Capitolo 13


Sto allungata su una panchina vicino a lago a riflettere.
Io e i miei amici stiamo facendo una grigliata d'estate e ci stiamo divertendo un mondo. Ma io penso solo a Lucas; non so cos'abbia quest'uomo che mi faccia stare così, non mi è mai capitato.
È passata una settimana dal nostro ultimo incontro, ci sentiamo tramite WhatsApp ma non ci siamo più visti. Ogni volta che volevo vederlo era impegnato; i suoi occhi trafiggono la mia anima in un batter di ciglia e il mio cuore pulsa così velocemente insieme al resto del mio corpo che a volte, non sembro più io.
Perché la mia anima e il mio corpo lo cercano così?
Perché non riesco a smettere di pensare a lui nonostante lo conosca da poco?
Perché il mio cervello va in tilt quando sono con lui e il mio corpo non risponde più ai miei comandi?
È così esageratamente bello; lo voglio!
Lo voglio qui, su questa panchina, ora come non mai.

-"Eva vieni a mangiare o stai dormendo?"- mi prende in giro Roby

-"arrivo"-

Non ho tanto appetito oggi, ma non rifiuto il panino con la salsiccia.

-"ma si muove questo? Mi sto innervosendo!"- sussurra Roby guardando il suo cellulare

-"aspettiamo qualcuno?"- chiedo, nonostante abbia la bocca piena;

-"quel figlio di buona donna di Lucas deve portarmi la roba e ancora non arriva"-

'Oh mio Dio sta venendo Lucas'! Comincio a camminare tra gli alberi in cerca di relax ma niente.
Al solo pronunciare quel nome, il mio corpo è pervaso da scosse, il mio cuore sta battendo a mille e le mie mani sudano!
Lo voglio, voglio che mi prenda sempre, in ogni luogo e in ogni modo. Non riesco più a resistere!

Bevo due heineken per scacciare via questi pensieri, ma il mio sesso e già in fiamme.

Sto nascosta ancora tra gli alberi vicino al lago, la mia unica salvezza è la birra oggi.
Sento che il mio cuore batte ancora più forte, sento che le mie gambe stanno per cedere e ringrazio questa quercia per farmi da appoggio;

-"ti sono mancato, Sun?"- una mano mi intrappola il bacino e mi spinge ancora di più vicino l'albero.
Lucas è qui, dietro di me, con il suo fiato sul collo e la sua erezione sul mio sedere.
Non riesco più a parlare, vorrei solo spogliarmi per lui e lasciarmi fare tutto ciò di cui ha voglia.

-"ciao Lucas"- sussurro con voce tremolante. Le mie labbra sono asciutte, ho bisogno di lui, della sua lingua nella mia!

Faccio per voltarmi ma non me lo permette.

-"oggi si fa a modo mio Eva"-

Mi sembra strano, quasi incazzato dal suo tono di voce, ha fumato, ne sono sicura!

Sono troppo eccitata per fargli domande, non vedo l'ora che entri dentro di me e mi faccia urlare dal piacere.

-"fammi ciò che vuoi Lucas"- replico con voce affamata e piena di desiderio.

Spingo il mio sedere verso la sua erezione, la sua mano passa tra il mio seno e va in giù fin l'ombelico.
Voglio toccarlo, così tolgo la mia mano dall'albero e la porto all'indietro verso di lui.

Lucas mi blocca, porta la mia mano sulla sua bocca e comincia a leccarmi tutte le dita.
Mi sbottona il pantaloncino, e con tutte e due le mani mi tocca la figa visibilmente bagnata.

Emette un gemito, così toglie il suo jeans e i suoi boxer in un lampo. Io faccio lo stesso perché non voglio perdere tempo.
Comincio a girarmi verso di lui per baciarlo, ma quando vedo i suoi occhi mi gira di nuovo verso la quercia.

-"fai la brava Sun"-

Alle sue parole, cariche di eccitazione, porto la mano sul suo membro e comincio a muoverle su e giù.

-"piano Eva, so che mi vuoi, ma oggi faremo un'altra cosa"-

Sposta la mia mano e le posiziona entrambi sull'albero.

-"non muoverti piccola"-

Comincia a stuzzicarmi il clitoride mentre con l'altra mano mi infila due dita dentro.

Sto quasi per esplodere, lo voglio troppo; appena nota il mio stato, toglie le sue dita e comincia a strusciare con la sua mano bagnata di me su tutta la mia vagina fino ad arrivare all'ano.
Il suo cazzo pulsa sul mio sedere.

Stiamo così per non so quanto tempo, passa dalla vagina all'ano e mi pone la sua lingua su tutto il mio collo fino al lobo.

