Il Primo Appuntamento non si scorda mai

Blake se ne stava come sempre appallottolato sul materasso, ormai piangeva a dirotto anche mentre dormiva. Quel risvegliò però, a differenza degli altri, pieni di incubi e paura, fu così dolce e delicato da fargli dimenticare il dolore che sentiva tra le gambe appiccicate da una grossa chiazza di sangue raffermo. Fu un lungo bacio, dato a fior di labbra ed una carezza gentile che lo percorse per tutta la linea del corpo magro e scheletrico. Il giovane però si scosse immediatamente dai suoi pensieri di beatitudine non appena i punti in cui era stato toccato cominciarono a fargli ardire la pelle, c'era un unica persona in grado di dargli quel piacere in modo così naturalmente semplice. Blake si alzò di scatto incrociando così gli occhi azzurri di Lucifero che lo guardava nascondersi nell'angolo della stanza, solo i battiti furiosi nel suo petto rompevano quel silenzio.

<< Scusa piccolo, non volevo spaventarti, ma sembrava che stessi facendo un brutto sogno e non riuscivo più a sopportare il tuo pianto >>

In risposta a quelle parole di preoccupazione Blake non fece altro che voltarsi di spalle e tremare in modo incontrollato, la paura prese ad attanagliargli l'animo.

<< V-vattene v-v-via ... T-ti pre-prego, n-non ti vo-voglio qu-qui ! >>

Per il ragazzo vedere Lucifero era ormai diventata un'agonia, gli mancava così tanto quand'erano solo loro due, come innamorati contro il mondo intero, ma il pensiero delle fosche trame intrecciate da quel demone aveva cancellato tutti i momenti belli vissuti insieme.

<< Blake, ascoltami ... non dormi da una settimana, ti rifiuti di mangiare e, a malapena mi hai rivolto la parola dopo che ti ho spiegato tutto ... Sono preoccupato per te >>

Il giovane ebbe un sussulto, l'ennesima bugia detta dal suo carceriere per farlo tornare a provare dei sentimenti nei suoi confronti, chissà quale punizione aveva pensato per lui quella volta, ma sperò quantomeno che non si trattasse dell'ennesimo stupro, aveva già sanguinato abbastanza.

<< ... in più sono stufo di questo tuo comportamento infantile nei miei confronti, non riesco a capire come mai tu sia così arrabbiato con me da preferire delle continue punizioni alla mia compagnia e sincero amore, perché non accetti il fatto che io possa aver dimenticato Abele ?!? >>

Quando vide il ragazzo alzarsi a fatica a causa delle torture, della stanchezza e dei continui stupri subiti gli fece stringere il cuore, e così respirò profondamente cercando di calmarsi.

<< Piccolo, io amo solo te >>

Blake si voltò verso di lui barcollando debolmente e gli tirò una sberla, data la fragilità del giovane il colpo fu molto lieve a contatto con la pelle già resistente del signore degli inferi che a malapena la considerò una carezza. Ma per quanto lo schiaffo non avesse minimamente avuto l'effetto sperato, una volta che Blake l'ebbe dato, lo indebolì a tal punto cadde in ginocchio davanti a Lucifero con il fiatone.

<< C-COME PUOI DIRE QUESTO !?! PERCHÉ FAI FINTA DI NULLA COME SE NON AVESSE IMPORTANZA ?!? Come ... Come pensi che mi senta io a sapere che mi ami perché in realtà sono il discendente del tuo primo amore ... e ... e poi ... IO NON SONO IL TUO PICCOLO ! >>

Nel vedere Blake reagire in quel modo spinse immediatamente Lucifero a sederglisi accanto. Quando poi il giovane cercò di allontanarlo con una leggera spinta e poi usando una serie di pugni il demone ne approfittò e gli bloccò entrambi i polsi constringendo il suo piccolo a guardarlo dritto negli occhi.

<< Lo so che tu non sei ... Lui perché io ti amo molto più di quanto lo amassi ed oggi voglio dimostrartelo. Per questo motivo sono qui piccolo Blake, ti ... ti andrebbe di uscire con me questa sera ? >>

Il ragazzo si strinse nelle spalle cercando di guardare ovunque eccetto che negli occhi del demone, sapeva di non potergli resistere e la prospettiva di uscire dalla gabbia in cui era stato rinchiuso, anche se solo per una serata, lo allettava molto. Si morse il labbro inferiore con forza e ricacciò indietro le lacrime che premevano per uscire voltandosi infine convinto verso gli occhi del demonio.

