Bisogno di Stare Insieme
Blake riaprì gli occhi nel buio, il profumo di Lucifero gli pervadeva le narici, sentiva ancora il suo sperma caldo sgorgare fuori dal suo orifizio. Era ancora in fiamme per i tocchi ricevuti dal demone, si sentiva così bene e sicuro, protetto come non lo era mai stato. Il cuore del ragazzo però era pieno di rabbia ed odio, era certo che i volti sfigurati dei suoi genitori lo avrebbero tenuto sveglio notti intere.
<< Mmmm ... Blake ... >>
Quella voce, così calda e penetrante giunse al suo orecchio da poco più di un paio di centimetri e fu così che si rese conto di essere totalmente nudo, stretto nell'abbraccio del demone e che anch'egli era nelle sue stesse condizioni ! Il ragazzo era terribilmente imbarazzato e confuso, non riusciva assolutamente a mettere a fuoco gli avvenimenti della sera prima, ricordava di aver detto a Lucifero di non voler più vivere con la colpa di aver ucciso i suoi, e di sicuro, non aveva alcuna intenzione di cambiare idea. Cominciò a riflettere su come poterci riuscire, sicuramente il diavolo glielo avrebbe impedito, se fosse stato abbastanza rapido avrebbe potuto correre verso la cucina e rubare un coltello o magari far arrabbiare abbastanza Lucifero per farsi ammazzare di botte. Non gli importava, ormai non restava più nulla per cui continuare a vivere, stava già iniziando a spostarsi verso il bordo del letto quando sentì la mano di Lucifero che si spostava nel sonno sul suo inguine. Blake rinsavì rendendosi conto di quanto il demone gli stesse vicino, la sua mano sinistra era appoggiata sulla sua vita e lo accarezzava dolcemente sulla natica mentre la destra era l'unica cosa che divideva i loro membri, il ragazzo non si era mai sentito così imbarazzato e capì che quello era sicuramente il momento più intimo e colmo d'amore che aveva mai avuto insieme a qualcuno.
" M-ma come mai sto pensando a questo ? Davvero sto anche solo minimamente considerando l'idea di vivere qui, con lui ? Come se fossimo due normali ragazzi innamorati ? "
Il giovane si spostò lentamente dal letto scivolando da quel dolce abbraccio e scendendo sul pavimento in punta di piedi, non voleva svegliare Lucifero, non sapeva come avrebbe potuto comportarsi, sarebbe stato troppo pericoloso, se avesse reagito nel modo sbagliato lo avrebbe sicuramente stuprato a sangue. Non appena Blake sentì il diavolo muoversi si drizzò in piedi, ebbe un sussulto e ricominciò a tremare, si sentiva così stanco e debole, ma non gli andava di preoccuparsene in quel momento, aveva solo sete, non sarebbe certo stato punito solo per aver bevuto, e così andò fino alla cucina e si versò un bicchiere d'acqua.
<< Giorno mio piccolo cucciolo >>
Quelle parole furono sufficienti a far si che la paura avvolgesse il corpo del giovane. Blake lasciò subito cadere a terra il bicchiere che si frantumò in mille pezzi ai suoi piedi. La prima reazione che ebbe il ragazzo fu quella di abbassarsi ed iniziare a raccogliere i cocci sparsi sul pavimento.
<< I-io ... io n-non volevo ... ripulirò tutto ... >>
Il demone gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro facendolo sollevare ed indietreggiare lentamente, Blake sembrava così piccolo e fragile tra le sue grandi mani, fortunatamente sembrava stare meglio del giorno prima anche se era ancora percorso da qualche leggero brivido. Il demone restò a godersi la vista del bellissimo corpo di Blake, leggermente rosato ed arrossato in più punti per i succhiotti che gli aveva fatto il giorno prima, si sentiva così male per averlo ferito, ma non era riuscito a dominarsi, la rabbia che l'aveva pervaso all'idea del suo piccolo in atteggiamenti intimi con un altro, l'aveva corroso per ben due settimane.
<< Non temere cucciolo, guarda >>
Il demone mise una mano davanti al giovane, proprio sopra il bicchiere che immediatamente tornò integro, con tanto di acqua all'interno. Il ragazzo ne rimase stupefatto, si avvicinò piano al bicchiere come un bambino curioso e poi lo prese tra le mani e si voltò verso Lucifero sorridendo e con le guance rosse. Erano entrambi nudi, l'uno davanti all'altro anche se il demone sembrava perfettamente a suo agio, a differenza di lui che era così imbarazzato da non sapere cosa dire, quindi si limitò a sorridere. Il viso di Lucifero era caldo e luminoso come il sole, non c'era il minimo segno di rabbia nei suoi confronti, anzi, lo scaldava come un fuoco riempiendogli il cuore di mille emozioni confuse e disparate.
