9.0
Kyla
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Principato di Monaco,
Agosto 2022
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Il rumore incessante di una suoneria, mi fece spalancare gli occhi. Ci misi più di un minuto a ricordare dove fossi e soprattutto rammentai quello che era accaduto la sera precedente. Merda.
Inizialmente credetti che il cellulare fosse il mio, ma svegliandomi quasi completamente realizzai che il suono veniva da fuori della camera degli ospiti di Daniel.
Mi alzai controvoglia, aprendo la porta e rimanendo a osservare quella dinnanzi, ancora chiusa. La superai, ritrovandomi in corridoio e dopo aver camminato qualche secondo, arrivai in soggiorno.
Spalancai gli occhi; il tappeto era completamente macchiato, i bicchieri erano ancora rovesciati a terra e Abigail ne era sdraiata sopra a pancia in giù, a fianco al suo braccio, il telefono aveva ripreso a squillare.
«Qualcuno vuole spegnere sto cazzo di coso?» Una voce profonda ed estremamente vicina, quasi mi spaventò, arrivando dalle mie spalle come un lamento trattenuto.
Mi girai e non vidi Max Verstappen da nessuna parte, perciò mi abbassai, spostando i capelli dal viso della mia amica e iniziai a smuoverla: «Svegliati e rispondi al telefono, è… Andrea Maranello.» Lessi il mittente scritto sullo schermo. Abigail aprì gli occhi, non disse una parola e rispose al telefono.
Iniziarono a scambiarsi i soliti saluti e convenevoli, nel mentre mi girai e camminai oltre il muro del soggiorno, trovando un divano occupato dall’olandese senza maglietta e con una mano sugli occhi per non far entrare la luce che si inseriva dalla finestra.
Lo osservai qualche secondo appoggiata al muro e le parole della mia amica divennero attutite, lontane, tant’è che sobbalzai al tono cupo del ragazzo: «C’è qualcosa che ti piace?» Disse, togliendosi il braccio dal viso e girandosi verso di me, facendomi capire che mi aveva vista arrivare.
«Ti piacerebbe saperlo, non è vero Max Verstappen?» Sussurrai, ancora lontana ma abbastanza vicina perché potesse sentirmi solamente lui.
«Vieni a ripetermelo qui, che non ho sentito bene.» Si sollevò in modo da rimanere quasi seduto, i suoi occhi mi obbligavano, mi facevano sentire soggiogata, sentivo nella mia testa la sua voce che ripeteva la stessa frase: «Sei salva, non finisce qui.».
Cosa sarebbe successo? Non potevo non pensarci, torturarmi la mente al pensiero che non avrei rinnegato niente di quello che sarebbe potuto succedere.
Perché quella persona, quello sguardo, non facevano altro che farmi venire voglia di cacciarmi nei guai?
«Ti piacerebbe anche questo, non è vero?» Questa volta camminai lentamente pronunciando le parole e i suoi occhi si posarono sulla maglietta nera, che la sera prima mi aveva dato.
«Ma sono le mie ferie Andrea, sono ancora ubriaca da ieri!» Gridò la mia amica piagnucolando e costringendomi a lasciar perdere un Max che stava chiaramente trattenendo la voglia di fare qualunque cosa.
«Devi lavorare?» Domandai alla mia amica, ma lei mi fece segno di aspettare e alla fine della chiamata sbuffò.
«Devo tornare a Maranello, si tratta di qualche giorno, mi hanno fatto il biglietto di andata e ritorno. Devo partire prima di cena.» Si appoggiò con la testa sulla mia spalla e continuò a lamentarsi per alcuni minuti.
«Chi parte?» Ci interruppe il padrone di casa, sbucando dal corridoio e ancora mezzo addormentato.
«Abigail, deve tornare in Italia per qualche giorno.» Affermai.
Daniel, che fino a qualche momento prima non si era accorto delle condizioni della casa, sconcertato sembrò vederle e si passò le mani sul viso.
«Emilian dove sei?» Gridò l’australiano nei confronti del suo amico, che sbucò qualche momento dopo da oltre il muro bianco «Tu ti fermi qua e mi aiuti a pulire.» Proferì, non facendola sembrare neanche una domanda.
«Parti anche tu Kyla?» Questa volta Ricciardo si rivolse a me.
