18.0
Kyla
🏎️
Una più dell’altra
Bree, confine Belgio-Paesi Bassi,
Settembre 2022
🏎️
La sera dell’arrivo non avevo neanche osservato l’abitazione, a luci spente avevamo camminato fino al letto come se entrambi avessimo percorso questa strada un milione di volte, da impararla a memoria. Con Max sembrava sempre di conoscere il percorso, mi dava l’idea che ogni via con lui fosse quella giusta, l’unica da percorrere.
Ci eravamo rifugiati nella casa comprata dal ragazzo nel suo paese d’infanzia, lontani dagli occhi di tutti quanti credevamo, ma ci sbagliavamo. Qualcuno della città aveva fatto alcune foto, pubblicate successivamente sui social, dando il via a numerosi articoli. La mia reputazione sia come persona che lavorativa stava cadendo a pezzi.
Mentre tra di noi era un continuo cercarsi: di prima mattina, durante la doccia, mentre si cucinava da mangiare, ogni momento sembrava giusto per metterci le mani addosso. Sembravamo quasi essere la reciproca zona di riparo dell’altro. Litigavamo spesso, era un continuo tirarci frecciatine, ma finivamo sempre a sussurrare i nostri nomi, rintanandoci nella sua stanza.
Il Gran Premio di Singapore finì ed era diventata quasi casa nostra quella a Bree, ogni pausa correvamo in quel paesino, nascondendoci. Avevamo iniziato a fare le cose con più cautela e i giornali si erano anche dimenticati di quel piccolo rumor che ci descriveva fidanzati. A Marina Bay era uscito vincitore il suo teammate, Sergio Perez, ma arrivammo in Giappone, dove l’olandese vinse, venendo proclamato in anticipo campione del mondo.
Non avevamo ancora parlato di come stavamo, di cosa eravamo, io avevo imparato a conoscerlo, mi aveva parlato di sua sorella, sua madre... Mancava solo suo padre all'appello, non aveva detto niente, come se non esistesse.
Lui sapeva già di Tyler, però ora conosceva il mio periodo universitario, la mia amicizia con Abigail, avevo anche capito quanto lui tenesse alla rossa nonostante non avessi notato particolari approcci tra di loro.
Passavamo le serate sul balcone, con qualche felpa pesante di lui sulle spalle, a raccontarci. Sembravamo essere infiniti, pieni di episodi da tirar fuori, come se non avessimo mai avuto la possibilità di farlo con nessun altro. Era uno spettacolo per me rapportarmi con una mente che sembrava funzionare allo stesso modo della mia e infatti i giorni volavano, correvano, mi fecero quasi venire il fiatone, trovandomi a chiedermi se me li stessi godendo con la giusta pesantezza.
Forse avevo trovato qualcun altro con cui guardare le stelle per il resto della mia vita e mi sentivo come se Tyler mi stesse osservando, non era arrabbiato ma felice. Magari perché un’altra persona era riuscita a convincermi a guardare in alto, non facendomi dimenticare quanto lasciarsi andare e guardare il cielo, fosse spettacolare.
«Vorrei chiederti una cosa… Ma puoi non rispondere se non ti va.» Lo osservai in una notte di quelle; era di profilo a guardare le onde che arrivavano fino alla spiaggia, poi annuì.
«Potrai ben capire che nel mondo del giornalismo, soprattutto sportivo, alcune cose anche su di te, mi fanno storcere il naso.» Sospirai, avendo paura di andare oltre.
«Tuo padre lo vedi come un'ispirazione, un eroe. Come puoi dopo tutto… Questo.» Non continuai, mi fermai sentendo il mio cuore galoppare forte e veloce.
Lui mordicchiò il labbro inferiore, forse nervoso, forse facendomi rendere conto di aver toccato un tasto troppo personale.
«Lui… Jos mi ha portato nel mondo della Formula Uno, mi ha cresciuto con questa mentalità. È una persona da capire. Come già saprai, nel 2012 mi lasciò in autostrada dopo un campionato di kart, avevo perso tutto, in un momento dove potevo solamente vincere. Ha dato tutto per me, ogni cosa. Credo che anche nelle piccolezze abbia formato il mio carattere, ai tempi avrei potuto piangere per ore, ma adesso è normale.» Cercò di accennare un sorriso e lo guardai sconvolta; sapevo già tutto ciò, ma vedere la tranquillità con cui spiegava era spaventoso.
