섬
Chissà cosa sarebbe accaduto al regno con tutte quelle personalità difformi, era questo quello che pensava Jinyoung mentre camminava in modo gaio per i giardini di quella vasta dimora.
Era stato parecchio taciturno e distaccato dal gruppo dei suoi coetanei quando si erano ritrovati a dover fare conoscenza in quella sala. Aveva preferito inquadrare meglio i suoi compagni prima di giocare anche lui a carte scoperte. La pressione del sapere che fra poco si diventerà uomini è difficile da sopportare, perfino per quel finto duro che ora stava venendo richiamato con insistenza da una voce che non riuscì a riconoscere.
-Tu, cosa ci fai qui? I tuoi genitori ti stanno aspettando-
Il diretto interessato provò ad indovinare la voce che aveva percepito ma la sua memoria uditiva arrivava fino ad un certo punto, così decise di girarsi e osservare quel piccolo ma concentrato ragazzo.
-emh, tu saresti?- domandò con una certa indifferenza sudando arroganza da tutti i pori.
L'altro gli rispose ignorando il tono e l'espressione del ragazzo, che gli avrebbe fatto venir voglia di prenderlo a pugni
-Yonghee-
-ah si, quello che ha il fratello che quando sorride sembra un frenastenico*- gli buttò addosso vocaboli così complicati che nemmeno i migliori narratori dell'Europa conoscevano, ma a l'altro pareva non fregare quanto esso insultasse suo fratello oppure lui, proprio ignorava pure il suo atteggiamento, e forse fu questo a tranquillizzare Jinyoung che, finalmente, allento la presa sul ragazzo, infondo doveva essere comprensivo, erano nella stessa identica situazione.
-si proprio lui, ora vai dai tuoi genitori che hanno detto che ti devi preparare per la cena-
-perché l'hanno chiesto a te invece che chiederlo alla servitù?-
-perché a quanto pare vogliono che iniziamo a fare conoscenza, e poi non so, sembra l'opzione più plausibile-
-non te l'hanno detto?- domandò scioccamente il ragazzo, ma infondo i suoi erano sempre stati diretti.
-certo perché secondo te loro mi vedono e mi fanno "senti nostro figlio è un deficiente e dato che tu sei l'unico che a quanto pare ha le palle di parlargli, potresti andare a dirgli che si deve preparare sennò faremo tardi e sembreremo dei balordi?"?- alzò un sopracciglio mentre interpretava con voce stridula la madre del ragazzo. Tutto ciò fece sorridere l'altro -mi piaci- annuì mentre lo scrutava -ora devo andare, ci vedremo a cena, Jinyoung comunque.- detto ciò si dileguò lasciando il minore dei due mentre sussurrava fra se e se -non te l'ho mica chiesto- per poi prestare attenzione a pensare a cosa avrebbero mangiato.
[...]
Camminò con una discreta lentezza verso la stanza dove alloggiavano, perdendosi più volte, infine spazientito si rivolse a una anziana serva che lo accompagno con eleganza e dolcezza, nonostante l'età, alla stanza, probabilmente faceva quel lavoro da molto dato la sua professionalità nonostante la vecchiaia. Appena si ritrovò davanti alla porta volle tornare indietro in quel corridoio a osservare il cielo farsi lentamente più scuro mentre la luna spuntava riflessa sul piccolo stagno.
Ma, purtroppo, sapeva che non era possibile.
Aprì verso sinistra la porta scorrevole ritrovandosi di fronte i propri genitori che si girarono a guardarlo mentre venivano aiutati da diverse persone a prepararsi.
-ce ne hai messo di tempo.- borbottò il padre che teneva le braccia a mo' di croce per lasciare che gli infilassero le vesti da Re
-mi sono perso- la porta venne chiusa da sua madre che lo guardava già da qualche secondo, e che, subito dopo aver distolto lo sguardo, tirò un sospiro -dobbiamo parlare-. Fece segno ai servi di uscire mentre si sedeva sulla sua sedia, già tirata a lucido per la cena.
Jinyoung provava un grande rispetto per sua madre, infondo riusciva a sopportare suo padre anche quando era ovvio andasse di "nascosto" a donne o meglio a scostumate, che spesso facevano quel lavoro per guadagnare un po' di spicci per la famiglia, con il rischio di ammalarsi di qualche malattia sessualmente trasmissibile, vita dura la loro.
