Capitolo 9
Cammino verso casa di Alex per farmi perdonare dopo il mio comportamento di ieri sera; che schifo, non riesco a pensarci!
Ho pensato tutto il tempo ad un ragazzo di cui conosco solo il nome e non ho pensato affatto al mio ragazzo. Al ragazzo con cui ho fatto per la prima volta l'amore, al ragazzo che ha una cotta per me da tempo, a un ragazzo a cui si deve tutto e non si toglie niente.
Non so il motivo preciso per cui sto cambiando; so solo che lo sto facendo e in negativo. Prima o poi dovrò parlare con Alex, non mi va ne di mentirgli ne di usarlo; stamattina ho pianto per tutto il tempo; sono quasi irriconoscibile.
Suono il campanello e aspetto ferma davanti il portone;
-"ciao piccola"-
-"ciao Alex"- gli sorrido mentre ci avvolgiamo in un dolce abbraccio.
Mi prende per mano e mi porta dentro casa; arrivati in cucina mi abbraccia e comincia a baciarmi per tutto il viso, fino ad arrivare al collo. Ad un tratto, sento la sua erezione spingere sul mio bacino.
-"tesoro, andiamo in camera, ho una voglia maledetta di te"-
Lo guardò fisso negli occhi ma non dico una parola; non so perché, so solo che per un attimo ho creduto di rivedere quegli occhi.
-"Alex, avrei un po' di mal di testa, sai ancora non mi riprendo da ieri sera"- la butto sul ridere, ma Alex sembra essersi incupito.
Si stacca da me e prende un heineken che porta subito alla bocca.
-"che dici, ti va di guardare un film?"-
-"si dai, vado un attimo a fumare e ti raggiungo"-
Sta incazzato, lo noto dai suoi movimenti; e tutto per colpa mia; tutto per colpa della mia fottuta testa. Ma vai al diavolo Eva;
Sono così stupida, così scema a volte che non riesco a riconoscermi.
Deciso di andare da lui e accendermi anch'io una sigaretta per scaricare un po' questi nervi tesi che ho.
Apro la porta e mi siedo sui gradini accanto a lui; e intento a parlare a telefono;
-"per me va bene, solo che c'è anche Eva"-
Lo guardo pensierosa perchè non capisco di cosa parli.
-"a tra poco"- dice e riattacca.
-"chi era?"- chiedo intrecciando le dita della mia mano nella sua.
-"Roby, ha proposto di andare al lago; c'è anche Clara con lui"-
Clara se torna con Roby è proprio una pazza; ma non posso fargli una predica perché in questo momento, forse, l'unica malata sono io.
-"allora andiamo? Ti va"-
-"certo"- faccio per alzarmi e gli schiocco un bacio sulla guancia.
-"ci aspettano all'entrata del paese, andiamo con la macchina di Roby"-
Roby ha una Giulietta; l'ha presa nemmeno un mese fa e devo dire che è bellissima.
Camminiamo mentre stringo la mano ad Alex, vorrei tanto provare le stesse emozioni di un tempo. Spero proprio che la mia testa si rimetta subito.
Arrivati in paese vediamo Clara che Roby appoggiati alla porta della macchina mentre ridono e parlano.
-"ciao ragazzi"- saluta Alex mentre io faccio un cenno con la mano e sorrido.
Corro verso alla mia migliore amica e ci abbracciamo.
-"che cazzo hai fatto insieme a Roby?"- gli sussurro nell'orecchio.
-"ti spiego dopo"- mi risponde mentre mi da un bacio.
Raggiungiamo il lago in 15 minuti. Roby ha una guida assurda, mi fa venire sempre la nausea.
Ci sediamo su una panchina e cominciamo a chiacchiera. Si sta proprio bene a quest'ora. Sono le 15:00 e il sole è abbastanza caldo per essere il primo maggio.
-"Clara ti va di venire con me al Chioschetto? Prendiamo un paio di birre"-
-"si Roby, andiamo"-
Io e Alex rimaniamo da soli. Si accende una sigaretta e mi fissa, i suoi occhi sono nei miei. Il fumo della sua sigaretta non è indifferente al mio olfatto così fa venire voglia anche a me di accendere una.
