ZODIAC
Blake restò ancora qualche secondo immobile mentre i trilli del campanello diventavano sempre più frequenti, probabilmente i suoi genitori si stavano preoccupando non sentendolo rispondere. Il ragazzo si riprese e cominciò a sistemare distrattamente tutto il materiale che aveva usato per l'evocazione, ma si rese conto che ci avrebbe messo troppo di quel passo. Il suo sguardo allora cadde sul pentagramma e decise di provare, sollevò la mano destra, schioccò le dita e tutto fu in ordine, perfino le finestre si erano spalancate per far cambiare l'aria. Fatto ciò corse verso il citofono, respirò profondamente, e cercò di assumere un'aria rilassata.
<< Sì, chi è ? >>
<< Blake James Bowman Junior, apri immediatamente questa porta ! Sei davvero nei guai ragazzo mio, ti rendi conto di quante volte abbiamo provato a chiamarti ?!? Ero preoccupata a morte !!! >>
Blake chiuse gli occhi abbattuto e premette il pulsante di apertura che fece scattare la porta al piano di sotto, adesso si che se la sarebbe vista brutta, altro che incontro con il diavolo, tra poco avrebbe rimpianto amaramente l'inferno.
<< Ciao Blake >>
Blake si voltò di scatto mentre il suono di passi dalle scale diventava sempre più forte e terrificantemente infuriato, davanti ai suoi occhi, l'enorme ombra di un uomo con in testa una grossa busta di carta lo osservava attraverso il riflesso di due pesanti occhiali da vista con le lenti spesse. Il cuore del ragazzo perse un battito e si ritrovò a scivolare lungo la parete fino ad arrivare a terra, ripensò agli amici di cui aveva parlato Lucifero, doveva essere uno di loro, ma non se lo immaginava così ... buffo ! Involontariamente scoppiò in una fragorosa risata mentre l'uomo insacchettato incrociò le braccia sul petto ricoprendo il simbolo a forma di cerchio sormontato da una grande croce che spiccava sul suo abito lungo e nero.
<< Come mai stai ridendo ? Non ti rendi conto di chi hai davanti ? >>
<< Certo che lo so, sei lo straordinario uomo-merenda ! E poi, se non la smetto, che farai ? Chiederai aiuto all'immenso potere dei porta-pranzo e mi distruggerai ?!? >>
<< Davvero tu non sei normale ragazzino ... Io sono il famigerato Zodiac ! >>
<< Cosa ? Prevedi anche il futuro adesso ? Prova a dirmi cosa mangerò a merenda domani !!! >>
Blake si mise le mani sulle tempie e provò a massaggiarsele tenendo gli occhi sbarrati come se fosse lui a dover leggere nel pensiero dell'individuo che ora lo guardava sempre più spazientito.
<< NON SONO UN VEGGENTE E NEMMENO L'UOMO-MERENDA !!! SONO ZODIAC, ANCHE CONOSCIUTO COME IL FAMIGERATO KILLER DELLO ZODIACO !!! >>
Blake smise immediatamente di ridere e guardò serio l'altro che sembrò soddisfatto della reazione provocata nel ragazzo, era bello che la sua fama non si fosse ancora spenta, lo rese momentaneamente felice, almeno fino a quando Blake non aprì nuovamente bocca.
<< Allora, sei qui per uccidermi ? >>
L'uomo si tirò una sberla sulla fronte
<< MA SE SONO MORTO ORMAI DA ANNI !!! COME PENSI CHE UNO SPETTRO POSSA UCCIDERTI ?!? MA SEI STUPIDO O LO FAI DI PROPOSITO ?!? >>
Blake restò immobile a guardare l'uomo-busta per qualche secondo prima di tirare un profondo respiro di sollievo.
<< Oh sei morto ... MA COME SEI MORTO !?! LO SAI CHE SE MI METTO AD URLARE, I MIEI ARRIVERANNO QUI E SE TI BECCANO ALLORA PER TE SARANNO GUAI !!! >>
<< MA ALLORA SEI DAVVERO STUPIDO ! GUARDA CHE SOLO TU PUOI VEDERMI E SENTIRMI QUINDI SEMMAI SEI TU CHE FAI LA FIGURA DELL'IDIOTA A STRILLARE DA SOLO !!! >>
E fu proprio in quel momento che i genitori di Blake entrarono in casa e lo trovarono seduto a terra ad urlare alla sedia dello studio. Vedendoli attraversare il fantasma del killer il ragazzo ebbe un leggero sussulto, ma poi sorrise loro come se nulla fosse accaduto.
<< Allora ... com'è andata la cena ? >>
I suoi si guardarono basiti, tutta la rabbia che li aveva condotti lì come delle valanghe trascinate da una furia ceca, si era spenta davanti ad un figlio evidentemente stanco e mezzo addormentato. Blake si sollevò in piedi mentre il killer dello zodiaco si spostò alle sue spalle.