E poi quella donna era in realtà quella che aveva tutto il potere sul regno, infatti il Re non faceva nulla senza l'approvazione della Regina. Nonostante tutti pensavano fosse una famiglia reale rispettabile quanto rigida e professionale, se si fosse saputo che comandava una donna sarebbe scoppiato il putiferio, ma Jinyoung pensava che in qualche modo le donne riuscivano a vedere tutto in una prospettiva diversa, molte volte utile, altre meno come in fatto di guerre, infatti erano conosciuti solo per le loro strategie in battaglia. Non c'era un componente della famiglia che aveva guidato un esercito, e di certo il figlio regale non aveva per nulla intenzione di cambiare i fatti.
-mi dica madre- disse con il solito rispetto che usava con tutte le persone più anziane di lui -durante la cena discuteremo normalmente, voglio che ti faccia amico più persone possibili, non si sa come si svolgerà la situazione, nel caso si dovesse arrivare perfino a doversi dividere per un ipotetico fallimento dovremo avere degli alleati forti in modo da non commettere più lo stesso errore. I Lee sono i più forti essendo due regni uniti ma è probabile che siano i primi a schiattare, subito dopo ci siamo noi, capito? Vuoi finire morto in un campo che non conosci, insieme a corpi di nemici e alleati di cui non sai nemmeno il nome, lasciato la a mangiare dagli avvoltoi?- domandò in modo retorico la donna -no, ovviamente, e soprattutto io non lascerò che il mio unico figlio venga ucciso da quei barbari dei cinesi- gli fece un sorrisetto -vero, tesoro?-.
Il tono di voce irritato della moglie fece girare quel egocentrico signore -si.- annuì, chissà se aveva veramente ascoltato tutta la conversazione avuta fra suo figlio e la presunta amata.
Se lo chiedeva anche il ragazzo attaccato a quella porta abbastanza sottile per sentire le voci da fuori. La sua attenzione venne riportata a quel corridoio quando vide una figura familiare chiamarlo -Hyunsuk forza, sai che non è carino fare tardi-
[...]
L'immensa sala era allestita da un altrettanto grande tavolata apparecchiata con dei servizi di piatti che avevi paura di romperli anche solo a guardarli. Hyunsuk entrò dietro suo padre seguito dalla madre abbastanza nervosa per il ritardo che si era formato, nessuno voleva far pensare di non essere all'altezza della situazione. Fu messo di fianco a Seunghun che gli fece un accenno di sorriso mentre anche lui tentava di nascondere l'insicurezza. Gli pareva simpatico quel ragazzo e si fermò ad osservarlo per qualche secondo cercando di trovare qualche imperfezione su quel volto così liscio, quasi surreale. Nemmeno le donne, quelle poche che aveva avuto la possibilità di incontrare, possedevano una pelle così delicata e perfetta.
-stupefacente- sussurrò senza accorgersene.
-eh?- domandò quello che voleva essere chiamato BX, soprannome che il più piccolo trovava divertente, come un bimbo appena nato risponde al proprio nome. Il minore arrossì scuotendo la testa porgendo una mano in avanti scuotendo pure quella. Alcune ciocche dei capelli lunghi gli finirono sul viso ma non ci diede molta importanza, se li sistemò dietro le orecchie cercando di essere il più tranquillo possibile.
Passarono una manciata di minuti e si sentirono diversi brusï, mentre tutti guardavano il posto vuoto a fianco di Yonghee.
-chi manca?- domandò il fra poco proprietario di quel regno, ricevette solo qualche alzata di spalle e uno sguardo che lo stava studiando, chissà perché gli sembrava di assistere ad un déjà-vu.
Finalmente si vide la porta aprirsi per accogliere la persona mancante che chinò il capo scusandosi -scusate per il ritardo e per aver fatto aspettare la cena-
*idiota
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Essendo che molte persone non conoscono i CIX mi pare giusto allegare delle foto con ogni membro.
(๑♡Buon Natale :D ♡๑)
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Kim Seunghun || Kim Seunghun
Lee Yonghee || Kim Yonghee
Lee Byounggon || Lee Byounggon (BX)
Han Jinyoung || Bae Jinyoung
Seo Hyunsuk || Yoon Hyunsuk
24/12/2020
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