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Fu così che quei cinque ragazzi, di varie età, si ritrovarono intorno ai loro genitori che scherzavano in modo animato.
Seunghun teneva gli occhi bassi troppo imbarazzato per parlare e per guardare il ragazzo di fronte a lui, così come Hyunsuk. Da l'altra parte c'era Yonghee e Jinyoung che parevano tranquilli mentre si faceva i fatti propri osservando la stanza dove si trovavano, valutandola in base alle proprie esperienze, non che il primo dei due ne avesse molte ma gli piaceva quel arredamento essenziale e la luce calda che entrava.
E infine c'era Byounggon che, inaspettatamente per il padrone di casa, si era rivelato una persona solare e sempre scherzosa, nonostante la sua stazza e la sua faccia seria e spaventosa, e ora stava scherzando inseme agli adulti abituato ad intrattenere.
Dopo qualche battuta e delle tazze di tè appena arrivate l'aria si fece più seria.
-buongiorno a tutti, siamo qui per parlare come ogni mese. Purtroppo ci sono cattive notizie- il Re Kim di Andong fu interrotto da Re Han -taglia corto Kim, non abbiamo molto tempo. Indorare la pillola non servirà a molto, devono accettare la realtà.- sospirò il padre guardando quei giovani ignari.
Si decise e annuì al alleato -la Cina sta attaccando, vogliono prendersi tutti i regni partendo da quello del Re Lee e della Regina Kim, è per questo che stiamo pensando che sia giunto il momento di dare a voi il controllo, non-
-in pratica volete darci in pasto ai lupi- disse Yonghee senza rimorso negli occhi, sembrava tranquillo e quando non ricevette risposta da quei scoccati adulti annuì -immaginavo- quindi decise di parlare il fratello -non è molto carino quello che hai detto e se anche fosse è ora che prendiamo le redini del popolo e del regno. Bisogna qualche volta vedere anche dalla loro prospettiva, probabilmente è da un bel po' che stanno attaccando e non sono riusciti a trovare una soluzione per questo chiedono aiuto a noi. Siamo la nuova generazione.-
Seunghun spostò lo sguardo da Byounggon ai reali -è così o volete veramente buttarci al rogo?- domandò.
Incontrò gli occhi di suo padre che scosse la testa allora parlò la Regina Kim -è da quasi un anno che aspettiamo questo momento, abbiamo bisogno di voi. Abbiamo provato a placare le minacce ma si avvicinano sempre di pi-
Allora Jinyoung saltò in piedi -avete aspettato così tanto per dircelo? Non avete pensato ai rischi? E poi dovremo essere noi i ragazzi qui- l'unico che non aveva il coraggio di parlare era Hyunsuk che non capiva da che parte stare. Rivolse uno sguardo al maggiore di loro che gli fece un piccolo sorriso e annuì leggermente -Jinyoung ha ragione ma neanche loro hanno torto. Hanno fatto bene ad aspettare sennò saremo stati impreparati- mormorò guardando tutti. Seunghun annuì guardandolo di fianco a lui.
Prese parola il Re Bae -ovviamente abbiamo preso tutte le precauzioni possibili, ma ora siete voi il futuro della Corea. So che siete nuovi, non vi conoscete e che è una situazione di pericolo ma starsene con delle risorse come voi in panchina sarebbe uno spreco. Per cui per favore, accettate il vostro destino-
Fu un sospiro generale, per i giovani era un arrendersi per gli adulti era il peso della confessione dei propri sbagli.
-che dire- mormorò Byounggon -siamo nella merda-
[...]
I cinque ragazzi si ritrovarono di nuovo da soli in una stanza per, come lo chiamavano, "conversare e conoscersi" ma in realtà era solo un mare di imbarazzo e di figuracce. Per fortuna c'era il più grande che cercava di coinvolgere gli altri quattro in una conversazione interessante per tutti, ardua impresa.
-allora, iniziamo col dire i nostri nomi. Io sono Lee Byounggon ma potete chiamarmi tranquillamente chiamarmi con qualche soprannome, sennò ci mettete due anni solo per pronunciare il mio nome. Ho 21 anni e credo di essere il più grande- poi indicò, con il dito della mano scarna, il ragazzo alla sua destra -io sono Han Jinyoung. Ho 20 anni.- il tono serio ma comunque distaccato quasi fece tremare il minore del gruppo che si sentiva un pesce fuor d'acqua in quella situazione.
-Lee Yonghee, 19 quasi 20 anni- Seunghun guardò il ragazzo accorgendosi del carattere che sembrava molto uggioso che gli dava l'impressione che volesse solo andarsene.
- i- prese un bel respiro impedendosi di balbettare -io sono Seo Hyunsuk, ho 18 anni e-
- è così piccolo!- esclamò interrompendo il diretto interessato Byounggon facendo un ampio sorriso che gli faceva socchiudere gli occhi. L'altro abbassò lo sguardo in imbarazzo mentre le sue goti si dipingevano di un rosato che lo rendevano solo più carino e bambinesco.
-io sono Seunghun, Kim Seunghun. Ho 20 anni- mentre lo diceva il ragazzo sentiva lo sguardo del giudizio degli altri e dopo qualche secondo di silenzio sentì una mano forte che gli tirava una pacca sulla spalla alla sua destra. BX sorrideva pronto a spezzare nuovamente il ghiaccio che stava cercando di formarsi tra di loro -be, dovremo andare d'accordo anche perché sarebbe un problema il contrario. Mi raccomando, dobbiamo salvare i nostri sudditi, ovviamente non è solo per questo che dobbiamo starci simpatici ma d'ora in poi saremo gli unici di cui vi potrete fidare- nonostante il sorriso la voce e gli occhi del ragazzo erano misteriosamente freddi e seri.
-nemmeno dei consiglieri?- domandò il minore con occhi innocenti quanto spaventati, era chiaro che non sarebbe mai riuscito a scendere in campo come i due fratelli Lee, che erano sempre pronti e senza timori, o almeno così davano a vedere. Scosse velocemente la testa unito da Seunghun che aveva sentito di consiglieri che avevano avvelenato i propri Re, insomma pareva che tutto ciò che leggeva o sentiva gli faceva temere della sicurezza. Deglutì il groppo in gola mentre iniziava già a sentirsi spaventato, non voleva morire, non così giovane. Mentre Byounggon continuava a parlare cercando di spronare gli altri a lasciarsi andare, cosa che pareva funzionare, Seunghun era in un altro pianeta pensando a tutti i modi in cui delle persone fidate a lui avrebbero potuto tradirlo. Gli faceva decisamente male sapere che qualcuno avrebbe potuto tradirlo. La sua attenzione venne riportata alla Terra dal nome pronunciato dal fratello del diretto interessato. -Yonghee, sei qui con noi?- ma quel ragazzo non faceva altro che guardare verso l'altro, dai lineamenti dolci, ragazzo come se guardasse sia lui che quello che si trovava dietro di lui, facendo dipingere si un leggero rosa le guance del diretto interessato. Ci volle uno scossone da parte di Jinyoung per farlo ritornare alla realtà, facendo ridere il fratello con gusto mentre nel suo volto si faceva spazio una piccola smorfia tra imbarazzo e fastidio.
Anche se la realtà era molto lontana
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