Capitolo 2

Il giorno seguente è stato un vero trauma; non ho chiuso occhio per tutta la notte. Lucas è riuscito a prendersi tutta la mia mente; non lo conosco nemmeno, so solo il suo nome e già si è impadronito dei miei pensieri.
Appena guardo il telefono mi accorgo che sono già le dieci del mattino. Ringrazio Dio che è domenica altrimenti la scuola sarebbe saltata.
Mi guardo allo specchio e sono uno straccio, ho ancora un po' di trucco sulla pelle e i capelli tutti spettinati. Sulla scrivania c'è la mia vera migliore amica, "little princess", un Hello Kitty gigante, bellissima. Ho sempre adorato questo personaggio; e questo peluche l'ho tenuto sempre vicino al cuore poiché me lo regaló Vincent due giorni dopo la prematura morte di mio zio. Il nome che le ho dato, anche se sembra un po' ridicolo e da bambina, per me è molto importante. Mio zio mi chiamava sempre così, da quando avevo quattro anni. Quando per la prima volta a carnevale mi travestii da principessa e ho continuato così fino a quattordici anni. Quel giorno di tanto tempo fa appena mi vide mi chiamó con questo nomignolo. Per lui Eva era scomparsa, esisteva solo la piccola principessa a cui voleva tanto bene. E così mi sono affezionata a questo nome. Porterò sempre nel cuore mio zio, si chiamava Matteo ed è stato come un secondo padre. Mi faceva passare ogni sfizio quando mio padre non c'era. Era sempre occupato con il vino ed andava sempre alle mostre a Londra. All'inizio ci stava per due giorni, poi tornava e ripartiva per tre giorni e così via fino alle due settimane. Quando tornò dopo essere stato via per circa due settimane, mio zio ci chiamó a casa sua e ci fece mettere tutti a tavolino. Ci parlò della sua malattia, di quella bestia che lo stava facendo morire. Così quando sei mesi dopo mio zio voló in cielo, mio padre non partì più. Ora solo due volte all'anno va a Londra; per le mostre più importanti. Vicino "little princess", invece c'è una cornice con l'altra mia migliore amica: Clara.
Abitiamo a due passi di distanza, siamo cresciute insieme e ci vogliamo un mondo di bene. A volte, è stata la mia ancora di salvezza. Già mi manca; è partita prima di Natale per andare a Bologna dai suoi zii paterni e ancora non è tornata. Lei è un anno più grande di me. Frequenta un accademia molto importante per diventare estetista; adora truccare ed è bravissima in quello che fa.
Ha i capelli lisci come la seta, gli occhi di un azzurro immenso e un fisico minuto e carino. Condividiamo le stesse passioni, i cavalli, la lettura e i libri.
Non vedo l'ora che torni per fare un'altra passeggiata insieme a lei.
Anche i suoi nonni possiedono dei vigneti, ma sta andando sempre a perdere per via del lavoro dei genitori; il padre è un ginecologo e la madre un'ostetrica. Sono appassionati al loro lavoro e questa è la miglior cosa che possa esistere. I nonni, ormai sono diventati troppo anziani per occuparsi dell'uva, così hanno messo in vendita tutte le loro terre di vigneti. Sono persone molto umili, con tanti sacrifici alle spalle. Adoro Clara, è la persona più bella che conosco.
Mentre vado in bagno per farmi la doccia sento chiacchierare al piano di sotto i miei genitori.