«No, lei rimane qua, non ha senso che venga.» Mi precedette la mia amica, facendomi annuire semplicemente dopo la sua risposta, sarei dovuta rimanere da sola per qualche notte. Ma ero abituata, in fondo in Inghilterra vivevo da sola da qualche anno.
«Allora sta sera esci con noi!» Urlò Daniel correndo ad abbracciarmi, ma si bloccò qualche secondo prima, rendendosi e facendomi rendere conto di avere semplicemente la maglia nera di Max. Merda, merda, merda, merda, i fottuti pantaloni.
«Direi che è ora di andare Abigail» Annunciai, andando in camera e indossando il vestito della sera prima, la t-shirt nera la buttai in borsa e ritornai in soggiorno, questa volta occupato solamente dal riccio.
«Facciamo una cosa, Kyla ti lascio la mia macchina, oggi pomeriggio porti Abi all'aeroporto e sta sera mi vieni a prendere tu, così ora non tornate a piedi.» Ci disse Ricciardo, prendendo le chiavi della macchina da un armadietto che ne conteneva più di una.
«E’ la McLaren blu, mi raccomando, deve tornare sana e salva.» Pregò il ragazzo osservandoci e sia io che la rossa annuimmo.
«Ferme un secondo.» Si allontanò verso il divano dove avevo avuto qualche momento prima, il mio scambio di parole con il biondo. Cazzo, ero senza pantaloni.
Mi passai una mano tra i capelli, maledicendomi per non avere avuto come al solito la mente lucida di prima mattina.
Alzai lo sguardo, incontrando gli occhi di Verstappen, che osservavano ogni centimetro del mio corpo, come sei ieri non fosse mai esistito. Si accorse di essere osservato anche lui e un ghigno cambiò la forma delle sue labbra, facendomi per un secondo concentrare su quelle. Avrei dovuto togliermi lo sfizio e baciarle, volevo baciarle.
«Mettiti questa Ab» Le porse una felpa, che sembrava quella che la sera prima si era infilato quando eravamo entrati in casa, «Anche tu. Andare in giro di giorno così… Non si sa mai…» Concluse quasi imbarazzato e sorridente, me la infilai, cercando di non pensare a Super Max e lo sguardo che mi aveva rivolto.
«Danny, grazie» Lo abbracciai «Anche dell'auto.» Sussurrai in modo che arrivasse soprattutto a lui.
Dopo che anche la mia amica lo abbracciò, Abigail si diresse verso Max, loro due si sorrisero, quasi in modo colpevole. Lui la strinse, scompigliandole i capelli.
L'olandese poi mi guardò e sentii ancora la sua voce come se mi stesse parlando:
«Sei salva, non finisce qui.»
Mi affrettai ad acchiappare le chiavi e correre fuori dalla porta, per poi salire nel posto del conducente, misi in moto e rimasi estasiata dal rombo. La rossa ci mise qualche minuto in più a uscire nel parcheggio, ma osservando la porta d’ingresso notai come stesse finendo di scambiarsi due parole con il pilota Red Bull.
Mi arrivò un messaggio dall’australiano a cui poco prima avevo dettato il numero di telefono, in modo da poter salvarmelo anche io. Il viaggio fu molto divertente, non mi era mai capitato di poter guidare una macchina di quel calibro e per le strade di Monaco, mi sentii una professionista.
Dopo un pranzo veloce, andammo all’aeroporto di Nizza, dove lasciai la mia amica chiedendole di tornare presto e non lasciarmi troppo tempo da sola. Il viaggio di ritorno sembrò ancora più breve e arrivando nell'appartamento mio e di Abigail a Monte Carlo, parcheggiai la macchina.
@maxverstappen1 ha iniziato a seguirti.
Osservai la notifica di Instagram e per curiosità andai a sfogliare le foto del profilo, facendomi ricambiare il follow dopo qualche minuto.
Le ore successive le passai nell’ozio più totale, iniziando a scrivere un breve articolo riguardo l’appena passato Gran Premio di Ungheria, cercando di rimanere tranquilla e non nominare neanche una volta il pilota olandese. Arrivò anche il momento in cui la mia amica atterrò in Italia.
From: Abigail
To: Kyla
Sono a Bologna, ora chiamo un taxi. Guarda che cosa mi hanno mandato.
