La Vera Prigione

Lucifero aprì gli occhi, il sole era già alto, il giovane si stiracchiò spostandosi i capelli dal viso, ma quando si voltò per dare il buon giorno al suo piccolo Blake vide che il ragazzo era sparito.

<< Blake ! Blake piccolo, dove sei finito ?!? Mi stai preparando la colazione ? >>

Cominciò a muoversi nervosamente per la stanza, ispezionò ogni angolo, ma sembrava scomparso nel nulla.
Quando comprese che era fuggito abbandonandolo lì, e per di più mentre dormiva, la rabbia lo travolse come un fiume in piena, il demone prese a pugni tutto quello che gli capitava a tiro.

<< BLAKE !!! >>

Lucifero urlò dalla disperazione, le mani nei lunghi capelli lisci, non aveva mai sentito un senso di vuoto simile, continuava a girare nervosamente per le sale del castello, le lacrime agli occhi a domandarsi il perché ... perché l'amore della sua vita lo aveva abbandonato ? Non avevano forse risolto ogni cosa la sera prima ? E mentre la sua rabbia cresceva a dismisura ecco comparirgli davanti la figura di Zodiac, il panico che provava si poteva leggere chiaramente nella sua anima come da una fonte limpida.

<< Padrone, Angelo ! Vuole portare via Blake ! >>
<< COSA !?! >>

Il diavolo si vestì in meno di cinque secondi e poi corse immediatamente fuori dalla stanza schiumante d'odio, chiunque lo avesse incrociato in quel momento sarebbe potuto andare a fuoco sotto il suo sguardo incendiato di rabbia. Si avviò alle porte del maniero e diede un'ultima rapida occhiata al suo regno per poi sparire trasportandosi nel mondo umano, nella testa solo l'immagine di Blake.

Angelo attese che Blake finisse di rivestirsi e poi lo strinse tra le braccia aiutandolo a mantenere l'equilibrio, non poteva ancora credere che avesse accettato la sua proposta, lo aveva reso l'angelo più felice del mondo, era una nuova occasione per riportarlo sulla retta via. Il corvino intanto provava solo una grande rabbia, Angelo stava usando i suoi poteri per costringerlo a seguirlo, ma lui era solo un piccolo e fragile umano, come avrebbe mai potuto sottrarvisi. La cosa peggiore era che l'angelo si comportava quasi come se gli avesse detto di sì, ma evidentemente il vivere tra le nuvole gli aveva confuso il cervello. Blake pensava solo a Lucifero, prima di incontrarlo non desiderava altro che la morte, non voleva essere un peso per il mondo, ma quei tocchi infuocati ed i gesti gentili lo avevano mandato in confusione, adesso non desiderava altro che stare insieme a lui e dimenticare tutta la solitudine e le sofferenze passate, anche se, la loro felicità, sembrava ormai un obbiettivo irraggiungibile.

<< Angelo, ti prego, lasciami andare ... io amo solo Lucifero adesso, non voglio venire via con te ! >>

Blake se ne stava in piedi mentre Angelo controllava se all'esterno dall'infermeria ci fosse qualcuno di passaggio, ma fortunatamente c'era campo libero.

<< Mi chiedo come tu possa amarlo ancora, con tutto quello che ti ha nascosto in passato e che ti nasconde tutt'ora >>

Il biondo si voltò di scatto ed avvolse il corpo del giovane con il suo abbraccio riempiendo il collo di Blake dei suoi baci e passando poi lungo il suo petto, il ragazzo intanto era in lacrime.

<< Se c'è qualcos'altro che dovrei sapere Lucifero me ne parlerà di sicuro, mi ha già raccontato di Abele, non so perché stia aspettando a raccontarmi il resto però ... Anche se sento che ci sono ancora dei segreti, io mi fido di lui ! >>
<< Fai bene a temere che ci sia dell'altro Blake, ma non ti preoccupare, Lucifero non ti farà nulla fino a quando starai con me e ti aiuterò a dimenticare tutto il dolore e la paura che ora affolla il tuo cuore. Ti dirò ogni cosa, ma solo quando saremo arrivati >>

Il custode prese la mano del più piccolo e poi spalancò la porta mettendosi a correre nei corridoi diretto all'uscita, ignorando le proteste del ragazzo che, per quanto cercasse di tirare per liberarsi, ogni suo sforzo fu vano. Durante la loro fuga nessuno li vide, nemmeno mentre attraversavano il cancello giungendo così al giardino della scuola.