-"Eva che c'è?"- mi chiede il mio ragazzo in un colpo secco.
-"niente Alex, niente"-
-"dai Eva, lo vedo che sei strana; non dire cazzate"-
-"non lo so, sono ancora un po' stordita da ieri sera, lo sai che non sono abituata a queste cose, ho fumato, ho bevuto e oggi non sto in perfetta forma"-
-"piccola il problema è che io ti vedo strana da un paio di settimane; forse da Pasqua, non lo so."-
-"ehm, non so che dire Alex, sembra che sono sempre la stessa"- mi irrigidisco a queste affermazioni perché so che ha ragione; sono diventata così dalla mattina dopo Pasqua, da quando ho sognato Lucas.
Beviamo la birra mentre parliamo del più e del meno; Roby è Clara si fanno tante coccole; non so propio dove vuole andare a parare Roby ma se gli fa di nuovo del male giuro che il ceffone glielo tiro io, e non solo.
Anche questo pomeriggio è passato in fretta, sono già le 17:30 ed è quasi ora di andare a studiare.
-"ragazzi vogliamo andare?"- chiede ai miei amici.
-"si- mi rispondono quasi in coro.
Ci mettiamo in macchina e io e Clara ci posizioniamo dietro in modo da poter parlare tranquillamente.
Roby infila la chiave e cerca di accendere la macchina.
Una, due, tre volte e niente. La macchina non parte.
-"porca puttana"- bestemmia Roby.
-"cosa c'è che non va?"- chiedo affacciandomi tra i sedili davanti.
-"non parte più la macchina"-
-"e ora come facciamo?"-
-"calmati Eva, vado a chiamare il mio meccanico"- mi risponde con voce alta è quasi incazzata. Alex non mi dice niente è sceso dalla macchina con Roby ed io e Clara stiamo lì ad aspettare.
Non so quanto tempo sia passato, sembra un'eternità ma in realtà sono solo le 20:00. Abbiamo aspettato per più di due ore. Io e Clara abbiamo ascoltato la musica con le cuffiette; ma ora siamo quasi stanche.
-"ragazze scendete, sta arrivando il mio amico"- afferma Roby affacciato al finestrino.
Scendiamo e ci fumiamo una sigaretta.
-"il tuo amico a che ora viene?"- domanda Clara stampando un bacio in bocca a Roby;
-"ha detto che veniva subito penso stia arrivando"-
Clara torna verso di me e mi si siede accanto
-"io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata"-
Gli sorrido e l'abbraccio.
-"ti voglio tantissimo bene amica mia"- mi confida in modo quasi segreto.
-"e io lo stesso"- rispondo a mia volta.
Sta arrivando un fuori strada nero, il classico pick-up che usano i meccanici; io e Clara ci alziamo e andiamo vicino a Alex e Roby..
-"finalmente"- esclama Roby mentre va nel verso della macchina giusto di fronte a noi.
È quasi buio; non si riesce a vedere chi sia questo meccanico. Spero solo che sia bravo e fa partire la macchina in poco tempo; sta cominciando a fare freddo e vorrei andarmene solo in camera mia a leggere un libro.
-"come va amico?"- chiede Roby al meccanico. Stanno di spalle a parlare, vicino la porta dell'auto.
-"bene, grazie, allora cos'è successo?"-
-"non lo so, non parte; vieni, ti faccio vedere"-
Si girano e camminano verso di noi. Ha una voce quasi familiare ma quando sono di fronte a noi
al mio cuore manca un battito;
Non riesco nemmeno più a respirare; non riesco a muovermi; non riesco a parlare; sto sognando, è solo un brutto sogno ed io devo svegliarmi.
-"ragazzi lui è Lucas, un mio caro amico e mio meccanico di fiducia."-
-"piacere"- dice mentre stringe la mano ad Alex e poi a Clara.
Mi guarda negli occhi questo bastardo; immagino che devo presentarmi;
Mi porge la mano e gliela stringo guardando anche io nei suoi occhi. Una scossa mi attraversa per tutto il corpo, per tutte le vene e il mio sangue ribolle.
