Capitolo 18

Stanotte non ho quasi chiuso occhio; sia per la presenza di Lucas e sia per quello che è successo. Era davvero bello guardarlo mentre dormiva. Ho pensato al viso della madre. Sono quasi due gocce d'acqua. È bellissimo quest'uomo.. i suoi lineamenti sono perfetti.
Stamattina è andato via con Clara e Roby, mi ha salutato freddamente, io volevo un abbraccio, un bacio passionale da sconvolgermi la giornata, e invece, mi ha dato un piccolo bacio sulla guancia.
Mi butto sul divano e accendo il televisore. I miei genitori sono già alla centrale di polizia e Vincent è andato a riposare!
Credo proprio che stanotte non abbia dormito nessuno... chissà chi è stato quel pazzo a sparare; non riesco proprio a capire. Non abbiamo fatto del male a nessuno.
Mi allungo e cambio tutti i canali per trovare qualcosa di bello, fin quando non lascio la5 con una delle sue commedie romantiche, ma penso a tutto tranne che a guardare la TV.
Lucas, il mio incubo più grande è il mio sogno nel cassetto. Stanotte mi ha quasi messo il cuore in mano, mi ha fatto rimanere senza parole
però sono sempre più confusa! Perché mi sento così sbagliata? Perché non riesco a dargli una seconda possibilità? Perché quando sono sola penso a tutto ciò e quando sono con lui l'unica cosa che vorrei fare è saltargli addosso? Perché non riesco a provare un odio profondo? E il mio cuore perché non ascolta il mio cervello? Non ho mai sbagliato niente nella mia vita, mai! E ora, a diciotto anni sto per commettere l'errore più grande! Amare Lucas!
Si, lo amo e vorrei odiarlo allo stesso tempo...ha rubato il mio cuore in così poco tempo che non ho avuto nemmeno modo di fermarlo. Quante volte mi ha detto "solo sesso Eva" e io non lo ascoltavo, non è solo sesso mi dicevo. E poi quella dichiarazione, così semplice ma piena di significato. Il mondo si è come fermato, mentre io guardo il braccialetto al mio polso.
È così bello, così delicato che quasi non me lo tolgo più.
Devo rilassarmi, troppe cose messe insieme; mi alzo in fretta e mi dirigo in bagno per fare un bel idromassaggio. Mi spoglio lentamente, immaginando Lucas di fronte a me, e mi immergo nella mia grande vasca. È così grande, ho acceso le mie candele profumate alla vaniglia per godermi ancora di più questi attimi di tranquillità. Mi strofino il bagnoschiuma su tutto il corpo e chiudo gli occhi.

Passano alcuni minuti, e sento qualcuno entrare in casa.

-"Evaaaa"- è Lucas

-"Lucas sto in bagno, è successo qualcosa? C'è Vincent in camera sua, se non dorme puoi andare da lui"-

-"Ho dimenticato il cellulare, tuo fratello l'ho visto uscire di casa pochi secondi fa, ora vado a prenderlo e vado via"- sento la sua voce profonda avvicinarsi sempre di più al bagno e al solo pensiero mi vengono i brividi. Lo sento fare le scale che portano di sopra dove abbiamo passato la notte insieme. Vorrei rilassarmi, ma sono nuda, nella mia vasca, da sola con Lucas in casa mia. Come faccio ad essere tranquilla? Come faccio a non sentire le scosse che vengono dalla mia anima? Come faccio a farlo andare via senza nemmeno salutarlo? Sto perdendo la ragione, lo so, ma è tutto più forte di me. Mi è venuta la pelle d'oca e sto tremando, mi siedo nella vasca rannicchiando le gambe e appoggiando la testa su di esse, quando sento nuovamente i passi di Lucas scendere le scale.
Sta passando davanti la porta del bagno e solo ora mi accorgo di non aver chiuso a chiave.

