli.

Lauren la osservava in silenzio, in attesa di qualcosa. Forse un gesto, forse una parola.

"Quando hai intenzione di farmi quella domanda?" Chiese ridendo.
"Quale domanda?"
"Lo sai."
Adelia sospirò.
"Dove mi trovo?" Chiese esitante.
Lauren sorrise.

"Ti trovi in una camera con una donna licantropo" disse ironico un ragazzo.
Lauren lo incenerì con lo sguardo, lo avrebbe azzannato a momenti se avesse potuto.
Un ragazzo entrò nella porta mostrando un sorriso a 32 denti.
Aveva i capelli castani corti, gli occhi verdi erano in grado di incantare chiunque, il fisico statuario mostrava varie cicatrici provenienti da un passato turbolento.

Adelia sorrise imbarazzata facendo un segno con la mano ricambiato con un candido sorriso.
La ragazza arrossì leggermente sperando che il ragazzo non lo notasse.

Lauren spostò lo sguardo passando dal ragazzo ad Adelia.
"Questa specie di Homo Sapiens si chiama Kyle, non è particolarmente evoluto, quindi non aspettarti niente di intelligente da parte sua."
Kyle diede un piccolo pugno alla spalla di Lauren facendo ridere Adelia.
"Sottospecie della razza umana, questa ragazza è Adelia. È la witch scelta da Lucifero."
Il ragazzo si inchinò baciando il dorso della mano di Adelia che non sapendo come ricambiare, provò a fare un inchino però inciampò sui suoi stessi piedi e cadde rovinosamente sopra il giovane uomo.

Lui rise, divertito dalla situazione.
"Sapevo di essere bello, ma non mi aspettavo di finire sotto una ragazza carina tanto in fretta."
Adelia arrossì talmente tanto da vincere una gara contro le tende di velluto rosso che adornavano le finestre.

Lauren tossì di proposito facendo notare la sua presenza ai due ragazzi.
"Bene Kyle, puoi andare ora. Devo spiegare molte cose ad Adelia."
"E chi ti ha dato il ruolo di mentore?"
"Bhe, ecco ... Io ..."
"Esattamente, guarda invece cosa ho qui!" Disse orgoglioso il ragazzo mostrando alla giovane donna-lupo una pergamena.
Lauren sgranò gli occhi dallo stupore.
"C-come..."
"Sapevo che era arrivata nel nostro clan un nuovo membro e per una volta non credo che ti dispiaccia lasciare me come suo mentore, non credi? Oh, aspetta. Tu non hai alcun potere!" Le risate fiere del ragazzo rendevano sempre più furiosa la ragazza.
"E va bene! Ma se fai un passo falso, ti stacco le palle a morsi, sono stata chiara?"
"Quindi tu... Useresti la bocca per mordermi le palle" il ragazzo sghignazzò un poco lasciando che la sua immaginazione volasse.
Lauren arrossì violentemente, indignata da ciò che il compagno lasciava intendere.
Gli ringhiò contro e lasciò la stanza lasciando una scia di rabbia.

Kyle si voltò verso Adelia, le fece l'ennesimo sorriso e si sedette su un letto insieme a lei.
"Da questo momento sono il tuo mentore, potrai farmi qualsiasi domanda. Può essere sconcia o meno."
Adelia sorrise.

"Che cosa sei?"
"Io sono un discendente di Anubi" Disse gonfiandosi il petto con orgoglio.

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Ciao a tutti/tutte/tuttie,
So di non aver aggiornato molto ma sapete com'è...
*cerca una scusa*
...
Io sono un demone!
"Magiaaa!!"
*scappa via con un trucco magico*

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