Capitolo 12
-"Eva, la cena è pronta"- mi urla mia madre dal piano di sotto.
Scendo velocemente le scale e mi accomodo al mio posto.
Sono ancora distrutta per ciò che è successo con Lucas. Che stronzo bastardo quell'uomo! Non ho molta fame ma decido di mangiare per non dare spiegazioni ai miei.
Mentre mangio l'insalata suonano alla porta.
-"vado io"- urla mia madre dalla cucina.
-"ciao signora, c'è Eva?"-
-"si, vieni Clara mangia con noi"-
-"uhm, no grazie già fatto"-
La mia amica si avvicina e mi da un bacio sulla guancia. Saluta mio padre e si siede vicino a me.
-"tesoro è successo qualcosa?"- le chiedo mentre sono confusa del suo arrivo a casa mia.
-"no, ti volevo far uscire con me, così sono passata"- mi parla sorridendo.
-"dove andiamo?"-
-"ci sta aspettando Roby fuori, non so dove voglia andare, ora stava parlando a telefono"-
-"non lo so Clara, non avevo calcolato di uscire"-
-"dai Eva, sono un paio di giorni che non ti schiodi da camera tua"- interviene mia madre
-"e va bene, dammi un minuto che vado a prepararmi"-
-"ok, se ti va puoi dormire da me; è tanto tempo che non lo facciamo"- mi dice Clara
-" va bene"- gli dico mentre salgo le scale.
Ho messo le prime cose che ho trovato nell'armadio; una gonna che mi arriva al ginocchio nera e un top altrettanto nero.
Faccio una coda di cavallo e corro in cucina.
-"ciao, ci vediamo domani"- urlo ai miei mentre apro la porta.
Salgo sulla giulietta di Roby e lo saluto. Clara mette la musica a palla e mi rilasso all'istante.
-"dove andiamo?"- chiediamo io e Clara all'unisono
-"lo vedrete"- risponde secco Roby mentre ride.
È quasi un'ora che sta guidando e non capisco proprio dove siamo diretti.
Ha preso per Firenze ma giusto un paio di km prima di arrivare in città svolta su una stradina brecciata.
-"Tesoro, ma che c'è in questo posto sperduto?"- domanda Clara al suo fidanzato.
-"siamo quasi arrivati amore mio"-
Sono un po' agitata, non sono mai stata in questo posto. Ci sono macchine dappertutto e una folla di persone assurda.
-"Roby ma dove ci hai portato?"- domando con voce decisa mentre accendo una marlboro
-"siamo ad una corsa, abbiamo fatto una scommessa con dei ragazzi;"-
-"che tipo di scommessa?"- interviene Clara mentre lo bacia sul collo;
-"hanno puntato tutti contro Lucas; e deve correre contro cinque macchine; se vince riscuote un bel po di soldi ma se perde dovrà pagare uno per uno gli altri ragazzi"-
-"cazzo"- esclama Clara
-"eh si, ma credo che Lucas gli darà filo da torcere per quanto è figlio di puttana"-
Rimango muta, in silenzio, non ci credo che sto per rivedere quel bastardo di Lucas.
Ma alla fine, loro che ne sanno che sono stata trattata come una semplice prostituta. Camminiamo verso il centro di questa strada, è molto larga nonostante sia secondaria e non ci passa mai nessuno.
C'è un semaforo con tutte e sei le macchine posizionate una accanto all'altra. La Porsche è giusto affianco a noi, ma Lucas non è ancora al volante così come non lo sono gli altri ragazzi. Sta crescendo un ansia dentro di me che sto seriamente pensando che un po' di alcol mi farebbe molto comodo in questo momento. Non riesco a credere che hanno pensato a tutto, persino il semaforo non si sono fatti mancare. C'è tantissima gente è mi sembra proprio di trovarmi in film
-"ehi amico"- sento qualcuno alle mie spalle e riconosco all'istante quella maledetta voce.
-"ciao Lucas, allora!? Sei pronto?"-
Chiede Roby mentre si stringono la mano.
-"si, prontissimo; credono di vincere quei coglioni, ma si sono messi contro la persona sbagliata"- ride di gusto mentre sposta lo sguardo su di me.
-"allora piccola Eva, come stai?"- mi chiede sorridendo mentre i miei amici mi guardano piuttosto confusi;
-"benissimo grazie"- gli sorrido anch'io perché questo stronzo non deve nemmeno immaginare che ho versato le mie lacrime per lui.
