Il Prezzo dell'Alleanza
Lucifero respirò profondamente, non poteva più sopportare l'immagine di Blake incatenato e torturato davanti al proprio sguardo senza poterci fare nulla, lo stava facendo uscire di testa. Spostò le mani dagli occhi e stese le braccia tra le coperte cremisi del letto, erano così fredde senza di lui ... Restare senza il suo piccolo, non riusciva a sopportarlo, avrebbe persino chiamato le sue concubine a scaldarglielo pur di ti sentirlo come quando c'era Blake, ma ... Per quanto la solitudine gli facesse male al cuore, l'idea di tradire il suo amore, o anche solo di permettere a qualcuno di toccare le coperte del giaciglio che avevano condiviso insieme, gli sembrava la cosa più disgustosa e ripugnante del mondo, non riusciva nemmeno a concepirne l'idea nella mente.
" Il mio prezioso Blake, il mio amore che brucia nel petto. Tutta la mia eterna vita, non ha valore se non è vissuta insieme a lui ... Se non posso toccare il suo viso umido di lacrime o baciare le sue labbra rosee "
Il diavolo di lamentò pesantemente, il suo petto si sollevava a fatica, quasi schiacciato da quel silenzio incessante che solo le risate di Blake avrebbero potuto riempire, ne aveva avuto davvero abbastanza. Si sollevò a sedere, i lunghi capelli che gli cadevano davanti alla fronte oscurando il suo sguardo glaciale lucido e brillante per il bisogno di piangere. La mano morbida si mosse allora di scatto scostando le ciocche lisce e rigettandole indietro lasciando spazio ad uno sguardo infuocato, ricolmo di pura determinazione. Il demone si alzo in piedi in piedi con un balzo e corse immediatamente nella sala centrale chiamando a gran voce il nome di Mefisto che, in pochi secondi, comparve davanti a lui in ginocchio ed a testa bassa, pronto ad eseguire ogni suo ordine.
<< Cosa comandate mio signore ? >>
<< Prepara tutto Mefisto, è l'ora di passare alle maniere forti, intendo evocare i miei demoni cercatori migliori. Mi riveleranno la posizione esatta di Blake e, una volta che ne verrò a conoscenza ... >>
Il demone minore sollevò leggermente lo sguardo tremante, spaventato all'idea di ciò che il suo signore aveva in mente. Era successo solo una volta in passato che progettasse qualcosa di così terrificante e proibito, ed era stato solo per richiedere l'anima di Abele, non era finita per niente bene.
<< P-padrone, non vorrete mica dire che ... >>
<< Esatto Mefisto, io ascenderò in Paradiso e riprenderò ciò che è mio, nulla mi fermerà >>
Gli occhi del signore degli inferi fiammeggiarono contro il suo sottoposto che subito scattò sull'attenti e scomparve tornando qualche istante dopo con tutto il materiale necessario perché l'evocazione programmata da Lucifero andasse a buon fine.
<< Quale demone intendete evocare ? >>
Chiese Mefisto preoccupato all'idea del piano contrito che stava prendendo largo nella mente del suo signore, stava veramente pensando di rischiare il tutto e per tutto per amore ? Di certo molte cose si potevano dire del diavolo, sia brutte che terribilmente terrificanti, ma di certo non che fosse privo di cuore perché, se c'era una cosa di cui qualsiasi demone era a conoscenza, erano le emozioni del suo signore ed i sentimenti fortissimi che il suo cuore passionale era in grado di trasmettere.
<< Immagino volessi chiedermi : "quali demoni intendete evocare ?" Perché ne voglio convocare ben tre >>
<< Mio signore, è molto rischioso evocarne così tanti, potrebbero richiedervi un pedaggio molto pesante >>
<< Pagherò qualsiasi prezzo, anche se questo volesse dire distruggere il mio corpo, lo farei senza rimpianti, se ciò permettesse a Blake di avere la felicità che merita >>
Lucifero strinse forte i pugni e recuperò rapidamente tutto il materiale dalle mani tremanti di Mefisto per poi ritirarsi al piano di sopra, in una sala in cui non sarebbe mai più voluto entrare, la stanza delle evocazioni. Nonostante la propria reticenza ad antrarvi, il signore dell'inferno sapeva che era necessario perché il suo piano funzionasse, più importante di ogni altra cosa era che fosse solo e che non venisse disturbato in nessuna maniera. Il demone si sedette al centro della stanza e cominciò a respirare profondamente cercando di tranquillizzare il proprio spirito turbato. In poco tempo i suoi occhi presero delle meravigliose sfumature dorate, le punte dei capelli corvini si sollevarono leggermente come se fossero prive di gravità e così la sua trasformazione ebbe inizio, sulla testa del diavolo cominciarono a sputare due enormi corna leggermente arricciate ed aguzze, totalmente nere.