Mi chiudo a chiave e il getto d'acqua sulla mia pelle è il sollievo più bello in questo momento.
Lucas non mi ha detto ne dove abita, ne mi ha lasciato il suo numero, ne un informazione in più per ritrovarlo. Penso che non lo dimenticherò presto. È stato un fulmine a ciel sereno per i miei ormoni adolescenziali.
Non riesco a pensarmi nuda, da sola, in una vasca da bagno con quell'uomo così attraente e misterioso.
Tolgo subito questi pensieri dalla mia mente sia perché non so niente di sesso, sia perché la temperatura dell'acqua si sta abbassando e mi sto congelando.
Esco dalla vasca e mentre mi metto l'accappatoio noto delle gocce di sangue.
-"cazzo"- esclamo
-"mi è venuto il ciclo!"-
Odio questi cinque giorni al mese, odio il sangue, solo una goccia che vedo mi viene da svenire.
Anche quando mi facevo le analisi era così, stavo sempre per svenire e dovevano darmi acqua e zucchero. Nonostante il dolore alla pancia e alla schiena sono intrattabile.
Esco dal bagno velocemente a mi chiudo in camera mia; infilo le mutandine rosse e metto l'assorbente. Metto un reggiseno a caso e una tuta per stare più comoda. Mi stendo sul letto, ho sonno, mi si chiudono gli occhi ma non posso dormire. Devo studiare per domani, ho l'interrogazione di fisica e non vorrei prendere un bel tre. Amo la scuola, amo studiare, perché secondo me imparare è la cosa più bella che c'è; frequento il quarto liceo scientifico. Ho una media del nove e diciamo che sono una delle più brave. Il mio incubo e un po' la matematica, ci metto più tempo a capire, peró me la sono cavata diverse volte con un bell'otto; i miei genitori anche per questo sono orgogliosi di me. Quest'anno per l'estate mi hanno promesso una bella vacanza al mare; e nonostante sono entusiasta dell'idea preferisco trascorrere le giornate con Clara. Mi volto sul comodino e prendo il cellulare. Ho un messaggio di Alex:
-puoi aiutarmi con l'interrogazione di domani? Ti prego-
Alex è un mio amico, non stretto, anche se è un bravissimo e bellissimo ragazzo, prova qualcosa per me dalle elementari e non vorrei dargli false speranze.
Hai capelli biondo platino e gli occhi castani, è abbastanza alto e muscoloso. Quando era bambino non era così; me lo ricordo con gli occhiali da vista e l'apparecchio;
Ma dopo l'estate del secondo superiore ha fatto una trasformazione straordinaria. A settembre, il primo giorno di scuola, stentavo nel riconoscerlo.
Io non ho mai provato niente per lui, se non un bene che non potrà mai andare oltre l'amicizia. Ha quasi tutte le ragazze del liceo dietro; e mi dispiace, perché lui vuole me.
Scelgo di non rispondere, perché ogni qualvolta che l'ho risposto o aiutato ci ha sempre provato; una volta mi ha baciato a tradimento. Ma non ce l'ho fatta ad arrabbiarmi perché è dolcissimo; mi ha fatto quasi tenerezza e volevo quasi provare a uscirci qualche volta.
Però cambiai subito idea; non volevo trovarmi in qualche situazione dove non ne potevo uscire. In questi ultimi anni gioca a tennis ed è anche molto bravo. Lo vedo quasi tutte le mattine correre intorno i nostri vigneti.
Ma io penso e ripenso a Lucas. E non so come uscirne da questa situazione.