-"Cazzo"- sussurro

Vedo la maniglia della porta andare giù e mi accorgo che sta per aprire quando vedo che subito si rialza e lo sento allontanarsi. Allora non rispondo più di me e con voce tremolante lo chiamo. Riesco a sentire che si ferma di colpo e così gli urlo
-"Lucas non mi saluti?"-

-"Ehm, va bene Eva..ti aspetto qui"-

E che dovrei fare ora? La mia testa ste letteralmente scoppiando, il "salutare" era un modo per dire "entra in questo cazzo di bagno e fammi tua"... e cosa fa? Mi aspetta??
Forse stanotte faceva sul serio quando mi diceva che non mi avrebbe più toccata; ma io lo voglio, voglio sentirmi sua e voglio sentirlo mio. Voglio abbracciarlo fino a togliergli il fiato, voglio baciarlo per assaporare il suo sapore, voglio.... voglio toccarlo per capire che realmente esiste un corpo perfetto come il suo...

Mi alzo piano, non sapendo nemmeno io cosa sto per fare, infilo le ciabatte e senza nemmeno indossare l'accappatoio mi avvicino alla porta.

-"Lucas"- sussurro mentre giro la maniglia e faccio un passo fuori dal bagno.
La voce mi trema, le gambe non vogliono muoversi e ho paura di un suo rifiuto.
Lo vedo appoggiato al muro e dal suo sguardo capisco che è turbato da qualcosa.  Guarda dritto a terra e mentre mi avvicino a lui tutta insaponata si volta a guardarmi.
I suoi occhi sono fissi nei miei; i nostri sguardi parlano tra loro, il mio corpo freme di desiderio. Non riesco a non guardarlo così muovo la mano verso di lui e gli accarezzo la guancia. Mi sorride, un sorriso così bello che non ho mai visto sul volto di quest'uomo!
Muove la sua mano e accarezza a sua volta la mia guancia, gli sorrido dolcemente e mi avvicino a lui non spostando la mano.
Occhi contro occhi, sorriso contro sorriso.. è un momento magico.. una sensazione immensa, più grande dei baci, più grande dell'universo. Siamo io e lui; due cuori, due corpi e lo stesso bisogno.
Mi avvicino al suo orecchio, con il cuore che mi pompa nel letto come non ha mai fatto.

-"Vieni con me?"- e le parole mi escono così!

-"dove Sun?"- sposta la mano tra i miei capelli e mi abbraccia violentemente.
Quasi non respiro più, così lo scanso, gli prendo la mano e l'appoggio sul mio cuore.

-"Senti? È la prima volta che lo sento battere così velocemente per qualcuno."-

-"Oh Sun, sei così bella, così dolce, così buona..."- mi prende la mano e la porta sotto la sua maglietta, sul suo petto, sul suo cuore! Il ritmo del suo cuore non è paragonabile al mio. Batte molto, molto di più!
Lo guardo e sorrido.
Non me lo aspettavo, sono così felice che mi avvento sudi lui e lo bacio.
Quando le nostre lingue s'intrecciano, i nostri respiri si mischiano... quando le sue mani scendono sul mio corpo nudo, fragile, bagnato.. mi sento viva, sono viva ed innamorata!
Innamorata di Lucas, il mio incubo e la mia tranquillità, il mio diavolo e il mio angelo, il mio buio e la mia luce, il mio inferno e il mio paradiso!

-"Facciamo il bagno insieme?"-
Lo guardo e gli stringo la mano, non risponde ma dal suo sorriso capisco che la risposta è positiva. Lo porto in bagno e chiudo la porta a chiave.
Si sveste completamente e rimango affascinata dal suo corpo..

Il suo corpo, muscoloso e con un filo di peluria che parte dall'ombelico fino ad arrivare giù. Arrossisco e distolgo lo sguardo mentre faccio scorrere un altro po d'acqua. Mi immergo e Lucas mi segue. Non abbiamo detto più parola, si è seduto di fronte a me e guarda la schiuma.

L'acqua è tiepida e ci scivola addosso,sono piena di desiderio per lui, ma so che questa volta se non sarò io a fare il primo passo lui non mi sfiorerà.
Inizio a giocare con il mio piede sulle sue gambe, sfiorando ogni tanto il suo membro, già visibilmente duro. Lo guardo negli occhi e vedo che sono illuminati di desiderio. Non sapendo cosa fare gli schizzi l'acqua che va a finire sul suo viso.
Lui mi guarda e mi sorride.

