5.

" C'è un simpatico locale in una stradina subito dopo dietro Little Collins Street " disse Louis.

Harry si lasciò guidare verso il piccolo caffè, ma, prima ancora che Louis aprisse la porta, li accolse un gran vociare.

La sala era affollata e piena di fumo.

" Sono arrivati tutti prima di noi" disse Louis deluso " c'è qualche altro posto nelle vicinanze?"

" C'è da Angelo, non è lontano"  propose Harry.

" Ah, sì " confermò Louis, poi prese ancora una volta Harry per un gomito e si avviarono verso il bar che il riccio aveva nominato, ma si trovarono di fronte alla stessa situazione.

Anzi, c'erano diverse persone che aspettavano all'entrata.

Louis corrugò le sopracciglia e scosse la testa.

" Fare la coda per un caffè non è proprio il mio modo di finire una serata" brontolò.

" Non importa " disse Harry, certo che Louis stesse solo cercando di essere cortese.

" Potremmo provare alla Croce del sud " propose Louis, lanciandogli un'occhiata penetrante. " D'altra parte faremmo altrettanto presto andando a casa mia...."

Un leggero sorriso gli sfiorò le labbra e Harry ebbe di nuovo l'impressione che fosse divertito. " Cioè...se non hai obiezioni." aggiunse.

Era piuttosto difficile dire che le aveva perciò Harry chiese: " Dove abiti?"

" Proprio dall'altra parte di Fitzroy Gardens. Mi piace la parte orientale di Melbourne, la sua architettura vecchia maniera, l'aria di grandezza decaduta che la pervade"

Anche a Harry piaceva molto quella parte della città con le sue vecchie ville, i cancelli e i balconi in ferro battuto e le tranquille strade alberate.

Louis fermò la macchina sotto un lampione davanti una villa vittoriana a due piani, con la veranda e i balconi nell'onnipresente merletto di ferro, con una betulla pendula da un lato del sentiero centrale e l'ombrello di una jacaranda dall'altro.

Entrarono attraverso un cancello in ferro battuto e furono accolti dai leoni di pietra collocati a fianco dei gradini che conducevano alla porta principale, ai cui lati due lanterne spargevano una luce accogliente.

" Vorrei potermi permettere un appartamento in un edificio come questo" esclamò Harry.

" Per la verità tutta la casa è mia" rispose Louis aprendo la porta.

Harry si sentì molto ingenuo.

Avrebbe dovuto sapere che un uomo nella posizione di Louis probabilmente possedeva l'intera casa.

Per coprire il proprio imbarazzo, osservò:" È molto grande per una persona sola"

Louis si fece da parte per lasciarlo entrare.

Aveva acceso la luce nell'ingresso e i loro sguardi si incontrarono per un attimo.

Disse in tono casuale " È vero, l'ho comprata parecchi anni fa quando vivevo con un'altra persona"

Harry desiderò non aver parlato, era stato colto di sorpresa dalla sua ammissione, ma fece del suo meglio per non dimostrarlo.

Non voleva che lo giudicasse curioso, ma si rese conto che la sua più che curiosità era disappunto.

" Vieni in salotto" disse Louis, spingendo una doppia porta a vetri.

L'eleganza dell'ingresso era confermata dal salotto, una stanza dal soffitto alto, con un grande caminetto e tende di velluto alle finestre, arredata in toni di marrone e crema, con qualche tocco di arancione.

" È una bella stanza"  disse Harry con voce leggermente roca, ammirando i mobili antichi, i divani semplici, ma comodi, le lampade velate.

Ma si sentiva fuori posto, estraneo a quell'atmosfera di lusso, non ostentato, ma inequivocabile.

Desiderò non aver accettato l'invito di Louis.

Non era il ragazzo adatto a lui, pensò, pur ammettendo con riluttanza che gli sarebbe piaciuto esserlo.

" Mettiti comodo, Harry " disse Louis " io preparo il caffè"

" Posso fare qualcosa?" si offrì Harry.

Louis si voltò con il sorriso enigmatico che gli aveva riservato tante volte quella sera.

" No. Non ci metterò molto. Betsy, la mia governante, mi lascia sempre qualcosa di pronto. Ha un appartamentino sul retro ed è fantastica, l'ho ereditata anni fa, con tutto Il resto, dei miei genitori"

Quando fu uscito, Harry si guardò attorno assaporando i particolari della stanza.

Bruciava di curiosità a proposito della persona che aveva vissuto con Louis, ma sapeva che non avrebbe mai osato chiedergli di lui.

Se la storia vi piace, accendete la stellina, grazie mille

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