" Blake ... "
Poi furono le scapole a mutare, la pelle chiara e muscolosa venne lacerata e percorsa da rivoli di etere dorato mentre un grande paio di ali nere si spalancarono dolorosamente dalla schiena del signore degli inferi. Erano la parte peggiore della sua trasformazione, Lucifero proprio non riusciva a capire come mai dovessero fargli sempre così male, forse perché in questo modo il dolore per la comparsa della coda ne risultasse meno rilevante ? Una volta conclusa la metamorfosi l'essere respirò piano e riprese il controllo mentre le ferite gli si rimarginavano, solo una volta tornata la calma ed aver dimenticato il dolore provato il diavolo si mise al lavoro.
Prese, tra il materiale che gli aveva dato Mefisto, tre fogli di carta, se li mise davanti a sé in ordine, uno accanto all'altro e, sporcandosi le dita con l'etere che gli colava dalla schiena, cominciò a disegnare su ognuno un simbolo diverso. Fortunatamente se li ricordava a memoria, era uno dei suoi doveri, ogni demone dell'inferno era per lui più di un familiare, erano tutti insieme condannati a subire quelle fiamme luminose ed ustionanti, solo a causa sua, del suo colpo di stato al potere finito male ... Si sentiva ancora leggermente in colpa.
Dopo qualche minuto il demone aveva finalmente finito e chiuse gli occhi immaginando il primo sigillo nella propria mente meglio che poté.
Non gli servì nemmeno riaprire gli occhi per riguardarlo, aveva un'immagine più che chiara nella sua memoria. Mentre lo visualizzava il demonio spalancò le braccia recitando, il nome del demone Valefor ripetutamente a voce alta e poi mentalmente. Le labbra di Lucifero danzarono nell'aria recitando la preghiera di evocazione.
<< Lucifero, Satana, è il mio nome e del tuo spirito sono il Signore, concediti udienza a me. Grazie a te avrò il potere di generare nella mia mente e di eseguire ciò che desidero, il cui fine conseguirò con il tuo aiuto. Poiché io, il potente unico Vero Dio che vive e regna sempre e per sempre ti evoco Valefor affinché ti manifesti davanti a me, in modo che tu possa darmi risposte veritiere ed accurate, cosicché io possa ottenere il mio fine >>
Di colpo, sopra il foglio di carta, cominciò a prendere forma un essere apocalittico dalla lucente armatura argentea ed aguzza, solo le corna della creatura erano visibili sulla sommità del suo capo, non erano certamente grandi come quelle del signore degli inferi, ma sicuramente altrettanto scenografiche. Il cavaliere restò in ginocchio davanti al demonio per diverso tempo fino a quando non sollevò lentamente lo sguardo ed i suoi penetranti occhi gialli incrociarono quelli del suo signore.
<< Re dei Re, a cosa devo l'onore di questa udienza ? >>
<< Mio duca, ti ho richiamato per usufruire dei servizi di cui ti ho investito in seguito alla caduta, rivela il tuo volto, in modo che io possa comunicarti come ad un fratello, e non come ad un comune vassallo >>
Valefor si mise in piedi seguito da Lucifero e, come richiesto dal suo signore, aprì l'elmo sulla nuca e lasciò che scivolasse al suolo rivelando il suo viso sfigurato. La pelle rossa e ruvida di fiamme, i capelli cenerei lunghi fino alle spalle frastagliati come in un fitto groviglio di lame, metà del suo viso, coperto dalla maschera oscura che gli aveva donato Lucifero tempo prima, per celare il male del suo sguardo e donargli il potere per il quale era stato evocato, la capacità di rivelare tutto ciò che era ignoto. Forse la parte peggiore di quel demone era rappresentata dai suoi denti seghettati e posti sul davanti, come quelli di uno scheletro di ratto, ma in fondo, colui che si cela nell'oscurità non può essere simile ad altri che ai ratti.
