11.Libri E Fango
Denzel
Come faccio ad aprirmi con le persone se non me ne lasciano l’occasione? Come faccio a fare amicizia se vengo preso in giro per tutto? Come faccio a conoscere persone se l’unico posto in cui mi sento adeguato è immaginario? Come faccio a socializzare se le uniche persone con cui sto bene sono i personaggi dei libri che leggo?
L’unico modo che ho per proteggermi dalle persone è nascondermi, non far vedere cosa provo e non mostrare emozioni troppo vistose. In fondo che senso avrebbe.
Sono solo uno stupido ragazzino con uno stupido sogno. Nessuno crede in me, nessuno mi dice nulla di rincuorante, nessuno sa che cosa ho dentro di me, nessuno mi capisce. Ma a chi può importare se soffro?
Alle persone non importa cosa possano provocare le parole dette, nessuno sa che possono essere come coltelli nel cuore e che possono fare male. Non ho ancora trovato una persona che sappia cosa vuol dire, le ferite provocate da quelle parole possono essere riaperte e fatte allargare con una sola considerazione sbagliata, è così difficile ricucirle…
Gli amici vanno e vengono, c’è chi ti abbandona per poco e chi non vuole starti affianco. Per quanto possa essere lunga e per quanto possiate essere legati, prima o poi uno dei due commette l’errore che rovina tutto… ne so qualcosa.
Per non parlare poi di quegli “amici” che ti mollano senza dire nulla, da un giorno all’altro ti ignorano e cambiano compagnia, lasciandoti solo in balia di te stesso. E se non hai altri amici? Beh, se non hai altre persone puoi ritenerti uno sfigato che non verrà mai avvicinato da qualcuno.
E se quella persona che consideravi amico, inizia a parlarti alle spalle e dice in giro tutto ciò che hai passato e i tuoi errori…sei direttamente morto.
La vita non va mai come si pianifica, c’è sempre un imprevisto che fa crollare tutto, ne so qualcosa…
Andare avanti è difficile e solo i più forti ci riescono, solo quelle poche anime veramente buone e con degli obiettivi riescono a compiere ciò che vogliono. Le poche persone che hanno coraggio e affrontano i problemi della vita, quelle che non si arrendono mai davanti ai mille ostacoli che verranno posti.
E io?
Io non sono nessuno.
Io non ho coraggio, io non ho autostima, io mi giudico e vengo giudicato, io sono troppo autocritico, io non esisto gli occhi degli altri, io vengo preso in giro, la gente sparla dietro a me, l’ho già detto: sono uno stupido ragazzino con uno stupido sogno.
So che non riuscirò mai a realizzarlo, a chi vuoi che importi della fatica di un adolescente. A quale casa editrice potrebbe interessare il libro di un sedicenne escluso dalle persone. Nessuna, ecco la risposta.
La vita andrà avanti anche senza di me e io rimarrò sempre dietro a lei, senza mai riuscire a raggiungerla…sono troppo debole per una cosa del genere.
****
Metto nello zaino il libro che ho iniziato pochi giorni fa, è una storia che parla di un amore impossibile e di quanto possa essere difficile affrontare la vita, mi dovrebbe dare conforto…ma sono solo felice per i personaggi, almeno loro sanno andare avanti…io sono rimasto fermo a quel giorno. Sono ancora bloccato a quando la mia vita si è fermata per qualche minuto dopo averlo visto in quel vicolo.
Mi metto la giacca e infilo un solo spallaccio dello zaino, la voglia che ho di vedere i miei compagni di classe è pari a zero.
Scendo le scale velocemente e Dashiell mi raggiunge.
“Hey Den, vai già via? Mi aspetti?”Chiede.
“Muoviti però”
Corre al piano superiore e due minuti dopo lo sento scendere.
“Sono pronto”
“Hai preso tutto?”Chiedo, non ho intenzione di dover correre a casa.
“Si, se non ho qualcosa faccio senza”
“Bene, direi che hai capito la mia filosofia” lui ride e io sono apatico, non ho una reazione.
Usciamo e iniziamo a camminare per il vialetto, quando vedo i ragazzi che mi prendono in giro, faccio finta di non averli notati.
“Perchè sei così silenzioso?”Chiede Dashiell.
“Fai finta che io non sia qui”
“Perchè?”
“Tu fallo e basta”
Camminiamo finché non giriamo l’angolo e li seminiamo, tiro un sospiro di sollievo e mi affianco a mio fratello.
“Mi puoi spiegare perchè devo fare finta che tu non sia qui?”
“No, è troppo difficile”
Ricomincio a muovere i piedi e lo lascio dietro, non ho intenzione di aprirmi con lui adesso, siamo in mezzo alla strada e io potrei iniziare a piangere da un momento all’altro se raccontassi tutto ciò che mi hanno fatto. Mi hanno provocato troppo dolore e tutt’ora lo fanno.
