10.0
Kyla
🏎️
Vedere l'alba
Principato di Monaco,
Agosto 2022
🏎️
Continuai a battere le dita sul volante a ritmo continuo, Daniel Ricciardo era diventato esattamente come Abigail: mi facevano aspettare più di dieci minuti prima di essere pronti e scendere.
Ero ferma nel parcheggio della casa in cui avevo dormito la sera precedente e, non riuscivo a smettere di osservare la vettura che invece sembrava appostata oltre ai cancelli. Scrissi un altro messaggio al riccio, ma non appena schiacciai invio egli apparve, uscendo dalla porta. Con un sorriso enorme, come al solito.
Vedendomi al posto del conducente, aprì la porta del passeggero e si accomodò: «Non prenderci gusto, la voglio indietro.» Disse riferendosi alla McLaren e causandomi una risata.
«Devo farti sapere due cose, la prima, credo che ci sia una macchina appostata fuori dal cancello.» Mi presi un momento di pausa poco prima di passarci a fianco, Daniel abbassò il finestrino dal suo lato e mostrò un dito medio, che i passeggeri interpretarono come un momento per tirare fuori le macchine fotografiche e rivelarsi paparazzi. Ora ci sarebbe stata un’altra foto in cui sarei apparsa.
«Qual era la seconda cosa?» Domandò dopo che entrambi ci fummo ripresi dalle risate. Io indicai il mio cellulare sul cruscotto: «Prendilo e sbloccalo, il pin è 1206. Poi vai nella chat di Abigail su WhatsApp e apri il primo link che trovi scorrendo.» Ordinai con gli occhi fissi sulla strada e scalando le marce per fermarmi al semaforo.
«Perché dovresti avere la maglia di Max da te?» Chiese il ragazzo, leggendo probabilmente qualcosa di più nella chat con la mia amica.
«Prima di tutto sei uno spione, secondo ieri mi ha dato la sua maglietta, perché ha detto che i tuoi vestiti non li lasci indossare a nessuno.» Aggiunsi ripartendo dal semaforo e invitandolo ad aprire l’articolo.
«Interessante Maxie…» Commentò a bassa voce, facendo poi esattamente quello che gli avevo chiesto e iniziando a leggere.
«Beh oltre ad avere scritto l’articolo su Max, ora sei famosa per altro, cosa fai Kyla Knight, te la spassi con i piloti?» Espose con un risolino e non potei fare a meno di togliere la mano dal cambio per tirargli un pugno scherzoso.
«Oltre alle battute, tu e Lewis state molto bene insieme, Ky.» Mi sorrise appena mi girai a osservarlo.
«Non stiamo insieme, ma grazie.» Risposi quasi imbarazzata, mettendomi a posto le pieghe del vestito con fare nervoso.
Ma il viaggio in macchina era finito e guardando il solito locale, notai fuori più persone del solito: «C’è una rimpatriata?» Domandai appostandomi davanti all'entrata.
«Credo siano fotografi, ora scendi e corri dentro.» Contammo fino a tre e aprendo la portiera, ebbi il tempo di chiudere la macchina e farmi spazio tra la folla. Ora non si poteva neanche uscire…
Sbuffai infastidita alle solite frasi e domande che di solito ero io a porre alle persone, per qualche momento iniziai a odiare il mio lavoro. Con fatica riuscii ad arrivare all’ingresso e vedendo il pilota di Formula Uno al mio fianco, ci lasciarono entrare velocemente.
Avrei dovuto comprare una borsa più grande e infilare un passamontagna, almeno non mi avrebbe riconosciuta nessuno con quello indosso.
Camminammo tra le persone che ballavano all'interno del locale e le luci soffuse mi confusero come sempre, perciò rimasi attaccata alla schiena di Daniel per non perdermi.
«Ciao!» Salutò le altre persone all'interno del soppalco, che erano già sedute sui divanetti, riconobbi sono i tre che, la sera prima, si erano fatti dare un passaggio.