<< Benvenuto nella mia magione fratello >>
<< Mio signore, per quale compito mi avete dunque convocato ? >>
<< Pazienta Valefor, prima di farti la mia richiesta di altri due tuoi simili devo prima chiedere udienza >>
E così il demone rimase in silenzio osservando il suo re inginocchiarsi nuovamente a terra e recuperare la concentrazione necessaria mentre raccoglieva etere dorato dalle proprie scapole preparando così il secondo sigillo mentre pronunciava ancora una volta quelle parole, rivelandogli così l'identità del secondo demone che, di lì a qualche secondo, comparve inginocchiato si suoi piedi.
Un enorme drago rosso, dalle ali a pipistrello, fiammeggiati come il fuoco degli inferi, sbuffò una piccola nuvola di fumo azzurrastro dal suo aguzzo becco d'aquila mentre gli artigli possenti scavavano nel pavimento a pochi centimetri dai piedi di Lucifero, senza però riuscire a farlo retrocedere in alcun modo.
<< Benvenuto Marbas, potente demone diurno, governatore di 36 legioni di spiriti >>
Il dragone sollevò di poco la testa piumata mentre la coda dotata di aculei sferzava di poco l'aria piatta della stanza provocando dei grossi solchi sul pavimento. I suoi occhi, come piccoli spilli rossi, incrociarono lo sguardo del proprio padrone con veemenza prima che questi gli concedesse il permesso di sollevarsi e sgranchirsi le ali intorpidite a causa del processo di evocazione.
<< Mio signore ... >>
Disse facendo vibrare la sua lingua serpentina provocando uno stridulo fastidioso, simile al graffiare di un gesso nuovo su una lavagna, sfregando poifra loro i proprio denti aguzzi nel tentativo di formulare le parole che desiderava dire.
<< Siete ferito padrone ? Necessitate forse delle mie doti curative ? Oppure desiderate che causi malattie incurabili ai vostri nemici ? >>
<< No Marbas, sei stato portato qui per un altro compito, che ti spiegherò in seguito, per il momento dovrai attendere che io evochi l'ultimo demone di cui ho bisogno >>
Fu solo allora che il dragone si accorse della presenza di Valefor ed entrambi si scambiarono uno sguardo di sfida, non era insolita la rivalità dei demoni per ricevere le complete attenzioni del loro padrone, ma fortunatamente i sigilli sopra cui si trovavano non gli permettevano di muoversi troppo e quindi non ci sarebbero stati disturbatori inopportuni durante l'ultimo rito.
E, come era stato in precedenza, Lucifero sporcò nuovamente d'etere il terzo simbolo e pronunciò il rito di evocazione, stava per richiamare uno dei demoni più ripugnanti al suo seguito, colui che, prima dell'eterna punizione divina, sarebbe potuto essere quasi pari a lui per bellezza ed eleganza. L'unica accortezza che il demonio dovette apportare fu quella di diversi rivolgere verso est per richiamare questo particolare seguace, dato che governava le sue legioni orientali e lo considerava un vanto importante, il signore dei demoni fu costretto a sottostare a questa legge. Visto che avrebbe dovuto richiedere i suoi servigi era meglio per Lucifero ingraziarselo il più possibile, forse così anche il suo prezzo da pagare sarebbe potuto diminuire.
Aveva l'aspetto di un vecchio rugoso e sproporzionato dalla pelle cadente e color zolfo, il cappello che indossava con quella grande piuma bruciata, oltre agli occhi leggermente a mandorla, potevano facilmente far intuire la sua zona di competenza. Senza citare ovviamente la sua inusuale cavalcatura da cui non si separava mai, non aveva un nome preciso o almeno nessuno si era mai posto il problema di domandarlo, ma certo era particolare vedere uno strano gnometto grinzoso a cavallo di un gigantesco coccodrillo egiziano, ma il diavolo non era certo nella posizione per poter giudicare il comportamento altrui.
<< Agreas, mio duca, comandante di 31 legioni dei miei spiriti più potenti, benvenuto ! Attendevamo solo il tuo arrivo >>
<< Mi signore, grazie a voi per avermi richiamato, era da tempo che non lasciavo il mio fronte, un cambio d'aria mi ci voleva proprio >>
Disse stiracchiandosi le braccia mentre la pelle cadente dondolava in modo ripugnante sulle sue braccia ed il petto, Lucifero non aveva quasi la forza di guardarlo. La situazione pareva abbastanza sotto controllo rispetto al solito ed il diavolo fu molto soddisfatto del comportamento dei suoi sottoposti, almeno fino a quando Marbas non soffiò un leggero sbuffo di fumo dalle narici infastidendo il coccodrillo di Agreas e facendogli disarcionare il suo cavaliere provocando così la risata di Valefor. Vi lascio solo immaginare la cagnara che ne seguì, tra le urla e le offese lanciate tre demoni l'uno all'altro sotto lo sguardo deluso e stanco di un Lucifero al limitare della propria pazienza.