Oggi ancora non arriva Vincent in camera mia per darmi il buongiorno; eppure l'ho sentito rientrare poco dopo di me.

Non sapendo cosa fare decido di scendere al piano di sotto a bere una bella tazza di thè verde con un bel cornetto integrale. Il mio stomaco brontola e non mi va di farlo aspettare. Amo tutte le cose da mangiare sane e che fanno stare bene. Mi piacciono tutte le cose integrali, ma non perché fanno dimagrire perché io non ne ho bisogno, bensì perché sono sane e non c'è niente di meglio di uno stile sano.

Percorro le scale e il corridoio che portano in cucina; mio padre è intento a guardare il telegiornale e mia madre sta preparando il pranzo.
-"buongiorno tesoro"-
-"buongiorno mamma, faccio colazione e vado a studiare"
Mentre preparo l'acqua per il the vado a salutare mio padre dandogli una pacca sulla spalla;
-"ciao papà"-
-"Eva per caso tuo fratello ieri sera è stato con te?"-
-"no, l'ho visto per un po' di tempo al locale però io sono stata con Sarah e poi siamo rientrate"-
Eh no papà, io sono stata con un figo da urlo ma questo non lo saprai mai. Sorrido mentre ripenso a Lucas.

Bevendo il thè, arriva mio fratello in cucina.
-"buongiorno"-
-"ciao scemo, hai dormito bene?"-
-"si Eva, ma mi scoppia la testa quindi me ne torno a letto"-
Mi sorride e mi mette un braccio intorno la vite.
-"vengo anch'io sopra, devo studiare"-

Mi siedo alla scrivania e prendo libro e quaderno di fisica. Già mi sento male a dover studiare queste pagine; ma ce la posso fare. Apro il diario per vedere a che pagina devo studiare, 159A.
Apro il libro e vedo che ho da imparare tante cose: IL SOLE. Distanza del sole, le dimensioni, la massa e luminosità, la rotazione, la costituzione fisica, l'attività solare, i campi magnetici.
Prendo evidenziatore e matita e comincio a sottolineare fin quando non vedo l'immagine del sole. È bellissimo; mi viene in mente Lucas, ieri sera mi chiamó Sun, che significa Sole. Chissà cosa avrebbe voluto dire; glielo avevo anche detto di chiamarmi Eva ma o mi ha confuso con qualcun'altra o chissà cosa gli ho fatto pensare. Mi sembra più un nomignolo, ma poi perché avrebbe dovuto farlo proprio a me? Abbiamo scambiato si è no quattro chiacchiere, tranne per quegli sguardi che ci facevamo.  Erano sguardi intensi, mai fatti con nessuno prima d'ora; era come se fossero sguardi d'intesa, meravigliosamente belli, meravigliosamente unici.
Sto diventando una pazza stamattina, a farmi tutti questi film mentali su uno sconosciuto. Povera me, sto perdendo la testa per un uomo che nemmeno credo di rivedere più. Gli occhi sono di una bellezza assurda, nemmeno quell'azzurro degli occhi di Clara è come l'azzurro degli occhi di Lucas.
E Sun, quel nome così diverso da tutti gli altri, che cosa vuol dire? Perché mi ha chiamata sole?
Basta, non posso più pensarci; pensiamo a studiare.

Mentre ripeto ad alta voce il riassunto dell'interrogazione di domani, bussano alla porta.
-"avanti"- dico chiudendo il libro.
È mia madre -"è pronto il pranzo Eva"-
-"grazie mamy, arrivo!"-

Ho una fame da lupo così metto tutto in ordine nello zaino e scendo a gustare i buoni piatti della donna di casa.

Quando si mangia a casa mia c'è sempre un silenzio assoluto. Non ci si può mai alzare prima che tutti finiscano. Mamma oggi ha preparato minestrone di verdure e come secondo scaloppina ai ferri. Sempre ottimo, come sempre.

Finito di mangiare me ne torno in camera, la domenica il televisore è tutto per i miei genitori, quindi opto per la musica. Arrivata infilo le cuffie e metto la riproduzione casuale.

C'è un mix di musica latina che non finisce mai. Adoro queste canzoni, perché sono tutte belle, mi fanno venire sempre voglia di ballare e dimenticare tutto.

Sono le 16:00 e sto pensando ad Alex; mi dispiace non averlo risposto; è un bravo ragazzo e non merita una persona come me che non lo rispondi nemmeno a un banale messaggio. Un po' mi ha sempre incuriosito come amico, e delle volte anche come presunto fidanzato. Sembra stronzo, tutte le liceali gli corrono dietro; ma chi lo conosce, sa che non è così; è un ragazzo d'oro, che tutti vorrebbero al loro fianco; forse, dovrei rispondergli; stanotte Lucas non mi ha fatto dormire, ma non so neppure se rivedrò quel suo sguardo meraviglioso; quindi, mi convinco di pensare ad Alex. Perché merita anche lui; poi, ovviamente la bellezza è soggettiva; Lucas rimarrà sempre impresso nella mia mente: ma Alex, non è da meno agli occhi delle altre ragazze.
Sono stata sempre una brava ragazza, non ho mai odiato, mai usato nessuno; ho sempre voluto bene a tutti; penso che Alex un po' del mio tempo se lo merita.
E perché no, magari mi innamorerò di lui!
Si, ho detto che non mi ispira come fidanzato, però non ci ho mai provato alla fine.

Ci penso su e decido di rispondergli al messaggio;
-ciao amico, certo ti aiuto volentieri; se vuoi puoi venire da me, così ti do anche i miei appunti-