Qualcuno arrivò da dietro e appoggiandomi una mano sulla schiena mi obbligò a girarmi. Lewis.
«Ky, come stai?» Mi domandò il ragazzo posando nuovamente la mano sui fianchi e appoggiandomi un leggero bacio sulla guancia.
Non potei fare a meno di sorridere nel vederlo, tutto si poteva dire, ma non che Hamilton fosse una brutta compagnia. Soprattutto non a letto.
«Tutto apposto, prendiamo qualcosa da bere?» Domandai incamminandomi con lui verso il bancone e ordinando un sex on the beach. Non avevo intenzione di bere tanto, dato il finale della precedente giornata e lui sembrò dello stesso pensiero, perché si prese una semplice birra.
«Abigail non c'è?» Mi chiese una volta tornati ai divanetti, mi accomodai vicino a lui e fece passare un braccio dietro alle mie spalle.
«Oh, no. È dovuta partire per l'Italia, a lavoro avevano bisogno di lei, torna tra qualche giorno.» Annunciai quasi malinconica, la vacanza doveva essere tra noi due, ora invece mi ritrovavo su tutti i giornali e nei locali con delle celebrità. Come si capovolgeva la vita a volte.
«Allora magari ti vengo a trovare domani…» Aggiunse, lasciando il tono perlopiù sul malizioso e avvicinando le labbra al mio orecchio, per lasciare qualche bacio esattamente dietro.
Mi ritrovai a mugolare quasi in silenzio, cercando di non dare a vedere alle persone, quel piccolo piacere che il ragazzo, mi stava causando.
Rimase con la testa immersa nel mio collo, per un tempo indefinito, tanto che si fece tardi e decise di accompagnarmi lui a casa. Daniel sembrava stesse passando la migliore serata della sua vita e decisi né di rubargli la macchina né di disturbarlo.
Mi avvicinai per salutarlo e mi abbracciò, sussurrandomi di usare le precauzioni, io lo spinsi, forse troppo forte, che quasi cadette all'indietro, ma guardandoci negli occhi scoppiammo a ridere in sincronia.
Uscimmo dal locale e fortunatamente la folla di miei simili era sparita, ne era rimasto solo qualcuno che scattò delle foto ma non ci attaccò, io rinunciai anche solo a nascondermi o muovermi più velocemente. Ormai quello che era fatto, era fatto.
La Mercedes di Lewis era la solita che amavo tanto, il moro mi aprii la portiera e mi fece accomodare, salendo nel posto del guidatore e mettendo in moto. Accesi la radio e ricordai al ragazzo l'indirizzo, ma rispose di saperlo.
Lewis iniziò a percorrere le strade di Monte Carlo in modo cauto, godendosi ogni secondo della guida e ogni momento. Sembrava andare tutto bene, mi sentivo bene, ma la mia vita aveva la responsabilità di dovermi fare stare male solo perché riuscivo ad avere un momento di spensieratezza.
Uscendo da una rotonda, un'altra macchina sembrava andare in contromano. Iniziai a smettere di respirare, riuscivo solo a sovrapporre le immagini.
La musica riempiva l’intero abitacolo, non facendomi percepire la voce di Tyler che stava sicuramente canticchiando la canzone che davano in radio.
Il moro iniziò a suonare il clacson ma l'altra vettura non sembrava cambiare idea, tanto da obbligare il ragazzo al mio fianco a sbandare ed evitare l'ostacolo, che non cambiò rotta neanche una volta superati.
«Merda!» Sbraitò, facendomi spaventare.
Hamilton dovette far sbattere l'auto contro il marciapiede della strada: «Merda! Stai bene?» Quasi gridò girandosi verso di me istantaneamente.
«Sì.» Sussurrai ma dovetti avere gli occhi spalancati, perché rimase a osservarmi per più di un secondo, poi scese e controllò il danno.