-"piacere Eva"- dico mentre la mia voce trema insieme a tutto il mio corpo.
Sposta lo sguardo dai miei occhi e si incammina con Roby e Alex in direzione della Giulietta.
-"Eva stai calma"- mi sussurra la mia amica.
Non la sento nemmeno, guardo fisso a terra, non ci riesco a credere. Vorrei urlare, vorrei scappare da questo posto, vorrei solo dimenticare quegli occhi, vorrei solo vivere la mia storia d'amore con Alex; tutte cose che in questo momento non posso fare!
Io e Clara aspettiamo sedute sulla panchina, quando Roby viene nel nostro verso;
-"ragazze volete andare a prendere un paio di birre?"-
-"Roby scusa perché non andate voi?"- chiede Clara
-"non mi va di camminare, sto così comoda seduta qui"-
-"e dai per favore, sto aiutando Lucas"-
-"vado io!"- rispondo a Roby e mi incammino verso il chioschietto.
Guardo in basso mentre passo vicino a loro, mi serve un po' di privacy per smaltire questo colpo e sono proprio contenta di andare da sola. Devo schiarirmi un po' i pensieri e devo anche fare la pipì.
Ordino cinque birre e vado in bagno. Faccio la pipì e rimango per una decina di minuti seduta sul water. Dovevo rilassarmi un po'; mi sciacquo in fretta le mani e torno al bar.
-"signorina le birre le ha prese un ragazzo e ha anche saldato il conto"- mi dice il signore dietro al bancone.
-"va bene la ringrazio"- gli rispondo mentre esco dal bar.
Sarà venuto Roby penso un silenzio.
Esco fuori e mi ritrovo Lucas davanti.
Lo passo avanti e incomincio a camminare, ma lui è più veloce di me e mi ferma. Non credo che ci vedano gli altri; sono un po' più lontani ed è buio. Stiamo sul sentiero ma comunque ci sono molti alberi, quindi sto tranquilla che Alex non può vederci.
-"le birre le ho portate io, questa è la tua"- mi guarda e mi porge l'heineken in mano.
-"ti ringrazio Lucas"-
-"Alex è il tuo ragazzo?"-
-"si e credo che non sarà contento se ti vede con me"-
-"tranquilla, ho detto che dovevo andare in bagno; gli ho portato le birre dicendo che il wc era occupato così sono tornato e ti ho aspettata"-
-"che vuoi Lucas?"-
-"niente, volevo solo salutarti, me ne sto andando"-
-"benissimo, ciao Lucas"- gli dico mentre sto di fronte a lui.
Si avvia con passo deciso nella direzione degli altri;
Ma si gira di scatto e ci fissiamo negli occhi.
-"ciao Sun! Ci vediamo presto, molto presto"- ride e va via.
Quando raggiungo i miei amici Lucas è appena andato via. Ci mettiamo in macchina e partiamo.
-"cosa era successo?"- chiede Clara a Roby dal sedile posteriore;
-"non lo so, ha detto che domani devo portarla in officina e lasciargliela"-
Non proferisco più parola e mentre i miei amici parlano tra di loro io mi accomodo sulla spalla di Clara con la testa e quasi quasi mi addormento.
Quando arriviamo in paese io ed Alex salutiamo i nostri amici e ci avviamo verso casa mia.
Abbiamo le mani intrecciate ma non parliamo. Sto in ansia con lui; ma non perché non lo voglio bene o altro; il motivo per cui sto così ha un nome: Lucas; ed io non posso far niente per frenare il mio cervello.
Quando arriviamo davanti casa mia invito Alex ad entrare per bere qualcosa ma risponde di no. È evidente che ha capito che c'è qualcosa che non va. Ci salutiamo con un bacio lunghissimo e vado via.
L'unica nota positiva della settimana che almeno a scuola tutto va bene.
Io e Alex non stiamo facendo altro che litigare, in azienda, in una delle cantine dei vini rossi, facendo dei lavori sono esplose 2 botti di quelle medie e mi sono trovata i miei genitori con un diavolo per capello; ringrazio la mia Clara che mi supporta e sopporta sempre!