La risposta è immediata:
-arrivo, mia dolce Eva.-

Mi scappa un sorriso,L a vedere la sua risposta, è davvero innamorato di me.
Dopo nemmeno due secondi, bussano alla porta di camera mia. Non credo sia Alex, mi ha appena risposto.
-"avanti"-
-"Eva, cara, che stai facendo?"-
-"mamma, entra, siediti con me."-
Mia madre si accomoda sul letto e mi guarda perplessa.
-"hai studiato?"- mi domanda con molta premura.
-"si mamy, sto aspettando Alex, devo aiutare anche lui!"-
-"Alex, il figlio di Giovanna?"-
-"si mamy"-
-"è diventato proprio un bel ragazzo, e dire, che me lo ricordavo paffutello con occhiali e apparecchio!"-
Sorride.
-"mamma mia, che cambiamenti che si hanno da ragazzi. Lui non aveva una cotta per te?"-
-"beh si, forse la ha ancora adesso; mi tratta sempre come una favola"-
-"oh Eva, sei fortunata ad avere un amico come Alex, chissà magari un giorno ricambierai i suoi stessi sentimenti;"-
Mamma si alza dal letto e mi da una carezza sulla guancia.
-"chissà mamy, vedremo"-
Mamma esce dalla mia stanza e chiude la porta.

Dopo nemmeno dieci minuti di distacco dalla mia manu, bussano alla porta; questo deve essere per forza Alex.
Sorrido e vado ad aprirgli;
-"ciao amico, come va? Prego accomodati"-
-grazie Eva, vogliamo cominciare?"-

Dio e imbarazzatissimo, mi fa una tenerezza assurda.
-"ci vogliamo mettere sul letto?"-
-"ehm, va bene Eva; cominciamo altrimenti si fa troppo tardi"-
-"certo"-

Dopo più di un'ora di studio, Alex ha imparato tutto, è stato bravissimo. Bussano alla porta e senza dire parola arriva mamma che entra con un vassoio con due tazze di caffè e un paio di biscotti;
Facciamo merenda e mentre mamma va via mi fa un occhiolino.
'Oh mio Dio' penso, chissà cosa avrà pensato.
Finiamo di sorseggiare il caffè e prendo il cellulare per vedere meglio che ora sono. Sono le 18:30 e ho tre nuovi messaggi.
È Clara che è appena tornata.
Oh che bello, non vedo l'ora di rivederla; digito un messaggio:

-ci vediamo a breve mia adorata Claretta-

E sorrido perché sono troppo entusiasta sia tornata.
Mi alzo dal letto e comincio a mettere di nuovo apposto tutti i libri , e le varie scartoffie.
Quando mi volto nel verso di Alex,
Boom, mi prende di colpo e mi bacia. Non riesco a liberarmi dalla sua presa; ha una bocca così calda ed accogliente che non so se riuscirò a frenare questo momento.
Infilo la lingua nella sua bocca, e sembra che sono intente a ballare a ritmo di musica; non so cosa sto facendo in questo momento, ma Alex merita tutto.
Il bacio di Alex stranamente non mi dispiace, ha ancora il sapore di caffè; e mentre le nostre lingue continuano ad intrecciarsi.. sento il mio corpo che freme di desiderio, anche se ancora non so cosa significhi, e una mano di Alex dietro la nuca per stringermi ancora di più alla sua bocca, e io ci sto. 
Sono li, a baciare Alex, a baciare il mio amico.
Di colpo mi viene in mente Lucas.
E così mi stacco da lui.
Non sa cosa dire, si vede bene perché ha cominciato a mettersi le mani nei capelli e sorride solo; e Alex è un tipo che quando non sa cosa dire o cosa fare ride.

Alex si gira prende le sue e cose e si avvia verso la porta, mentre io sono immobile a guardarlo.
Solo pima di aprire la porta riesco a muovermi; lo afferrò per un braccio e gli stampo un bacio sulla guancia.
"Volevo solo salutarti"
E gli sorrido.
Come una stupida.
"Ciao Eva"
E lui ricambia il mio sorriso.  
Siamo entrambi in totale imbarazzo. Ma apre la porta e va via.
Io sorpresa dal mio comportamento non capisco cosa mi stia succedendo;
il bacio con Alex mi è  piaciuto.
Mi è piaciuto davvero; E per la prima volta mi sono sentita anche diversa. Il corpo tremava, Quasi a bramare altro, ad attendere altro; il pensiero per Lucas mi ha salvato altrimenti non so fino a che punto saremmo arrivati; il mio corpo sembrava non appartenere a Eva;
ma ora basta, non voglio pensarci.
Anche se adesso mi sto toccando ancora la bocca per questo bacio allo stesso tempo continuo a pensare a Lucas.
'Mio dio' esclamò a voce alta. Da sola!
Non capisco cosa mi prende.  Decido di sorvolare. Adesso devo solo scappare da Clara;
e così mi torna il sorriso. 
Infilo tutto nella mia borsetta, cellulare con ancora le cuffiette attaccate.  Metto una giacca e schizzo da Clara.

