Capitolo 2
Il fatidico giorno era arrivato, il colloquio era alle porte e il mio stomaco era in completo subbuglio. Non ero mai stata così agitata come ora, non avevo neanche mangiato e i conati di vomito erano sempre più frequenti.
Avevo pensato e ripensato in questi giorni ad Harry. Il suo sguardo così intenso era rimasto impresso nella mia mente e di tanto in tanto passavo davanti al bar sperando di incontrarlo ma, sembrava essersi dissolto nell'aria.
<<Dai, vedrai che andrà tutto bene.>> Disse mia madre pulendo morbosamente la giacca che avevo deciso di indossare e tirando sempre più in basso la gonna già abbastanza lunga di suo.
Avevo scelto un outfif abbastanza sobrio, giacca, camicia rigorosamente bianca e gonna a tubino sul tono del grigio.
In realtà non ero stata io a decidere, mia madre mi aveva costretto ad indossare quei vestiti perché secondo lei: "Una buona prima impressione potrebbe farti assumere immediatamente e poi, quel completino ti dona da morire." Anche se a dire la verità sembravo più una donna in carriera sui quarant'anni.
Mia madre era più agitata di me e la cosa non mi aiutava affatto. Mi serviva qualcuno che mi dava sicurezza non che emanasse tensione ed inoltre il tremolio delle sue mani era abbastanza fastidioso.
Come se il cielo mi volesse aiutare, Cam suonò il clacson della sua macchina giusto in tempo. Non vedevo l'ora di uscire da quella casa e raggiungere il mio migliore amico.
<<Mamma, devo andare.>> Borbottai scrollandomi le mani di mia madre dal corpo.
A sua volta lei mi premette le labbra contro la fronte e mi accompagnò fino alla porta guardandomi salire anche in macchina e infine salutò vistosamente con la mano.
Tirai un sospiro di sollievo e sciolsi i miei lunghi capelli biondi che avevo precendente legato in una coda sotto consiglio di mia madre, mentre Cameron metteva in moto la macchina e partiva.
<<Tua madre sembrava molto...>> Iniziò Cam lasciando la frase a metà.
<<In ansia?>>
<<Esatto!>> Rise lui scuotendo appena la testa girandosi a guardarmi per un attimo riportando lo sguardo poi sulla strada.
La villa degli Styles non era molto lontano e Cam si era offerto di accompagnarmi. Avevo chiesto a Bethany ma con i suoi impegni e i vari preparativi per il matrimonio non era molto disponibile e così avevo deciso di cambiare partner.
Diciannove anni appena compiuti e un matrimonio in vista. Non invidiavo il matrimonio per sé, ma il coraggio di Bethany.
Non era da tutti scegliere di sposarsi a quell'età. Aveva conosciuto Jeremy alla scuola materna e da allora non si erano mai lasciati. Oltre ad essere una ragazzo d'oro, si comportava come un fratello nei miei confronti e non potevo essere più felice.
Il matrimonio non era proprio alle porte ma i giorni passavano veloci e la fine dell'estate non avrebbe tardato ad arrivare.
Presi un bel respiro e guardai la strada sfrecciare alle mie spalle. La tensione non faceva pressione come prima, ero molto più tranquilla e sicura di me, stranamente.
<<Stai benissimo.>> Commentò Cameron, mentre io ero impegnata a sistemare la gonna e il leggero strato di trucco. Per quell'occasione avevo scelto di apparire al meglio.
Oltre ad essere l'occasione della mia vita, volevo in certo senso fare anche una bella figura e non sembrare una disperata in cerca di lavoro.
<<Grazie Cam! Spero di non comminare uno dei miei guai, mandando tutto all'aria. Ho bisogno di quel lavoro e farò di tutto per ottenerlo.>>
<<Questo è lo spirito giusto!>> Esclamò Cam sorridendomi. Il suo essere così positivo mi aveva sempre aiutato ed inoltre mi spingeva ad esserlo a mia volta. Nel frattempo eravamo arrivati.
Un grande cancello si presentò davanti a noi, un sentiero di ghiaia continuava subito dopo e infine un enorme villa a due piani prendeva vita. Circondata dal prato e dai vari alberi, appariva come una villa d'altri tempi, ed era davvero meravigliosa.
Percorso il sentiero, raggiunsi l'enorme porta in legno massiccio e suonai il campanello posto al fianco di quest'ultima.
Cameron aveva deciso di aspettare fuori dall'auto, mi aveva rassicurato e infine dato uno dei suoi soliti abbracci, quelli di cui avevo bisogno in momenti come questi. L'iniziale degli Styles era inciso nella porta insieme ad un enorme leone dalla bocca aperta.