Continua a fissarmi mentre parla con Roby. Io sono sempre ferma nella mia posizione. Lo guardo anch'io perché è impossibile non guardarlo. Ha un potere su di me devastante. Se fino a due secondi fa avrei voluto ucciderlo, ora vorrei solo saltargli addosso.
È troppo cazzo! Con quei pantaloni strappati e quella canottiera nera è da urlo! Non pensavo di essere talmente invaghita di lui in così poco tempo.
-"ragazzi dai, si parte"- urla un uomo vicino al semaforo.
"-in bocca al lupo Lucas"- dice Roby mentre gli da una pacca sulla spalla.
Lucas e gli altri ragazzi si posizionano nelle rispettive macchine. Sembra così tranquillo e sereno. Accende la macchina e accelera senza partire. Non so quanto fumo esca. Io ho paura, una paura tremenda che possa succedere qualcosa a quest'uomo.
La folla è un delirio, aspettano con ansia il verde del semaforo. Clara e Roby sorridono e guardano a Lucas mentre ride. È intento a guardare avanti. Più passano i minuti e più il suo sguardo si fa cupo.
Io sto tremando e le macchine accelerano sempre di più.
Guardo Lucas e vedo che mi fissa anche se appena lo noto torna a guardare in avanti.
Sto cominciando ad avvertire brividi per tutto il corpo. Le mie gambe sembra quasi che stanno per cedere; e così, senza pensarci nemmeno, guardo il semaforo.
È ancora rosso, ma io ormai non capisco più niente!
Mi muovo velocemente verso la Porsche e apro lo sportello. Mi siedo e guardo solo in avanti.
Il giallo è scattato, sto facendo una gran cazzata penso nella mia testa, ma non m'importa. Voglio stare con lui in questo momento! Mi volto verso di lui e mi guarda con aria incazzata.
-"che cazzo fai Eva?"- mi urla contro ma non l'ascolto.
-"cazzo Lucas, muoviti! Accelera questa macchina!"- dico urlando e battendo le mani sul cruscotto mentre si accende il verde.
Alle mie parole Lucas accelera e sbatto con la testa sul sedile. Allaccio velocemente la cintura ma più corre e più ho paura!
Non ho mai provato tanta paura in vita mia. Non riesco a vedere nemmeno cosa c'è davanti a noi per quanto corre.
Non gli stacco gli occhi di dosso; è bello e dannato!
-"dai Lucas, ce la fai!"- gli intimo senza staccare gli occhi dal suo viso.
Faccio dei grandi respiri; non sto capendo più niente mentre Lucas è intento a guardare dritto davanti a se.
Inchioda di colpo l'auto facendo due testacoda di fila. Oh mio Dio!!! Ho gli occhi spalancati e una paura tremenda.
La macchina si ferma e Lucas la spegne. Ride e capisco che ha vinto; rido anch'io con lui e nonostante ho avuto paura non mi pento della scelta che ho fatto.
Scendiamo dall'auto e applaudono tutti. Lucas cammina deciso in mezzo a tutta questa gente e io sono al suo fianco. Molti gli stringono la mano, altri urlano.
-"lo sapevamo che avresti vinto tu"- dice un ragazzo tra la folla.
Lucas si ferma a parlare con loro mentre io continuo a camminare alla ricerca di Clara.
Non la trovo, mi faccio tutto il giro delle persone ma di Clara e Roby nessuna traccia.
Prendo il cellulare e le sigarette dalla borsa e mentre l'accendo digito il numero della mia amica.
-"Clara dove siete"- dico senza nemmeno farla parlare
-"tesoro siamo andati via, molti dicevano che stava arrivando la polizia"-
-"ma non è arrivata Clara, dai non ti preoccupare"-
-"scusa Eva, mi dispiace. Però prima sei stata una matta a salire sull'auto di Lucas; ora come torni a casa? Torniamo indietro noi?"- mi dice con voce dispiaciuta.
-"lo so tesoro, eh non lo so, vedo se riesco a prendere un treno, comunque non ti preoccupare, ci vediamo domani"-
-"ciao Eva"- e riaggancia.
Mentre finisco di fumare la sigaretta mi dirigo alla ricerca di Lucas. Solo lui può darmi un passaggio. Non ci metto molto a trovarlo visto che è circondato da tutte le persone. Quando mi vede liquida tutti e mi viene incontro.
-"Eva ma che cazzo ti è preso prima? Ma sei matta?"- mi urla contro puntandomi un dito vicino al viso.