Esco di casa salutando tutti e dicendo di andare dalla mia amica e mi avvio per la strada. Abita vicino casa mia; è solo una salita a separarci;
Arrivata a casa sua suono il campanello e sento qualcuno correre verso la porta; deve essere assolutamente Clara che corre come una matta;
Apre la porta e mi salta addosso dalla felicità, ci stringiamo in un abbraccio super affettuoso e quando ci accorgiamo che stiamo quasi per cadere ci separiamo.
-"mia dolce amica Eva sembra essere passata una vita; mi sei mancata tantissimo"-
-"anche tu mi sei mancata mia dolce metà"-
-"ora però ci vuole una bella sigaretta!"-
-"Condivido in pieno Clara, dove ci possiamo nascondere?"-
-"vieni, andiamo in garage"-
Ci intrufoliamo in garage e mi viene un odore di buon vino; faccio un bel respiro per annusare quel buon odore;
-"come ci starebbe bene ora un bicchiere di vino"-
-"oh si, aspetto che lo vado a prendere e lo beviamo mentre fumiamo"-
-"ok, fai subito che già mi manchi di nuovo."-
Ridiamo insieme mentre va a prendere in casa il vino.
Mentre aspetto la mia amica penso a Lucas e Alex; che confusione che ho in mente, cazzo; è tornata Clara e subito scaccio questi pensieri.
-"allora come è andata a Bologna?"-
-"tutto bene, ci siamo divertiti parecchio; ho dovuto implorare i miei genitori per farmi uscire a capodanno; e alla fine mi hanno reso contenta, anche se alle 2:00 dovevo stare di nuovo a casa."-
-"Con chi sei uscita?"- chiedo a Clara mentre accendo una sigaretta e gli passo l'accendino per far accendere anche lei.
-"con Barbara, la ragazza che abita nel palazzo dei miei zii; è una brava ragazza, ma se ci fossi stata tu sarebbe stato tutto diverso."-
-"magari un giorno ci andiamo insieme."-
-"tu, invece, cosa hai fatto qui?"
-"niente di interessante, ho passato il Natale con la mia famiglia e anche tutte le altre feste. Ho letto, studiato e gustato buon vino. Sono uscita solo ieri sera con Sarah, ma per il semplice motivo che me lo aveva chiesto; lo sai che odio uscire in pieno inverno; ho sempre freddo e non so mai come vestirmi."-
Ridiamo insieme mentre sorseggiamo il vino.
Butto la sigaretta nel posacenere che usa il padre e Clara le butta nel fuoco.
Mentre sorseggiamo il caffè,
Clara mi parla della sua amata Bologna, mi racconta delle sue passeggiate, dei mercatini di Natale che ha visitato, di tutti i dolci che ha mangiato; si perché lei è magra, piccolina e minuta ma mangia tantissimi dolci e davvero non so dove li metta! Ahh....
La sento farfugliare, perché io sono completamente persa nei miei pensieri. Penso al bacio di Alex che mi ha messo in confusione totale; mi è  piaciuto e questo mi ha destabilizzato, poiché penso ai magnifici occhi di Lucas e a tutto il suo misterioso fascino.
Alex.
Lucas.
Non so cosa pensare;
dove finirò di questo passo  non lo so!
Di colpo sono scossa dalla voce di Clara. Che quasi urla dicendo il mio nome
-"Eva ci sei? Clara chiama Eva"-
-"Ah si Clara, ero solo pensierosa"-
-"L'ho capito; non hai ascoltato nulla di quello che ho detto vero?"-
Abbasso lo sguardo;
- "no cara hai ragione scusa, ma ero troppo diatratta"-
Mi sento quasi in colpa per questo. Ma Clara subito mi prende per un braccio e mi chiede cosa ho. 
-"Eva da cosa sei distratta? È successo qualcosa?"-
"Si" esclamo!
-"Eva mi stai facendo preoccupare"-
-"E che non so come dirtelo.."-
Così vedo Clara accigliata, preoccupata.  E subito cerco di tranquillizzarla.
-"Si però non è grave"- e le sorrido per rassicurarla.  
Così ci guardiamo e  provo a dirglielo.
-"Ho appena baciato Alex!"-
-"Cosa?"-
-"Ed io che mi preoccupavo, ho quasi rischiato l'infarto"-
E sorride rilassandosi.