Ai lati della porta, grandi pilastri in marmo sorreggevano il balcone superiore e nella piccola veranda una sedia a dondolo veniva smossa lentamente dal leggero vento che soffiava.
Infine la porta venne aperta da una donna non molto anziana. Un piccolo sorriso di cortesia curvò le sue labbra sottili e mi fece spazio pronta ad accogliermi in casa.
<<Il signor Styles l'aspetta.>> Disse la donna mentre mi faceva strada verso delle scale. Sicuramente sapeva del mio arrivo dato che non aveva fatto domande sul perché fossi lì.
La casa era più che immacolata, all'entrata si presentavano due rampe di scale che si intrecciavano su di esse che portavano al piano superiore, dove poi prendevano vita due corridoi separati.
Percorso il corridoio ci fermammo davanti alla porta e la donna bussò due volte.
<<Signor Styles? La signorina Hale è qui che attende.>> Detto ciò si girò per poi sorridermi ed andare via, lasciandomi lì.
Cosa dovevo fare? Dovevo entrare? Non capivo. Stavo per poggiare la mano sulla maniglia placcata in argento quando sentì delle voci provenire da dietro quest'ultima.
<<Lasciala fare, Harry... Magari è quella giusta. Non lo sai fino a quando non provi, giusto?>> La voce dell'uomo era rauca, debole e si sentiva a stento.
<< Basta il minimo errore e la mando via. Non sarà in grado di prendersi cura di te. Ne abbiamo mandato via a centinaia e questa non sarà diversa dalle altre. Quanto durerà? Una settimana? Due giorni? >> La voce del ragazzo a differenza di quella dell'uomo era tesa e dai rumori sembrava star facendo avanti e indietro dalla camera.
Mi sentivo così a disagio. Perché avere così tanti pregiudizi su una persona che neanche conosci? Indietreggiai appena quasi scossa dalle parole dure e fredde del ragazzo.
<<Non farla aspettare ancora.>> E quasi neanche due secondi dopo la porta venne aperta. Harry mi si presentò davanti.
Il suo sguardo da duro e distaccato passo al sorpreso e confuso, non si aspettava di certo me. Il suo aspetto non era cambiato affatto da quando l'avevo visto al bar.
I capelli ricci erano tirati tutti all'indietro da un leggero strato di gel e gli ricadevano ai lati del volto incorniciandolo perfettamente. Indossava una camicia bianca e avevo lasciato i primi due bottoni aperti lasciando intravedere dei tatuaggi, le maniche arrotolate fino al gomito e infine dei semplici jeans scuri gli fasciavano le gambe snelle e lunghe.
Adesso il verde dei suoi occhi era più nidito, gli occhi incorniciati da lunghe ciglia rendevano il suo sguardo più intenso. Il mio stomaco sembrò sprofondare e per un attimo volevo farlo anche io, scomparire da lì, mandare indietro il tempo e fingere che nulla fosse accaduto.
<<Mi chiamo Blake.>>
Balbettai appena in modo davvero stupido. Non mi era mai capitato ma questo sembrava l'effetto che Harry Styles faceva alla gente.
Non mi degnò di una risposta se non di uno sguardo al mio corpo e al mio viso. Forse il mio completo non era dei migliori o non era adatto, o semplicemente non voleva che fossi lì, ma d'altronde non era lui a decidere ma bensì suo padre.
<<Entri pure signorina Hale.>> Disse il padre facendomi riprendere dal torpore della situazione.
Harry aprì la porta e si fece da parte per farmi entrare. Mi sentivo così a disagio e passare davanti a lui, in modo così vicino e con il suo sguardo puntato addosso, che sembrava bruciarmi la pelle, peggiorava la situazione.
<<Buongiorno Signor Styles.>> La stanza era davvero luminosa ed ariosa, delle finestre avevano preso il posto dei mattoni, lasciando spazio ad una visuale da mozzare il fiato.
Il letto matrimoniale era posto al centro della stanza dove il signor Styles mi guardava con un leggero sorriso sulle labbra.
<<Oh, mi chiami pure Will, signorina!>>
Avevo fatto appena due passi verso il letto di Will quando la porta venne chiusa in modo brusco da Harry. Sussultai al rumore e mi girai verso la porta.
<<Oh, mio figlio Harry... Non farci caso, non è sempre stato così.>> Mormorò l'uomo per poi tossire appena.
Non è sempre stato così...
•Spazio autrice•
Ecco come promesso il secondo capitolo! Grazie nuovamente per aver letto fino a qui... Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se la storia vi sto piacendo o se c'è qualcosa che non vi convince.
Ci sentiamo al prossimo capitolo, buona continuazione. ♥
imunipotato💠
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