7- Novità indesiderata
E' la prima ora e c'è lezione di matematica.
La prof Martelli entra in classe fa l'appello e mi chiama alla cattedra dicendomi:
-Dobbiamo andare in presidenza".
La guardo con un'espressione interrogativa. Non sono mai stata in presidenza e non riesco a capire perché dobbiamo andarci insieme.
Si alza e la seguo fuori la classe.
-Prof è successo qualcosa? Perché dobbiamo andare in presidenza?- le chiedo.
-Abbi pazienza Amy, ora lo scoprirai- dice mostrando un sorriso soddisfatto.
Arrivate alla stanza del preside, bussa ed entriamo.
-Prego signorina Mantovani si accomodi- dice il Preside.
-Professoressa Martelli ha accennato alla studentessa di cosa si tratta?
-Adire il vero Preside, ancora non le ho detto nulla.
Io li guardo con stupore, non riesco a capire di cosa stiano parlando. Sono seduta sulla sedia di fronte la scrivania del Preside, mi guardo intorno e realizzo di non aver mai parlato con lui.
Continua dicendo:
-Dunque signorina Mantovani, il due ottobre si terranno a Bologna le olimpiadi di matematica. Per il nostro liceo, dopo un'attenta analisi del suo rendimento scolastico, abbiamo scelto di presentare lei. Parteciperemo noi come liceo scientifico e il liceo classico di piazza Anita Garibaldi. Saremo le uniche scuole a rappresentare Ravenna e abbiamo pensato di svolgere pomeriggi di studio insieme al rappresentante del liceo classico, il signor Niccolò Monti. Quindi i licei saranno in collaborazione con i docenti di matematica. Inizieremo domani pomeriggio, dalle 15 alle 17. Abbiamo nove giorni a partire da domani. Tenga presente che sono le selezioni per le olimpiadi Nazionali.
-Ma signor Preside non sono la persona adatta per rappresentare questo liceo, assolutamente no- dico balzando in piedi.
-Signorina deve stare tranquilla.
Sa da quanti anni non ci presentiamo alle Olimpiadi? Sono trentacinque anni. Non si preoccupi, sarà affiancata dal signor Monti, anche lui è il miglior studente del liceo classico quindi non ha nulla da temere e poi questa partecipazione le darà crediti per l'esame di stato.
-Stai tranquilla Amy, non sarai da sola, io sarò con te- mi dice la Prof guardando il Preside con un cenno come a fargli capire che lo farò.
Usciamo dalla stanza e dico alla professoressa con tono agitato:
-Ma perché? Io non amo essere al centro dell'attenzione. Odio questa situazione in cui mi ha messo. Non ci verrò, non lo farò. Assolutamente no.
-Non puoi Amy, ti ho già iscritto. E se rinunci tu, dovrà rinunciare anche il ragazzo del liceo classico. L'iscrizione è di coppia e dovete presentarvi in due.
E poi lo sai che sei portata per lo studio e sai che sei brava. Ti prego Amy non bruciare questa possibilità. So bene cosa fai dopo le lezioni, ma so anche che hai un talento innato per lo studio.
La guardo sbigottita: come fa lei a sapere quello che faccio il pomeriggio. Ma perché mi deve mettere in questa situazione.
Non le rispondo nulla e continuiamo a camminare verso la classe. Appena mi siedo al banco Betty mi chiede:
-Allora cosa è successo?
-Cosa è successo? La prof e il Preside mi hanno iscritto alle Olimpiadi di matematica del due ottobre a Bologna. Ci sarà anche un ragazzo del classico, un certo Niccolò e in più non posso neanche rifiutare. Malo sai che cazzo mi ha detto la prof?
-Cosa Amy, cosa ha detto?
-Che leI sa bene cosa faccio il pomeriggio dopo la scuola.
-Davvero? Ma come sa che tu vai da Boris? Allora lo sa anche di me, forse ci ha visto. Comunque alla fine che hai detto?
-Eh, alla fine ho dovuto dire sì. Mi ha spiazzato, non ci ho capito più un cazzo quando ha alluso a Boris. Ma se mio padre lo scopre si incazza da morire.
-Anche i miei Amy. Vabbé dai sono solo due settimane, quando inizi?
-Domani pomeriggio.
La lezione di matematica inizia e la giornata trascorre come sempre: tavola calda post scuola, poi da Boris e alle 20.30 autobus per casa.
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