<< SMETTETELA SUBITO ! >>
Gridò il Re dei Re con tutta la rabbia che fu capace di raccogliere nei polmoni, le punte dei suoi capelli cominciarono a sollevarsi diventando leggermente dorate mentre i suoi occhi si accendevano di cremisi portando così alla calma immediata fra i presenti che tacquero all'istante, inginocchiandosi pentiti ai piedi del loro signore in segno di sottomissione. Lucifero guardò i tre demoni e sospirò profondamente, era arrivato il momento di rivelare loro la ragione per cui li aveva convocati, ma sinceramente era più preoccupato per il prezzo da pagare in seguito.
<< Immagino che la voce sul fatto che ho ritrovato il mio amato, o quantomeno il suo discendente, sia già giunta alle vostre orecchie >>
I tre si limitarono ad annuire al loro padrone mentre si sedevano ognuno sul proprio sigillo pronti ad utilizzare i propri poteri.
<< Beh, è stato rapito da uno degli angeli del Paradiso e condotto in un luogo irraggiungibile dai miei poteri di chiaroveggenza, ed è per questo che ho richiesto il vostro aiuto >>
Lucifero cominciò a sentirsi molto stanco, evocare tre demoni in una volta era un giochetto per lui normalmente, ma aveva perso molto più etere del solito e non si era nemmeno preparato a dovere quindi era sufficientemente stufo e poco in vena di ulteriori perdite di tempo. Si prese un attimo per riprendere fiato mentre le ali gli si ritirarono lentamente dentro le scapole sotto lo sguardo stupito dei suoi sottoposti che oramai avevano perfettamente compreso la ragione del richiamo ricevuto.
<< Tutti e tre insieme ? >>
Disse spaventato Valefor guardando stranito il proprio padrone, era già inusuale che Lucifero mettesse in campo così tanti demoni per una ragione importante, ma il ritrovamento di un semplice umano, per quanto questi fosse il discendente di Abele, sembrava quasi uno scherzo di cattivo gusto.
<< Lo sa che le costerà molto ? Siamo demoni cercatori, non possiamo assicurarle che riusciremo a rintracciare il vostro prezioso protetto >>
<< Silenzio Valefor, il padrone sa quello che sta facendo ! >>
<< Agreas, dici questo solo perché vuoi ottenere più potere dal pedaggio che richiederemo al padrone >>
<< SMETTETELA IMMEDIATAMENTE ! SONO STUFO DI SENTIRVI LITIGARE COME MOCCIOSI, NON HO TEMPO PER QUESTO ! >>
Tuonò furibondo il signore degli inferi con gli occhi fiammeggianti d'odio e rabbia, non poteva perdere più tempo, aveva già aspettato troppo, Blake era la cosa più importante a cui doveva pensare adesso, attendere oltre avrebbe potuto significare metterlo in grave pericolo, ma, soprattutto, dover aspettare ancora per rivederlo.
<< Pagherò qualsiasi cifra, smettetela di lamentarvi e cominciate le ricerche del mio Blake, a breve il secondo patto sarà concluso e sarà il momento di fare quello definitivo. Se il mio prezioso principe non sarà qui per allora verrete puniti molto severamente ! >>
Tutti e tre i presenti sobbalzarono e vennero immediatamente avvolti da una luce blu cadendo in un profondo stato di meditazione, più essi utilizzavano i propri poteri però più Lucifero sentiva il proprio corpo indebolirsi, di secondo in secondo, come se l'essenza gli stesse venendo risucchiata, ed effettivamente era proprio così.
" Speriamo che si sbrighino, più ci mettono più il tassametro gira e con esso il mio prezzo da pagare "
Dopo la prima mezz'ora Lucifero dovette sedersi, dopo le prime tre ore si stese a terra, alla fine delle prime ventiquattro perse i sensi cadendo in un sonno stanco, privo di sogni, ma con il pensiero di Blake ben chiaro nella mente.
" Per te Blake, solo per te ... "
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top