13.0
Kyla
🏎️
Sennò vai
Principato di Monaco,
Agosto 2022
🏎️
«La felicità con cui hai mangiato la pizza con il salamino piccante, mi dice solo una cosa: posso effettivamente affidarti tutta la mia vita. Siamo legati per sempre ora.» Mi osservò con serietà Daniel, che aveva deciso di ordinare le sue pizze preferite forse solo per mettermi alla prova. Sbuffai una risata e Max non poté fare a meno di unirsi a me.
«Allora mi devi prestare la tua macchina più spesso.» Risposi muovendo il sopracciglio destro su e giù.
«Quando sei a Monte Carlo, l'auto è tua, lo prometto.» Appoggiò una mano sul cuore, come per enfatizzare la verità nelle sue parole. Notando la sua serietà, spalancai gli occhi, non aspettandomelo, ma ripensandoci ne aveva molte altre ed ero riuscita a notarlo quando per la prima volta avevo guidato la vettura, la mattina dopo aver dormito da lui: aveva un intero armadietto di chiavi diverse.
«Ne farò buon uso.» Sorrisi vittoriosa, guardando come l'olandese sembrasse essersi rilassato, da qualche momento prima. Mi alzai andando sul divano, rendendomi conto di essere stata seduta su una sedia per ore a parlare di qualunque cosa.
Mi mancava, la leggerezza. Il sentire di poter volteggiare qualche secondo e non avvertire il peso estenuante sul petto. Passare del tempo con persone di cui ti fidi è essenziale, lo provavo ogni giorno con Abigail, ma era stata sempre e solo lei per anni. Avevo anche dimenticato cosa significasse, raccontarsi e farsi ascoltare da qualcuno, che si avvicina, ti prende la mano e decide di non andarsene.
«Volete vedere un film?» Domandai prendendo il telecomando e iniziando a fare zapping tra i canali a volume basso, fermandomi su uno che trasmetteva musica. Decisi di sciogliere i capelli e mettere le gambe sopra il divano per stare più comoda.
«Switch up my style, I take any lane» Iniziò a canticchiare Daniel, alzandosi dal suo posto e improvvisando un piccolo balletto «I switch up my cup, I kill any pain.» Max scoppiò in una sincera risata e mi unii anche io, riconoscendo il brano.
«Look what you've done» Vocalizzai, sorridendo e l'australiano si mostrò ancora più contento che la conoscessi, «I'm a motherfuckin' starboy!» Urlammo senza nessun motivo, il riccio mi prese la mano, obbligandomi a danzare in modo confusionale con lui. Mosse la testa, il bacino, le gambe e neanche fossimo in discoteca iniziammo a saltellare, facendomi fermare solo per alzare ancora il volume.
Ricciardo guardò il suo ex teammate, invitandolo a venire ma rimase sulla sedia a guardarci sogghignando, nel mentre la canzone cambiò e ne partì una che non riconobbi e neanche il mio compagno sembrava conoscerla.
Questo non ci tolse la voglia di continuare, anzi, tirò fuori i suoi occhiali da sole dalla giacca e allora corsi in camera a recuperare i miei: «Ci sono!» Gridai per farmi sentire e spense la luce, facendo illuminare la stanza semplicemente dalla TV. Mi voltai, osservando come l'azzurro degli occhi di Max Verstappen fosse così forte da mostrarsi anche al buio. Poco dopo si alzò allontanandosi verso la cucina, tirando fuori il cellulare.
«Kyla, io domani mattina devo svegliarmi abbastanza presto, magari facciamo domani o... Quando vuoi?» Si avvicinò per darmi un bacio sulla testa il riccio, abbassando leggermente il volume della televisione, dopo che annuii sconfitta. Non sapevo se sarei riuscita a chiudere occhio quella notte e il pensiero di non avere neanche Abigail con me, mi spiazzava.
Ma Daniel era vita, era adrenalina sotto la pelle. Sarebbe stato capace di far crescere un fiore anche senz'acqua, da quanta luce riusciva a trasmettere.
Ricciardo recuperò le sue poche cose in giro e cercò con lo sguardo Verstappen, che non era ancora tornato da qualche momento prima intento forse a fare una telefonata. Non vedendolo tornare mi chiese di salutarlo da parte sua e lasciò l'appartamento, sbattendo la porta dietro di sé. Qualche minuto dopo mi arrivò un messaggio, che mi fece sorridere come una scema.
From: Daniel
To: Kyla
Qualunque cosa chiamami, non solo se ti serve la macchina Ky :(
Continuai a rileggere il testo più e più volte, rispondendo poi affermativamente. Dopodiché mi alzai e iniziai a piegare i cartoni della pizza.