<< Mi dispiace di non aver risposto alle vostre chiamate, ma io mi sono ... >>
" Divertito ad avocare il demonio, all'inizio doveva essere solo un gioco, ma poi è arrivato davvero e ci ho fatto un accordo secondo cui lui mi avrebbe dato poteri illimitati mentre in cambio io avrei dovuto fargli da baby-sitter ai suoi amichetti degli inferi ! "
Blake stette sotto lo sguardo preoccupato dei propri genitori, non poté che limitarsi a desiderare che non avessero mai lasciato il ristorante per poterlo venire a sgridare, niente preoccupazioni e niente chiamate ossessive. In quel momento i due scomparvero, proprio come aveva desiderato e tornò la tranquillità all'interno della casa. Per qualche secondo Blake restò immobile, ma poi ricordò i propri poteri e se ne andò a riposare in camera propria, se solo non fosse stato per quel terrificante killer imbustato forse la sua vita sarebbe stata finalmente perfetta.
<< Come mai tu non sparisci imbustatore del supermercato ? >>
<< Quattro parole : Patto con il Diavolo, non puoi sbarazzarti di me, mai, in nessun momento ! >>
<< Nessuno ? Ma proprio nessuno ? >>
<< Nessuno ! >>
Restarono ancora qualche secondo a guardarsi
<< Ma davvero nessun momento ? Mentre dormo ? E se faccio la doccia ? >>
<< Mai, in nessun momento, mai ! La vuoi smettere di chiedermelo ? Il mio compito è quello di tenerti d'occhio, sono una specie di segnalatore ! Tutto ciò che vedo lo vede anche Lucifero !Comunque, hai capito chi sono adesso o ti serve una completa lezione di storia, di nuovo ? >>
Blake camminò verso il salotto e si sedette sul divano, nell'esatto punto in cui Lucifero si era posizionato non più di un'ora prima ... Stranamente gli mancava, anche se riusciva ancora a sentire un leggero olezzo di zolfo che aveva lasciato nell'aria sparendo nel nulla.
<< Va bene, raccontami pure della tua vita Sacchetto, almeno spero che mi concilierà il sonno >>
<< Che razza di ragazzino ... Va bene, io sono il Killer dello Zodiaco uno dei serial killer più geniali della storia, tanto che ancora oggi la mia identità rimane sconosciuta. Figurati che ho terrorizzato la California per dieci mesi sul finire degli anni '60, ed ho tenuto in scacco la polizia di San Francisco >>
<< Forte ! >>
Disse il ragazzino andando in cucina e versandosi un bicchiere di succo di frutta all'arancia e tornando a stendersi sul letto tranquillamente.
<< Già, e poi figurati che ho inviato ai reporter investigativi con una serie di lettere contenenti crittogrammi o messaggi cifrati, tre dei quali anche dopo la mia morte sono rimasti senza soluzione. Le mie vittime, ma solo quelle accertate, sono cinque, ma sono decine di altri omicidi irrisolti opera mia. Nel 2007 David Fincher ha dedicato al caso un thriller intitolato appunto Zodiac >>
L'uomo era così intento e coinvolto dal racconto della propria vita da non accorgersi che Blake si era addormentato sul proprio letto, ma fu un sonno molto debole dato che la presenza del killer che continuava a fissarlo gli rendeva praticamente impossibile dormire come si deve. Dopo neanche mezz'ora di sonno Blake aprì gli occhi trovandosi davanti gli occhialoni di Zodiac a fissarlo peggio di un falco.
<< Ma perché mi devi fissare in questo modo ? Mica scappo ! >>
<< Oh, non lamentarti ! Se non ti va bene che io stia qui vai a parlare con Lucifero >>
Blake si sollevò la manica della maglia nera e lo vide, il marchio circolare con una stella a cinque punte sul suo polso sinistro, inciso come a fuoco nella sua carne.
<< Ma che diamine, brucia ancora, perché da quando me lo ha baciato sembra percorso da fuoco vivo ? >>
Dopo qualche secondo desiderò con tutto il cuore di essere nell'inferno, tra le sue braccia, chiuse gli occhi e quando li riaprì si ritrovò davanti ad una scena incredibile.
Il muso di un cane gigantesco, un mastino nero con tre teste, gli spunto davanti al viso. Lo guardava con i suoi grandi occhi gialli, sembrava sul punto di azzannarlo, ma poi cominciò a leccargli la faccia, quasi si trattasse del suo padrone. Tutt'intorno l'ambiente era infuocato e caldo, vi erano grida che provenivano da ogni luogo, l'unico posto tranquillo sembrava il maniero oscuro che svettava contro il cielo insanguinato alle sue spalle, il suo castello, almeno così immaginava. Blake continuò ad accarezzare il colossale animale ancora per un po' fino a quando non si sentì toccare una spalla e si voltò di colpo.