<< I-io non ti amerò mai ... Voglio solo ... il mio padrone >>

Disse il ragazzo tra i singhiozzo quando l'aria si fece improvvisamente più calda e la figura di Lucifero comparve davanti ai due, il suo sguardo incuteva puro terrore, ma Blake non ne fu affatto spaventato, anzi, sorrise felice quando lo vide.

<< Mio signore ... >>
<< ANGELO !!! >>

Tuonò il diavolo, il ragazzo riusciva addirittura a sentire il battito del cuore del suo custode palpitare quando aprì le ali di scatto circondando lui steso, ed il suo amato protetto, di una luce celestiale.

<< Tieniti stretto >>

Blake obbedì d'istinto mentre la figura del suo amato si faceva sempre meno chiara, fino a sparire del tutto, anche se poté sentire l'urlo pieno d'ira e disperazione che lanciò quando i loro sguardi si separarono, spezzò il cuore del ragazzo. Il giovane pianse forte stretto al petto dell'angelo con il vento freddo che gli investiva le mani. In quel momento Angelo posò il palmo su quello del suo protetto e spostò la sua presa dal busto alla vita, coprendolo con le grandi ali piumate.

<< Il mio amato Lucifero, cos'ho fatto ... Ora è così arrabbiato con me, mi odierà di certo ... >>
<< Blake, tieni le mani sotto le mie ali o rischierai di prendere freddo. Tra poco arriveremo alla nostra meta ed allora vedrai, niente più sofferenza, dubbi, paure e sentimenti di alcun genere. Tornerai il ragazzo puro di un tempo, ti aiuterò ad espiare le tue colpe >>

Quelle parole suonarono nelle orecchie del giovane più simili ad una minaccia che alla promessa di una salvezza, ma ormai tirarsi indietro era impossibile. Era praticamente ovvio che Lucifero avesse scoperto la sua fuga e ne fosse rimasto terribilmente ferito, se Blake fosse tornato, anche solo per scusarsi e spiegargli quali erano le sue vere intenzioni, nulla lo avrebbe salvato dall'ira del demone, ma non riuscì a fare a meno di sorridere.

<< Angelo, sei spaventato, vero ? Lucifero ti ha visto portarmi via, hai visto i suoi occhi fiammeggiare d'inferno ... Mi troverà presto e mi riporterà a casa con lui ! >>

Un'altra ventata fredda investì il viso di Blake che così dovette appoggiare la testa sulla spalla dell'altro per cercare di proteggersi e, in risposta, il biondo accarezzò la mano del giovane con gentilezza.

<< Non ti preoccupare per me. Non temo Lucifero quando mi trovo nel regno celeste e nemmeno tu dovrai più avere paura di rivederlo, ora appartieni a me. Ti sono sempre stato accanto e proteggerò finché avrò fiato in corpo e forza a mandarmi avanti >>

Il ragazzo non capì completamente quello che gli stava venendo detto, ma quelle parole gli avevano davvero messo paura. Il suo istinto gli stava urlando disperatamente di tornare da Lucifero, al sicuro tra le sue braccia, la rabbia delle menzogne dette da Angelo sul suo amato ogni volta che apriva bocca erano troppe per poterle ignorare.

<< Non parlare in questo modo ! Lo rivedrò di certo e, quando accadrà, faremo il Patto Definitivo ed allora nulla potrà più separarci ! >>
<< Si direbbe ci sia un'unica soluzione alla tua condizione mio prezioso protetto, ma devo avvisarti, non sarà piacevole purtroppo >>
<< C-che vuoi farmi ? >>

La vita aveva sempre dato tutto a Blake, era sempre stata un'amica preziosa, ma chissà come mai da quel dannato patto si era trasformata in una dura maestra che quel giorno avrebbe insegnato a Blake il buio che si cela all'ombra della luce del Paradiso.