Inizio a raccontarle del pomeriggio con Alex.  Le racconto tutto, tutti i dettagli.. e lei è lì ad ascoltarmi a bocca aperta, stenta a crederci anche lei; Da buona mica ha ascoltato tutto senza interrompermi, incuriosita da tutto.
-"Certo Eva immagino la tua confusione adesso. Ch e intenzioni hai con Alex?"-
"Non lo so Clara, il bacio mi è  piaciuto molto, ma non so cosa ho intenzione di fare con lui;-"
-"Capisco"- risponde Clara;
-"il problema è che non è finita qui; c'è un'altra cosa che devi sapere"-
-"Non dirmi che sei andata a letto con lui Eva"-risponde la mia amica con aria sorpresa e allo stesso tempo incuriosita.
-"Ahhh non posso proprio lasciarti da sola a te"- continua la mia amica.
Rido come una pazza.
-"Hai ragione Clara, senza te non ci so proprio stare; comunque no, non sono andata a letto con Alex"-
Dico sorridendo.
-"E allora cosa?"-
-"ieri sera al locale con Sarah ho conosciuto un ragazzo; tanto bello quanto misterioso. Clara ti giuro che non ho mai visto niente di più bello, niente di più sexy; non ho mai visto occhi come suoi, sono azzurri, ma non come i tuoi;
I suoi sono di un azzurro cristallino, quasi come il ghiaccio. Ho visto il mio viso riflesso in essi. È stato spettacolare.
Clara è senza parole;
Lo sono anch'io; ho parlato tutto d'un fiato.
-"e poi? Continua Eva, non farmi stare sulle spine"-
La guardo, è dolcissima e sta con una voglia di sapere assurda.
-"e poi niente tesoro, è arrivato Vincent e il tempo di fumarmi una sigaretta, sono stata chiamata da Sarah che dovevamo rientrare a casa"-
-"quindi niente?"- risponde dispiaciuta Clara.
-" no! Non mi ha lasciato ne il numero ne un indirizzo. So solo il suo nome, Lucas. Quando sono andata via, mentre mi stavo per mettere in macchina lui stava sul balcone a fissarmi, così gli ho fatto un cenno con la mano. E sai cosa mi ha detto? A presto, Sun!"-
-"Sun??? Ti ha chiamata sole? Ok Eva qui quasi quasi un accenno di infarto ci può stare-" e ride.
-"non so cosa fare Clara; mi sembra un ragazzo troppo misterioso e non so nemmeno se lo rivedrò. Alex invece, cosa devo fare con Alex?"-
-"bella domanda tesoro; non so, solo a te possono capitare queste cose."-
Stiamo in silenzio per due minuti e arriva la mamma ad avvisarla che la cena è pronta.
-"Buonasera Eva, vuoi rimanere con noi a cena? Ci farebbe tanto piacere, siamo solo io e Clara che mio marito ha il turno di notte; non puoi rifiutare-"
-"grazie signora, accetto volentieri."-
Prendo il cellulare e sono le 20:00 in punto.
Clara sta lavando le tazzine del caffè così decido di inviare un messaggio a mamma per avvisarla che non torno a cena.
Quando usciamo dal garage il padre ha appena messo in moto la macchina per andare a lavoro; lo saluto educatamente ed entriamo in casa.
La tavola già è pronta; ci sono varie cose. Un po' di formaggio, un'insalatona mista e le scaloppine di pollo al vino bianco. Mangiamo mentre chiacchieriamo; la mamma di Clara mi racconta di un episodio in sala parto e moriamo dal ridere; a un certo punto ci sgrida perché dice che non dobbiamo ridere delle donne che partoriscono perché un giorno toccherà anche a noi.
Io e Clara ridiamo ancora di più mentre lei sparecchia la tavola.

Sono le 21:30 e decido di rientrare, saluto educatamente e Clara mi accompagna fuori.
-"domani mattina passi per casa così andiamo insieme a scuola?"-
-"si Eva, come sempre. Mi raccomando non pensare ai tuoi corteggiatori"-
Ci mettiamo a ridere e ci baciamo le guance.
Entro in casa e vedo tutti seduti al tavolo che guardano un film d'azione in TV. Non mi piace questo genere così li mollo subito dicendo di andare a ripassare fisica.
Mi butto sul letto e mi addormento pensando a Lucas e Alex. Il mio cervello sta andando in stand-by.

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