-"non farlo mai più, capito?"- si passa una mano tra i capelli e sembra esasperato.
-"ecco, io volevo solo sostenerti, mi dispiace!"- rispondo con quasi le lacrime agli occhi
-"sostenermi?? Beh, potevi sostenermi come fanno tutti, non salendo sulla mia auto e senza il mio permesso"- indica con una mano tutte le persone che stanno andando via.
-"comunque, sei stato bravissimo Lucas"- gli dico guardando in basso
-"grazie, ma non pensare che dopo il tuo complimento cambi idea su di te e su ciò che hai fatto"-
-"scusami Lucas, se avevo troppa paura e il mio solo pensiero era quello di stare al tuo fianco"- urlo davanti la sua faccia.
-"tu sei un incosciente, non voglio immaginare se fosse successo qualcosa porca troia! E non venirmi a dire che volevi stare al mio fianco perché mi pare che già ti ho avvertito l'altra sera"-
-"oh scusami Lucas se mi piaci e non posso farci nulla"- l'ironia ha la meglio su di me e vedo che non mi risponde più.
-"vado via, ci si vede Eva"- si volta e cammina verso la sua auto.
-"aspetta Lucas"- gli urlo mentre lo raggiungo
-"che vuoi?"-
-"mi potresti dare un passaggio alla stazione? Clara è andata via con Roby"-
-"ecco, solo questo ci mancava adesso, sali, ti accompagno io"-
-"tranquillo, puoi accompagnarmi alla stazione"-
-"ho detto che ti accompagno io a casa! Sei anche sorda adesso?"-
-"sei proprio uno stronzo Lucas"- gli dico mentre salgo in macchina.
-"comunque non devi accompagnarmi a casa, perché i miei sanno che dormo da Clara"-
-"allora vuol dire che passeremo la notte insieme"- mi dice quasi come se fosse un ordine.
Il mio viso brucia alle sue parole; sono talmente imbarazzata in questo momento che decido di non parlare più e guardare dal finestrino.
LUCAS
Guido verso casa mia con Eva al mio fianco. Mi sono imbattuto in una ragazzina così testarda che non immaginavo nemmeno. 'Una scopata e via' mi dissi l'altro giorno; e stasera è qui, di nuovo con me.
La guardo con la coda dell'occhio purché non possa vedermi; guarda fuori dal finestrino e io ammiro tutta la sua bellezza. È semplicemente un'incanto. Mi fa perdere la testa e il mio uccello già pulsa sotto i miei pantaloni. Gli farei fare delle porcate assurde.
'Calmati Lucas' penso;
Lei non capisce che deve starmi lontano. Io non sono il bravo ragazzo che può starle vicino, dovrebbe starmi alla larga. E invece in un modo o nell'altro accade sempre qualcosa che ci unisce.
Questa ragazza è meravigliosa. Ma devo dimenticarla, subito!
Però la voglio, tantissimo.
Vorrei prenderla e possederla sempre. Mi fa stare bene;
'No, ok ora sto davvero esagerando'.
'Torna in te Lucas' penso mentre guido ancora più veloce per distrarmi dai miei pensieri.
EVA
Arriviamo davanti casa sua. Ha una casa semplicissima ma comunque molto bella.
-"vivi solo?"- chiedo mentre mi fa accomodare sul divano in soggiorno.
-"si, da quando sono diventato maggiorenne; prendi qualcosa da bere?"-
-"si grazie"-
-"la birra va bene?"-
-"si"-
Sorseggiamo la birra e nessuno dei due parla. Sono in imbarazzo totale.
-"ti piace la mia casa Eva?"-
-"è bellissima Lucas"-
-"e non ti chiedi come mai un semplice meccanico come me possa permettersela?"-
-"beh, a dire il vero non potresti permettermi nemmeno la macchina"- dico in modo ironico
-"mio padre possiede una catena di concessionarie per tutta l'Italia. Lui mi ha costruito questa casa e lui mi ha regalato la Porsche."-
-"beh, beato te"- gli rispondo mentre sorrido.
-"Eva ma io non sono una brava persona; spaccio la droga, corro con le auto; tu dovresti starmi lontano"-
-"Lucas, se tu non mi interessassi, non sarei qui in questo momento"-
Gli dico mentre mi sposto dal divano per andare di fronte a lui.
Sto per baciarlo quando si scansa.