Quando il ragazzo riaprì gli occhi la prima cosa che sentì fu un forte dolore alla testa, sapeva solo di essere in posizione eretta, in punta di piedi e di avere i polsi legati al soffitto da delle strette catene che tintinnavano fastidiosamente. Blake cercò di muoversi, sentiva tutti i muscoli rigidi, stava sudando, aveva una paura assurda, e se fosse stato Lucifero ? Magari era stato beccato ed adesso il demone lo avrebbe sicuramente punito, non poteva certo immaginare le sofferenze che lo attendevano di lì a poco, così forti e dolorose da fargli rimpiangere ogni stupro subito dal signore dell'inferno.

*

<< Ben svegliato fratellino >>

Quella voce disgustosa gli fece venire il voltastomaco, Blake non riusciva minimamente a sopportarla, sarà stato il comportamento violento che l'altro aveva con lui, o la sua insopportabile ossessione nel continuare a considerarlo suo fratello. Il ragazzo non aveva mai avuto fratelli, ma purtroppo non poteva dire lo stesso di ... Non riusciva nemmeno a pensare il nome di quella persona, figuriamoci dirlo ad alta voce.

<< Allora fratellino, come ti senti oggi ? Ti ha contattato di nuovo ? E ti ha chiesto di me ? >>

Il ragazzo si sollevò a fatica e si voltò verso l'individuo in penombra, lo sormontava in modo spaventoso, ma era ancora abbastanza tranquillo. Probabilmente ci teneva davvero ad essere anche minimamente considerato da Lucifero, ma non c'era mai stato verso che il demone corrispondesse anche minimamente ed ovviamente Blake ci andava di mezzo.

<< Allora ? Ti ho chiesto se Lui ti ha detto qualcosa !!! >>

Un pugno ben assestato ed un nuovo livido sulla sua guancia, il corpo di Blake era così debole a causa della mancanza di cibo e di sonno che non ebbe nemmeno la forza di reagire.

<< Parla ! >>

Il ragazzo si rimise a sedere e si accucciò, rivolto verso l'armadio davanti al letto, le due ante leggermente aperte mostravano il buio più totale. In quel momento l'immagine di un immenso occhio si aprì nell'oscurità, Blake non sopportava di vedere come il Paradiso aveva ridotto i suoi guardiani e tutto perché gli erano stati accanto come amici e non come mastini rifiutandosi di abbandonarlo dopo la sua fuga, solo per potergli permettere di parlare con Lucifero, solo per risentire il suo amore. La figura si fece avanti minacciosa osservando Blake dai tre metri d'altezza spalancando la pupilla al massimo e puntandola verso di lui che cercò di sostenere a fatica lo sguardo, lo sentiva, Lucifero era lì e gli stava sorridendo. Anche se non era in trappola in fondo si potevano considerare quasi compagni di cella dato che l'attenzione del demone era costantemente su di lui.

<< Allora, il padrone ti ha detto qualcosa o no ? È qui ?!? Parla cavolo !!!! >>
<< C'è il suo messaggero >>

Per Blake era snervante il fatto che il suo carceriere non riuscisse a vedere neanche di striscio l'essere, almeno avrebbe potuto avere una pausa da quella specie di reality show. La creatura si sedette davanti al giovane schiacciando il materasso, quel gesto bastò per convincere il terzo in comodo della sua presenza. Immediatamente il carceriere si inginocchiò e si prostrò davanti alla nuvola di fumo piegandosi in una serie di inchini imbarazzanti e privi di senso.

<< Il padrone vuole sapere come ti senti, gli sembri dimagrito ancora >>

<< Sto bene, digli che sto bene e che lo aspetto tanto, m-mi manca >>

Blake voltò il viso mentre il suo aguzzino smise con la sceneggiata supplichevole e si fermò a guardarlo esterrefatto.

<< Il padrone è dispiaciuto nel vedere il tuo corpo così mal ridotto e sta pensando ad una punizione adeguata per quando riuscirà a raggiungere quell'uomo insulso >>

Una delle lunghe braccia della creatura si spostò in avanti indicando il viso dell'uomo che teneva rinchiuso Blake, il ragazzo intanto aveva seguito la linea flessuosa creata dall'arto, dalla spalla fino alla punta delle dita aguzze.