<< G-grazie, non ... non lo farò più >>
Lucifero sorrise e poi si voltò avvicinandosi all'armadio accanto al letto dal quale tirò fuori una giacca lunga e pesante. Stette a guardarla per un po', come per ispezionarla e poi tornò da Blake e gliela mise sulle spalle per coprirlo prima di scostargli i capelli dalla fronte ed appoggiarvi le labbra per qualche secondo.
<< M-ma ... >>
Le guance del ragazzo erano andate a fuoco e le sue gambe stavano cedendo dalla stanchezza, il demone sembrò accorgersene quindi gli tolse il bicchiere dalle mani e fece appoggiare Blake sul proprio petto. Gli diede una carezza sulla testa e poi lo baciò tra le morbide ciocche scure, il respiro del ragazzo era sempre più pesante, Blake sentiva di star svenendo di nuovo, ma non voleva addormentarsi.
<< Blake, va tutto bene ... la febbre è già scesa un po', ma adesso è importante che tu torni a riposare, io ti preparerò qualcosa da mangiare >>
<< Ma ... se tu non mangi ... come mai sai cucinare ? >>
Il demone lo prese tra le braccia e rise divertito mentre lo riaccompagnava a letto e lo metteva sotto le coperte baciando ogni centimetro libero che trovava sul suo collo o sul suo viso.
<< Che razza di domande mi fai amore mio, certo che so cucinare ! Ma dimmi, cosa vorresti mangiare ? Ti farò qualsiasi piatto, anche se credo che una bella minestra calda potrebbe aiutarti. Che ne dici ? >>
Blake annuì lentamente nascondendo il viso sotto le coperte e stringendosi alla giacca di Lucifero come fosse la cosa più preziosa che gli fosse rimasta al mondo. Il demone andò immediatamente ai fornelli e scaldò dell'acqua, ma in quel momento si sentirono dei colpi alla porta che spinsero Blake a mettersi seduto, non sapeva che qualcuno potesse avere accesso a quella stanza. Il signore degli inferi gli si avvicinò e lo fece tornare a stendersi, poi si avviò alla porta e se la richiuse alle spalle lasciandolo solo, il silenzio era totale fino a quando i colpi alla porta non tornarono ancora più forti di prima.
<< L-Lucifero ? >>
<< ADESSO BASTA, SPARITE PRIMA CHE VI DISTRUGGA DALL'ESISTENZA !!! >>
Sembrava la sua voce, era così forte e severa, a lui non aveva mai parlato così e capì che non sapeva nemmeno cosa significasse vederlo infuriato, la paura era sempre più grande non vedendolo rientrare fino a quando la porta non si riaprì piano e la figura di Lucifero rientrò. Aveva i capelli scompigliati ed i suoi occhi di ghiaccio fiammeggiavano in modo terrificante, fecero venire i brividi al ragazzo che subito nascose la testa sotto le coperte pregando che non lo punisse per sfogarsi.
<< Non avere paura piccolo, il fatto che i miei sottoposti mi facciano arrabbiare è una cosa che capita spesso, ma con te è diverso, non ti farò del male >>
<< C-come hai fatto ... Ieri ? O come con i miei ... genitori ? >>
Il giovane sentì i passi dell'altro farsi sempre più vicini fino a quando non si sedette sul letto facendo abbassare il materasso. Blake riprese a tremare, ma bastarono le carezze del demone attraverso le coperte a farlo subito pentire di quello che gli aveva detto.
<< Non devo giustificare le mie azioni con te, io posso fare quello che mi pare con le cose che mi appartengono ... E che ti piaccia o no tu mi appartieni adesso ! A proposito, cerca di guarire in fretta, non intendo trattenermi a lungo dal bisogno di averti di nuovo >>
Una delle mani del demone passò sotto le coperte ed accarezzò prima la testa poi la schiena di Blake che intanto aveva ricominciato a singhiozzare. Si teneva la mano sulla bocca, non voleva che il demone lo sentisse, ma era tutto inutile.
<< Piangi cucciolo, continua e sfogati piccolo mio, caccia fuori la paura e la rabbia. Presto starai meglio e sarai felice, non soffrirai mai più fino a quando ci sarò io accanto a te, ti chiedo solo qualcosina ogni tanto >>
Il demone allora si alzò e continuò a preparare la minestra al ragazzo e, una volta pronta gli si avvicinò sedendoglisi vicino. La risposta di Blake fu quella di nascondersi ancora di più sotto le coperte raggomitolandosi come un gattino impaurito.
<< Vieni fuori Blake, devi mangiare.
