1- Il primo giorno di scuola

È giovedì 14 settembre, il primo giorno di scuola dell'ultimo anno di liceo.
Come ogni mattina mi sveglio dopo aver spento e posticipato la sveglia per ben due volte.
Apro gli occhi e fisso per un attimo il soffitto cercando di capire chi sono ma soprattutto che giorno è.
Poi improvvisamente ricordo: è il primo giorno di scuola!
Mi giro verso l'orologio. Oh cavolo sono già le7.15, e alle 7.30 passa l'autobus per Ravenna: è tardissimo!
Mi alzo dal letto e, più veloce di un corridore dei cento metri, mi fiondo verso l'armadio, prendo al volo jeans e maglietta, li indosso e scendo in cucina saltando le scale a tre a tre.
La casa a due piani è fantastica per avere un po' di privacy o fare dei magnifici barbecue in giardino, ma indubbiamente non lo è quando hai una fretta pazzesca come oggi.
A malapena riesco a pettinare i capelli. Di solito impiego dieci minuti a farlo ma oggi non posso, quindi giusto una passata di spazzola e si parte.

Alle 7.25 sono alla fermata del bus di fronte casa, non so neanche come sia riuscita in così poco tempo ad essere pronta e a bere anche un caffè, freddo, la rimanenza di quello che aveva fatto mio padre la mattina alle cinque, ma pur sempre caffè.
È una bella giornata di sole oggi, l'aria è fresca ma non eccessivamente.
Sento la giusta carica per iniziare questo ultimo anno.

Arrivo alla stazione di Ravenna verso le 7.50. Scesa dall'autobus mi incammino verso il liceo scientifico. Impiego all'incirca dieci minuti per arrivare. Percorro le piccole vie che portano a scuola osservando come siano piene di studenti.
È la confusione di ogni mattina, autobus super pieni e gruppetti di ragazzi ai lati delle strade: chi chiacchiera, chi fuma una sigaretta, chi sbeffeggia chiunque passi, chi ripassa le lezioni. Insomma sembra di osservare lo stesso paesaggio da anni.

Il liceo si trova in via Cesare Battisti. È un edificio che affaccia direttamente sulla strada e si estende su tre piani. Ci sono due ingressi, uno per gli uffici della Presidenza e uno per gli studenti. Molti ragazzi arrivano in bicicletta quindi c'è un ampio spazio per parcheggiarle mentre per le macchine il parcheggio è sul retro.

La campanella suona alle 8.15 così di solito resto un po' fuori scuola a fare due chiacchiere con la mia amica Betty.

-Ciao Amy. Che faccia strana hai. Che è successo? Sei caduta dal letto?

-Oh non puoi capire Betty. Ho spento la sveglia due volte e alla fine era tardissimo - rispondo ancora frastornata.

-Ah ecco sei caduta dal letto. Comunque hai sempre un gusto pazzesco nel vestirti, anche di fretta. Questi jeans sono stupendi. E questa maglietta così aderente? Si vede tutto il fisichetto che hai e- continua simulando un colpo di tosse - si vedono le tette enormi amica mia.

Betty è sempre diretta quando esprime i suoi pensieri. È da quando ci conosciamo che invidia il mio seno prosperoso e il fisico asciutto e non perde occasione per farmelo notare.
Le rispondo cambiando discorso:

-Dai Betty smettila, ho messo la prima cosa che ho trovato nell'armadio. Senti hai parlato con Boris? Oggi a che ora andiamo?

-Come sempre tesò. Anno nuovo, vita vecchia. Ci fermiamo a pranzo alla tavola calda e poi andiamo. Mica dobbiamo avvertirlo. Ormai già lo sa.

-Perfetto. Beh dai entriamo sennò facciamo tardi. Che questo ultimo fantastico anno abbia inizio - sentenzio come un presentatore del circo.

Al termine delle lezioni ci avviamo da "Francy's" la tavola calda che si trova di fronte scuola, mangiamo una pizzetta e una coca molto velocemente e poi andiamo a casa di Boris.

