Capitolo 14

Mi sveglio di soprassalto, sto sudando, il ventilatore è spento e ho un sonno che i miei occhi si chiudono da soli.

Mi guardo intorno e vedo il mio cellulare che lampeggia.

-"ma chi sarà a quest'ora?"- sono le 4:10 del mattino, dalla finestra si intravede il cielo quasi chiaro, anche se non ci sono ancora tracce del sole.

Prendo il cellulare in mano e noto tre messaggi di Lucas; ma che vuole ancora da me questo coglione?

-Eva devo parlarti- primo messaggio

-ti prego, ho bisogno di te- secondo messaggio

Tutti e due sono stati inviati alle 2:47, l'ultimo invece alle 4:03!

-mi manchi, ti prego perdonami-

Ma è impazzito? Perdonarlo di cosa? Mi ha umiliata, mi ha delusa e mi faccio schifo da sola.

Mi sembro una puttana, che viene presa quando vuole e poi scaricata, con l'unica differenza che loro almeno vengono pagate; io, invece lo faccio perché voglio quel maledetto uomo. E che sia maledetto davvero! Mi alzo e vado a farmi una doccia, non so per quanto tempo mi gratto con la spugna per cercare di togliere il suo odore, il ricordo delle sue mani sul mio corpo. Ma è tutto inutile; la colpevole sono solo io, non avrei mai dovuto permettergli di farmi questo. Lo sapevo, lui aveva parlato chiaro, ma io stupida, che credo ancora nell'amore volevo farlo innamorare; e li mi sono sbagliata, mi ha solo trattata come tutte le sue puttanelle. Ma non ci casco più Lucas! È stato già troppo quello che ti ho dato.

Mi vesto di fretta, mi serve una passeggiata a cavallo per smaltire questo gioco durato fin troppo.

Esco di casa e vedo ciò che non vorrei. Un mazzo di girasoli poggiati sullo zerbino davanti al portone di casa.

-"oh ma questo ha la fissa per questi fiori"- sbuffo mentre li prendo per buttarli.

Mi accorgo del bigliettino e lo leggo:

- Mia dolce Sun, sono uno stupido e tu non meriti un bastardo come me, io però sono egoista e non mi fermerò. ti rivoglio.
- Lucas

Ma questo è pazzo! Come cazzo fa a sapere già tutto?
Mi fermo un attimo a pensare e capisco; Clara lo ha riferito a Roby e il cretino lo ha riferito a lui.
Passeggio verso casa di mia nonna; sono le 5 e l'alba è bellissima. Il sole sta per sorgere, il cielo è un misto di colori, i raggi sono una cosa unica e io mi rilasso all'istante con questo profondo panorama che ho davanti agli occhi.

Voglio far riposare ancora un po' Laila quindi mi siedo vicino i vigneti ad ammirare questo paesaggio. Il prato è bellissimo, e i vigneti altrettanto.
La casa di nonna si trova qui vicino, è quasi di fronte a me ma la vedo perfettamente. Guardo fisso in direzione della quercia al centro di questo enorme prato. Da bambina leggevo sempre le favole seduta lì, mettevo una coperta e il resto del mondo non esisteva più. Passavo gli interi pomeriggi così, fin quando nonna mi veniva incontro con un vassoio contenente due fette di pane e Nutella è una bottiglietta d'acqua. Magari potrei tornare a quei tempi.
Mi allungo, cercando di essere come allora e volo nei mei pensieri.
Resto così per circa mezz'ora, quando decido di alzarmi e andare a cavalcare.

Mi fermo vicino la porta e non credo a ciò che vedo.
Laila stesa a terra, con gli occhi aperti, ma morta.

Mi copro la bocca per farla stare zitta ma è troppo tardi perché la mia voce ha emesso un urlo pazzesco. Sento dei passi venire verso di me quando vedo mia nonna incredula e scioccata allo stesso tempo.

-"nonna cosa è successo?"- dico con un filo di voce e le lacrime agli occhi.

-"non so tesoro, sono arrivata 10 minuti fa per far mangiare gli animali, quando ho visto la cavalla a terra; ho già chiamato tuo padre e sta arrivando"-

La macchina di papà parcheggia lungo il vialetto e scendono lui e mia madre; mi vengono subito incontro e mi abbracciano.

-"tesoro ma che ci fai qui?"- mi da un bacio sulla fronte papà

-"non riuscivo più a dormire e volevo cavalcare un po', ma ma........"- la mia voce trema e comincio a balbettare mentre scoppio in lacrime.

-"chiamo il veterinario"-
Dice mia madre e corre in casa.

A pranzo non mangio niente, sono troppo triste. Il veterinario dice che non è morta per caso. Qualcuno l'ha avvelenata. Ma chi mai può aver fatto una cosa tanto brutta? Non riesco a capire. Il primo a venirmi in mente è stato Lucas, ma subito ho scacciato questo pensiero perché non sa di Laila e non penso sia tanto crudele;

-"tesoro esci un po', chiama Clara così non ci pensi."-

-"si mamma, ciao"-

Torno a casa e vedo che Clara già è fuori dalla mia porta ad aspettarmi. Piango mentre gli salto addosso e ci abbracciamo; anche lei piange; eravamo affezionate entrambe a Laila.