-"Eva sei bellissima, tu sei il mio sole"-

A queste parole mi sciolgo, sembra sincero e io non posso più oppormi al mio corpo, lo voglio, ora!
Lo guardo ancora nei suoi splendidi occhi e restiamo così, a fissarsi per qualche secondo.
Non ce la faccio più, così mi alzo e mi avvicino a lui.
Lo bacio, dolcemente, e lui ricambia stringendomi in un forte abbraccio.
Mi fa sedere su di lui e inizia a sfiorare il mio corpo con le mani mentre mi bacia con passione. Allo stesso tempo è dolce, per la prima volta i suoi baci sono diversi. Sento che lui è diverso.
Io chiudo gli occhi mi lascio trasportare, le nostre lingue si intrecciano, i nostri corpi si cercano impazienti, non possono stare ancora distaccati per molto; poso le mani sulle sue spalle, gli tocco i capelli, lo accarezzo e ci baciamo ancora.
Lui scende a baciare il mio collo, mi fa impazzire e delicatamente inizia a sfiorare il mio sesso. Entra con due dita ma anche io sono già pronta; completamente pronta per accoglierlo dentro me.
E mentre mi bacia si avvicina nuovamente al mio orecchio, lo morde, lo bacia..

-"Ti voglio troppo Sun"-.
Con delicatezza mi alza un po e mi sistema su di lui per entrare dentro me....
È durissimo, mi riempie e inizia a muoversi dolcemente, anche se con colpi decisi. Si sentono solo i nostri respiri pesanti, misti a gemiti di piacere, e il rumore dell'acqua.
Ancora, torna a baciare il mio collo e poi i miei seni.
E penso che non avrei voluto altro ora, ho fatto la scelta giusta a farlo entrare dentro di me. Non sento quasi più niente, sento solo i miei muscoli tendersi, sento solo il mio respiro pesante e lui mi guarda, con quel suo sguardo magnetico che mi stravolge fino in fondo

-"Vieni Eva, sento che stai per esplodere"-
E infatti subito dopo vengo, chiudo gli occhi, abbandono la testa in dietro e vengo come non mai, scossa da spasmi e fremiti.
È stato meraviglioso, e quando sono di nuovo in me che lo guardo vedo i suoi occhi cristallo che mi fissano

-"Eva sei uno spettacolo quando vieni".
Sorrido, mentre lui aumenta il ritmo e due secondi dopo mi alza e mi sposta. Sta venendo anche lui.
Non capisco cosa sta facendo, solo dopo mi accorgo che non aveva il preservativo e per questo mi ha spostata.
Siamo stremati, mi siede accanto a lui e mi abbraccia, con una mano mi accarezza i capelli e mi fa le coccole.

-"Oggi è stato bellissimo Sun.
Non....non aspettavo altro che fare l'amore con te, finalmente sei mia e finalmente sono tuo"-

Usciamo dalla vasca e ci rivestiamo, mi lavo i denti e mentre mi asciugo la bocca mi abbraccia da dietro e mi dei piccoli ed ingenui baci sul collo.

-"Penso sia meglio andare, non vorrei che i miei ci vedessero in bagno, insieme."-

-"Hai ragione Eva, andiamo"- mi prende per mano e arriviamo in cucina.

-"Preparo il caffè?"-

-"No mia dolce Sun, ho una macchina da riparare e devo scappare"- mi abbraccia e mi bacia.
Gli sorrido, sono felice con lui, sono felice in queste braccia.

-"Ci vediamo dopo Sun"- si allontana e si chiude la porta alle spalle.

Proprio mentre frigo in cucina per preparare qualcosa per il pranzo rientrano i miei genitori.

-"Ciao mamma, ciao papà? Come è andata?"-
I miei si siedono sulle sedie e mia madre si massaggia la fronte mentre mio padre rimane serio.

-"Cosa è successo?"-

-"Niente tesoro, stai tranquilla. Non sanno chi può essere stato a sparare e purtroppo era troppo lontano e le nostre telecamere non sono riuscite a riprenderlo, quindi non abbiamo risolto niente."- dice mia madre che sembra esausta.
Non so che dire quindi mi butto sul cibo.