E qui inizia il nostro "tipico" pomeriggio post scuola.

Boris è un ragazzo di origini albanesi che vive con la mamma da quando i genitori si sono separati. Frequenta l'istituto industriale ed ha venti anni, ha ripetuto due anni.
Il suo passatempo preferito è farsi le canne. Lo fa da tanti anni ormai e ne porta i segni sul volto e nel corpo molto magro.
I pomeriggi a casa sua sono rilassanti, li trascorriamo in veranda al ritmo di musica e deliziandoci con canne e birra. Fortunatamente abita all'ultimo piano per cui nessuno ci sente.

Appena entriamo in casa, Lucrezia ci viene incontro dicendo:

-Oh finalmente. Oggi avete fatto tardi. Noi siamo usciti da scuola alle dodici come primo giorno.

-Noi orario normale- rispondo delusa.

-Beh certo, noi facciamo le industriali, voi il liceo- dice mimando una riverenza molto ironica.

-Ha ha ha- fingo di ridere- sempre simpatica e pungente tu.

Lucrezia è la ragazza di Boris. E' ripetente anche lei ma la sua famiglia è una delle più ricche di Ravenna e va a scuola solo per evitare che il padre la metta a lavorare nell'azienda. Fanno ormai coppia fissa dal secondo anno e ovviamente condividono la medesima "passione pomeridiana".

-Ragazze fate le brave- interviene Boris ormai abituato ai nostri battibecchi- abbiamo solo bisogno di rilassarci tutti. Ora accendo la musica e ci divertiamo un po'.

Lui è sempre molto pratico. Lo sono tutti in questa cerchia di amici.
Il loro motto? Se la vita fa schifo, una canna cambierà la tua giornata.

Lucrezia va in cucina e torna con due birre fresche e quattro bicchieri.

-Magnifico! Con questo caldo ci vuole proprio una birretta fresca- esclamo.

-Si, l'amore mio ha pensato a tutto oggi.- dice Boris abbracciando Lucrezia - sei la mia splendida regina- continua baciandola con una tale passione che le sposta gli occhiali facendoli quasi cadere a terra.

-Wow zuccherino, che passione. A momenti mi rompi gli occhiali- risponde.

-Tra poco non ti serviranno più amore mio- risponde Boris togliendoli.

Lucrezia è molto bella. Ha dei capelli favolosi, leggermente mossi e corti dietro le orecchie. Ha un piercing al naso e uno sulla lingua. Chissà che male nel farlo. È la ragazza perfetta per lui.

Mi avvicino al tavolo, prendo la canna che Lucrezia aveva preparato e vado a sedermi sulla poltroncina. Inizio a fare il primo tiro e già mi sento libera, senza oppressioni.

La casa di Boris non è molto grande ma ha questa veranda di forse venti mq che ci permette di trascorre il tempo tranquillamente. L'ha sistemata molto bene: c'è un tavolino con dei salottini di vimini dove ci possiamo stendere e rilassare tutto il tempo.

Da qui posso vedere il cielo meraviglioso sopra di me. Appoggio la testa sullo schienale e fisso l'azzurro infinito che mi sovrasta. Boris si avvicina e mi passa un bicchiere di birra.
Stendo le gambe sulla sedia di fronte e mi lascio trasportare dal nulla che è nella mia testa in questo momento.

Sento solo la voce di Betty che parla al telefono con qualche ragazzo, sicuramente gli starà dando buca. E' fatta così.
E' molto bella con dei capelli rossi ondulati che ricordano Jessica Rabbit e un fisico mozzafiato, ma a lei non interessa l' aspetto estetico o quanti ragazzi s'innamorino di lei. Si concentra esclusivamente sul proprio divertimento e io l' adoro per questo. Non le interessa se hai problemi, non ha neanche voglia di ascoltarli. Per lei la vita è solo questo.

È l'amica perfetta: non chiede, non vuole sapere. Indubbiamente discorsi di un certo spessore con lei sono impossibili, ma va benissimo così, rientra completamente nella mia filosofia di vita.



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top