Capitolo 11

Le settimane passano molto velocemente; a scuola è uno stress continuo, tra interrogazioni e compiti in classe non trovo nemmeno il tempo di uscire. Vedo e sento solo Clara, ma lei è un'altra storia; non ne posso fare proprio a meno. La vedo meno rispetto a prima perché si è fidanzata di nuovo con Roby nonostante io non sia molto d'accordo però sono scelte che deve fare lei; a volte mi sono trovata a non voler uscire proprio io con loro poiché c'era Alex e anche se lui ha accettato la fine della nostra storia a me dispiace ancora.
Con Lucas, invece, non ci siamo più visti; ho notato la sua Porsche in paese qualche volta e guardando nella direzione della macchina l'ho visto in lontananza, ma non mi sono mai avvicinata.
Dalla sera in cui ci siamo baciati è sparito. Ne un messaggio, ne una chiamata; e io non ce la faccio proprio più perché ho perso la testa per un uomo che non conosco.
Ho saputo da Roby che ha 25 anni ed è un tipo piuttosto strano. Io non gli ho dato alcun peso perché solo al pensiero della sua bocca sulla mia e delle sue mani sul mio corpo mi ritrovo catapultata in un altro mondo.

Ancora non riesco a spiegarmi come un semplice meccanico possa avere questo tipo di macchina, ma per ora non voglio pensarci.

Sono all'ultimo giorno di scuola e sono felicissima. Finalmente è finito anche quest'anno scolastico e arriva l'estate.
In casa sono tutti contenti, mio padre ha fatto di nuovo successo in Inghilterra e ha portato un bel po di denaro; anche Vincent è riuscito a superare quest'anno ed i miei genitori sono stati così orgogliosi da regalargli due settimane ad Ibiza con un suo amico.
È partito l'altro ieri ma già mi manca.

Nonostante l'estate sia appena cominciata, il sole ha deciso di importunarmi poiché ho passato alcuni pomeriggi con Clara vicino i vigneti e a cavallo e ci siamo tutte scottate.
La mia amica mi parla di tutto ciò che fa con Roby e la vedo davvero felice.

Io, invece, ho una maledetta voglia di vedere Lucas e non so come fare. Sono andata un paio di volte alla 'METEORA' ma non l'ho più visto e non ho avuto più modo di parlare con lui.

Sono a casa che ballo tutta da sola per la felicità della fine della scuola ma penso sempre e soltanto a lui; mentre mi faccio una piadina penso nella mia testa 'se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna ad andare da maometto'. Prendo il cibo in mano e vado in camera per inviargli un messaggio.

-ciao Lucas, avrei voglia di vederti se ti va-

Ora comincia a crescere l'ansia;
Temo che non mi risponderà, non so perché ma ho delle sensazioni negative.

Sono passati dieci minuti e di Lucas niente. Sono desolata, mi appoggio sul letto e quando decido non pensarci più vibra il cellulare;

- ci vediamo stasera, davanti la fontana della piazza; ore 19:00-

Comincio a saltellare per tutta la stanza in preda all'emozione; non vedo l'ora che arrivi stasera. Finalmente posso uscire con il mio miglior incubo.

Sono le 18:45 e mi avvio da casa con passo fermo.
Indosso un vestitino bianco con dei sandali neri e una borsetta a tracolla altrettanto nera con delle perle bianche ricamate.

Fumo velocemente una sigaretta per l'emozione. Sono in ansia; le mie mani tremano insieme alle mie gambe e ho lo stomaco in subbuglio.
Quando arrivo in paese vedo la sua Porsche in lontananza.
Lucas è poggiato vicino ad essa e parla con un altro ragazzo.
Mentre mi muovo piano verso di loro vedo che il mio bello ha in mano una bustina e mentre gliela porge alza lo sguardo e mi nota.
Liquida subito il ragazzo e mi fa cenno di avvicinarmi.

-"ciao Eva"-

-"Ciao Lucas"- dico facendo un bel respiro.

-"sali, andiamo a fare un giro."- mi guarda dall'altro lato della macchina con gli occhi cristalli ma allo stesso tempo cupi e un sorriso da far invidia al mondo intero.

