24.
La cucina era deserta.
Harry si lasciò cadere su una sedia e si prese la testa fra le mani.
Pochi momenti dopo Louis lo trovò.
Harry si ritrasse istintivamente al suo tocco.
" Harry...cos'hai?"
Louis sembrava davvero preoccupato e Harry, alzando gli occhi a guardarlo, seppe all'improvviso, senza ombra di dubbio, che lo amava.
Lo fissò e, per la prima volta in vita sua, provò il terribile e accecante morso della gelosia.
" Non stai bene..."
Louis si chinò su di lui, poi gli accarezzò la fronte.
Harry ritrovò la voce.
" No, Louis, sto bene davvero. Volevo solo sedermi un momento, ecco tutto. Sono stato molto tempo in piedi"
" Smetti di fingere. Gli infermieri sono abituati a stare in piedi tutto il giorno"
Una delle ragazze dell'agenzia che aveva provveduto al rinfresco entrò in cucina e Harry balzò in piedi.
" Smettila di preoccuparti, Louis!" scattò. " Sto benissimo"
Louis parve un po' perplesso per il suo tono brusco e quando Harry uscì, lo seguì in silenzio.
Era quasi come se avessero litigato, pensò Harry con la gola stretta, mentre si sforzava di sorridere, come gli ospiti si aspettavano dallo sposo, ma, benché sorridesse e ringraziasse tutti, sentì appena le congratulazioni e gli auguri.
Nella sua mente c'era posto per un unico ritornello: Zayn torna...,per quanto tempo riuscirà a starne alla larga....terribile errore...povero Harry...povero Harry.
I suoi genitori e alcuni parenti di Louis furono gli ultimi ad andarsene.
Harry sentì le lacrime pungergli gli occhi quando sua madre l'abbracciò e gli disse anche lei con gli occhi umidi:
" Spero che tu sia felice, tesoro, è stato un bel matrimonio e Louis è un uomo molto caro"
Anche suo padre l'abbracciò con emozione.
" So che Louis si prenderà cura di te " mormorò.
" Puoi contarci " affermò Louis al suo fianco.
Finalmente rimasero solo Betsy e le ragazze dell'agenzia che stavano riordinando.
Harry aveva avuto un po' paura di Betsy sulle prime, temendo che lo giudicasse inadatto a Louis, ma la donna quel giorno l'aveva accolto con un calore rassicurante.
" Ho sempre considerato Louis come un figlio " gli aveva detto " e spero che mi permetterai di pensare a te come a un altro figlio"
Betsy si era accordata con sua sorella per andare a passare qualche giorno da lei.
" Vorrete essere soli la prima notte di nozze " aveva affermato.
Dopo averla salutata, Harry e Louis rientrarono adagio in casa.
Louis gli mise un braccio attorno alle spalle e lo strinse leggermente a sè guardandolo ancora con ansia.
" Beh, signor Tomlinson, ti senti meglio ora? "
" Sì, sto bene " disse Harry con una tensione che non riuscì a dominare.
Entrarono in salotto, dove due ragazze stavano ancora raccogliendo piatti, bicchieri e bottiglie vuote.
" Potremmo cambiarci " osservò Louis " sembra un po' sciocco starcene così bardati quando tutto è finito, no?"
Una delle ragazze si avvicinò con una bottiglia in un secchiello di ghiaccio.
" È champagne, professor Tomlinson " disse sorridendo " perché non vi sedete tutti e due e vi rilassate un po'? Noi abbiamo quasi finito"
Louis lanciò un'occhiata a Harry.
"Ti va? Abbiamo bisogno di metterci un po' tranquilli, ne sono sicuro. Brindiamo a noi!"
Harry annuì, non era certo di aver voglia di andare di sopra subito.
Si sentiva come prima degli esami, quando desiderava correre a rifugiarsi il più lontano possibile per non affrontarli, ma ora doveva.
Era sposato con Louis nel bene e nel male.
Si lasciò cadere stancamente sul divano, sfilandosi le scarpe, mentre Louis apriva lo champagne.
Si fece girare distrattamente attorno al dito i due anelli, la fede e l'anello di fidanzamento di zaffiri e brillanti.
Gli sembrava impossibile essere il signor Tomlinson!
Meno di tre mesi prima l'idea gli sarebbe apparsa semplicemente ridicola.
Louis gli tese una coppa di champagne e gli sedette accanto.
I suoi occhi sorridevano interrogativi.
Sembrava quasi che avesse un po' paura di lui.
" A noi due..." mormorò.
Harry sorrise debolmente mentre i bicchieri si toccavano.
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