Capitolo VII

"Tu devi essere la strega. Io sono Lauren e sono un licantropo"

Adelia rimase scioccata e ferma al suo posto. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle mani artigliate e gronde di sangue di Lauren, dai cadaveri maciullati dei tre uomini. Non riusciva a togliere le mani dalla gola, sfiorando l'origine dell'urlo fatto poco prima, lo stesso urlo che aveva fatto volare via le tre figure vestite di nero.

"Ricorda, diventerà tua grande amica"
La voce di Lucifero si fece spazio tra i pensieri della ragazza.

"Senti, so che tutto questo è nuovo per te ma dobbiamo sbrigarci. Tua madre non si darà per vinta finché non ti avrà strappato il cuore. Devi fidarti di me" Lauren scese dal mucchio di cadaveri e si avvicinò ad Adelia che al contrario, di allontanò di un passo per poi bloccarsi.

"Abbi fiducia in lei. Ti aiuterà. Lo so per certo" La voce calda di Lucifero prese prepotentemente posto nella mente della ragazza.

Lauren cercò un contatto con la ragazza dai capelli rosso fragola sfiorando il volto di Adelia sporcandoglielo di sangue ma la ragazza eseguì un gesto repentino ed allontanò la mano di Lauren.
"So come ti senti. Hai paura e non riesci a fidarti di nessuno. Lo so. Ti prometto che di me ti puoi fidare, devi solamente seguirmi. Ti porterò da lui"
"L-lui?"
Lauren si lasciò sfuggire un sorriso divertito, forse, dalla stupidità della domanda.
"Sai di chi sto parlando."
Adelia tentennò, pensando ad un probabile "lui" che si rivelò essere l'unico a sapere di tutto questo.

"Clark? Non avrebbe senso... O forse sì.. Aspetta..." pensò la giovane donna.
"Lucifero" disse in un sussurro.

"Esatto, witch, stai per ricevere tutte le risposte che cerchi" la voce di Lucifero era più tenue questa volta, come se avesse capito di aver invaso prepotentemente la mente le altre 2.

"Da questa parte Witch." La intimò il licantropo.
"Non chiamarmi Witch, non lo sopporto" .
Una morsa allo stomaco impediva ad Adelia di pensare lucidamente, si vide costretta ad appoggiarsi su un albero lì vicino per non cadere.
Il mondo girava, la luce diventava sempre più forte, le immagini sempre più indefinite. Poi il bianco più totale.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò nel mondo del sogno fatto qualche giorno fa, forse qualche ora fa... Aveva perso la cognizione del tempo.
Era davanti alla porta nera con incisi dei segni strani: รiรtɛʀ
Adelia prese un profondo respiro e appoggiò la mano sul pomello rosso sangue. Rabbrividì al contatto con la fredda sfera di metallo, sentì la mano scivolare via e la vide tingersi di rosso. Indietreggiò spaventata mentre dai piedi della porta fuoriusciva come un fiume in piena, del sangue fresco.

La ragazza prese un respiro profondo e quando i battiti del suo cuore rallentarono, aprì la porta.

Adelia si ritrovò in un bosco, la luna piena si ergeva nel cielo stellato in tutta la sua bellezza, il fruscio delle foglie era l'unico suono presente oltre al grottesco respirare di una bestia poco lontana da lì.
La ragazza impallidì quando accanto a lei apparve una donna vestita di un abito verde dall'aura bianca e fluorescente.
Il volto tondo era incorniciato dai lunghi capelli argentei, la pelle diafana non aveva mai visto la luce del sole, gli occhi piangevano sangue, le labbra schiuse in un urlo muto.

Si spostò in direzione del suono grottesco sentito pochi attimi prima.
Adelia la seguì in silenzio, ammaliata dall'aura che emanava.

Man mano che continuavano quella passeggiata nel bosco notturno, il verso grottesco si rivelò essere il ringhiare di un animale.

La paura si tramutò in terrore quando la donna vestita di verde sparì in un alone chiaro e ai piedi di Adelia cadde il corpo di un uomo dal ventre maciullato, le gambe spezzate e mancante del braccio destro.
Cadde un altro corpo, ne cadde un altro ancora.
Alzò lo sguardo e pochi passi lontano di ergeva in tutto il suo orrore una montagna di cadaveri uccisi da pochi. In cima ad essa una bestia con fattezze di lupo, alta 2 metri e coperta di una pelliccia scura, regnava incontrastata sulla notte e sui corpi freschi di morte.

Quest'ultima girò il muso di scatto verso Adelia che si immobilizzò dalla paura, vide gli occhi dorati della creatura che bramava il suo sangue, le sue carni. La bestia si avvicinò repentina ad Adelia che non riusciva a muoversi, le annusò i capelli, la pelle. Sentiva l'odore della paura, l'odore di pulito dei suoi vestiti.

Abbassò il muso a terra inginocchiandosi, lanciò un ululato alla luna e subito dopo sentì il proprio corpo mutare, le zanne divennero denti, gli artigli semplici unghie, il muso da lupo si tramutò in un volto umano, il petto possente cedette il posto ad un seno sodo, le zampe divennero gambe eleganti.
Adelia sentì il cuore perdere un battito appena vide la donna in ginocchiata davanti a lei.

"S-stephanie." Adelia rimase a bocca aperta per lo stupore. Cosa ci faceva lì sua sorella?

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Ciao a tutti! Sono la scrittrice.
Vorrei approfittare di queste poche righe per dirvi che ho iniziato a scrivere e ad aggiornare il bestiario legato a questo libro.
Ditemi cosa pensate di ciò!
Buona lettura
SF

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