-"voglio fotterti in tutti possibili, voglio sentire le tue grida di piacere"- ringhia al mio orecchio e solo a quelle parole mi accorgo che sta entrando col suo pene nel mio sedere.
Un mix di paura ed eccitazione attraversa il mio corpo, mi stimola il clitoride mentre entra sempre più in fondo; fa un po' male, è una sensazione strana, ma quasi piacevole. Comincia a spingere il bacino mentre infila e sfila le sue dita dalla mia vagina.
Oh. Quest'uomo mi farà impazzire.

Mi accorgo che sta per uscire dal mio sedere col suo cazzo, ma do una spinta verso di lui e comincia a muoversi di nuovo dentro me.

-"ti piace eh?"- ride e mi bacia sulla testa

-"si cazzo, ti voglio troppo Lucas"-

Non sto capendo più niente, andiamo a ritmo mentre muove il suo membro nel mio sedere.

-"arriva per me Eva" mi sussurra mentre pizzica il mio clitoride.

Scoppio, vengo tra le mie urla e i miei spasmi. Sento che arriva anche lui e mi eccito ancora di più a pensare il suo seme nel mio sedere.

Quando esce, mi sento svuotata ma riempita allo stesso tempo.

-"sei bellissima Sun"- mi schiocca un bacio sulla guancia

-"tu di più"- cerco la sua bocca ma si rimette di fretta i pantaloni. Mi prende per le mani e mi spinge verso di lui. Mi accoglie in un lungo abbraccio, io sono ancora nuda ma non m'importa; sto con lui e questo è l'importante.

-"questa è mia"- mi accarezza la vagina con una mano e se la porta in bocca.

-"sei buonissima Eva, ma ora devo andare"- mi da un lungo bacio e sparisce tra gli alberi.

Il pomeriggio passa velocemente, ho mandato un sms a Lucas ma non mi ha risposto.
Torno a casa con Clara e Roby solo per cambiarmi perché mi hanno detto di andare a fare un cocktail alla "METEORA" e subito ho accettato.
Oggi sono felice perché Lucas sembra davvero interessato a me.

Io invece, ho ammesso a me stessa e devo confessare di essere innamorata di lui.
Lo amo nonostante lo conosca da poco. Lo amo perché mi fa provare delle emozioni che non ho mai provato prima d'ora. Lo amo perché è unico. Non riesco a spiegarmi nemmeno io il motivo, ma so che al cuore non si comanda e io lo amo. Lo amo con tutta me stessa e con tutto il mio cuore

Arrivati a casa mia Clara e Roby mi aspettano in macchina mentre salgo per cambiarmi. Vado velocemente in bagno, mi spoglio e faccio una doccia di 5 minuti contati. I capelli li lascio bagnati, tanto con questo caldo si asciugano subito. Corro in camera e indosso una mini di jeans e una canotta con i sandali;

-"Eva ma dove vai di nuovo?"- sento mia madre che è appena entrata nella mia stanza;

-"esco mamy, ma tranquilla non torno tardi, vado con Clara e Roby! Ha chiamato Vincent?"-

-"si oggi pomeriggio, tu l'hai sentito?"-

-"no, oggi no, l'altro ieri mi pare"-

Gli do un bacio sulla guancia e mi incammino verso la porta

-"non vedo l'ora che torni, mi manca"- non la lascio neanche rispondere che mi fiondo per le scale e torno dai miei amici.

La METEORA è piena stasera. Ballo con Clara poiché Roby l'ha lasciata da sola per andare non so dove.
I ragazzi ci sbavano dietro ma non c'importa, ci facciamo due risate e torniamo al bancone per prendere un altro cocktail. Clara si guarda intorno e vedo che a un certo punto si blocca. Mi guarda e si guarda intorno di nuovo.

-"Eva che ne dici se ce ne andiamo? Sai sono un po' stanca"-

-"dai Clara ci stiamo divertendo e poi oggi sono felice"-

-"si ma è meglio se ce ne andiamo!"-
Non l'ascolto nemmeno, sembra indiavolata ma devo dirgli di Lucas, almeno a lei.

-"Clara ti posso confessare una cosa?"-

-"si, andiamo prima fuori però"-

-"no aspetta, oggi ho capito di amare Lucas"-

Alle mie parole la mia amica diventa pallida. Non risponde più, finisce in un solo sorso il suo cocktail e appoggia violentemente il bicchiere sul bancone. Ma cosa avrà ora?

-"cosa succede?"- chiedo ma non risponde, guarda solo un punto fisso. Le persone ci passano avanti, e non riesco bene a capire in che punto sta guardando.

Seguo con gli occhi la direzione che fissa. Cosa ci sarà di tanto orrendo per farla diventare così non ho capito.

C'è un uomo appoggiato al muro con una donna e sembra che si stanno già scopando per come si muovono, ma in fondo, mica è tanto sconvolgente.