-"Che dite? Preparo qualcosa per il pranzo?"-

-"si Eva grazie, io intanto vado a farmi un bel bagno"-

-"si, ed io vado a stendermi sul letto, non aspettatemi per pranzo, non ho molta fame"- afferma mio padre. È un misto tra abbia e delusione; e lo capisco, il vino per lui è tutto! E la sua festa è stata rovinata!

Decido di preparare un po' di pasta con le zucchine e un po' d'insalata... mentre sto ai fornelli accedo a WhatsApp e trovo un messaggio di Lucas

-quanto sei bella Sun, già mi manchi! - i miei occhi diventano a cuoricini quando leggo questo messaggio. Vorrei fare salti di gioia ma sento qualcuno dietro di me.

Mi giro e vedo mia madre avvolta nel suo accappatoio azzurro di seta. Mi sorride e tra le mani scodinzola un qualcosa; lo guardo bene.

-"Oh cazzo"- esclamo davanti a lei.

Mia madre me lo porge e sorride.

-"è stata davvero bella la scenetta che avete fatto quando Lucas mi ha accompagnato a casa. Vi siete anche presentati."- se non conoscessi mia madre potrei dire che è su tutte le furie. E invece no, si avvicina, mi prende il polso e mi allaccia il bracciale.

-"Scusa mamma, non volevo mentirti"- 

-"Tranquilla tesoro, ho avuto diciotto anni prima di te. Insomma che mi dici di quel bel ragazzo di Lucas?"- mi siedo a tavola mentre mia madre mette i piatti con la pasta.

-"Dai parla tesoro, voglio sapere"- mi sorride e comincia tranquillamente a mangiare.

-"Ci siamo conosciuti a gennaio, una sera che sono andata al pub con Sarah, ci siamo solo presentati, poi è arrivato tuo figlio è come al solito non ci siamo detto più nulla"- e ridiamo perché anche mia mamma sa la gelosia di Vincent fino a che punto può arrivare.

-"Poi l'ho rivisto una sera al lago e da lì diciamo che è cominciato un po' tutto"-continuo a mangiare e mia madre sorride

-"E Sun?"- mi strizza l'occhio mentre mastica il cibo.

-"Sun non lo so, mi ha chiamato così dalla prima volta è ancora non sono riuscita a capire perché lo fa"-

-"Sun è il sole, forse vede in tempo un qualcosa di bello, di grazioso, proprio come il Sole."-

Finiamo di mangiare e mentre mia madre sparecchia la tavola decido di inviare un messaggio a Lucas:

-mi manchi- e lo sento davvero, mi manca davvero, anche se siamo stati insieme neanche tre ore fa, mi manca.

-Anche tu Sun, non vedo l'ora di affogare di nuovo dentro te-
Alle sue parole divento una fiamma.

-Ci vediamo dopo?-

-Non so a che ora finisco, ti faccio sapere-

Non sapendo cosa fare e non volendo più stare in casa decido di chiamare Clara che mi dice che è in paese.

-"Mamma io esco un po"-

-"Dove vai tesoro?"- mi chiede con grande preoccupazione.

-"A fare un giro, non torno tardi, stai tranquilla"-

-"No tranquilla tesoro, è che sai dopo quello che è successo ieri sera, fa attenzione!"-
Mia madre che mi dice di stare attenta mi fa ricordare un po' quando ero bambina. Non potevo mettere piede fuori casa che mi faceva tante di quelle raccomandazioni assurde. Persino quando andavo da nonna che aveva le galline "Eva mi raccomando non avvicinarti agli animali che posso farti male" mi viene ancora da ridere se ci ripenso.

Vado in camera a vestirmi velocemente. Indosso una mini con dei sandali e un top nero senza spalline. Metto la mia borsetta a tracolla ed esco di casa. Mio padre ancora dormiva, Vincent è uscito da un po' e non so nemmeno dove si trovi e a me aspetta Claretta.

Quando arrivo in paese chiamo Clara.

-Tesoro dove sei?"-

-"Ora quasi al parco, tu?"-

-"All'entrata del paese, aspettami lì, sto arrivando"- e riattacco senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.

Mentre cammino lungo il marciapiede vedo una ragazza con aria familiare. Mi sembra di averla vista da qualche parte ma non ricordo bene dove. Mi guarda mentre le passo davanti e solo ora ricordo chi è. Mi volto di scatto e noto che lei mi guarda ancora con aria strana.