In allegato al suo messaggio, c’era un link, aprendolo trovai un articolo. In bella vista c’era una fotografia dell’auto di Daniel Ricciardo, la sua McLaren blu e, sullo sfondo, apparivano le vetrate dell'aeroporto. La foto era sicuramente stata scattata nel pomeriggio, perché vicino al marciapiede c’era Abigail con i suoi inconfondibili capelli rossi e un borsone in mano, mentre appoggiata alla vettura c’ero io, che stavo ridendo per qualcosa, con le chiavi in mano.
Sbuffai prevedendo già quello di cui si sarebbe parlato e lessi il titolo: “Kyla Knight e Abigail Mathews, qualcuno le chiamerebbe fortunate.”
In basso notai una seconda foto, questa volta ritraeva solamente me, intenta a risalire da sola in macchina prima di andarmene.
“Kyla Knight e Abigail Mathews, negli ultimi mesi sono riuscite a essere quasi sempre al centro dell’attenzione nel mondo della Formula Uno. Abigail, da poco ingegnere della Scuderia Ferrari e Kyla, giornalista di punta di SportNoW, sembrano essere amiche di vecchia data, tanto da passare la pausa estiva insieme a Monte Carlo. Ma non sono rimaste in cattiva compagnia anzi, si sono circondate dei piloti migliori. Per Abigail non dev’essere una novità, soprattutto dopo aver avuto una breve relazione con Charles Leclerc, pilota monegasco della Scuderia Ferrari ed essersi fatta vedere per le vie di Barcellona, in una visita guidata dal niente meno che Carlos Sainz. Ora i riflettori sono nuovamente puntati sulle due, che non solo qualche giorno fa sembravano essere in compagnia di Lewis Hamilton, oggi sembrano avere in prestito la McLaren 675LT di Daniel Ricciardo, anche lui residente nel Principato. La domanda che ci sorge spontanea è: Max Verstappen lo sa che il suo vecchio team mate, passa del tempo con Kyla? E cosa ne pensa? Ma soprattutto, sono solo fortunate?”
«Ma che cazzo?» Urlai componendo il numero della mia amica e non capendo come mai in rubrica erano stati salvati altri contatti. Esteban Ocon, Charles Leclerc, Carlos Sainz, Max Verstappen…
Abigail rispose al primo squillo e dovetti chiederlo subito: «Prima cosa, perché ci sono i contatti degli altri piloti nel mio telefono? Secondo, ma sto Albert che ha scritto l’articolo è scemo?» Sbottai contro la mia amica che probabilmente era già nel suo appartamento.
«Io davvero, tra un po’ trovo il modo di sparire, così non possono scrivere più articoli su di me.» Disse nervosamente la rossa che sembrava si stesse lavando le mani.
«Io tra un po’ devo scendere e andare a prendere Daniel, non vedo l’ora di farglielo leggere» Ridacchiai cercando di smorzare la tensione e incastrando il telefono tra la spalla e l’orecchio: «Aspetta che apro Twitter.» Mormorai sedendomi di fronte al mio computer e andando sull'applicazione, delle menzioni mi obbligarono ad aprire i tweet. Alcune persone avevano notato come l'olandese avesse iniziato a seguirmi su Instagram e ne parlavano in modi particolari.
Sbuffai, cambiando schermata e andando su tendenze per te.
I primi due posti mi fecero sbuffare ancora una volta: «Guarda il lato positivo Abi, almeno siamo prime in qualcosa.» Roteai gli occhi al cielo senza che potesse vedermi.
#AbigailMathews
#KylaKnight
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Maxie✨✨
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Buon pomeriggio belli✨
Scrivere gli articoli mi fa morire dal ridere comunque, ma come dice Kyla, è colpa loro che non si sanno comportare e danno da parlare ai giornalisti 🙃 Cit lei che è una giornalista e scrivono articoli su di lei 👀
Morta💀
Spero vi sia piaciutoo!
Recap, Abigail parte per Maranello, Kyla esce con Danny e chissà chi altro💨 Max ha detto: non finisce qui...
Come ho anticipato su Instagram saranno venti capitoli totali, come il primo volume, mentre il terzo è probabile che sfori di qualche capitolo, circa 25👀 Troppo drama per soli venti capitoli ups🍿
Riguardo Super Max, gli ultimi capitoli saranno pubblicati in modalità da avere un solo aggiornamento a settimana, per creare più suspense 👀 Non uccidetemi :)
Instagram: mybrightshadow.wattpad
Tik Tok: ire.stories
Restate vicino a Wattpad, che potrei postare qualcosina 🤗
A presto (forse prestissimo),
la vostra ire👀
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