<< Ciao mio piccolo Blake, hai già deciso di darmi te stesso per l'eternità ? >>
Lucifero gli stava davanti e gli sorrideva. Era proprio come se lo ricordava, così alto e dai capelli neri e lisci, gli occhi abissali ed il suo petto muscoloso ...
<< I-io non ... sono il tuo piccolo >>
Teneva lo sguardo puntato su Blake, sembrava così malizioso ed eccitato nel fissare i suoi occhi, attualmente su un grigio. Il ragazzo si scostò, ma Lucifero fece un paio di passi in avanti bloccando Blake ad una delle pareti coperte di ossa e mettendolo completamente in propria balia.
<< A Cerbero non piacciono tutti, si vede che abbiamo gli stesso gusti >>
La cosa andò avanti parecchio, o almeno fino a quando il demone non provò a baciarlo e Blake lo fermò appoggiandogli una mano sulle labbra morbide come il velluto che si spostarono dal palmo al suo polso e poi quasi al collo.
<< A dire il vero ... io non volevo venire qui per ... >>
<< Guarda che sei tu ad aver chiamato il mio nome piccolo >>
Disse prendendogli la mano ed allontanandolo dalla parete portandolo al proprio petto, sempre più vicino, fino a quando non si ritrovarono l'uno attaccato all'altro.
<< Io non sono il tuo ... piccolo ! C-cosa mi farete adesso ? >>
<< Ti va di venire a casa mia, o meglio, nostra quando ti stancherai di giocare e capirai che non potrai più stare senza di me ... Piccolo >>
Blake arrossì di colpo e si staccò da Lucifero. Il demone però lo afferrò per il polso portandolo davanti al maniero per poi spalancarne l'immensa porta e spingendovi il ragazzo e richiudendosela poi alle spalle.
L'ingresso era immenso, le pareti in pietra, gli arazzi rosso sangue, i tappeti ... Tutto era così straordinario, il giovane si perse ammirando l'enorme trono il cui schienale nero svettava fino al soffitto, sopra vi era raffigurata l'effige del signore dei demoni, totalmente dorata. Doveva essere quella la sua vera forma, una specie di creatura apocalittica, dotata di corna, puntava una lama contro il cielo, avrebbe fatto rabbrividire chiunque, perfino Blake sentì un profondo senso di oppressione davanti ad essa.
<< Piccolo, ti faccio paura ? >>
Quella voce profonda gli fece tremare il cuore mentre le mani del demone gli passarono sui fianchi afferrandogli poi la mano ed appoggiando la testa sulla sua spalla.
<< È ... straordinario >>
Il demone rimase stupito per qualche secondo e poi gli sorrise baciando Blake sulla tempia e soffiandogli piano nell'orecchio e facendolo fremere e sussultare.
<< Vieni, ti mostro la stanza più importante, la mia >>
Lucifero si allontanò da Blake e si avviò quasi fino alla fine di una rampa di scale e poi porse la mano verso la sua direzione per invitarlo a seguirlo, il ragazzo non era sicuro, forse tornare a casa sarebbe stata la scelta migliore, ma ripensare a quegli occhi dietro al sachetto di carta che lo fissavano mentre dormiva gli fece venire brividi ben peggiori.
<< Vieni Blake, seguimi >>
<< Se lo dici così sembri inquietante >>
Il demone sorrise nel sentire il suo giovane amato, effettivamente non aveva tutti i torti, ma non dovette attendere oltre la decisione di Blake che prese ad avviarsi in esplorazione della casa, anche se si rifiutò di prendergli la mano per lasciarsi guidare, anzi, la allontanò voltando lo sguardo arrossito dall'imbarazzo.
<< Non fare così piccolo o magari un giorno potresti pentirti di non aver accettato l'aiuto che ho cercato di darti. Coraggio, non ti mangio mica, non ancora almeno >>
Il ragazzo lo guardò e sorrise imbarazzato.
<< S-Smettila di chiamarmi ... piccolo >>
<< Già, non posso assicurarti che le mie labbra non assaporeranno ogni centimetro del tuo corpo, ma non accadrà questa sera. A meno che tu non lo voglia, ovviamente >>
Blake allora afferrò la mano dell'altro ed abbassò lo sguardo verso terra mentre Lucifero lo portò alla fine della rampa di scale e lo guidò per i vari corridoi mentre il suono di brusii ed il vociare si faceva più forte.
<< Concubine, nulla di più, non stare a sentire le loro malelingue e se dovessero infastidirti quando vieni qui avvisami e ci penserò io >>
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