3.

Harry, teso, lasciò che fosse Niall ad aprire la porta.

" Buona sera, professor Tomlinson" lo sentì dire in tono deferente. " Si accomodi, prego"

Louis entrò in soggiorno e Harry fu colpito da quanto apparisse elegante accanto a Niall e da come fosse diverso senza il camice bianco.

Indossava pantaloni grigi, giacca di velluto marrone bruciato, camicia grigio chiaro e cravatta nella stessa tinta della giacca.

Lo sguardo di lui incontrò quello di Harry per un momento, poi scivolò lentamente lungo la sua figura con una luce del tutto insolita che lo lasciò senza parole.

" Peter e io stavamo giusto uscendo" disse Niall tutto d'un fiato, afferrando Peter per un braccio e spingendolo verso la porta. "Buon divertimento!"

La porta di casa sbattè e Harry si ritrovò solo col professor Tomlinson e più nervoso che mai.

Louis gli scoccò un'occhiata piuttosto ansiosa. " Spero che non saremo oggetto dei pettegolezzi di tutto l'ospedale domattina"

" No, certo. Niall è molto discreto e anch'io quanto a questo!" scattò Harry senza poter nascondere una punta di indignazione.

Sospettava che Louis stesse già rimpiangendo l'impulso che lo aveva spinto a invitarlo.

Il chirurgo si avvicinò. " Mi spiace...non intendevo..." iniziò imbarazzato " ma tu sai come sono gli ospedali"

" Lo so" rispose Harry freddo " e il fatto che un primario chirurgo vada a un concerto con un semplice infermiere è certamente causa di pettegolezzi. È stato davvero molto gentile ad invitarmi, professor Tomlinson."

Louis lo guardò con aria perplessa. " Mi chiamo Louis"

La sua voce profonda, misurata, sembrava implicare più di quanto dicevano le parole. " Sei stato gentile tu ad accettare, Harry"

Continuarono a fissarsi per un lungo imbarazzante momento durante il quale Harry fu combattuto tra due desideri ugualmente sorprendenti: scappare via o gettarsi tra le sue braccia.

La seconda alternativa era la più inaspettata e lui ebbe la spiacevole sensazione che Louis conoscesse le sue reazioni e ne fosse divertito.

Louis guardò l'orologio. " Abbiamo ancora il tempo di fermarci da qualche parte per un drink"

Harry cominciava a recuperare la sua presenza di spirito.

" Possiamo bere qualcosa qui se ti fa piacere" propose " Niall e io non beviamo molto, ma teniamo sherry, whisky e credo che sia rimasto un po' di brandy da Natale"

Louis rise. " A scopo esclusivamente medicinale, immagino!"

La sua risata era calda e vibrante.

Harry lo aveva sentito ridere molto di rado e soltanto con i bambini e gli parve strano...come se fosse una persona diversa dal professor Tomlinson che conosceva.

" Un whisky va benissimo" concluse Louis " a meno che tu non preferisca andare da qualche altra parte"

Harry preferiva restare e lo disse.

Sperava che rimanere su un terreno familiare l'aiutasse a superare un po' di imbarazzo.

" Siediti, prego" lo invitò.

Prese due bicchieri in cucina e versò un whisky per Louis.
Lui sorrise. " Grazie" disse.

Harry si versò due dita di sherry e, visto che lui si era messo sul divano, sedette sul bracciolo della poltrona.

Louis si guardò attorno. " Avete un grazioso appartamento, è molto che abitate insieme?"

" Circa un anno. Per la verità la casa è di Niall"

Louis ridacchiò. " Si vede" commentò.

Harry rimase sorpreso dalla sua intuizione.

L'arredamento allegro e moderno di Niall poteva corrispondere anche ai suoi gusti, per quel che  ne sapeva lui.

In realtà Harry preferiva un arredamento meno chiassoso e aveva dato libero sfogo ai propri gusti nella sua camera, che Louis ovviamente non aveva visto.

" Non vi somigliate molto, vero?" chiese Louis.

" Per la verità no, ma andiamo d'accordo. Niall ha un carattere d'oro e l'appartamento è vicino all'ospedale"

Negli occhi di Louis balenò uno scintillio ironico.

" Abbastanza vicino ad andarci in bicicletta?" chiese.

Harry arrossì, non pensava che l'avesse notato.

" Beh, sì, vado al lavoro in bicicletta" ammise.

" E pedali con molta eleganza" disse Louis e il suo sguardo era per metà divertito e per metà troppo enigmatico perché Harry riuscisse a capirne il significato.

" Lo trovo un mezzo di trasporto economico e pratico" disse quindi sorseggiando lo sherry.

" E anche un ottimo esercizio. Io stesso vado molto in bicicletta" affermò sorprendentemente Louis.

" Davvero?"

Era  difficile immaginare il serio professor Tomlinson che pedalava con i capelli al vento.

Beh, dopotutto era un essere umano, si rimproverò Harry.

Era solo l'atteggiamento distaccato a cui era abituato che mascherava ogni altro lato della sua personalità.

Louis annuì e guardò di nuovo l'orologio.

" Sarà meglio andare" disse.

Ciao a tutti,
la storia vi piace?
Ho notato che i voti sono molto calati e anche i commenti

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