La donna è anche bruttina per dirla tutta, capelli ricci ricci e biondo platino , trucco pesantissimo e labbra sicuramente ritoccate. L'uomo gli bacia il collo, così penso a Lucas quando l'ha fatto con me. E a questo pensiero mi sto eccitando anche io. Che scena!!! È normale in questo locale, ma tutti gli altri che lo fanno non mi hanno mai interessato come ora. L'uomo gli alza la gonna e gli striscia la mano sul perizoma; almeno così sembra, vista la lontananza e tutta questa gente.
Le sussurra qualcosa all'orecchio; Clara sembra sconvolta, io invece mi sto divertendo a dire il vero.
L'uomo si gira e li, il mio cuore si ferma.
Occhi di un azzurro cristallino che si guardano intorno, occhi che ardono di desiderio.

-"Lucas non puoi farmi questo-" dico mettendomi una mano sulla bocca. Si prendono per mano e si avviano alla porta del locale.
Lucas fa altri giri con la testa, nota ogni persona in sua vicinanza. Ora ha l'aria cupa, preoccupata, e forse triste.

Le lacrime rigano la mia guancia, il mio cuore ha fatto "crack" e le mani tremano tanto da non essermi accorta che è caduto il mio bicchiere.

Non riesco nemmeno a parlare, li vedo solo che si scambiano due parole e corrono fuori.

Sono distrutta; Clara mi abbraccia, ma non rispondo più di me.
Sta crescendo qualcosa di forte, sta facendo capolinea l'orgoglio, la dignità.
Tra la delusione che provo prende posto la rabbia. Il mio cuore è ancora in frantumi, ma ora non importa. Si rimetterà a posto. Il mio sangue ribolle, sono carica di odio nei suoi confronti. Potrei vendicarmi, ma la vendetta è per i perdenti. L'unica soluzione è la lontananza e l'indifferenza.

-"vuoi giocare Lucas? E giochiamo allora"- dico trattenendo le lacrime, perché non permetterò più ai miei occhi di abbandonarsi a questo. Sbatto un pugno sul bancone sorridendo alla mia amica e ordino altri due cocktail.
Clara mi guarda fiera e sorride.

Passiamo la serata a ballare e bere.
-"tesoro andiamo a fumare?"-

"-certo Eva"-

Usciamo fuori e accendiamo una sigaretta, c'è un gruppo di ragazze in fondo alle scale che chiacchiera, quando una di loro, viene verso di me.

-"scusate avete l'accendino?"-

-"si"- glielo porge Clara sorridendo;

-"piacere Brenda"-

-"piacere Clara, lei è Eva"-
Ci stringiamo la mano e fumiamo insieme.

-"non sei di queste parti vero?"- la interroga Clara.

-"no, sono inglese, ora sono in vacanza"- risponde Brenda.

-"wow, io adoro l'Inghilterra"- gli dico facendola ridere.
È strana, ma sembra una brava ragazza. Ha i capelli rossi e molte lentiggini. Ogni tanto fa qualche battuta e io e Clara moriamo dalle risate.

-"ragazze scusate la mia domanda inopportuna; mica vi dispiace se ci scambiamo i numeri, sapete non conosco quasi nessuno....."- si ferma mentre ci guarda con aria perplessa

-"certo"- risponde Clara senza nemmeno farla finire.
-"se vuoi qualche giorno andiamo a Firenze e facciamo un giro per la città"-

-"mi farebbe molto piacere"-

-"sai benissimo la nostra lingua"- dico senza pensare.

-"si, ho studiato l'italiano da quando ero piccola"- mi guarda con sguardo quasi brutto, ho una sensazione negativa ma da stasera devo dire che fino ad ora per ogni sensazione che ho avuto mi sono sbagliata, quindi!

È un po' strana come ragazza, ma non posso ancora esprimermi. Mi tengo i miei dubbi per me. Tanto mi sbaglierò, ne sono sicura! Ci scambiamo i cellulari e ci salutiamo.

Al rientro a casa mi metto nel letto e accendo il ventilatore. Vincent ancora non si fa sentire così prendo il cellulare e lo chiamo. Non risponde; sicuramente sarà in qualche locale. Appoggio il cellulare sul comodino e cerco di dormire.

Dopo un paio di minuti lo sento vibrare.
-"Vincent"- dico a voce alta

Prendo subito il telefono quando vedo comparire Lucas sullo schermo.
Guardo il display e tornano le lacrime; non posso rispondere, non posso.
Dopo la terza chiamata cessa e chiudo gli occhi.

La spia blu lampeggia per l'arrivo di un messaggio: è di nuovo lui!

-ciao Sun, ho incontrato Roby... mi ha detto che ti stavi scatenando alla meteora. Dove sei ora? Ho voglio di te-

-"Brutto bastardo"- dico piangendo. Sbatto il cellulare sul comodino e mi siedo sul letto.

-"non devo piangere, non devo piangere"- ripeto a me stessa.

Le lacrime non arrivano più e ne sono felice. Devo essere più cattiva e meno buona.

-"mio caro Lucas tu predichi bene e razzoli male"- dico fiera di me sorridendo.

-"vuoi la guerra? E la guerra avrai!"-

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