-"Brenda?"- le chiedo mentre mi avvicino.

-"Si ciao, tu devi essere...."-

-"Eva, sono Eva"-

-"Oh scusa ma sai con i nomi"-

-"Tranquilla"- le dico mentre ancora mi guarda con aria strana.
Mah, penso nella mia testa, la gente è davvero strana.

-"Beh, ci si vede in giro Brenda"- faccio un passo all'indietro e mi volto.
Penso di non aver mai visto una ragazza strana quanto lei!

Mentre cammino per andare da Clara penso a Lucas. Non mi sono resa conto di quanto è grande il mio amore per lui. Eppure lo è. Può sembrare una cosa così banale quanto strana; ma non c'è una spiegazione; mi ha fatto del male c mi ha fatto soffrire eppure io lo amo. E non riesco a farne a meno. Forse qualche ragazza sana di mente non lo avrebbe mai perdonato. Forse la "strana" sono solo io. E preferisco essere strana e stare con lui. Preferisco così, perché so che così sono felice.

Quando arrivo al parco vedo Clara accendersi una sigaretta seduta su una panchina. Il tempo di sedermi accanto a lei e salutarla e gli scrocco una sigaretta.

-"Scusa Clara, ma ancora non le compro, sono ancora un po' stordita per ieri sera, ma Roby?"-

-"Sta arrivando, e non preoccuparti tesoro, è stata una serata che ha sconvolto tutti"-

Decidiamo di camminare un po' lungo il parco, ci sono molti bambini che giocano allegri e spensierati.
Chiacchieriamo così, mi chiede di Lucas e gli ho raccontato tutto.
La mia amica è felicissima, sapeva che gli avrei dato una seconda possibilità, mi conosce meglio delle sue mani.

-"Sono davvero felice tesoro"- e fa un salto di gioia.
Quando si ferma prende il cellulare che l'accusa di un nuovo messaggio.

-"Torniamo all'entrata del parco, ci sta aspettando Roby"-

-"Ciao Roby"- lo saluto mentre Clara gli si fionda al collo per baciarlo.

Camminiamo quasi tutto il pomeriggio, siamo stati al bar a farci una birra e il tempo è volato.
Sono quasi le 19:00 quando Roby chiede che programmi abbiamo per stasera.

-"Non lo so amore mio, tu Eva hai programmi?"-

-"A dire il vero no, che vogliamo fare?"-

-"per me possiamo mangiare una pizza. Chiama anche Lucas"- mi incita Roby e così gli scrivo un messaggio.

-Lucas stasera pizza?-

-Mia piccola Eva, ho appena finito a lavoro e sono stanco morto, ci vediamo domani Sun?-

-Certo Lucas- rispondo con uno smile e invio il messaggio.

-"Ragazzi Lucas non viene, che dite se andiamo da me e stiamo anche con Vincent? I miei credo che escono"-

-"Davvero Eva? Bene allora è andata, dobbiamo ordinare solo la pizza e chiamare Vincent"-

Ho chiamato Vincent e subito ha detto di sì, ma poi, chi è che rifiuta la pizza? Io ho ordinato una margherita con Clara, mio fratello una quattro formaggi e Roby una capricciosa.

Le pizze sono pronte per le 20:00 così ci dirigiamo in pizzeria per prenderle. Devo dire che un po' ci sono rimasta male per Lucas, volevo stare un altro po nelle sue braccia; ma ho deciso, domani mattina gli porto la colazione a casa.

Il fumo esce dagli scatoloni di pizza mentre siamo in macchina per andare a casa. Un odore così buono che ho l'acquolina in bocca.

Quando arriviamo davanti casa i miei già stanno uscendo. Mia madre, come sempre è bellissima. Indossa un vestito nero con una giacca sopra e ha i capelli legati in uno chignon,e scarpe con un filo di tacco e la borsa di Dolce&Gabbana.

-"Dove ve ne andate stasera?"- gli chiedo mentre mi avvicino con i miei amici.

-"Al cinema tesoro, Vincent è già dentro, vi sta aspettando."-

Quando entriamo vedo che mio fratello ha preparato un tavolino davanti il divano per poggiarci le pizze e ha disteso una coperta per sederci a terra.