La scuola è finita e finalmente è venerdì, mentre torno a casa da scuola io e Alex siamo seduti vicini, ma non ci siamo rivolti la parola.
Sono triste, molto triste.
Arrivo a casa, apro la porta e sento mia mamma che armeria in cucina; credo stia preparando il pranzo; mi invade un buonissimo profumo così entro e la saluto.
Mi viene incontro è quasi mi urla:
-"Tesoro guarda li, sono arrivati poco fa. Quei girasoli sono stupendi. Il tuo Alex è sempre molto carino e dolce"-
-"Grazie mamy, li porto di là e li metto nel vaso"-
Mentre li prendo, noto che il biglietto non c'è, però penso che Alex voglia fare pace e stia cercando il modo di farmelo capire. Sistemo il mazzo di girasoli nel vaso e prendo il cellulare per inviarli un SMS.
Apro whatsapp e in quel preciso istante mi compare un messaggio da un numero che non conosco.
-piaciuti i fiori Sun?-
Mio dio, il mio cuore sta in tachicardia, devo sedermi, prendo una sedia e mi ci avvento!
Non ci posso credere.
I fiori sono di Lucas!
Corro in camera, sono troppo felice. Anche lui si è accorto di me.
Allo stesso tempo però mi sento sempre più confusa, perché a me dispiace per alex.
Non se lo merita.
A me piace la sua compagnia, sto bene quando sono con lui, però non posso stare con lui e pensare a Lucas; forse ciò che provo non è amore, forse sono solo invaghita, forse è stata una cotta passeggera..
devo dirglielo, non possiamo più stare insieme.
Sento gli occhi bruciare, e capisco che si sono riempiti di lacrime. Iniziano a scendere a fiumi sulle mie guance e sprofondo sul cuscino.
Quando apro gli occhi è quasi il tramonto; tra le lacrime che ho versato non mi sono neanche accorta di essermi addormentata;
adesso sono uno straccio però sono sicura di quello che sto per fare!
Lavo la faccia e i denti.
Mi sono sistemata al volo, prendo la borsa ed esco di casa.
-"Mamma io esco. Non so per che ora torno"-
-"Ok tesoro, fai attenzione e non fare troppo tardi."-
-"Si mamma ciao"-
Il tempo di una sigaretta e mi ritrovo davanti casa di Alex. Sono arrivata in un batti baleno; vedo che come sempre Alex è solo. Così prendo coraggio e suono;
Alex apre la porta, mi saluta ed accenna un mezzo sorriso.
Ci sediamo sul divano ed iniziamo a parlare;
io sono triste, le lacrime iniziano a rigare il mio viso; ma mi faccio coraggio e dico ad Alex che non sono innamorata di lui.
Gli dico che mi piaceva stare con lui, gli dico che ci ho provato, perché mi ha fatto sentire bene.
Però non provo amore.
-"tu non meriti una come me, meriti qualcuna che ti ricambia, meriti qualcuna che ti ama da morire e che sa che sei un ragazzo meraviglioso"- singhiozzo vicino a lui; non riesco più nemmeno a parlare.
Alex quasi non ci crede, ha gli occhi rossi e pieni di rabbia.
-"Eva c'è altro che dovrei sapere?"-
-"No Alex, è tutto davvero"-
-"Sei sicura che non c'entri qualche altro ragazzo?"-
-"No Alex nessuno, però tu non te lo meriti. Quindi sono arrivata a questa decisione"-
Mi sento in colpa, sono una vigliacca, una stronza che fa soffrire gli altri, ma non potevo dirgli che penso a Lucas mentre sto con lui;
Dopo tutte le lacrime che ho versato sono sempre più convinta della scelta che ho fatto anche se sto male.
Prendo le mie cose e vado via.
Arrivo fuori dalla porta e lo guardo
-"Spero che mi perdonerai e troverai una persona che ti ama come meriti;
Ciao Alex"-
Scappo via correndo mentre le lacrime scorrono tra qualche singhiozzo;
ho bisogno di Clara! Le telefono e vado da lei.
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