È bellissimo cazzo; indossa un completo scuro con una camicia bianca; non mi sembra la classica roba da meccanico ma me ne infischio e salgo in macchina.

La macchina parte e fa un rumore assordante, corre come un dannato e io mi sto mettendo solo paura.
Non proferisco parola. Tra la paura e l'imbarazzo preferisco rimanere muta.
Vedo che a volte mi guarda senza farsi vedere e pian piano ha diminuito la velocità; forse si è accorto del mio stato.
Ha preso la strada che porta al lago e quando arriviamo si ferma di colpo e scende dalla macchina.
Faccio lo stesso e vado a sedermi sulla panchina accanto a lui mentre accendo una sigaretta.

-"allora piccola Eva, è un po' che non ci vediamo;-" dice mentre sospira e gioca con le perle della mia borsetta.

-"eh già"- rispondo solo e sorrido.

Cominciamo a chiacchiere del più o del meno; sta facendo buio ma nonostante questo non vorrei mai andarmene. Ogni volta che mi guarda negli occhi è come se stessi volando e ogni volta che sposta lo sguardo è come se cadessi di colpo a terra.
Ci alziamo e decidiamo di fare una piccola passeggiata; ha un'aria serena, non lo vedo teso o emozionato al contrario mio.

Vicino il lago è posizionata una casetta in legno molti piccola e con un bagno; è una specie di ripostiglio per la manutenzione del lago e contiene attrezzi vari;
Quando passiamo li davanti
Lucas la guarda, ma soprattutto guarda una delle sue piccole finestre che sembra aperta.

-"Aspetta"- mi dice mentre entra
dalla finestra e viene ad aprire il portoncino; mi da una mano e mi fa entrare mentre siamo pervasi dal buio.

Io sono imbarazzata e penso di sapere le sue intenzioni;
Lucas mi blocca vicino al muro e mi mette una mano vicino la bocca, mi tocca le labbra, mentre l'altra la tiene poggiata al muro.

-"Sei bellissima Eva; 
e io ti voglio qui,  adesso"-

Ho un nodo allo stomaco,  sono immobile e non capisco più niente. Non riesco neanche a parlare, così lui mi bacia e io ricambio, le nostre lingue iniziano ad intrecciarsi, con foga, impazienti. 
E io sono completamente in balia delle sue mani;
il mio corpo lo vuole;
sento un fuoco accendersi dal mio sesso e invadere tutto il resto del mio corpo.
Lucas mi bacia il collo e mi tocca il seno;

-"girati Eva"- mi chiede Lucas con fermezza.
Faccio quel che dice senza parlare ma piena di desiderio.
Lucas mi alza il vestito, si infila due dita in bocca, le bagna e mentre sposta le mie mutandine le infila dentro di me; io sussulto però mi piace, le accolgo facendo spazio e sempre più piena di desiderio per quest'uomo.

-"Oh si Eva, sei già pronta"-

Toglie le sue dita da me e le porta in bocca leccandole.

-"sei buonissima mio dio"-

Le infila di nuovo nel mio sesso per poi toglierle e portarle alla mia di bocca;

-"assaggia il tuo sapore piccola Eva"-

Lo voglio da impazzire, sto gemendo di piacere.
Lucas si posta.  Prende un profilattico, si abbassa i pantaloni e se lo mette.
Mi prende per i fianchi e mi china un po' in avanti, si posiziona dietro me, mi toglie le mutandine e con un colpo secco affonda nel mio corpo.

-"Oh Lucas"- dico con una voce fleibile.
È così rude, così deciso che quasi mi fa male, ma non m'importa perché io lo voglio.
Inizia a muoversi deciso dentro me. 

-"sei strettissima, mi fai impazzire"-

Si muove ancora a ritmo lento, ma molto deciso e lo sento sempre più gonfio.
Ad un tratto si ferma ed esce col suo membro dal mio corpo pervaso da spasmi e brividi.

-"voltati"-
Non faccio in tempo a farlo e sfiorare col naso il suo viso che mi prende in braccio e mi riappoggia al muro;
rientra dentro me muovendosi velocemente.

