"La smetti di portarmi in questi posti?!" Gridò Sam per farsi sentire, dato il volume apocalittico della musica.

Era scandalizzato. Scandalizzato. Quando Gabriel gli aveva promesso qualcosa di divertente per quella sera, non aveva immaginato che lo sarebbe stato solo per lui.

"Ma dai, sciogliti al suono dell'amore! Alla libertà!" Gli urlò di rimando l'angelo, muovendo le braccia e ondeggiando i fianchi.
Gabriel si avvicinò a lui e lo prese per le spalle.
"Mi hai portato in una discoteca gay! Una fottuta discoteca gay, Gabriel e c'è un tizio dietro di te che mi fissa da dieci minuti! E mi hanno palpato il sedere almeno cinque volte!"
"Rilassati!"
"Come faccio a rilassarmi se degli sconosciuti mi fissano come se fossi un hamburger!"

Era fuori di sè dall'imbarazzo. E sapeva benissimo che Gabriel se la stava spassando un mondo a vederlo in quelle condizioni.
Non poteva trovarsi un fidanzato con un senso dell'umorismo normale?!
Ma gliel'avrebbe fatta pagare. Gli avrebbe negato il sesso per almeno un mese, sicuro.
Poi voleva vedere se rideva ancora.

Stupido angelo.