Lui mi raggiunge e rimane in silenzio, forse essendo gemelli capisce cosa provo…se per questo anche Emberly lo sa.
Non credo sia una cosa possibile in realtà, non sono mai stato telepatico con i miei gemelli. Alle elementari ci chiedevano spesso se sentivamo le stesse sensazioni, ma io dicevo di no, cosa gliene poteva importare.
Arriviamo davanti a scuola e io entro senza esitare, voglio solo andare in classe e leggere qualcosa, almeno un capitolo del libro. Cammino a passo svelto e raggiungo il mio banco, non vedo l’ora di sedermi. Apro il libro e appoggio il segnalibro sul tavolo bianco davanti a me. Nel giro di poco l’aula diventa affollata e io non riesco a capire cosa dicono i personaggi. Essendo venuto a scuola prima posso andare dove voglio, esco dall’aula e mi dirigo in giardino.
Mi siedo sulla panchina sotto all’albero più grande, sto attento al fango per terra, ieri è piovuto e non vorrei sporcare le scarpe nuove, i miei hanno lavorato molto per comprarmele.
Il ferro con cui è fatta è congelato ma nel giro di poco mi abituo a quella temperatura gelida. Sento dei passi e so già chi c’è.
“Oh ma guarda un pò, c’è uno dei gemelli Lantz da solo”dice Tyler.
“E guarda caso sta leggendo”lo segue Ryan.
“Questa volta di cosa parla il libro piccolo Lantz?”Mi provoca il primo. Io cerco di ignorarli ma uno di loro mi strappa il libro dalle mani.
“Hey, bisogna condividere coi propri amici”loro indagano per un pò nel libro e si mettono a ridere.
“Ma che è sta roba? Romanzi rosa? Non sei un maschio?Cosa ci nascondi piccolo Lantz?”Non rispondo, non devo cedere alle loro provocazioni.
“Per forza non hai amici Lantz, leggi libri da femminuccia, possiamo aiutarti noi”all’inizio non dò peso alle loro parole, poi vedo che si guardano e capisco che hanno un piano. Lanciano il libro nella pozza piena di fango e io non reagisco, non posso far vedere quanto davvero mi ferisca quel gesto.
“Nessuna reazione? Sei proprio inutile piccolo Lantz, dovresti imparare a comportarti meglio” detto questo Ryan mi tira un pugno dritto nel petto e nonostante il dolore non reagisco.
“Certo che sei proprio strano, dovresti farti ricorverare”dice Tyler.
Dopo avermi infastidito se ne vanno e quando non li vedo più mi alzo e vado a recuperare il libro. Le pagine sono piene di acqua e la copertina si è sporcata di terra, non era nemmeno mio questo libro…era di mia nonna…era l’ultima cosa che avevo di lei.
Cerco di guardare se è recuperabile, ma ormai è da buttare, neanche una pagina si è salvata e io non saprò mai se il protagonista ha realizzato il suo sogno e si è innamorato davvero della ragazza.
“Perchè non me lo hai detto?”Sento la voce di Phineas dietro di me.
“Cosa?”
“Ho visto tutto Denzel, il libro, il pugno, tutto”
“E quindi? Cosa vorresti fare? Rispondere con la violenza, non servirebbe, peggiorerebbe tutto”
“Voglio aiutarti, sei mio fratello”
“Sto bene così, devo andare in classe”mi alzo e me ne vado.
Cammino per il giardino e sento un lamento, sembra qualcuno che piange…ma qui in giro non c’è nessuno. Torno indietro e su una panchina nascosta c’è una ragazza. Mi avvicino e lei sembra non vedermi.
“Scusa, stai bene?”Chiedo gentilmente.
“Eh? Si, sto bene”la sua voce è rotta e sensibile. Quando alza lo sguardo vedo che la sua pelle è molto chiara e gli occhi sono arrossati dal pianto.
“A me non sembra”prima ho visto Tyler e Ryan andare verso di lei.
“Neanche sai chi sono”
“Mi chiamo Denzel, anche io vengo infastidito da Tyler e Ryan”lei mi guarda e sembra che qualcosa l’abbia illuminata di colpo.
“Davvero?”Chiede.
“Si, dicono che sono strano perchè leggo i libri, perchè ti prendono in giro? Non sembri avere difetti, sei una ragazza stupenda”le sue guance passano dal rosa chiaro al rosso in poco e sorride timidamente.
“Dicono che non sono magra come le altre ragazze, non sanno quanto io stia lavorando per migliorare quello che ho” la guardo e a me sembra perfetta davvero, non è affatto come dicono loro.
“Non ascoltarli”dico.
“Comunque mi chiamo Delynne”
“Hai un nome pazzesco, non lo avevo mai sentito”
“Significa bella, ho sempre pensato che i miei avessero sbagliato a darmelo, è un pò che vengo presa in giro” mi rivela, nome azzeccato sicuramente, è veramente bella questa ragazza.
“Secondo me dovresti cambiare opinione riguardo al tuo nome”.
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