<< D-dove andiamo ? >>

disse mentre Lucifero gli prendeva il mento con la mano destra per costringerlo a mantenere incrociati i loro sguardi, Blake rimase intimidito dal sorriso cortese dell'altro mentre lo aiutava a rimettersi in piedi e, con un semplice tocco di mano, gli faceva comparire degli abiti caldi e nuovi a contatto con la pelle.

<< Se-gre-to >>

sussurrò il demone a contatto con l'orecchio del ragazzo che, istintivamente, chiuse gli occhi respirando il profumo del suo spasimante, era esattamente come se lo ricordava, gli era così mancato. Un paio di lacrime sfuggite al suo controllo scavarono ancora una volta le sue guance mentre le palpebre serrate venivano prontamente asciugate dal demone.

<< Apro gli occhi amore, siamo arrivati >>

Non appena Blake trovò il coraggio di obbedire all'ordine e le sue iridi si riaprirono al mondo si rese immediatamente conto di essersi ritrovato in una stanza differente. Intorno a lui l'ambiente era totalmente buio, era seduto su una comoda poltrona e c'era molto vociare nelle vicinanze, ma quando cercò di alzarsi per capire dove si trovasse il demone lo bloccò a forza e non gli permise di muoversi fino a quando Blake non fu investito da una luce fortissima davanti a sé che lo fece spaventare a morte. La mano di Lucifero allora si appoggiò sulla sua tirandolo e spingendolo nel proprio spazio, al caldo e al sicuro tra le sue braccia. Prima che potesse anche solo tentare di protestare però Blake ebbe le labbra contro quelle del demone, era bloccato dalla sua stretta. Il diavolo ci impiegò qualche secondo per riuscire ad entrare con la lingua attraverso la bocca serrata del ragazzo, ma quando vi riuscì fece ogni cosa in suo potere per impedire che la sua preda si allontanasse.

<< Che c'è cucciolo, non ti piace andare al cinema ? >>

disse allora a bassa voce stringendo un contrariato Blake al proprio petto impedendogli di sollevarsi o muoversi troppo, ma quando lo sentì mugugnare e lamentarsi perché lo lasciasse, Lucifero si stufò.

<< Smettila subito Blake o giuro che ti scopo davanti a tutti e me ne frego di lubrificarti e prepararti, ti sfondo punto e basta >>

Il ragazzo si fermò immediatamente e si strinse con tutte le proprie forze alla maglietta di Lucifero per cercare di fermare le lacrime ed il tremore. Il demone allora allento la presa e chiuse gli occhi di Blake appoggiandovi sopra la mano.

<< Scusami piccolo, non volevo spaventarti >>

Lucifero lo baciò tra i capelli e poi il ragazzo si ritrovò seduto al proprio posto, il diavolo gli era vicino e guardava lo schermo come se non fosse successo nulla. Blake allora si asciugò rapidamente gli occhi e tiro su con il naso cominciando a guardare il film. Non appena i tremori del giovane si furono acquietati Blake non si mosse fino a quando la proiezione non fu finita. Si trattava di una commedia comica, spesso il ragazzo era scoppiato a ridere sonoramente seguito a ruota da tutto il resto della sala, non si lasciava andare da così tanto che per Lucifero fu la prima volta in io lo vide ridere di tutto cuore. Quei gesti spontanei e la felicità che sgorgava liberamente come un fiume in piena, il demone cominciò a desiderarli, come l'aria fresca in una giornata afosa, al punto che, quando il film finì, e Blake tornò a rattristarsi nel guardarlo, andò su tutte le furie.

<< Rifallo ! >>

Era stato l'ordine più serio che Lucifero gli aveva imposto, ma il ragazzo era ben lontano da sentirsi in vena di farsi due risate in quel momento, anzi, riprese a tremare quando l'altro lo afferrò per incitarlo ad obbedire.

<< Blake, rifallo ! >>

<< Ma io non posso, ridere non è una cosa che viene a comando >>

<< Non mi importa ! Perché non vuoi ridere per me ? >>
<< I-io ... ho paura di te ... >>

Lucifero sembrò avvilito da quella notizia, quasi come se avesse perso un pezzo di sé stesso nel venirne a conoscenza.

<< Non volevo spaventarti e nemmeno farti un dispiacere, scusami ... >>

Il signore degli inferi respirò profondamente ed accarezzò la guancia di Blake che però, in risposta allontanò il viso.