-"Come cavolo devo fartelo capire?"-
-"cosa?"-
-"io non ti voglio Eva; non mi interessi! L'unica cosa a interessarmi è il tuo corpo; stasera sto con te, domani con un'altra. È così che sono; ficcatelo in testa"- mi dice con tono alto e io torno a sedermi.
Se avessi preso il treno, a quest'ora non sarei a mangiarmi le mani per il nervoso e la tristezza.
Lucas è andato nell'altra ala della casa. Non mi ha dato nemmeno il tempo di rispondergli. Vorrei scappare. Vorrei fuggire da questo posto ma mi è impossibile.
Lucas ritorna e si dirige dritto al frigo. Stappa una birra e la porta in bocca. Sono stufa così decido di alzarmi e andare da lui.
-"Lucas, a me non interessa cosa fai o chi sei; a me interessi tu; non ci siamo visti per mesi, sono stata con un'altra persona nonostante pensavo sempre a te, e fidati che mi sono sentita davvero una stronza! E tu ora che fai?! Mi vieni a dire che non sei il tipo per me è tutte le tue cazzate????"- gli urlo contro e mi accorgo di essermi tolta un peso da dosso.
-"non rispondi Lucas?"- continuo sempre più infastidita..
-"è solo che...."-
-"no Lucas, stai zitto! Tu pensi che io sono così stupida e ingenua da non essermi accorta di come mi guardi? O dell'effetto che ho su di te?"-
-"Eva calmati! Ti ho detto che non vorrò mai una relazione con te! Solo sesso! Basta"- mi risponde con tono abbastanza seccato. Gli prendo la bottiglia dalla mano e me la porto alle labbra.
Non so da dove è sbucato fuori questo coraggio, ma non mi sono pentita affatto!
Poso la birra sul tavolo e mi avvicino di nuovo a lui quando siamo occhi negli occhi.
-"un'altra cosa Lucas! Perché, cazzo mi chiami Sun?"-
Nessuna risposta; mi guarda mentre appoggia la sua fronte alla mia.
E qui non capisco più niente; il suo profumo, la sua presa stretta, la sua erezione vicino le mie gambe; sono completamente fuori di me; il mio cervello è fuso e il mio corpo non risponde più ai miei comandi.
Lo guardo negli occhi e mi avvento sulla sua bocca; gli tocco le labbra con la mia lingua e lui inizia a baciarmi; si infila nella mia bocca e io accolgo la sua lingua.
Mentre ci baciamo mi toglie la maglietta, sgancia il reggiseno e ammira i miei seni.
Li tocca e inizia a baciare il mio collo. Mi fa cadere la gonna e poi passa a baciare e leccare i miei capezzoli che sono ormai durissimi; resto solo con le mutandine.
Lucas si toglie la maglia ed è lì, davanti a me, a dorso nudo.
'Che spettacolo meraviglioso' penso.
Resto a bocca aperta, è stupendo.
Tocco i suoi muscoli, accarezzo il suo corpo e così mi abbasso; sono davanti a lui, in ginocchio e quasi non mi riconosco, ma ho voglia di lui così non mi fermo.
Apro i bottoni del jeans e li abbasso, così guardo i suoi boxer neri e grigi con la sua erezione; la libero anche dei boxer e lo prendo in mano. Guardo in alto e vedo che Lucas mi guarda ma non dice una parola.
Capisco di avere carta bianca e proseguo.
Guardo il suo membro e inizio a baciarlo, con una mano lo tengo e con l'altra gli tocco il ventre.
Così, con la bocca inizio il mio gioco!
Inizio a leccarlo, piano;
'Cavolo è già durissimo, ha un sapore dolce' penso.
Lo lecco tutto e alzo gli occhi per vedere Lucas, mi continua a fissare con quei meravigliosi occhi e con una mano mi tiene la testa.
Torno a leccarlo, adesso con più foga, e lo prendo in bocca; lo sento gemere; così continuo con la bocca, lo lecco e succhio tutto il suo sapore.
-"Si piccola Eva, continua così, mi fai impazzire"- mi dice mentre ansima.
Spinta dalla voglia accelero il ritmo.
Lucas mi ferma, mi fa alzare e mi prende in braccio; mi poggia sul bancone della cucina e mi guarda, mi accarezza tutto il corpo e arriva finalmente al mio sesso; io sono bagnatissima, mi tira via le mutandine e mi infila due dita dentro, mi piace tantissimo, le toglie e me le passa sulla pancia, dove poi passa la lingua per raccogliere tutto il mio umore.
Pian piano passa a succhiare il mio seno e con una mano mi tocca il sedere.