Risalì a bordo, mi assicurò che andava tutto bene e mi avrebbe portata subito a casa. Così fece, effettivamente non era capitato lontano dall'appartamento.
Mi sentivo strana, sentivo di respirare a fatica, ma cercai di non dare nell'occhio. Quando si fermò davanti al portone, ringraziai velocemente e camminai verso di esso. Qualcuno avrebbe potuto pensare che fossi esagerata, ma non riuscii a ricordare neanche il tragitto in ascensore e se avevo chiuso o meno la porta d'ingresso.
Sbattei le palpebre trovandomi sul tappeto di casa, ma non ero sola, i ricordi inondavano la mia persona, girandomi intorno e riempiendo la stanza.
«Siamo liberi sorellina! Possiamo conquistare il mondo!» Disse a voce alta, continuando a causarmi fin troppi sorrisi che non ero abituata a fare.
E mi mancava così il respiro, così accelerato ed ero bisognosa d'aria, dentro fuori, dentro, fuori, chiedevo di buttare fuori, inspirare e sospirare. La realtà era che volevo buttare fuori i ricordi, allontanare da me il dolore.
Volevo svegliarmi e dover dimenticare, non dover scordare come respirare ogni volta.
Avevo bisogno di chiamare qualcuno, ma guardandomi intorno non vidi Abigail, quasi dimenticando che si trovasse in uno stato diverso.
Il buio sembrava causato da me, c'era questa oscurità nella tristezza, nella malinconia, nel dolore, mi sembrava di aver fatto diventare notte, di stare così male da non riuscire più a vedere nessuna luce nella mia vita.
Mio fratello amava vedere l'alba e senza di lui, non avevo più il diritto di osservarla.
Non avevo il diritto di essere felice, di poter meritare di vedere qualcosa che solo con lui facevo.
Le mani presero a tremare, sentii delle lacrime incontrollate scendere, presi ad abbracciare le mie gambe, per poter trovare un conforto che sapevo non avrei mai più trovato nella mia vita.
Feci una scelta che non seppi spiegare, forse nel momento del pensiero poteva avere un senso, ma non ricordavo più quale fosse. Composi un numero, appoggiai il telefono all'orecchio e i miei occhi divennero ciechi, facendomi ancora più velocemente prendere dal panico.
Arrivai in ritardo a capire che l'altra persona aveva risposto, ma la mia mente ometteva le cose, trasportandomi avanti e indietro continuamente, tanto da farmi sempre più male.
«Kyla, sei tu?»
🏎️
Spazio di apprezzamento per questo outfit di Lewis che è il mio preferito 🔥
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Avevo detto di restare in allerta 👀
Eccoci qua, a metà storia finalmente (di già) e sarebbe un bel momento per sapere le vostre opinioni, cosa ne pensate? Ho lasciato un box su Instagram dove se vi va, potete dirmi quello che pensate ✨
Per quanto spesso non vengano apprezzati i capitoli "profondi", ho voluto dare spazio a un problema, che mi porto dietro da fin troppo tempo. Fan fiction o meno, c'è sempre un po' di me in ogni storia che scrivo. Condividere se stessi durante la scrittura, è il miglior modo per respirare.
Perché fare un respiro così profondo, così grande, non è semplice, se hai già preso troppa aria nei polmoni. Ti senti soffocare.
Scrivere ti fa crescere il cuore, ti mostra che non devi tenerlo in mano per evitare che si spezzi, ma può rimanere integro, se sai sfogarti nel modo giusto.❤️
Io comunque l'accoppiata Danny + Kyla, la amo, troppo iconici 💦
Lewis come al suo solito spettacolare, ma manca qualcuno ... Dove sei Maxie?
Vi anticipo che il prossimo capitolo è dal suo punto di vista👀
Instagram: mybrightshadow.wattpad
Tik Tok: ire.stories
Chissà chi avrà mai chiamato Kyla 🍿
Ci vediamo Lunedì con il prossimo capitolo🏎️
A presto,
la vostra ire 🏁
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