-"oh Clara, ma chi può essere così cattivo?"-

-"non lo so tesoro, ma non la passerà liscia"-

Andiamo in un bar in paese a prendere un gelato e camminiamo lungo la piazza.

-"e Roby? Oggi non uscite?"-

-"si, avevamo appuntamento qui ma ancora non arriva"-

Non rispondo più poiché sentiamo una macchina in lontananza con un rumore assordante venire nella nostra direzione.

-"no ti prego Clara, non ce la faccio"-

-"hai ragione Eva, ma io non sapevo che Roby stesse con Lucas"-

Scendono dalla macchina e vengono dritti verso di noi. Butto il gelato nel cestino, mi è passata anche la voglia.

-"io vado Clara, ci vediamo in giro"- faccio per girarmi e andare via quando qualcuno mi afferra per il braccio.

-"che cazzo vuoi?"- grido contro Lucas

-"vieni con me, ti prego, devo parlarti"-

Ha gli occhi rossi come se avesse pianto, mi guarda dolcemente con il suo sguardo magnetico, mi attira a se è mi abbraccia. Inala profondamente il mio odore e mi massaggia i capelli.
Io non mi muovo, cerco di districarmi da lui ma non me lo permette.

-"Lucas lasciala, oggi Eva non è in vena di parlare"- afferma Clara in mia difesa.

-"perché?"-

Nessuno risponde.

-"è stata colpa mia vero?"- mi prende per le guance e mi guarda a un filo dal mio viso.
Scoppio in lacrime, è troppo oggi! Non ce la potrei mai fare.

-"cazzo, cazzo, cazzo"- mi sussurra
-"scusa Sun"-

-"Lucas"- urla Clara dietro di lui.

-"che c'è?"- risponde seccato alla mia amica.

-"Puoi anche pensare che Eva stia così per te, ma non sei l'unico nella sua vita"- gli punta un dito contro ma si vede dal viso che sta trattenendo le lacrime.
-"e tu Roby, sei davvero un coglione; che cazzo ci fa lui qui, con te?"- continua la mia migliore amica.

-"scusa amore, dopo ti spiego tutto"-

-"mi dite che cazzo e successo?"- sbotta di colpo lo stronzo

-"hanno ucciso la mia cavalla, è stata avvelenata"- rispondo quasi sussurrando

-"mi dispiace Eva"- risponde secco mentre si siede sulla panchina.

-"io vado ragazzi"- mi incammino lungo la piazza quando sento qualcuno correre dietro di me e di colpo mi ferma.

-"andiamo a fare un giro, devo parlarti, ascoltami"-

-"Lucas non puoi venire in un giorno come questo e costringermi a parlare con te. È morta Laila, sto male e tu non mi sei d'aiuto. Non puoi prendermi quando vuoi per poi buttarmi come fai con le tue puttane!"- urlo e non m'interessa chi può sentirmi.
-"ti chiedo scusa se ti ho lasciato intendere questa cosa; forse è stata anche colpa mia, ma io non sono come loro e non ti voglio solo per scopare."- finisco di parlare con le lacrime agli occhi. Ci guardiamo attentamente, mi scruta dalla testa ai piedi ma quando mi giro e m'incammino di nuovo, mi prende per mano, mi fa voltare verso di lui e mi da un bacio sulla bocca.
Mi scosto all'istante, mi ha fatto troppo male.

-"ma sei scemo?"- urlo di nuovo e non so come ho trattenuto la mia mano, pronta per mollargli uno schiaffo.

-"No Eva, io sono diventato scemo da quando ti conosco"-

-"allora sei un pazzo bastardo! Lasciami in pace, non cercarmi più, io non ti voglio e tu non vuoi me. Fine della storia"-
Mi metto a braccia conserte in attesa della sua risposta, oggi sembra un cagnolino bastonato.
Non è più Lucas di ieri, sembra quasi un bravo ragazzo.

Tira un sospiro prima di parlare e capisco che è agitato.

-"ok Eva, ti lascio in pace"-
Ecco! Mi cade di nuovo il mondo addosso. Prima di piangere mi giro ma non mi muovo.
Squilla il mio cellulare e lo estraggo dalla tasca. È mia madre.

-"mamma"-

-"tesoro stiamo per fare il funerale a Laila, pensavamo lo volessi, appena puoi vieni"-

-"arrivo mamy, ma secondo te devo avvisare Vincent?"-

-"no amore, lascialo divertire, anche perché tra un paio di giorni sarà qui"-

-"ok, a tra poco"-

Mi volto di nuovo e Lucas mi fissa, devo ammettere che ha lo stesso effetto su di me, ma non mollo, non oggi!