Se non intendi farlo da solo ti ci costringerò io >>
Il giovane uscì lentamente, cercò di evitare lo sguardo dell'altro il più possibile, ma poi Lucifero lo costrinse ad appoggiarsi alla sua spalla e Blake si sentì troppo debole per reagire in qualsiasi modo. Il demone si soffermò sugli occhi del suo piccolo, erano tutti rossi dal troppo pianto ed il viso stanco non bastavano a spegnere i sentimenti del demonio per lui, lo trovava comunque meravigliosamente bello, così prezioso e, soprattutto, suo.
<< Tieni piccolo >>
Disse dolcemente il demone avvicinandosi il cucchiaio alle labbra e soffiandovi sopra porgendolo poi su quelle del ragazzo. Blake aprì piano le labbra ed assaggiò la minestra, era deliziosa, gli strappò un dolce sorriso.
<< È ... è davvero buona >>
<< Oh, ti ringrazio >>
Detto ciò il demone gli porse il piatto lasciando che il ragazzo mangiasse da solo gustandosi ogni cucchiaiata mentre lui usciva, aveva diverse cose da fare. Quando Blake vide il demone sul punto di varcare la soglia della porta della stanza spostò il piatto sul comodino e scostò le coperte, non voleva restare solo.
<< D-dove vai ? >>
Il demone si avvicinò a meno di un centimetro dal suo viso e lo baciò con dolcezza ed affetto, Blake non ebbe nemmeno la forza di impedirglielo. La febbre ed il ricordo del loro secondo patto fece capire al ragazzo la dura verità, era di proprietà del signore degli inferi adesso.
<< Guarda che ogni tanto anch'io ho dei doveri, ma non devi preoccuparti, tornerò presto. Tu resta qui, non uscire e non aprire a nessuno, nemmeno se sono io alla porta. Hai capito bene Blake ? >>
disse allora sollevandogli il mento e dandogli un bacio sulla giugulare per poi sparire nel nulla. Blake si toccò su quel punto, una piccola fiammella calda e protettiva, un bacio di vero amore.
<< Torna presto, ti prego ... non voglio rimanere solo >>
Blake mangiò il resto della cena oppure del pranzo, non riusciva più a capirci niente e poi si stese sotto le coperte. Dopo qualche minuto bussarono alla porta e questa tiritera si ripeté più e più volte e, quando accadeva, il giovane tratteneva il fiato e restava immobile, era terrorizzato, voleva solo Lucifero. Per quanto insistenti furono i colpi Blake non aprì e non chiese nemmeno chi fosse, cercò di starsene buono e così, dopo qualche minuto, cominciò ad addormentarsi. Le coperte avevano l'odore di Lucifero, non gli permettevano di riposare, il ragazzo si sentiva così eccitato, mise le mani sotto le coperte e prese a toccarsi con piacere e dolcezza, pensando a lui.
<< Lucifero ... mmm ... mio ... mio padrone >>
Si strofinò la punta rosata con l'indice mentre con l'altra mano passava intorno tutta la lunghezza del membro tra i gemiti e gli spasmi muscolari. Il ragazzo allora spostò la mano sul proprio sedere nello spazio tra le cosce e poi infilò un paio di dita nel proprio buchetto. In pochi secondi passò da due a tre sforbiciandole ed aumentando la velocità degli affondi.
<< Ah ... S-sì ... L-Lucifero più ... Ah ... più forte, ti v-voglio ... >>
Quando fu sul punto di venire però spostò le mani strusciando fra loro le proprie natiche e corse in bagno continuando sotto l'acqua della doccia, non ci volle molto, venne qualche minuto dopo fissando l'acqua ai suoi piedi sporcarsi del suo sangue secco della sera prima. Blake non riusciva a credere di averlo fatto di nuovo, lo stesso stupido errore, nell'esatto punto dove si era già masturbato in passato. Non appena ebbe finito si asciugò rapidamente e cercò di tornare sotto le coperte, ma si sentì svenire, cadde a terra e ricominciò a tremare. Si avvicinò al letto e ci si stese stringendo a sé la giacca scura di Lucifero, poggiandone un lembo sul naso perché il suo odore lo riempisse e scaldasse come faceva il suo tocco speciale.
<< Ti ... ti amo, anche se non devo, io ti amo lo stesso >>
I suoi occhi si chiusero, il respiro del giovane rallentò diventando più profondo ed accogliendo così i suoi sogni ed affetto. Qualche ora dopo Lucifero tornò nella camera e ritrovò il giovane addormentato che stringeva la sua giacca con tutte le proprie forze e gli si avvicinò dandogli un lungo bacio sulle labbra e facendolo svegliare con delicatezza.
<< S-sei ... sei tornato ... >>
disse il ragazzo strofinandosi gli occhi e sbadigliando per poi alzarsi e stringersi al petto dell'altro.
<< Ho tanto freddo ... >>
<< Tranquillo amore mio, adesso ci penso io a scaldarti >>
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