«Era lui?» Mi spaventò una voce, istintivamente lasciai cadere gli imballaggi a terra e alzai lo sguardo spaventata, accorgendomi che era solo l'olandese appoggiato al muro con una spalla e le braccia incrociate al petto.
«Max mi hai fatta spaventare, cazzo. E no, non è Lewis.» Sbuffai piegandomi per raccogliere tutto quanto. Sentii i suoi passi avvicinarsi, solo che non ne compresi la vicinanza finché non mi rialzai.
Il calore del suo corpo, bruciava la mia schiena, lo percepivo così vicino che dovetti girarmi e fare qualche passo per arretrare. Essere così in prossimità di Max Verstappen era come camminare al buio in una stanza piena di buche: ti distrai un momento e rischi di cadere, risucchiata dalle emozioni e da lui.
«Dicono tutti che state bene insieme, che lui è quello giusto per te, che entrambi siete giusti per voi» Iniziò camminando un'altra volta verso di me e indietreggiando, mi ritrovai fermata dal tavolo, sembrava un deja vù, «Siete perfetti insieme, lui ti piace Kyla?» Sembrava più una minaccia che una domanda e appoggiò entrambi i palmi ancora una volta, ai lati della mia figura.
«Anche se fosse?» Provai a intimidire con il mio tono, alzando il mento verso la sua altezza, ma quel gran bastardo rispose con un sorrisetto.
«Ma lui lo sa che chiami me? Che mi chiami la notte?» Non frenò il movimento per accorciare la distanza tra di noi «Perché, se ti piace, non hai bisogno di lui? Cazzo Kyla, mi fotti il cervello lo capisci? Scrivi quelle stronzate su di me e poi fai così.» Alzò il tono, bloccandosi per osservarmi meglio.
Perché più una cosa ti sembra sbagliata, più muori dalla voglia di farla? Forse mi affidavo a lui perché sentivo che potesse capire, potesse capirmi.
Era così difficile trovare un senso al mio comportamento, a un tratto non sapevo descrivermi, scovare i miei perché...
Ci osservammo per molto tempo; lui non sembrava voler una vera risposta, forse si era anche dimenticato di aver posto la domanda. La musica leggera della televisione, ci circondava, riempiva la stanza vuota, io sentivo cedere le ginocchia, riassaporare il suo profumo da una distanza così ravvicinata, mi dava modo di poter respirare nuovamente, come se dal mio risveglio fossi stata in apnea.
«Forse non...» Appoggiai entrambe le mani sul suo petto, quasi per provare a respingerlo, ma non sforzai mai per davvero e stare a contatto con lui mi dava alla testa. Spostò i suoi palmi sui miei fianchi, ricreando la stessa situazione di qualche giorno prima. Non finisce qui, aveva detto.
Piegò la testa, osservandomi, vedevo riflesse nei suoi occhi le mille cose che avremmo potuto fare, sperimentare. Mi toccava ancora senza neanche davvero farlo, mi sentivo messa alle strette, chiusa in una cella, la cauzione era una scelta e diceva: baciami o non farlo mai. Guardami ora da questa vicinanza e fallo, sennò vai.
«Fanculo, Kyla.» Sussurrò roco, prendendosi poi la mia anima.
Addentò le mie labbra come se non mangiasse da giorni, mi tirò su come se fossi una piuma e mi appoggiò senza nessun segno di delicatezza sul tavolo. Non aspettandomi niente del genere quasi mugolai dal dolore, ma successe ovattato nella sua bocca.
Mi sentii completamente ubriaca di lui, bisognosa di averlo ancora più vicino. Allungai le mani sui suoi capelli biondi, trovandoli estremamente morbidi; tirando qualche ciuffo assistetti a uno dei versi più eccitanti che avessi mai sentito.
Le nostre labbra si assaggiavano, schioccavano a ogni bacio irruento.
Si conobbero per la prima volta, dopo essersi osservate dalla finestra per troppo tempo, decidendo che quella lontananza non avrebbe fatto altro che rendere solo ancor più eccitante il momento.
Scattò qualcosa in lui, diventò più veemente, prendendomi e sedendosi sul divano vicino, con me sopra le sue gambe.
Non persi tempo, Max mi osservò negli occhi per qualche secondo e fui io a riallacciare le nostre labbra, quasi avendone fin troppo bisogno.
Sembrava diventato il Mad Max di cui parlavo nell'articolo, un pazzo, che si prendeva tutto ciò che voleva e sembrava voler me. Ciò che mi spaventava, era che io avevo dannatamente voglia di lui.
Appoggiò una mano sul mio collo, marchiando l'anima e finalmente approfondendo il bacio.