-"Clara"- urlo alla mia amica

-"dimmi"-

-"vieni un attimo"-
Vedo Clara e Roby venire vicino me e Lucas.

-"mi ha chiamato mamma, vuoi venire con me a salutare l'ultima volta Laila?"-

-"certo tesoro, andiamo"- mi prende per mano e saluta con un cenno Roby e Lucas.

Il funerale, se così si può chiamare, è durato cinque minuti. Ho salutato Laila e l'hanno portata via. Clara è stata sempre accanto a me e abbiamo pianto insieme.
Sono venuti anche Roby e Lucas ma li abbiamo notati in lontananza vicino i vigneti; non si sono avvicinati ed è stato meglio così.

È quasi ora di cena e saluto Clara, volevo farla rimanere con me ma ha anche lei una vita privata e non mi è sembrato corretto insistere.

Non mangio, non ho molta fame così mi dirigo in camera mia. Ho altri messaggi di Lucas, questo è perché mi lasciava in pace. Non capisce proprio quell'uomo! Decido di ignorare tutto e mi addormento.

Il mattino seguente mi alzo con una fame da lupo. Faccio colazione con sacco d'arancia e torta di mele della nonna. Ottima, come sempre.

Mentre metto il bicchiere in lavandino passo davanti la foto di mio zio, l'accarezzo e decido all'istante di andare al cimitero per andare a trovarlo.

Avviso mia madre con un colpo di telefono ed esco.

Passo dal fioraio a comprare dei fiori, anche se a mio zio non piacevano, glieli porto comunque.

Questo posto è sempre più brutto. Mio zio si trova giusto all'entrata.
Da noi i posti per i defunti sono tutti vicini, attaccati l'un l'altro con il cemento e mio zio si trova al quarto piano. Devo prendere la scala per salirci. Mi ricordo che lui sapeva che moriva. Così uno degli ultimi giorni disse: "- sarei contento se al cimitero sarò in uno dei posti alti così posso vedere il sole sorgere tutti i giorni"-
E così fu, mio padre il giorno dopo la sua morte, parlò con il titolare dell'impresa funebre e fu sepolto li, in alto, con il sole di fronte a lui.

Salgo le scale e posiziono i fiori vicino la sua foto.
-"ciao zio, mi manchi, ogni giorno di più; mi hai lasciata così....non ti ho mai dimostrato in tutto e per tutto il mio affetto e ora è troppo tardi."- due lacrime scendono e bacio la sua foto.

Decido di andare a trovare anche mio nonno, così mi dirigo alla sua tomba.

Mentre cammino rimango quasi paralizzata a vedere chi ho di fronte.

-"Lucas"- sussurro..

Si volta, sta piangendo, così m'incammino verso di lui.

-"ciao Sun"-

Guardo la tomba a cui è rivolta la sua attenzione.

-"ti presento la donna della mia vita, mia madre"-

-"mi di-dispiace Lucas"-  balbetto per non piangere.
-"non lo sapevo"-

-"non ti preoccupare, io non te l'ho mai detto"-

-"da quanto è morta?"-

-"sono cinque anni"- sussurra mentre trattiene le lacrime
Non riesco a parlare, troppe emozioni in poco tempo.

-"era la mia stella, la donna più bella e più buona che io abbia mai conosciuto"- dice singhiozzando.
Lo guardo e gli metto un braccio intorno la vita.

-"era malata di cancro, mio padre non se ne importava, era troppo occupato ad aprire le concessionarie, gli sono stato vicino ma non è bastato. Mi chiedeva sempre di quel bastardo ma era troppo occupato con le sue troie"- a quella parola gelo. Mi guarda e lo abbraccio.

-"mi dispiace Lucas"-
Si allontana da me e mi scruta.

-"tu che ci fai in questo posto?"-

-"sono stata da mio zio, anche lui era malato"- sussurro abbassando lo sguardo.
-"stavo andando anche da mio nonno"-

-"vengo con te"- mi prende per mano e proseguiamo. Non mi va di fare storie in questa situazione, per il momento va bene così, poi si vedrà.

Saluto mio nonno e usciamo dal cimitero. Vorrei stare con Lucas, mano nella mano come due fidanzati, ma devi tornare subito alla realtà altrimenti finirò per fare qualcosa di cui mi pentirò.
Mi tiene stretto la mano, non mi vuole lasciare, lo sento e lo vedo. Ma non posso, io davvero non posso fare ciò che dice il mio cuore e poi ritrovarmi come spazzatura a piangere.

-"vieni, ti accompagno a casa"- ha ancora gli occhi lucidi per il pianto, ma non me la sento di andare con lui.

-"ti ringrazio ma penso di fare una passeggiata"-
Cerca con gli occhi la mia bocca e sono tentata. Ma non mollo, tolgo la mia mano dalla sua e mi allontano.

Apre la portiera e mi saluta.

-"ciao Lucas"- mi volto e torno alla realtà.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top