<< Adesso sta parlando di me, vero ?!? Mi stai fissando fratellino e questo significa che si sta riferendo a me ! >>
<< Sì, ti ha chiamato "uomo insulso" e che te la farà pagare per il modo i cui hai ridotto il mio corpo, nient'altro >>

Il giovane poté vedere la rabbia dell'altro ragazzo arrivargli dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello, era completamente diventato rosso e serrava i pugni così forte che le nocche erano sbiancate. A breve sarebbe imploso, sarebbe bastato un nonnulla e le sue ferite sarebbero aumentate, di nuovo, per colpa della sua stessa, stupida gelosia.

<< Il padrone ha un dono per te >>

L'essere si sollevò ed andò a nascondersi nuovamente nell'armadio scomparendo così nelle ombre. Blake non aspetto nemmeno un secondo, si avvicinò alle ante del mobile e le spalancò, apparentemente sembrava vuoto, come sempre. Un normale armadio in legno scuro tarmato ed ammuffito, ma sul fondo, brillante e rossa cremisi, c'era una rosa dal lungo stelo pieno di spine con attaccato un bigliettino. Blake la prese fra le mani, ma gli venne immediatamente strappata dall'altro che subito lesse al suo posto il foglietto.

" Al mio piccolo Blake, ti amo.
Lucifero "

Fu allora che la rabbia del carceriere esplose afferrò il giovane per la gola sbattendolo contro la parete. Blake cominciò ad annaspare sempre più forte alla disperata ricerca d'aria mentre le lacrime già gli riempivano gli occhi.

<< Brutto bastardo ! È possibile c'è anche dopo trilioni di trilioni di anni ancora ami più te che me !?! Io ero quello che lo amava, io lo veneravo più di chiunque altro, ma per lui ci sei sempre stato solo tu !!! >>

Il ragazzo gettò a terra il corpo di Blake che subito tossì un paio di volte cercando di coprirsi il collo con la mano.

<< Lucifero ... non mi ama perché sono il discendente di Abele ... ma solo perché sonoMe stesso ! Perché non lo capisci ? Non è colpa mia se ci amiamo, discendente di Caino >>
<< Sei tu che non capisci !!! Tu sei Lui, per questo ti ama !!! Per questo soffrirai fino a quando Lucifero non amerà me !!! >>

Detto ciò un paio di calci sulle costole ed il pestaggio mattutino poteva dirsi concluso, dopo il quale, come sempre, Blake chiuse gli occhi riaddormentandosi.

<< Lucifero ... mi ama >>
<< Blake, il padrone dice che presto ti salverà, ha perdonato la tua fuga e ti libererà dalla punizione che Angelo ti ha inflitto >>

Il giovane si morse il labbro furiosamente chiedendosi come fosse possibile che il suo stesso angelo custode lo avesse rinchiuso in quel buco facendolo picchiare a morte a tutte le ore ... Non aveva forse detto di amarlo ? Ma allora perché ?

<< L'hai finalmente intravisto anche tu Blake >>

La voce di quella sottospecie di mostruosità tornò cupa dall'armadio mentre l'essere ne usciva nuovamente avvicinandosi al corpo tremante del ragazzo.

<< Non capisco >>

Sussurrò Blake con un filo di voce mentre il suo guardano gli si sedeva davanti cercando di far incontrare i loro sguardi. Il ragazzo si coprì le orecchie, ma aveva le braccia così stanche che rinunciò quasi subito a tenerle sollevate.

<< A cosa ti riferisci Zodiac ? O Albert, o Pogo ? >>
<< All'ombra che si nasconde dietro al candore del Paradiso, non è spaventosa ? >>

Il ragazzo annuì piano mentre le lacrime ricominciarono a scendergli lungo le guance ed i suoi denti si strinsero sul suo labbro inferiore, sentiva così tanto bisogno di rivedere Lucifero, le carezze, gli abbracci ed i baci, voleva tornare da lui. Il demone lo aveva sempre amato più di quanto il giovane stesso non riuscisse ad immaginare e la sua risposta era stata la fuga, si sentiva un vero stupido.
Blake risollevo la mani per l'ennesima volta e guardò il pentacolo del suo secondo patto, il timer aveva ormai superato la metà e ben presto l'accordo sarebbe giunto a termine, questo lo rattristava terribilmente.

" Saremmo dovuti stare sempre insieme "

Sospiro guardando il soffitto grigio della sua prigione mentre una lacrima solitaria scese rapida sulla sua guancia mentre il sonno lo attirava nella sua morsa.

<< Ti amo anch'io, Lu >>

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