Senza che potessi dire nulla, continuò: «Diceva che non avrei mai vinto niente, concluso ancor meno, però eccomi qua, con due mondiali e il pensiero di mio padre differente. Non l'avrebbe mai immaginato, ma è successo, ha sempre detto quelle cose terribili per spronarmi a far meglio. Ci sono riuscito.» Ripeté quell'espressione, un misto tra confusa e felice. Sembrava non essere capace a leggere le sue emozioni.
«Da quando, trattare male le persone, i bambini, può aiutare a farli crescere?» Domandai facendomi coraggio e non smettendo di puntare le mie pupille nelle sue.
«È cresciuto lui stesso con me, avrebbe potuto fare un sacco di cose diversamente, ma parlare adesso cosa può cambiare? Me?» Mi chiese irrigidendosi, tornando a guardare il cielo buio e quella luna alta, piena.
«Non devi giustificare però. Non ha fatto del male solo a te…» Lasciai che le parole fuggissero ancora prima di pensare lucidamente.
«Non giustifico; capisco, ma non compatisco. C'è differenza» Si voltò alla ricerca del mio viso, «Non sono sempre stato una bella persona, insomma con un'infanzia così, chi lo sarebbe? Spesso vado fuori di testa, ho la sensazione di non ragionare più, di non vedere con chiarezza la realtà. Ma ora, adesso, non toccherei nessuno.» Respirò a fatica.
«Lui non ci penserebbe due volte, io non ci penso e basta, Kyla.» Non sono come mio padre, stava urlando, gridando.
Vedevo l'onda da lontano formarsi, diventare sempre più grande e sbattere sulla costa con forza.
Max Verstappen continuava a puntare la spiaggia, ogni volta ci andava addosso, con quella forza d'acqua maestosa che era, cercando di convincere anche la sabbia che non gli avrebbe fatto del male.
Sembrava gigante, enorme, ma appena toccava quei piccoli granelli, si gettava dolcemente.
Questo sconvolgeva tutti, aveva sconvolto anche me.
Perché una persona come lui, fa impressione come uno schiaffo, lo senti che arriva, ma in realtà regala la carezza più bella.
Non sei come tuo padre, lo guardai seria, prendendolo dalle spalle e tirandolo in un abbraccio.
Volammo ad Austin, Texas, facendomi rendere conto come stessi probabilmente trascurando la mia amica, che sembrava essere più sfuggente di me nei miei momenti peggiori. Decisi di non passare con Max la settimana tra gli Stati Uniti e il Messico, rimanendo a Maranello con Abigail.
«Sembriamo due fidanzati che appena comprata casa, non vogliono stare più insieme, Ab.» Alzai gli occhi al cielo, sedendomi sul divano del suo appartamento in Italia. Mi sembrava così strano non parlare, abituata ormai da più di vent’anni a passare quasi ogni mio momento in contatto con lei.
«Sarà colpa del Principato di Monaco.» Alzò le braccia facendo spallucce, fingendo di non essere interessata alle mie parole.
«Lo so che ho passato fin troppo tempo con Max, scusami, ma anche tu non è che morivi dalla voglia di scrivermi per prima, stronzetta.» Con uno slancio mi alzai e andai ad abbracciarla, anche se spesso potevo volentieri fare a meno dell’affetto.
La bellezza del rapporto con lei era che potevamo non sentirci per tanto tempo, ma al primo scherzo o battuta, tornavamo le stesse di sempre.
Arrivò anche il momento di Mexico City, dove la scuderia della mia amica non riuscì ad arrivare nei primi tre posti nelle qualifiche, accontentandosi del quinto posto per Carlos e il settimo per il predestinato. Durante le foto notai come tra Max e i piloti Mercedes arrivati sul podio insieme all’olandese, non ci fu neanche uno scambio di parole. Io e Abigail osservammo tutto quanto oltre le transenne e Lewis dovette notarlo, perché si avvicinò piano verso la nostra direzione, sotto gli occhi indagatori di Verstappen che stava facendo le ultime foto con il ruotino.