- "voglio guardarti negli occhi mentre vieni per me"-

Spinge spinge, e io sento che sto per venire; sono sempre più bagnata; le sue ultime parole mi hanno fatta eccitare ancora di più, come non lo sono mai stata.
Di colpo sento vibrare il mio corpo, ed esplodo di piacere intorno al suo membro.
Respiro a fatica e chiudo gli occhi. Mi abbandono con la testa al muro, lui geme forte e affonda sempre più deciso fino in fondo dentro me. Sento che arriva anche lui così forte, così pieno.
Abbiamo il fiatone e così lui si appoggia con la testa sul mio collo. Inala a fondo il mio profumo e si stacca da me.
Esce e mi fa scendere; mi da un bacio veloce sulla bocca e si toglie il preservativo.
Lo butta nel grande cestino vicino il bagno e si tira su i pantaloni.
Io sono senza parole e mi rimetto le mutandine.
Vado in bagno a sciaquarmi il viso, quel poco di trucco che avevo non si nota nemmeno più. Mi guardo allo specchio e mi vedo sconvolta.  Mi aggiusto un po' il vestito e torno da lui.

Quando arrivo sta fumando una sigaretta e me ne porge una.

-"Tieni Eva, fuma con me"-

Io la prendo e l'accendo, siamo seduti su una specie di cassa e nessuno dei due parla. 
Io lo guardo e ancora non credo a cosa sia successo, ma è stato bellissimo.
Mi sono sentita di nuovo viva!!
Si, lui mi fa sentire davvero viva!
Ha un potere su di me che neanche io riesco a spiegarmi. 

-"Eva ci sei?"-
Io torno con lo sguardo su di lui e rispondo "si" sorridendo.

Lui, invece,  ha l'aria triste, rabbuiata.  E il suo sguardo è cupo. 

-"Dai, andiamo adesso"- si alza e apre il portoncino per uscire.
La luna è così chiara stanotte che ci fa da torcia.

Arrivati alla macchina Lucas mi fa cenno di salire.
Non è  più tranquillo come prima sembra teso adesso e non capisco proprio cosa abbia.
Mentre viaggiamo sta in silenzio e io non sapendo cosa fare comincio a toccarmi i capelli e guardo dal finestrino.

-"metti un po' di musica?"-

-"No adesso non ho voglia"- risponde secco.
Sento che è strano ma non ne capisco il motivo così decido di aprire una conversazione.

-"Lucas è stato bellissimo"- dico con le farfalle nello stomaco. 

-"Si Eva, ammetto che sei stata una bella scopata"-

A quelle parole gelo.
Sono solo una cosa da scopare per lui?
Quanto sono stupida.  Chissà cosa pensavo,  che lui provava davvero interesse per me. Cerco di non pensare al peggio e chiudo gli occhi per rilassarmi.

Arriviamo sulla stradina fuori dal paese che si avvia verso il sentiero di casa mia e lui si ferma.

-"Allora ci si vede"-
Io mi avvicino per baciarlo,  per salutarlo ma lui mi ferma.

-"Eva no, non penserai mica che c'è qualcosa tra noi"-

-"Volevo solo darti un bacio per salutarti"- dico con voce malinconica.

-"Eva io non sono come pensi tu, io ti volevo solamente; non voglio una ragazza, io non sono un tipo da fidanzate"-

-"Ma allora perché mi hai mandato i fiori? Solo per scoparmi?"-

Lui abbassa lo sguardo e non risponde.

-"Eva mi dispiace che tu abbia pensato altro, sei così ingenua,ma io non sono la persona giusta per te! Non può esserci altro che sesso tra di noi"-

-"Si Lucas, perché tu sei un vero stronzo!"- grido come non ho mai fatto.
Lo guardo un ultimo secondo, scendo dalla macchina e vado via. Vorrei scendesse anche lui e mi rincorresse, vorrei che mi dicesse 'ti sei sbagliata' ma sento solo che una cosa del genere può accadere nei miei sogni.
Sento gli occhi bruciare e capisco che si sono riempiti di lacrime.
Sento l'auto che riparte. Una sgommata e accelera.
Così, mi fermo riprendo fiato e scoppio a piangere.

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