<< Andiamo, devi riportarmi nella stanza adesso >>

Ma il demone, invece di trasportarlo all'inferno, gli prese dolcemente la mano e lo condusse fuori dal cinema fino al parcheggio dove una grossa macchina nera li attendeva con la portiera aperta. Così iniziò il viaggio in macchina più imbarazzante che Blake avesse mai fatto. Lui si allontanava verso il finestrino dal suo lato mentre Lucifero cercava di avvicinarglisi. Il ragazzo ci provò in tutti i modi, ma non riuscì a tenerlo lontano, e la cosa peggiore era che il demone non sembrava avere alcuna intenzione di smettere di sorridergli ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.

<< Come mai non mi hai ancora trasportato ... >>

Il ragazzo deglutì e sentì il sorriso tornargli quando vide l'immagine di Lucifero riflessa nel finestrino mentre lo guardava innamorato.

<< Sei così timido Blake, non riesci nemmeno ad evitare di sorridermi. Mi vuoi dire come mai hai così tanta voglia di tornare a casa ? Guarda che se continui così potrei arrabbiarmi e decidere di non portarti a cena fuori >>

Blake si voltò di scatto ricadendo negli occhi di ghiaccio.

<< A cena ? N-noi due ? Ma ... n-non ho l'abbigliamento a-adatto per ... >>

disse indicando i propri vestiti casual mentre le labbra di Lucifero già stavano chiamando le sue facendosi sempre più vicine.

<< Pensavo a dei panini, ti andrebbe bene ? >>

Blake non si perse nemmeno un movimento di quelle labbra tanto che invece di sentire ciò che Lucifero gli stava dicendo poté giurare di averle viste pronunciare il suo nome. Il ragazzo scosse la testa e sorrise leggermente al demone che ora lo guardava leggermente confuso.

<< Sicuro, dei panini sarebbero ... Perfetti >>

Affermò sicuro Blake voltandosi di scatto evitando il bacio sulle labbra e lasciando che si infrangesse sul suo collo. Dopo quel gesto il demonio non disse più una parola fino a quando non furono alla paninoteca, a quel punto ordinò un panino ed una bevanda a caso per Blake che intanto aveva preso posto in fondo al locale ascoltando il rumore del proprio stomaco che il profumo di cibo aveva risvegliato. Non appena arrivò la cena in tavola il ragazzo si mise a mangiare voracemente, era da così tanto che non ingoiava qualcosa di buono e commestibile che non riuscì a trattenere la gioia. Lucifero lo guardava intensamente come se avesse potuto assaporare quel ragazzo così carino con gli occhi e dunque non si sentì minimamente in colpa quando, in un momento di pausa dal pasto baciò
Blake davanti a tutti i presenti.
La faccia del ragazzo andò letteralmente a fuoco e si alzò immediatamente in piedi per poi scappare in bagno di corsa tenendo lo sguardo basso venendo seguito, subito dopo, dal demone.

<< Piccolo, vieni fuori dal cubicolo, lo sai che posso buttare giù la porta, non è vero ? Vuoi che mi arrabbi ? >>

<< Ti prego, va via ! Ho bisogno solo ... non voglio che tu mi punisca ancora, morirei se continuassi così >>

Lucifero batté un paio di volte sulla porta in legno, ma quando non ricevette risposta afferrò la maniglia e la scardinò, all'interno del cubicolo Blake era seduto a terra, in lacrime.

<< Vieni a casa con me >>

Il giovane sollevò lo sguardo, il viso tutto rosso pieno di lacrime, la paura di venir punito si era forse appena trasformata in una terrificante realtà ?

<< P-perché ... ? V-vuoi punirmi di nuovo ? I-io non volevo s-scappare avevo solo bisogno ... >>

Blake guardò dritto negli occhi Lucifero  e gli si avvicinò ai piedi inginocchiato e tremante.

<< Padrone, p-potrebbe almeno ... Cercare di non farmi troppo male quando saremo a casa ? >>

Chiese il giovane asciugandosi il viso mentre Lucifero lo prendeva tra le braccia facendolo alzare da terra e prendendogli le mani nelle sue con delicatezza, come se si fosse potuto rompere in ogni momento.

<< Amore mio ... Ti rivoglio piccolo, come prima della tua punizione. Ti amo con tutto me stesso, non posso più stare senza di te >>

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