Mi sembrava di aver scelto di andare all'inferno, lui che consumava tutto, mi bruciava con il suo tocco, infilava le dita roventi sotto la mia maglietta stringendomi con forza. Non volevo smettere, avevo appurato che scottare per causa sua era paradisiaco.
Tirai all'insù gli orli della sua maglietta a mezze maniche, togliendola con uno scatto, lui non si oppose, anzi sorrise beffardo guardandomi e non potei che ricambiare la sua espressione. Riuscivamo a continuare ad accendere micce, creando degli incendi maestosi, quasi come se solo ardendo insieme potessimo sentirci giusti.
Cercai di riprendere fiato tra un bacio e l'altro, volendo quasi andare oltre. Dovette trovarsi senza ossigeno anche lui, perché passò ad appoggiare le sue labbra dietro a mio orecchio, quasi con necessità, come se non riuscisse a separarsi dalla mia pelle.
Mi trovavo ad avere le mani che cercavano un contatto, si muovevano sul suo petto, sul suo collo, sui suoi capelli tirandoli. Tornai a far scontrare le nostre bocche con insistenza, mordendo, tirando, baciando, avrei potuto continuare per la mia intera insistenza.
Ancora una volta, io e lui, nella stessa casa, nello stesso spazio vitale, che stavamo facendo una cosa completamente diversa dalla sera prima. Toccava quasi la mia anima, con la stessa semplicità in cui le sue dita sfioravano la mia pelle.
«Merda...» Sussurrò quando decisi di sdraiarmi più su di lui, facendo scontrare i nostri petti. Iniziò a cercare ogni mio centimetro di pelle, facendomi morire dalla voglia di sperimentare che cosa sarebbe successo, se solo avessimo tolto ogni strato di vestiti.
Il cellulare che trovava nella tasca della mia tuta prese a suonare, ma ero troppo concentrata su di lui per voler smettere, qualche momento dopo risuonò nuovamente e Max, che aveva ancora le mani sui miei fianchi, ne infilò una nella tasca prendendolo.
D'un tratto si staccò, non guardandomi più, ma interessato a osservare lo schermo del mio telefono con più attenzione: «É lui. Non vuoi rispondergli Kyla?» Chiese ancora roco ma quasi distaccato.
«Cosa?» Sussurrai ancora con il pensiero ad altro, mi girai trovando lo schermo e vedendo come Lewis mi stesse chiamando. Non ricevendo una risposta l'olandese mi appoggiò al lato vuoto del divano e si alzò quasi di fretta.
«Rispondi pure, me ne stavo andando» Rimase a guardarmi silenzioso per qualche secondo, con una mano sulle labbra «Cazzo!» Poi sbottò, girandosi e andando verso la porta, sbattendola con forza, lasciandomi sola.
La chiamata da Hamilton si chiuse, facendo scendere il silenzio, ma soprattutto lasciandomi quasi al freddo. Che cosa gli era preso? Era stato così sbagliato ma così piacevole, quasi come se senza le nostre reciproche presenze niente valesse la pena d'esistere.
Non mi era mai capitato di trovare qualcuno che sapesse curare la mia mente, quando essa mi faceva mancare il fiato, ma che inoltre riusciva a togliermi il respiro, solamente con la sua vicinanza.
Fottuto Max Verstappen.
🏎️
Ecco l'aesthetic del capitolo ❤️
✨
Buon pomeriggio beeeeelli✨ Come state?
Finalmente questi due sono riusciti a baciarsi👀 Ma insomma mi conoscete, non può andare tutto così bene 🙃
Spero abbiate apprezzato come sempre ogni parola, so che qualcuno più di altri aspettava ciò, ma mannaggia Lewis ora dovevi chiamare?🙈
Se mi fate sapere cosa ne pensate vi regalo in biscotto 👀
Baciami o non farlo mai. Guardami ora da questa vicinanza e fallo, sennò vai.
Sennò vai...
Speriamo che non se ne vada, no?
Piccolo recap come sempre:
Abigail è ancora a Maranello, chissà che cosa fa🧐
Max come una drama queen gelosa è andato via, lasciando Kyla confusa.
Lewis chiama solo per interromperli e Daniel è sempre il miglior personaggio in ogni mia storia ✨✨✨
Siamo arrivati alla fine di questa pausa estiva, tra un poco si torna con i piedi per terra e la mentalità per le gare, ci vediamo giovedì con il 14🍿🍿🍿🍿
Ho lasciato un box di domande su Instagram dove potete scrivere qualche opinione o magari qualcosa che vi piacerebbe che succedesse, vi aspetto🏎️
Dedico questo capitolo a ilsorrisodijaem perché oggi è il suo compleanno, auguri bellissima ❤️
Instagram: mybrightshadow.wattpad
Tik Tok: ire.stories
Grazie per leggermi❤️
A presto,
ire
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