«Ecco le mie due ragazze preferite» Mi abbracciò per prima «Forse, una più dell'altra.» Mi ridacchiò all’orecchio, prima di stringere anche Abigail. Notai come alcune macchine fotografiche vennero puntate nei nostri confronti.
«Diamo sempre spettacolo, non c’è niente da fare.» Commentò qualcuno arrivando alle mie spalle e girandomi trovai il sorriso di Daniel Ricciardo, che si avvinghiò a me. Questo causò altri flash.
«Danny! Non dovresti essere nei box?» Domandò la rossa, probabilmente pensando al fatto che i suoi piloti lo fossero. Lui rispose che era passato a fare un piccolo saluto e sarebbe dovuto scappare quasi subito. Promisimo di incontrarci il giorno successivo per far colazione prima della gara.
La domenica Max Verstappen vinse ancora, lasciando le Ferrari solamente al quinto e sesto posto. Avevo già avvisato Abigail che avrei passato le due settimane fino al Gran Premio del Brasile nel Principato di Monaco, ma a casa dell’olandese, così decise anche lei di andarci, ma nel nostro appartamento. Sembrava una rimpatriata, perché quasi la metà dei piloti in griglia si trovava nella stessa città, perfino Charles insieme alla ragazza per il quale aveva lasciato la mia amica.
«Lei sembra averlo superato, però Charles comunque non si è comportato bene.» Guardai Max che osservava il mare mentre feci un tiro leggero alla sigaretta. Stavo iniziando ad adorare i nostri momenti di discorsi, sempre su un balcone, in questo caso la sua terrazza, dove potevamo continuare ininterrottamente.
«Ci ho parlato con lui.» Mi rispose e gli porsi la sigaretta arrivata a metà per farla continuare a lui.
«Ah sì?» Lo guardai annuire «Che hai detto?» Continuai.
«Niente di troppo invasivo, la sera in Austria dopo la gara, Abigail ti ha chiamata, io ero con lei. Stava male per la rottura sì, ma sembrava esserci rimasta peggio per il bacio in diretta. Quella è stata una puttanata, neanche io l’avrei fatto.» Spense la sigaretta nel posacenere sul tavolo.
«Inizialmente non mi è venuto in mente di parlare a Leclerc, tra il campionato e tutto, ma in un momento libero l’ho fatto. Non saprei dire neanche se è felice adesso, a me Charlotte non è mai piaciuta, vivendo qua e incontrandoci spesso, l’ho vissuta dei tempi in cui ha sostituito Giada. Chiamiamola fidanzata storica di Charles.»
«Non lo conosco da quando lo conosci tu, o come Abigail, ma stavano bene insieme.» Ribattei pensierosa, riflettendo su quanto sembrasse strano tutto ciò, la mia amica credeva anche che lui l’avesse tradita ancor prima di lasciarla, ma non aveva neanche più voluto saperlo dopo la scena a Spielberg.
«Sarà strano vederci tutti insieme a casa di Danny.» Realizzai, ricordando l'invito che l'australiano aveva fatto qualche giorno prima, estendendolo ad Abigail, Charles, Lando e forse altri.
«Diciamo che potrebbe diventare un disastro, tu cosa ne pensi?» Mi chiese, grattandosi i capelli nervosamente. Sarà un disastro.
«Da amici fantastici quali siamo, cercheremo di non far esplodere nulla. Soprattutto Abigail. Se porta Charlotte lo meno io.» Mi riferii a Leclerc e alzai le braccia per fingere di avere due guantoni da boxe, lui sorrise soltanto.
«Senti…» Quasi sussurrò rimanendo a osservare quel mare piatto che si infrangeva debolmente contro la sabbia e rifletteva la luce della luna piena alta nel cielo.
«Le parole che hai scritto nell’articolo, le pensi ancora?» Chiese questa volta guardando me, con i suoi occhi ghiacciati che non ti regalavano nemmeno l’idea di quello che pensasse.
