Capitolo 5

Canzone per il capitolo:Next 2 You - Chris Brown feat. Justin Bieber .(Spero riuscirete a comprendere il significato di questa canzone e il perché ho deciso di scegliere questa!)

I primi raggi del sole iniziarono a filtrare dalla finestra aperta, riscaldando il mio corpo coperto dal leggero lenzuolo.

La giornata era cambiata radicalmente da come l'avevo lasciata ieri sera, quando avevo chiesto ad Harry di rimanere a dormire con me.

Non mi aspettavo che restasse visto il nostro rapporto.

*Flashback*

<<Harry.>> Sussurrai prima che potesse entrare in camera sua. Quello che stavo per dire era una cosa assurda, ma dovevo.

<<Non è che potresti farmi compagnia fino a quando non torna la luce?>> Da bambina fino a poche settimane fa, c'è sempre stato Cam a farmi compagnia in queste serate​, ma adesso non mi rimaneva che Harry.

Lo vidi leggermente titubante, sul suo volto un leggero cipiglio di confusione e sorpresa si fece spazio e senza dire nulla si avvicinò a me ed entrò in camera.

*Fine flashback*

Mi girai a guardare Harry, dormiva ancora, i suoi soliti cipigli erano andati via lasciando spazio ad un viso rilassato e tranquillo.

Lo fissai per qualche secondo rendendomi conto di quanta bellezza poteva avere. I capelli gli ricadevano in morbidi ricci sulla fronte, le labbra rosso ciliegia leggermente schiuse rendevano il suo viso più che perfetto.

Senza fare o meglio, cercando di non fare il minimo rumore mi alzai dal letto e mi avvicinai alla finestra guardando il panorama. Diverse nuvole erano ancora presenti, ma navigavano via dalla città lasciando spazio all'azzurro pastello del cielo.

*Inizio flashback*

<<Ma non pensare che io rimanga tutta la notte qui.>> Disse buttandosi sul letto, portando le braccia dietro la nuca e incrociando le gambe.

Aveva praticamente preso tutto il letto e non faceva altro che guardarmi con quel sorrisetto che gli faceva spuntare le sue piccole fossette.

<<Non capisco perché continui a trattarmi così. Cosa ti ho fatto?>> Sbuffai alzando gli occhi al soffitto. Era veramente insopportabile quando decideva di mostrare quel lato del suo carattere.

<<Vuoi rimanere lì o vieni a dormire?>> Aveva completamente ignorato la mia domanda e con nonchalance aveva picchiettato la mano vicino a lui, sul letto.

<<Come posso venire a dormire lì quando hai occupato tutto il letto?>>

Stava scherzando vero? Avrei preferito dormire da sola che restare tutta la notte addossata a lui.

<<Be' c'è molto spazio qui, ma se preferisci che me ne vada...>> Stava per alzarsi, ma per quanto potessi odiarlo quando decideva di fare così, non potevo mandarlo via o quella sera non sarei riuscita a dormire.

<<No!>> Esclamai troppo velocemente. Il mio viso avvampò per la vergogna. Non volevo farlo sentire importante e in quel modo ci stavo riuscendo. Ero arrivata al punto di preferirlo quando decideva di comportarsi in maniera scorbutica e scontrosa.

<<Bene...>> Mormorò lui di ricambio. Mi avvicinai ad Harry, e -fortunatamente-notando il mio disagio, si fece un po' più in là.

Poggiai la torcia sul comodino di fianco al letto così da poter togliere le scarpe e mettermi comoda.

*Fine flashback*

Mi girai nuovamente, adesso Harry si era svegliato i suoi occhi si spostavano su di me e intorno alla stanza confuso, magari aveva dimenticato che si era addormentato qui, dato che lui stesso si era imposto di non dormire in camera con me.

*Inizio flashback*

La torcia illuminava debolmente la stanza, i nostri corpi si sfioravano ad ogni respiro e il silenzio era calato tra di noi.

Ero ancora troppo attiva per potermi addormentare così decisi di prendere la torcia e iniziai a proiettare sul muro alcune sagome di animali torcendo e intrecciando tra di loro le dita.

<<Non si fa così.>> Disse Harry quando iniziai a provare in tutti i modi di fare un'aquila come si deve.

Sussultai appena, dato che pensavo si fosse addormentato.

<<Pensavo stessi dormendo...>> Mormorai girandomi a guardarlo. I suoi occhi si puntarono nei miei, la luce soffusa li rendevano come più profondi.