Torna con la lingua giù al mio ombelico mentre lo lecca e si spinge più giù fino a tornare al centro del mio corpo. Ho il sesso in fiamme;
infila un dito dentro e nel frattempo lecca e succhia il mio clitoride.
-"Lucas è bellissimo"- dico quasi senza fiato.
Ho gli occhi chiusi e sono un carico di elettricità.
Sto per esplodere, lo sento.
-"Vieni Eva, vieni nella mia bocca"-
Mi bastano le sue parole per venire, afferro i bordi del bancone dove sono appoggiata e così vengo.
Il mio corpo è scosso da brividi e spasmi.
Lucas si alza, si infila il preservativo velocemente ed entra dentro di me con una spinta decisa.
Inizia a spingersi fino in fondo;
mi guarda e io guardo lui;
gli piace, lo vedo nei suoi occhi e lo sento. Sento che spinge sempre più forte, mi da dei colpi decisi mentre mette una mano sul mio sesso e mi stimola ancora.
-"Voglio che vieni ancora Eva"-mi supplica quasi mentre si muove ancora.
E io lo accontento. Mi piace tantissimo , il sesso con lui è fantastico, così dopo poco vengo ancora. Esplodo intorno a lui;
-"Si Eva così"-
E l'attimo dopo viene anche lui; siamo sfiniti.
Lucas si sposta ed esce dal mio sesso;
mi aiuta a scendere e si toglie il preservativo.lo butta nel cestino della cucina e mi guarda mentre sorride.
Un sorriso che non ho mai visto a nessun uomo. Un sorriso che sta bene solo a lui.
Sono ancora incredula dal sesso fantastico e dalle nuove sensazioni che ho provato. Da quello che ho fatto con lui.
Mi rimetto il reggiseno e le mutandine, Lucas i boxer e usciamo in terrazzo.
-"Vieni Eva, sediamoci sui divanetti al fresco, fumiamo una sigaretta"-
Ho paura che si comporti come l'altra volta perciò non dico una parola e mi fumo la sigaretta con molta tranquillità.
Lucas rientra dentro e lo faccio anch'io. Non mi sono nemmeno accorta prima di quanto fosse bella questa casa anche se molto semplice. Le pareti sono tutte bianche invase da brillantini dorati. Ha molti fiori e molte statue. Presumo che non sia lui a occuparsi di tutto ciò. Prima di arrivare nell'altra ala ha un piano bar sempre molto bello. Non so quanti alcolici ci siano. Sono immobile mentre guardo la casa mentre lui è seduto sul divano e quando lo guardo mi fa cenno di avvicinarmi mentre mi sorride; e io mi sciolgo. Lo sorrido a mia volta e mi accomodo. Mi circonda con la sua mano la schiena.
'Sono sulle nuvole' penso nella mia testa. È fantastico questo momento; dovrei essere ancora arrabbiata con lui, ma il mio cuore è così felice che ha già azzerato tutto il negativo di quest'uomo. Mi avvicina sulla sua spalla e mi appoggio con la testa. Sento il suo cuore battere forte, ma forse sto solo sognando.
Chiudo gli occhi e mi addormento con il sorriso sulle labbra.
-"Eva svegliati"- sento scuotermi per un braccio e apro gli occhi.
-"buongiorno"- dico a quest'uomo meraviglioso. I suoi occhi nei miei e il suo sorriso sono la cosa più bella che io abbia mai visto.
Mi siedo sul divano e sbadiglio.
-"che ore sono?"- chiedo tutta assonnata.
-"le 9:30, non volevo svegliarti prima. Sono andato a prendere le brioches in paese e ho preparato la spremuta"-
Mi alzo e mi incammino in cucina dove lo vedo intento a posizionare i bicchieri e le brioches sul tavolo; mi siedo e facciamo colazione tranquillamente mentre chiacchieriamo. Lo vedo sereno e questo mi fa pensare solo positivo.
-"credo che dovresti portarmi a casa"- gli dico mentre sparecchio la tavola
-"si piccola Eva, andiamo subito"-
Mi prende per mano e ci dirigiamo alla macchina. Ho il cuore che batte a mille solo per questo suo piccolo gesto.
Arrivati al sentiero di casa mia lo saluto con un bacio sulla guancia e scendo.
-"ciao Lucas"-
-"ciao Sun"- parte e va via.
Quest'uomo mi fa impazzire, oggi posso dire di essere davvero felice.
Corro in casa e vado in camera mia. Mi butto sul letto e sorrido.
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