Inizialmente rimasi spaesata, non credevo che sarebbe arrivato un momento in cui avremmo deciso di parlarne, ma poi risposi sincera: «No. A dire la verità potrei averle pensate inizialmente perché non sapevo chi fossi, Max. Qualche volta credo ancora di non conoscerti davvero, ma no.» Mi stoppai ancor prima di andare a ripetermi nelle stesse parole, sentivo come se dovessi giustificarmi.
«Va bene.» Annunciò soltanto.
«Va bene?» Dovetti chiedere con un ovvio cipiglio confuso.
«Sì Kyla, va bene.» Cercai di guardare oltre la sua espressione, ma non comunicava niente, non arrivava nulla, se non indifferenza, come se non gli importasse davvero.
Si sedette sul divanetto, nel lato libero, non prestando più attenzione al mare, rimanendo rivolto verso di me, che a gambe incrociate facevo lo stesso con lui. Si spostò dopo un momento in cui era regnato il silenzio e appoggiò una mano sulla mia guancia, accarezzando lentamente il labbro inferiore.
«Che c’è?» Domandai. Lui con la mano libera, fece lo stesso ma la accostò sul mio collo, simulando un massaggio e scese graduale verso la mia spalla, mi ritrovai a chiudere gli occhi e sospirare.
«Sei dannatamente bella.» Disse, dopo avermi sollevata dalle cosce e fatta sedere sul suo grembo. Prese a notare ogni mio dettaglio, studiando ogni particolare e ripercorrendolo con i polpastrelli.
«Se non sapessi che ogni alba ha una fine, passerei tutta la mia vita così.» Pronunciò con un tono che non compresi.
Non trovai nemmeno un significato alla sua frase, ma il mio cervello smise di funzionare quando mi baciò.
Infilò le mani nei miei capelli, avvicinandomi a lui come se non fosse mai abbastanza.
Era arrivata, la sua onda. Mi aveva travolta senza chiedere perché, senza chiedere permessi. Era arrivato lui, con quello schiaffo. Quella sensazione che ti fa chiudere gli occhi prima dell'arrivo del gesto, traumatizzato da qualcosa che conosci già. Il dolore.
Ma fu la sua pelle a trattenermi, era leggera, silenziosa, piacevole, mi fece decidere di credergli e farmi inondare da quel frangente.
Su quel terrazzo, con solo le stelle testimoni, ancora una volta, ci scambiammo ogni cosa, ma forse non la verità.
A essere realisti a volte si perde.
Noi tuttavia, non perdevamo mai e decidemmo di cedere alle illusioni.
🏎️
Buon pomeriggio! In anzitutto grazie per le:
50.000 visualizzazioni
Il Predestinato| Charles Leclerc |
❤️
Come state? Soprattutto dopo questo capitolo?
Io ho amato scriverlo, come tutta la storia d'altronde! Però ha una profondità diversa, sotto alcuni aspetti🙌
Non dimenticatevi di lasciare una stellina e seguirmi.✨
Se non sapessi che ogni alba ha una fine, passerei tutta la mia vita così.
Mi ha fatto davvero male al cuore, trovare un modo per spiegare questa frase, perciò non lo farò, ognuno può leggerci quello che pensa e preferisce.
Piccolo Recap
Abbiamo un bel confronto, su più "fronti" da due ragazzi che più che parlare hanno preferito fare altro prima di ciò 👀
Ma è il cielo che condividono... E finché rimani sotto lo stesso con qualcuno, non sarai mai abbastanza lontano.
Si parla di una serata a casa di DannyRic, non vedo l'ora di farvela leggere 🙈
Il prossimo aggiornamento sarà giovedì, quindi tra una settimana, come vi avevo già annunciato👀👀 Sarà un pov di Maxieeee🙌
-2
Ho lasciato un box per le domande su Instagram, se vi va di darmi un parere, come al solito ✨
Instagram: mybrightshadow.wattpad
Tik Tok: ire.stories
Grazie per leggermi sempre❤️
A presto,
ire👀
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top