<<Non dormirò qui...>> E detto ciò afferrò le mie mani con le sue. Quelle di Harry erano così calde, morbide ed affusolate. Lo guardai attentamente e rimanendo attento a non toccare la ferita sistemo le dita e proiettò l'ombra sul muro.

<<Ecco...>>

Guardai l'ombra affiscinata, era davvero bellissima e sembrava veramente un'aquila.

<<Dove hai imparato?>> Dissi girandomi a guardarlo. Stavo leggermente scomoda così mi sollevai poggiando la schiena sullo schienale del letto.

Harry seguì i miei movimenti con lo sguardo e subito dopo fece la stessa cosa. Sembrava non voler rispondere ma quando notò che stavo aspettando una sua risposta iniziò a parlare.

<<Carol.>> Sussurrò freddamente, quasi infastidito dal pronunciare quel nome. Lo guardai per qualche secondo.

Chi poteva essere? Non volevo risultare invadente ma prima che potessi fermarmi le parole uscirono dalla mia bocca.

<<Chi è Carol?>>

<<Nessuno... Solo una stupida donna che quando da piccolo, in momenti come questi, quando scoppiava un temporale per farmi pensare ad altro, mi insegnava queste fottute cazzate.>> E detto questo si mise seduto dandomi le spalle.

<<E io sto facendo lo stesso...>> Sussurrò talmente piano che anche io, a pochi centimetri​ da lui riuscì a sentirlo.

E allora riuscì a capire. La donna di cui stava parlando, la donna che gli aveva insegnato ciò e la donna che chiamava per nome era sua madre.

Riuscì a capire il perché del suo cambiamento d'umore così repentino, il ricordo del primo giorno che lo incontrai riaffiorò. Quel giorno alla Maison du Cafè, quando la cameriera mi parlò di Harry e di come sua madre aveva abbandonato lui e suo padre.

Non sapevo cosa dire, quello che riuscì a fare fu solo poggiare una mano sulla sua schiena come per confortarlo.

Dopo quel gesto sembrò rilassarsi visibilmente tornando a letto, mettendosi meglio e spegnendo la torcia.

<<Buonanotte Blake.>>

*Fine flashback*

<<Buongiorno!>> Dissi sorridendo e avvicinandomi. Dopo avermi detto quelle cose ieri sera, non avevamo più parlato e ci eravamo addormentati entrambi.

Si era aperto in qualche modo, mi aveva raccontato una parte della sua infanzia ed io ritenevo la cosa molto intima.

Mi sedetti al suo fianco e lo guardai per qualche secondo, decisi di parlare dato che il silenzio si era fatto imbarazzante.

<<Harry... Riguardo ieri sera, per ciò che mi hai detto...>>

Stavo per parlare ma Harry si drizzò subito alzandosi dal letto.

<<No, Blake.>> Disse freddamente prendendo le sue scarpe e la maglia. Lo guardai confusa, cosa voleva dirmi. Mi alzai a mia volta e seguì tutti i suoi movimenti con gli occhi.

<<Non pensare perché ieri ti ho detto quelle cose adesso hai il diritto di fare la "psicologa" di turno. Non sai un cazzo di me e deve continuare ad essere così.>> Disse tutto ciò puntandomi il dito contro.

In un primo momento rimasi sconvolta, impietrita dalla sua reazione. Non me la sarei aspettata affatto. Poi realizzai la cosa e iniziai a parlare.

<<Il fatto Harry è che tu sei un pazzo!>>

Dissi alzando la voce e avvicinandomi a lui pericolosamente, puntandogli il pugno sul petto. Non aveva assolutamente il diritto di rivolgersi così a me, non dopo una serata così tranquilla.

<<Sai che c'è? Vaffanculo Harry!>> Mi avvicinai alla porta e la aprì. Non volevo rimanere più di un attimo con lui.

O se ne sarebbe andato lui o me ne sarei andata io. Harry in tutta risposta mi guardò in faccia quasi sorpreso da questa mia reazione, ma d'altronde, cosa poteva aspettarsi?

Si passò una mano tra i capelli e lasciò la stanza. Chiusi la porta alle mie spalle con fin troppa forza quasi da far cadere il quadro appeso alla parete.

Avrei preferito stare alla larga da lui e dai suoi mostri, ma ormai era troppo tardi.

Angolo scrittrice•
Ecco qui il quinto capitolo! Grazie davvero a tutte per aver letto la storia fino a qui è aver lasciato una stellina e un commento! Sono cose che fanno sempre piacere. Grazie ancora, e al prossimo capitolo!

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