-"Stasera guardiamo un horror"- dice convinto di se. Io ho paura, ho sempre avuto paura di questi film. Ma in compagnia, mica posso fare la bimba paurosa?
Ad un tratto mi è venuto in mente mio cugino Danny, che da piccola mi metteva sempre ansia con questi film e mi accorgo di non averlo nemmeno chiamato. È partito stamattina prestissimo, mi ha mandato un semplice messaggio con scritto: -problemi di lavoro- ed io troppo occupata con ciò che è successo alla festa e con Lucas non gli ho nemmeno risposto.

Quando cominciamo a mangiare la pizza già è partito il film, "Non aprite quella porta".
Bene, benissimo penso. Un film più bello di questo non ci poteva stare penso ironica.

-"Dai Eva non fare la scema"- ride di me mio fratello quando mi giro con il viso al lato della finestra.

-"Ho paura coglione, che posso farci se mamma e papà mi hanno fatta così?"- ridono tutti, anche se so che Clara ha paura più o meno quanto me; ma lei ha Roby, io invece devo stare da sola.
Prendo il cellulare dalla tasca mentre affetto un altro boccone;

-Vorrei ci fossi anche tu, stiamo guardando un horror, e non sono molto entusiasta- e metto una faccina che piange.

Quasi a metà del film, Lucas ancora non mi ha risposto. Sono seduta vicino Clara per mia fortuna e ogni tanto mi da la mano perché, almeno lei, capisce la mia paura.

Comincio a guardarmi intorno, guardo al di là della stanza verso il corridoio. Sembra che si sente qualcosa, ma subito ritraggo i miei pensieri; so che è tutto nella mia testa per via del film e non vorrei altre prese in giro per stasera.
Torno a guardare il film e proprio nel punto in cui questo pazzo accende il motosega sento la porta scricchiolare. 'Oh mio Dio' penso, il mio cuore è accelerato e questa volta non per l'amore che provo per Lucas ma per la paura.
Che scena atroce! Un pazzo con una motosega per tagliare a pezzi un essere umano; 'non voglio guardare, non voglio guardare' ripeto nella mia testa, ma quando questo malato di mente incontra la sua vittima si spegne il televisore, si spengono le luci, cazzo un black-out!

-"Ragazzi ci siete?"- chiede Roby anche se non si vede un bel niente.

-"si tutto tranquillo-" risponde la mia amica.

-"Eva, Vincent?"- chiede ancora Roby

-"Si amico, forse dalla sparatoria di ieri sera sarà saltato qualcosa, quindi penso non sia niente di grave"-

-"Ragazzi forse è saltato il contatore"- riesco a dire con un filo di voce.
-"vado ad attaccarlo"- e penso che non ho mai avuto paura come questa sera e ieri sera.
Ringrazio Dio che ho il cellulare in mano, così attacco la torcia e mi dirigo fuori casa.

È buio e non si vede niente, ringrazio il mio telefono!
-"Mi danno della fifona e poi nessuno viene ad accompagnarmi!"- sbuffo mentre mi dirigo vicino il contatore della corrente per attivarlo di nuovo.

Mentre sto per farlo sento dei passi procedere con cautela nella mia direzione.

-"Ragazzi ho quasi fatto!"- dico e mi giro per vedere chi è venuto a sostenermi.
Un figura buia è davanti a me, alto non so quanto, con il passamontagna che mi guarda con occhi scuri, brutti! Non posso fare niente, vorrei scappare, correre in casa e chiudermi dentro con i miei amici; ma sono bloccata davanti quest'uomo e quando vorrei strillare per farmi aiutare mi prende e mi sbatte verso di lui.
Mi copre la bocca con la mano.
-"Zitta"- grigna verso di me. Dalla sua mano riesco a capire che è un uomo di colore. 'Ti prego Dio fa che qualcuno esca per venire da me e mi aiuti' ma le mie preghiere silenziose non potranno mai fare niente perché vedo che prende dalla tasca un fazzoletto, me lo mette davanti la bocca e il naso ed io non capisco più niente. Sto per cadere quando sento il mio cellulare sbattere a terra.
E poi, buio totale.

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